Per una volta, abbiamo voluto dedicare a noi stessi la copertina di Confedilizia notizie. Il 2023, infatti, è l’anno in cui Confedilizia compie 140 anni, risalendo al 1883 la nascita, a Genova, dei suoi primi nuclei associativi (i 120 anni furono nobilitati dall’emissione di un francobollo speciale). Un anniversario che ricorderemo a Piacenza, il prossimo 22 settembre (il giorno precedente l’annuale convegno del Coordinamento legali), in un pomeriggio nel quale renderemo altresì omaggio, a quasi un anno dalla sua scomparsa, alla figura di Corrado Sforza Fogliani.
Gli anni passano ma i problemi non cambiano e Confedilizia si trova ogni giorno a fronteggiare i mille nemici della proprietà.
L’ultimo fronte è quello della proposta di direttiva sull’efficientamento energetico degli immobili (giornalisticamente nota come direttiva “case green”), sulla quale la nostra Confederazione sta conducendo una battaglia senza sosta dal lontano 2021. Una battaglia di principio e di principii (termini e azioni purtroppo fuori moda) che ci ha visto prima soli e poi alla guida, anche a livello europeo, di un fronte di contrasto a un provvedimento demenziale che sta già facendo danni al nostro Paese. Responsabilità gravissima di chi sostiene questa proposta, ma anche di chi non vi si oppone a sufficienza (per non parlare di quelli che, pensando di essere furbi, provano a mettersi nel mezzo). Lo scorso 14 marzo il testo è stato approvato dal Parlamento europeo, ma si tratta solo di una tappa di un percorso lungo che vedrà ora impegnati anche direttamente i Governi nazionali. La speranza di bloccare questa iniziativa è ancora forte.
A proposito di efficientamento energetico, in questo numero del notiziario diamo conto anche delle modifiche apportate in sede di conversione in legge del decreto-legge in materia di cessione del credito e sconto in fattura, sistema legato al superbonus ma anche ad altri incentivi fiscali. Si tratta senza dubbio di miglioramenti (anche in adesione a nostre proposte), ma non sufficienti a risolvere i tanti problemi sorti sia per effetto dell’azione del precedente Governo (si veda l’annosa vicenda dei crediti “incagliati”), sia in conseguenza degli interventi legislativi dell’attuale Esecutivo.
Altra questione di grande attualità è la riforma fiscale, approvata dal Consiglio dei ministri sotto forma di disegno di legge delega e pronta a essere esaminata dal Parlamento. Un testo ampio, articolato, con principii e criteri direttivi precisi (tutte caratteristiche che lo differenziano da quello che era stato proposto dal Governo Draghi, che in più aveva anche inserito di soppiatto la parte sul catasto, che ne ha determinato la fine ingloriosa). Un testo nel quale abbiamo registrato – in particolare – la positiva previsione di una cedolare secca per le locazioni non abitative, richiesta storica della Confedilizia, e una provvidenziale tutela del bene casa e degli interventi per la sicurezza e l’efficienza energetica degli edifici nella parte riguardante il riordino di deduzioni e detrazioni Irpef. Da valutare sarà l’azione di riduzione delle cosiddette tax expenditures, vale a dire quell’insieme di agevolazioni (ma anche di regimi sostitutivi) comunemente ricomprese nel novero delle “spese fiscali”. Mentre resta aperta la questione dell’Imu, la patrimoniale sugli immobili da 22 miliardi di euro l’anno che questo Governo e questa maggioranza avrebbero il dovere di iniziare a ridurre.
Giorgio Spaziani Testa
da Confedilizia notizie, aprile ’23
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