Dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa
“Il senatore Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi, ai giornalisti invitati all’Excelsior Palace Hotel di Rapallo per l’assemblea dell’associazione, ha illustrato il presunto sommerso nel settore turistico con questo ragionamento: sul portale Airbnb, ad aprile 2017, erano disponibili circa 214.000 alloggi, ma l’Istat direbbe che appartamenti in affitto e bed and breakfast sono 103.000. Quindi – rileva Federalberghi – «si può pertanto certificare ufficialmente» l’esistenza di almeno 110.000 alloggi che alimentano la shadow economy.
A Confedilizia, che ha messo in dubbio questi dati, il senatore Bernabò Bocca ha risposto che facciamo «solo parole».
Siamo allora lieti di precisare – alla stampa e ai rappresentanti del Governo e del Parlamento – che la differenza di numero si spiega con una piccola omissione di Federalberghi: gli appartamenti di cui all’indagine Istat citata (parzialmente) sono solo una particolarissima categoria di immobili, e cioè – così si esprime l’Istat – quelli «gestiti in forma imprenditoriale». Su Airbnb, invece, ci sono anche le semplici abitazioni che i proprietari danno legittimamente in affitto, magari per soli due giorni all’anno (come la Costituzione e il Codice civile finora hanno consentito), e che legittimamente inseriscono su quello come su qualsiasi altro portale. Abitazioni i cui proprietari non solo pagano le imposte sul reddito da locazione (salvo prova contraria: principio di civiltà che dovrebbe valere per i proprietari di casa come per gli imprenditori alberghieri), ma che, con la ritenuta alla fonte della cedolare prevista dal Governo nella manovrina, non potrebbero sfuggire al Fisco neppure se lo volessero.
Dunque, ricapitolando. 1) Come dimostrato, i dati di Federalberghi sul presunto sommerso nel turismo – ampiamente riportati dai giornali – non sono veri. 2) L’evasione fiscale, che esiste in questo come in altri settori, nell’affitto breve non sarà comunque più possibile in seguito all’obbligo di ritenuta previsto dalla manovrina. 3) Poiché, però, il vero obiettivo è scoraggiare i proprietari dal fare locazione turistica, la richiesta di nuovi obblighi, vincoli e adempimenti burocratici per chi affitta continua, con motivazioni di volta in volta diverse (dalla sicurezza alla salute, dall’igiene all’ambiente: manca solo la lotta al riscaldamento globale). E quando si tratta di iper-regolamentare, per certa politica è un invito a nozze, come dimostrano le 112 pagine del faldone degli emendamenti alla norma della manovrina sugli affitti brevi.
Non possiamo che sperare che il Governo non si lasci condizionare. Nell’attesa, però, nessuno disperi. Federalberghi – parlando di questi proprietari catalogati unilateralmente come evasori fiscali – ha scritto testualmente: «Noi non abbiamo solo i numeri, abbiamo anche le liste, con nomi ed indirizzi». No comment”.
Roma, 14 maggio 2017
UFFICIO STAMPA