Dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa
“I sindacati degli inquilini vorrebbero che la requisizione da parte dello Stato degli immobili privati affittati, in atto da quasi un anno, proseguisse ancora per sei mesi (‘almeno’ sei mesi, così scrivono!). E’ inaudito. Vorremmo che andassero a dirlo di persona alle famiglie di proprietari che stanno subendo le conseguenze del blocco degli sfratti: ne potranno leggere le storie nel sito Internet di Confedilizia. Che la richiesta arrivi proprio nel giorno in cui persino a questi ‘proprietari’ viene imposto di pagare l’Imu, poi, ha il sapore amaro della beffa.
La questione è sempre la stessa: si vuole fare beneficenza con i soldi degli altri. In questo caso, peraltro, neppure di beneficenza si tratta, visto che il blocco in corso fino al 31 dicembre riguarda situazioni che nulla hanno a che fare con la pandemia e che si trascinano da anni. I giudici avevano già ordinato di restituire gli immobili ai loro proprietari, ma la legge ha fatto carta straccia di questi provvedimenti.
In ogni caso, anche nelle realtà in cui vi è una difficoltà dell’inquilino è il sistema pubblico che deve farsi carico del problema, non un altro privato su imposizione dello Stato. I sindacati pretendano – come facciamo noi – il corretto utilizzo delle case popolari (solo a Milano, ce ne sono 10.000 vuote), invece di fantasticare su mirabolanti piani ‘organici e strutturali’.
La realtà è che le prime vittime del blocco degli sfratti sono proprio gli inquilini. Infatti, la reazione immediata dei proprietari a misure così liberticide è di giurare a sé stessi: mai più affitti”.
Roma, 16 dicembre 2020
UFFICIO STAMPA
“Lettere dalle vittime del blocco sfratti”:
www.confedilizia.it/lettere-e-messaggi-dalle-vittime-del-blocco-sfratti/