Celebrati a Roma i 45 anni dell’Adsi
“Il patrimonio immobiliare privato – di cui quello culturale è una parte importante – muove l’economia, crea sviluppo, fa crescere l’occupazione. A patto, naturalmente, che non venga ostacolato da una legislazione eccessivamente vincolistica e da una tassazione troppo elevata”. Lo ha detto il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, intervenendo a Roma – presso la Galleria Doria Pamphilj – alle celebrazioni del quarantacinquesimo anniversario dell’Associazione dimore storiche italiane (Adsi).
“Il Rapporto sul patrimonio culturale privato – alla cui realizzazione collaboriamo – ha fornito quest’anno preziose indicazioni. Significativi, ad esempio, sono i dati relativi al crollo degli interventi di manutenzione ordinaria sulle dimore storiche. Occorre varare un sistema di incentivi stabile, equilibrato e duraturo, in modo da fornire certezze a proprietari, imprese e professionisti e da perseguire efficacemente l’obiettivo di rendere il nostro patrimonio immobiliare più efficiente dal punto di vista energetico, più sicuro in termini di difese antisismiche e, obiettivo non meno importante, più bello. In questo quadro – ha rilevato il presidente della Confedilizia – la riforma fiscale varata dal Governo presenta ulteriori elementi di sfiducia per l’intero comparto immobiliare, sia per via dell’annunciata revisione del catasto in senso patrimoniale, contrastata da circa la metà del Parlamento, sia per un’eccessiva genericità del proposito di ‘riordino’ di deduzioni e detrazioni fiscali”.
“Un tema sul quale Confedilizia e Adsi stanno proficuamente lavorando insieme – ha aggiunto Spaziani Testa – è quello dei borghi. Una tale ricchezza si preserva con un’attenzione continua e concreta, finalizzata a cogliere tutte le opportunità che si presentano: da quelle legate al turismo a quelle generate dal maggiore ricorso al lavoro a distanza. Al di là di quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, del quale beneficeranno una minima parte dei centri che lo necessiterebbero, occorrono interventi generalizzati e decisi. Rilanciamo, al proposito, la nostra proposta di esentare dall’Imu per almeno un triennio – con oneri a carico dello Stato – gli immobili situati nei piccoli Comuni. Il sacrificio per l’Erario sarebbe minimo, il segnale di attenzione e fiducia, al contrario, sarebbe rilevante”.
Roma, 30 marzo 2022
UFFICIO STAMPA