Che cosa riserverà, la legislatura che sta per aprirsi, al settore immobiliare e ai proprietari in particolare? Difficile dirlo, viste le fibrillazioni che hanno caratterizzato quella che si sta chiudendo. Noi, però, sappiamo di che cosa vi sarebbe urgente bisogno: meno tasse, meno vincoli, più incentivi, più libertà.
Lo ribadiamo da tempo: occorre allentare la morsa fiscale e regolatoria che grava sul comparto, a beneficio dell’intera economia. Le strade principali per farlo le abbiamo indicate: riduzione della patrimoniale ordinaria sugli immobili, varo di un regime sostitutivo di tassazione per tutti i redditi da locazione, liberalizzazione degli affitti non abitativi, incentivi al recupero di immobili abbandonati, predisposizione di strumenti di tutela dei locatori.
Alle forze politiche che si candidano a governare l’Italia abbiamo chiesto di impegnarsi su questi impegni generali e specifici. Alcune risposte positive sono arrivate, all’interno dei programmi elettorali e in singole dichiarazioni. Le abbiamo rese note e commentate, anche al fine di contribuire a fornire ai nostri associati strumenti di conoscenza utili ad effettuare la scelta del 25 settembre. Poi, però, serviranno i fatti. Da chi porta avanti le proposte che ci stanno a cuore ci aspettiamo che agisca di conseguenza, sia che si trovi in maggioranza, sia che agisca dall’opposizione: per varare le misure sulle quali si è impegnato ovvero per stimolare il Governo in carica a farlo.
Allo stesso modo, come sempre, vi saranno da contrastare le spinte a colpire la proprietà edilizia con le giustificazioni più varie. Gli esempi possono essere diversi. Veniamo da due anni di blocco degli sfratti, una sospensione del diritto inaccettabile che non deve più verificarsi. Assistiamo continuamente a richieste di ulteriore incremento della tassazione sugli immobili, a volte esplicite (eliminazione della cedolare secca sugli affitti abitativi, aumento dell’Imu o dell’imposta di successione), altre volte surrettizie (riforma del catasto). Dalle forze politiche che si dichiarano amiche del risparmio immobiliare ci aspettiamo azioni forti per scongiurare queste derive.
In conclusione, una riflessione eversiva, visti i tempi. Speriamo che le elezioni vengano vinte da una delle due coalizioni, che questa porti avanti un Governo per cinque anni e che alle elezioni successive i cittadini ne giudichino l’operato, confermandola o mandandola all’opposizione.
Ma non avverrà.
g.s.t.
twitter@gspazianitesta
da Confedilizia notizie, settembre ’22
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