La lotta agli affitti brevi non è solo ingiusta, è anche dannosa per l’economia
Banca d’Italia e Istat sono chiarissimi, l’economia di Roma e del Lazio tiene, con un tasso di crescita nel 2023 pari a quello nazionale, solo grazie al turismo. Nessuna regione l’anno scorso ha visto un aumento delle presenze (ovvero di notti trascorse) così forte come quello laziale: +25,3% rispetto al 2022 rispetto al +9,5% italiano. È ottimo anche il confronto tra 2023 e il 2019, con un incremento del 15,4%, tre volte il dato nazionale che è stato del +3,2%. La seconda regione più popolosa d’Italia ha brillantemente recuperato le perdite dovute alla pandemia superando, e di molto, i già alti numeri delle presenze del periodo precedente al Covid.
Ma la forza del comparto turistico a sua volta ha una ragione chiara, il successo del settore extra-alberghiero. Anche in questo caso le statistiche sono chiarissime: nel 2023 nel Lazio gli arrivi in bed & breakfast e alloggi diversi dagli hotel sono saliti di ben il 34,6% e le presenze sono cresciute del 31,5%, mentre negli alberghi gli incrementi, pur sostanziosi, sono stati minori, del 23,6% (gli arrivi) e del 21,4% (le presenze). Questo boom è stato trainato dagli stranieri, che hanno rappresentato il 64,2% delle presenze nel Lazio, contro una media italiana del 52,4% e non sarebbe stato possibile in questa misura senza un’ampia offerta di alloggi alternativi al classico hotel.
I danni presenti e futuri dei divieti di New York e Barcellona
È per questo che proposte restrittive contro i cosiddetti affitti brevi come quelle avanzate in tante città italiane o addirittura blocchi totali come quelli decisi a New York e Barcellona non sarebbero solo immorali e lesive del diritto alla proprietà privata, ma anche dannose per l’economia.
Gli esempi negativi cui non ispirarsi non mancano. Nella Grande Mela nel settembre 2023 è stato vietato l’affitto di appartamenti per meno di 30 giorni, a meno che il proprietario non risieda nell’immobile. Ebbene, tra il primo trimestre del 2023, prima del divieto, e il primo del 2024 i prezzi delle stanze negli hotel di Manhattan sono cresciuti a un ritmo doppio rispetto all’inflazione, che è già molto alta, e questa primavera era impossibile trovare una stanza a meno di 300 dollari a notte. Chiaramente il turismo è diventato ancora di più un privilegio per ricchi. È quello che potrebbe accadere a Barcellona tra 4 anni e mezzo, a fine 2028, quando i poco più di 10mila appartamenti con licenza di affitto breve non se la vedranno rinnovata, per decisione del comune. Solo che questi immobili rappresentano solamente lo 0,77% di tutti quelli presenti nel capoluogo catalano e anche ammesso e non concesso che siano immessi nel mercato degli affitti di lungo periodo non andranno a modificare in modo significativo l’offerta. Viceversa, sarà l’economia di Barcellona a essere danneggiata, perché perderà un giro di affari di 347 milioni l’anno che generano 5mila posti di lavoro diretti e molti di più indiretti nel commercio, nella ristorazione, nella cultura.
La convivenza tra hotel e strutture alberghiere sarebbe una soluzione win-win
È evidente come provvedimenti restrittivi non vengono presi per avvantaggiare i residenti, ma solo per tutelare le associazioni alberghiere. Nel nostro Paese sarebbero a maggior ragione ingiustificati, considerando che il settore degli hotel italiano è il più grande d’Europa con 30,5 miliardi di fatturato (dati Deloitte), destinati a salire a 37 miliardi nel 2028, contro i 27,7 miliardi attuali di quello inglese e i 26,2 di quello francese. In Italia sono anche presenti più alberghi che altrove, sono 31.806, mentre in Germania 22.185 e in Francia 18.067.
Questi numeri e soprattutto quelli del turismo sottolineano una cosa molto chiara: c’è posto per tutti, il comparto alberghiero cresce e non viene schiacciato da quello extra-alberghiero, anzi, il 60,7% delle presenze nel 2023 si è verificato negli alberghi e nel Lazio, la regione in cui il turismo è cresciuto di più, si arriva al 66,2%. La realtà è che non ci dovrebbe essere alcun conflitto: la crescita sia degli appartamenti per turisti sia delle camere di hotel occupate costituisce quella che viene chiamata “win-win situation”, una situazione in cui ci sono solo vincitori e non sconfitti. In questo caso, infatti, come si è visto, a vincere è l’economia nel suo complesso.
11.7.2024