Lunedì 26 giugno – alle ore 17,30 – nella Sala Einaudi della sede della Confedilizia in Roma, si terrà la presentazione del saggio “Il libro nero degli italiani nei gulag” di Francesco Bigazzi, edito da Edizioni LEG-Libreria Editrice Goriziana.
Dopo il saluto introduttivo di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ne discuteranno con il curatore Ugo Intini, politico e giornalista, già direttore de “L’Avanti”, Giovanni Orsina, saggista e docente di Storia contemporanea alla Luiss e Aldo Giovanni Ricci, storico e già sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato.
Modererà Stefano Mensurati, giornalista e conduttore di RadioUno Rai.
«Restituire i nomi delle vittime italiane dello stalinismo; raccontare la storia e le persecuzioni di comunisti, antifascisti ed emigrati italiani che, attratti dal mito del Primo Stato dei Soviet, sono scomparsi nell’Arcipelago Gulag; ricostruire il destino degli italiani di Crimea, delle genti provenienti dal Bel Paese che, da secoli naturalizzate in Russia, all’improvviso hanno scoperto di essere il nemico pubblico numero uno dell’URSS: questi gli obiettivi che si prefigge il lavoro di Francesco Bigazzi, curatore di questo importante volume sulla storia degli italiani deportati nei gulag sovietici. Un’opera unica nel suo genere, che raccoglie un ricchissimo elenco nominativo dei prigionieri italiani. Ridare loro un nome, ricomporre le loro storie, rischiava però di divenire una ricerca fine a sé stessa. Ecco che, per tentare di colmare i vuoti rimasti, alla voce di Bigazzi si aggiungono i contributi di altri autorevoli studiosi della materia. Dario Fertilio segue gli “Italiani nel sistema concentrazionario sovietico”, Ugo Intini svela “L’imbarazzo del Pci e le reticenze mai superate”; per la prima volta Aldo G. Ricci denuncia “Come Mussolini sorvegliava l’emigrazione politica” ed Elena Parkhomenko stupisce con la scoperta di “Le spie del PCI nel PSI e nella concentrazione antifascista a Parigi”. L’intervento di Stefano Mensurati è indispensabile per svelare aspetti inediti nel dramma degli “Italiani di Crimea”, mentre Giovanni Di Girolamo spiega l’ecatombe de “I soldati dell’ARMIR nei campi di prigionia sovietici”; un argomento sul quale fino ad oggi le reticenze restano più forti è quello affrontato da Fiorenzo Reati in “La persecuzione del clero cattolico in URSS”. Infine, il monito di Anatoli Razumov che dà un nome, una ad una, alle vittime delle repressioni comuniste ne “Il cimitero Memorial ‘Levashovo’ di San Pietroburgo: proibito dimenticare”» (tratto dal sito della LEG).
Ingresso libero su prenotazione: tel. 06.679.34.89 – mail roma@confedilizia.it
AI PRESENTI (CON PRECEDENZA AGLI ASSOCIATI CONFEDILIZIA) SARÀ RISERVATA COPIA DEL VOLUME.