La cosiddetta direttiva “case green” punta proprio a questo: l’Energy Performance of Building Directive (questo il nome ufficiale del provvedimento) vuole portare gli edifici residenziali europei in classe energetica “E” entro il 2030 e in quella “D” entro il 2033.
E non tutti sono d’accordo; non sull’obiettivo di ridurre le emissioni, ovviamente, quanto piuttosto sui tempi e sui modi, tanto è vero che quando è stata votata al Parlamento europeo ci sono stati 343 favorevoli, 216 contrari e 78 astenuti.
Come mai tanti voti contrari? Lo ha spiegato bene la deputata tedesca del PPE Angelika Niebler membro della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE): “Basta cercare di realizzare la transizione ecologica con i divieti e la coercizione. Bisogna trovare soluzioni più intelligenti”.
31.3.2023