Dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa
“Ci permettiamo di correggere l’associazione degli artigiani di Mestre. I tributi sugli immobili danno un gettito di almeno 50 miliardi di euro l’anno, e non di 40. Nel conto vanno infatti inseriti anche la tassa rifiuti (ai Comuni), il tributo ambientale (alle Province) e i contributi di bonifica (ai Consorzi). Si tratta di voci che in molti Paesi sono quasi sempre inglobate nel tributo locale sugli immobili e che quindi gli istituti internazionali calcolano per tutti quei Paesi, ma non per l’Italia, così finendo per distorcere i confronti sul livello di imposizione immobiliare.
In ogni caso, ciò che opprime il settore – impedendogli di ripartire – è l’enorme carico di tassazione slegata da qualsiasi capacità reddituale, vale a dire l’Imu e – da qualche anno – anche il suo doppione Tasi. Dal 2012, primo anno dopo la manovra Monti, le imposte versate a questo titolo dagli italiani per case, negozi, uffici e capannoni ammontano a circa 140 miliardi di euro. È un macigno che va rimosso, altrimenti alla ripresa dell’Italia continuerà a mancare l’immobiliare e il suo immenso indotto”.
Roma, 2 dicembre 2017
UFFICIO STAMPA