“Nel caso di appropriazione indebita di somme di denaro relative ad un condominio da parte dell’amministratore, il reato si consuma all’atto della cessazione della carica, sicché la circostanza aggravante di cui all’art. 61, n. 7, cod. pen. deve essere valutata con riferimento all’unicità del danno subito dal condominio, a prescindere dai singoli segmenti di condotta progressivamente posti in essere”. Così ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 11323 del 24.3.’21, inedita.
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