Oggi alla Camera è accaduto qualcosa di insolito. Oltre trenta deputati di maggioranza e di opposizione sono intervenuti per più di un’ora sul tema del blocco degli sfratti, criticando questa misura, indicando la necessità di limitarla e invocando indennizzi in favore dei proprietari che la stanno subendo da un anno. Il tutto – e qui sta il tratto di inusualità – al contempo preannunciando, con l’eccezione di Fratelli d’Italia, il voto contrario sugli emendamenti che prevedevano la riduzione della portata del blocco e la cancellazione dell’Imu per i proprietari.
Alla base di questa stranezza vi è l’impegno del Governo e della maggioranza – anticipato nei giorni scorsi e oggi formalizzato in un (piuttosto vago, in verità) ordine del giorno – ad intervenire nella direzione unanimemente auspicata, ma con altro provvedimento.
Ebbene, su questa partita si gioca la credibilità del nuovo Governo e della nuova maggioranza. Il dibattito di oggi avrà avuto un senso se – entro pochi giorni, non settimane – sarà varato un provvedimento che faccia quanto richiesto dal Parlamento: 1. anticipazione della fine del blocco, di almeno tre mesi, per le morosità pre Covid (come previsto dall’accordo di maggioranza di venerdì, ritirato sabato su richiesta del Governo); 2. cancellazione dell’Imu 2021 per tutti i proprietari interessati; 3. erogazione di indennizzi adeguati per gli stessi proprietari.
Si tratta, beninteso, di misure minime che si limiterebbero ad attenuare, non certo a cancellare, gli enormi danni causati dal blocco a tante famiglie di piccoli risparmiatori. Se non si farà neppure questo, i proprietari e gli stessi inquilini saranno ulteriormente mortificati, ma Governo e maggioranza perderanno la faccia.
Roma, 23 febbraio 2021
UFFICIO STAMPA