Il 2023 si è chiuso con un importante passaggio: la conferma, nella riunione del 7 dicembre del trilogo (Commissione, Consiglio e Parlamento europei), della nuova impostazione della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli edifici (meglio nota come direttiva “case green”). Un’impostazione di ben maggiore buon senso rispetto a quella che ci aveva accompagnato negli ultimi due anni e che ha visto la Confedilizia in prima linea nella battaglia per contrastarla.
Ora, naturalmente, il tema non è da abbandonare, ma da continuare a seguire con immutato impegno. Va detto, infatti, che se si è riusciti a scongiurare l’imposizione di obblighi diretti di intervento in capo ai proprietari (risultato – si ripete – importantissimo), gli obiettivi di riduzione delle emissioni di combustibili fossili, da parte degli edifici, entro il 2050 sono comunque impossibili da perseguire. Tuttavia, l’eliminazione dal testo della sua parte più pericolosa darà il tempo di tornare a ragionare su questa normativa, magari sfruttando possibili nuovi equilibri politici conseguenti alle prossime elezioni al Parlamento europeo.
A proposito di interventi sugli immobili, l’auspicio è che il 2024 sia l’anno della riorganizzazione del complesso sistema di incentivi stratificatosi nel corso di ben venticinque anni. Anche per far sì che lo Stato si dia e dia delle priorità, individuando interventi prioritari rispetto agli altri: ad esempio, quelli di miglioramento sismico, per ragioni di sicurezza, e quelli di efficientamento energetico, per via della pressione Ue.
Sulla legge di bilancio, illustrata all’interno, c’è poco da dire. Consapevoli della situazione generale, avremmo digerito – pur con qualche difficoltà – una manovra priva di novità positive in termini di riduzione delle imposte, confidando in tempi migliori. Ma l’aumento della cedolare secca sulle locazioni brevi, pur limitato agli appartamenti ulteriori rispetto al primo locato, determina una valutazione negativa della legge di fine anno, anche considerando la mal calibrata norma in tema di superbonus.
Sempre sul terreno della fiscalità, quello che si apre sarà un anno di sollecitazioni al Governo ad attuare un preciso punto della legge delega per la riforma tributaria: quello che impegna l’Esecutivo ad estendere alle locazioni ad uso non abitativo la cedolare secca in essere dal 2011 per gli immobili residenziali. Attuazione alla quale dovrebbe essere accompagnato, quanto alle regole contrattuali, il superamento della legge n. 392 del 1978.
Continua, intanto, l’attività della Confedilizia sul piano culturale e della divulgazione delle idee. Dopo “La proprietà e i suoi nemici”, abbiamo appena pubblicato – come Confedilizia edizioni, in collaborazione con Tramedoro – il libro “Sacre scritture e ricchezza”, mentre recentissima è anche l’uscita del volume che ha dato l’avvio alla nostra collaborazione con la casa editrice Liberilibri: “La proprietà sotto attacco”.
I temi sono tanti, così come le nostre battaglie. Facciamoci allora i migliori auguri per un 2024 di salute e serenità, ma anche di qualche soddisfazione per gli italiani che hanno investito i loro risparmi nel mattone.
Giorgio Spaziani Testa
da Confedilizia notizie, gennaio ’24
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