Dalla Commissione tributaria provinciale di Milano arriva la seconda sentenza (n. 3529 del 17.4.’15), dopo quella della Commissione di Reggio Emilia (n. 470 del 4.11.’14), che smentisce la tesi dell’Agenzia delle entrate secondo la quale il regime della cedolare secca sugli affitti non troverebbe applicazione per gli immobili locati a soggetti che agiscano nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni, anche in caso di successiva locazione da parte di questi ultimi per finalità abitative.
Posto che, in effetti, la legge non prevede alcun requisito soggettivo in capo al conduttore, è auspicabile che l’Agenzia si adegui prontamente a quanto affermato dalla dottrina e confermato dalla giurisprudenza, così evitando che si alimenti un irragionevole (e costoso) contenzioso.