Rispondendo all’interrogazione parlamentare di alcuni deputati che chiedevano l’introduzione del fascicolo del fabbricato per risolvere il problema della sicurezza degli immobili, il Governo ha detto che il programma stabilito con il progetto Casa Italia prevede, in particolare, la selezione degli edifici a maggiore rischio sismico e l’effettuazione sugli stessi di una diagnostica con oneri a carico dello Stato. Nel frattempo, si studia la possibilità di ordinare – sempre con risorse statali – le informazioni sugli immobili di cui le pubbliche amministrazioni già dispongono e che, come sancito da decine di sentenze di ogni ordine e grado, non possono essere richieste ai proprietari (articolo Il Messaggero).
Tutte cose che Confedilizia ripete da anni, insieme con l’invito a proseguire con la politica degli incentivi (vedi Sismabonus).
Niente obblighi generalizzati, niente libretti da far fare – a spese dei proprietari – a professionisti squalificati.
Chissà se Sergio Rizzo scriverà su la Repubblica che – dopo il crollo della palazzina di Torre Annunziata – “fa impressione” leggere le dichiarazioni del Governo contrarie al fascicolo del fabbricato. Con noi lo ha fatto. In un articolo intitolato – con sprezzo del ridicolo – “Il libretto salvavita”.
Qui l’articolo di Rizzo (e la replica).