“Non può trovare accoglimento la domanda di usucapione di un bene appartenente al demanio pubblico in ragione della sua intrinseca rilevanza archeologica”, risultando irrilevante, quanto al possesso, “la data del provvedimento di apposizione del vincolo”. I beni muniti di interesse storico, artistico o archeologico appartenenti allo Stato o ad altri enti pubblici, infatti, “devono considerarsi tout court culturali: attraverso l’apposizione del vincolo archeologico, dunque, non si costituisce su di essi una nuova qualità, ma semplicemente si certifica una prerogativa che il bene già possiede per le sue caratteristiche”.
Così la Cassazione con ordinanza n. 14105 del 23.5.2023.
* * *
Approfondimenti, assistenza e consulenza per proprietari di casa, amministratori di condominio
e agenti immobiliari presso le Associazioni territoriali di Confedilizia