Gli effetti degli ultimi rialzi dei tassi di interesse di riferimento della BCE devono ancora farsi sentire. Ciononostante, è possibile prevedere la conferma del crollo delle accensioni di mutui e finanziamenti legati all’acquisto di immobili.
Secondo i dati diffusi dall’Istat relativi al terzo trimestre 2022, le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono crollati di un -7,4% su base annua e di un -5,5% rispetto al trimestre precedente. In termini assoluti sono stati in tutto 95.945.
Il calo è stato registrato in maniera omogenea da Nord a Sud dell’Italia sia su base annuale (Centro -8,7%, Nord-est -8,2%, Sud -7,4%, Nord-ovest -6,6%, Isole -4,4%, Città metropolitane -8,2% e piccoli centri -6,8%), sia congiunturale (Sud -10.0%, Isole -8,3%, Centro -6,6%, Nord-est -4,2%, Nord-ovest -3,4%).
Sul fronte delle compravendite immobiliari, il trend del terzo trimestre segue quello dei mutui. Sempre secondo l’Istat, gli acquisti di case a uso abitativo nel periodo da luglio a settembre scorsi sono diminuiti su tutta la penisola, e in particolar modo al Sud (-7,0%) e nelle Isole (-3,7%). Il calo è stato più contenuto, invece, al Centro (-2,9%), al Nord-est (-2,5%) e al Nord-ovest (-0,6%).
Lo stesso andamento si conferma anche confrontando i dati rispetto al terzo trimestre 2021, in base ai quali le sole transazioni immobiliari residenziali sono diminuite dell’1,1%.
L’unico segnale positivo fornito dall’Istituto Nazionale di Statistica è che il crollo dell’ultimo trimestre è stato compensato dalla crescita registrata nei primi sei mesi del 2022, facendo ottenere un bilancio dei primi nove mesi dell’anno con un +5,2% rispetto allo stesso periodo del 2021.
10.5.2023