Non si può parlare di casa e tutela della proprietà edilizia senza parlare di storia; quella iniziata 140 anni fa a Genova quando è stata fondata l’“Associazione fra i proprietari”. Siamo nel 1883. Dopo quell’anno in sempre più città prendono vita organismi di tutela degli interessi dei proprietari: nel 1893 è la volta di Milano e poi Bari (1904), Como (1908), Venezia (1913) e Napoli (1913).
L’obiettivo di queste associazioni di proprietari non era quello di offrire un sostegno tecnico o legale all’amministrazione degli immobili, bensì valorizzare nelle scelte civili e politiche una categoria che andava assumendo sempre più importanza nella nuova società novecentesca: il medio e, soprattutto, il piccolo proprietario.
La nascita di Confedilizia e dell’Unione Internazionale della Proprietà Edilizia
Una vitalità che, a distanza di pochi anni della nascita delle singole associazioni, porta alla costituzione del primo Coordinamento nazionale. Siamo a Milano il 17 ottobre 1915 e, alla presenza dei delegati di 18 diverse sedi territoriali, nasce Confedilizia.
Certo, il nome allora era diverso ovvero “Federazione fra le Associazioni dei Proprietari di case”, ma lo scopo è lo stesso che contraddistingue l’Associazione ancora oggi: proteggere la proprietà privata nel libero mercato tenendo sempre a mente la sua funzione che, oltre a essere economica e sociale, è anche e soprattutto etica e civile.
Questa volontà di indipendenza e di necessità di fare sistema fiorisce anche in ambito europeo: a Parigi, nel 1923, in un momento storico di fragilità e tensione, tutte associazioni nazionali di proprietari immobiliari allora esistenti in Europa decidono di riunirsi sotto L’Union Internationale de la Propriété Foncière Batie (UIPFB).
Sostenitore della necessità di federarsi già a livello internazionale è Jean Larmeroux, forte promotore del federalismo internazionale e presidente dell’Union Nationale professor de la Propriété Foncière Batie, oggi ribattezzata Union Nationale de la Propriété Immobilière (UNPI). Noto avvocato francese e politologo, Jean Larmeroux divenne il primo Presidente dell’Unione Internazionale e rimase in carica fino al 1939.
L’UIPI durante la Seconda Guerra Mondiale
Lo scopo della neonata rete internazionale è subito chiaro: ergersi e compattarsi per difendere il diritto dei proprietari di casa, una reazione direttamente collegata alle spinte autoritarie e alle rivendicazioni territoriali in atto in Europa e che innescheranno, pochi anni dopo, la Seconda Guerra Mondiale.
Durante gli anni del rovinoso conflitto internazionale l’attività dell’Associazione è infatti sospesa, riprende nel 1948 e nel 1978 viene rinominata Union Internationale de la Propriété Immobilière (UIPI). Denominazione che detiene tutt’ora.
Il crollo dell’URSS e la rivendicazione dei diritti di proprietà
Pochi anni dopo l’Unione Internazionale della Proprietà Immobiliare ribadisce la sua importanza strategica a livello internazionale per la difesa dei diritti dei proprietari.
Infatti, la caduta dei regimi comunisti nell’Europa centrale e orientale iniziata il 26 dicembre 1991 e proseguita successivamente nei Balcani, porta le associazioni dei proprietari immobiliari dei Paesi dell’ex blocco sovietico ad aderire all’UIPI che sosterrà la loro lotta per la restituzione delle proprietà confiscate in seguito alla rivoluzione comunista.
Un’azione politica e civile che non si è ancora completamente conclusa perché la restituzione dei beni illegalmente sequestrati ai precedenti proprietari incontra ancora, nella pratica, barriere politiche ed economiche, anche nei paesi recentemente entrati nell’UE.
Cosa fa oggi l’UIPI?
In sede internazionale Confedilizia rappresenta l’Italia in seno all’UIPI la cui attuale sede ufficiale è a Bruxelles ed è accreditata al Consiglio d’Europa, all’OCSE, al Parlamento Europeo e al Comitato abitazioni dell’ONU a Ginevra.
E oggi di cosa si occupa l’UIPI? Oltre a continuare a sostenere le battaglie storiche per garantire i diritti dei proprietari, l’associazione è impegnata regolarmente nella pubblicazione di analisi comparative sulle politiche e sulle normative nazionali rilevanti per i proprietari di abitazioni e i locatori.
Analisi che si basano non tanto sulla ricerca accademica ma soprattutto sulle competenze dei professionisti: il modo migliore per essere a contatto con le esigenze reali dei proprietari di casa, anche dei più piccoli, promuovere lo scambio di informazioni e buone pratiche tra le associazioni federate e contribuire a rendere fertili i dibattiti politici sia a livello nazionale che europeo.
Un lavoro che, solo per citare le più recenti pubblicazioni, ha prodotto ricerche sul ”Confronto tra le legislazioni nazionali relative al settore della locazione privata e della disciplina condominiale” e il “Confronto della tassazione nazionale relativa alla proprietà”.
Strumenti utili non solo e non tanto al singolo cittadino ma, soprattutto, ai policy makers europei che, grazie a privati cittadini che hanno deciso di riunirsi per difendere i propri interessi, hanno a disposizione un bacino di informazioni difficilmente reperibili altrove.
6.9.2023