Confedilizia diffonde i dati relativi agli effetti sui singoli contribuenti della riduzione del 25 per cento – disposta con la legge di stabilità – dell’Imu e della Tasi sugli immobili locati attraverso i contratti “concordati”. I risparmi sono stati calcolati su immobili-tipo situati in tutti i capoluoghi di Regione.
Sono interessate a questo sgravio tre tipologie di contratti di locazione: i contratti agevolati, della durata di 3 anni più 2 di rinnovo; i contratti per studenti universitari, di durata da 6 mesi a 3 anni; i contratti transitori (di durata da 1 a 18 mesi), se stipulati nei Comuni nei quali il canone deve essere stabilito dalle parti applicando gli Accordi territoriali (aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino,
Bari, Palermo, Catania; Comuni confinanti con tali aree; altri Comuni capoluogo di provincia).
La norma dispone che l’imposta, determinata applicando l’aliquota stabilita dal Comune, “è ridotta al 75 per cento”. La conseguenza è che la riduzione di un quarto dell’Imu e della Tasi si applicherà nel 2016 all’imposta dovuta sulla base delle aliquote stabilite per il 2015 dai singoli Comuni. Ciò, perché la stessa legge di stabilità vieta alle amministrazioni locali, per il prossimo anno, di modificare in aumento le aliquote stabilite
per quest’anno.
“Si tratta – ha dichiarato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – di una misura importante, che rappresenta quell’inversione di tendenza nella tassazione degli immobili locati che Confedilizia chiedeva da tempo. La consideriamo – insieme con le altre misure di riduzione delle imposte sulla casa previste dalla legge di stabilità – un ottimo punto di partenza per un cammino, che dovrà proseguire, di graduale ma continua correzione degli errori compiuti sull’immobiliare a partire dalla Manovra Monti”.