Sidief e Confedilizia firmano l’accordo con Sunia, Sicet ed Uniat per applicare il contratto concordato al patrimonio abitativo della Banca d’Italia.
Roma, lunedì 28 ottobre – Dopo un ampio e costruttivo confronto si è raggiunta l’intesa tra la Sidief (società della Banca d’Italia che possiede e ne gestisce il patrimonio residenziale) rappresentata da Confedilizia e i sindacati degli inquilini, che stabilisce i livelli dei canoni e regole contrattuali per oltre 5.000 unità immobiliari del patrimonio in 17 provincie italiane. Si tratta del primo Accordo integrativo quadro nazionale tra la Sidief, Confedilizia, Sunia, Sicet, Uniat per la regolamentazione normativa ed il rilascio delle attestazioni di rispondenza dei contratti di locazione -abitativa, studenti universitari, transitori- così come previsto dal D.M. 16\1\2017 -Ministero Infrastrutture e Trasporti- art. 1 comma 5 e succ.
Si tratta, inoltre, del primo accordo di questo tipo siglato con una grande proprietà dopo il rinnovo della Convenzione Nazionale tra Associazioni della Proprietà e Organizzazioni degli inquilini recepita dal Decreto Ministeriale del gennaio 2017. L’Accordo sarà protocollato e consultabile presso tutti i Comuni (Roma, Bologna, Bolzano, Bari, Brescia, Firenze, L’Aquila, Milano, Cassina de’ Pecchi, Pioltello, Segrate, Genova, Napoli, Ercolano, Padova, Piacenza, Salerno, Trento, Torino, Rivoli, Verona, Venezia) e le Regioni interessate, oltre che sul sito della Sidief.
“Siamo particolarmente soddisfatti del risultato ottenuto – ha dichiarato Carola Giuseppetti, Consigliere e Direttore Generale di Sidief – e della collaborazione con le Associazioni di proprietari e inquilini. Attraverso questo accordo il rapporto tra proprietà e inquilini diventa più efficiente, con contratti standard nazionali e canoni concordati. Ci auguriamo che sia di stimolo per la crescita del mercato della locazione residenziale in Italia”.
“Rilanciare l’affitto è il nostro impegno quotidiano – ha sottolineato Giorgio Spaziani Testa, Presidente di Confedilizia – e questo accordo evidenzia in modo molto significativo, considerato l’elevato numero di unità immobiliari interessate e l’ampia estensione territoriale, l’incremento del ricorso a canoni calmierati, che sempre più soddisfa proprietà e inquilinato”.
“La scelta di applicare il contratto concordato da parte della grande proprietà costituisce un importante segnale di controtendenza, perché favorisce il contenimento dei canoni e trasparenza nelle regole della locazione”, concordano Daniele Barbieri, Segretario Generale del Sunia, Nino Falotico, Segretario Generale del Sicet e Augusto Pascucci, Presidente di Uniat Aps.