E in Italia? Secondo le stime Enea il 74% delle abitazioni italiane, ovvero 11 milioni di edifici, appartiene a classi energetiche inferiori alla “D”; nello specifico il 34% in “G”, il 23,8% in “F” e il 15,9% in “E”. Numeri che mostrano l’impossibilità materiale di intervenire nella finestra temporale prestabilita da Strasburgo.
Per l’Italia, Paese che vanta uno dei tassi di proprietà della casa più alti d’Europa con circa il 70% dei cittadini che possiedono la casa o l’appartamento in cui vivono la Direttiva rischia di trasformarsi, come sottolinea il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin, “in una patrimoniale occulta” che andrebbe a colpire in particolar modo le famiglie meno agiate obbligandole a indebitarsi per sostenere i costi degli interventi stimati dal Codacons tra i 35 e i 60mila euro ad abitazione. O, in alternativa, assistere alla svalutazione del frutto dei loro risparmi, calcolata fino al 40%.
31.3.2023