Occupazioni abusive, i numeri di un fenomeno che nuoce a tutta la collettività
L’occupazione abusiva degli immobili rappresenta una delle principali problematiche che affliggono i grandi centri urbani del Paese. Un fenomeno che è causa di degrado e di diritti lesi, che ostacola i processi di rigenerazione delle periferie e dietro cui si celano criminalità organizzata e corruzione.
Qualche esempio? Il maxi procedimento, ancora in corso dal 2018, sulle assegnazioni di alloggi nel quartiere Stadio di Lecce che ha fatto emergere, all’interno dell’amministrazione comunale della città pugliese, una fitta rete dedita all’assegnazione illecita di case popolari e alla protezione degli abusivi occupanti, boss della malavita organizzata e affiliati alla criminalità insieme alle loro famiglie.
17.3.2023
Da Palermo a Milano, l’emergenza occupazioni è cronica
Un business presente in tutte le grandi città del Mezzogiorno da Foggia a Napoli, da Palermo a Catania, centri urbani dove le operazioni delle forze dell’ordine hanno portato allo sgombero di interi palazzi e alloggi popolari controllati dalla criminalità la quale, non solo occupa per creare piazze di spaccio, ma arriva a gestire l’assegnazione abusiva degli appartamenti “vendendo il diritto” al miglior offerente spesso con l’appoggio, come nel caso di Lecce, di infiltrati all’interno della Giunta comunale.
Un fenomeno ristretto ai quartieri più isolati delle grandi città del meridione? No, l’abusivismo è presente anche a Roma e Milano, come a Torino e Venezia; tuttavia è la Capitale a detenere il triste primato delle occupazioni abusive come mostrano i dati di Confedilizia: quasi 7mila alloggi occupati, 92 stabili e 12 mila occupanti. Numeri alti che non rappresentano un problema solo in ragione della diffusione del fenomeno ma anche per la durata temporale dello stesso. I dati della Confederazione Italiana Proprietà Edilizia mostrano infatti come, in alcuni casi, l’occupazione abusiva duri anche da più di dieci anni, assumendo la valenza di un’emergenza cronica.
17.3.2023
L’81% delle occupazioni è realizzata con la forza
Parliamo di cittadini che hanno perso il diritto di rimanere nella propria abitazione ma, ciononostante, hanno deciso di non fare le valigie? Anche, ma la maggior parte degli occupanti non rientra in questa categoria, bensì in quella di chi decide che i propri diritti valgono di più di quelli degli altri. Dai dati emerge infatti che le abitazioni occupate con la forza (e non con la forza d’inerzia) rappresentano l’81% del totale degli alloggi.
A fronte di questi dati la premier Meloni ha promesso un giro di vite concreto sull’illegalità, una dichiarazione d’intenti che ha incontrato il plauso di Confedilizia che ha colto l’occasione per sottolineare come il Governo sia chiamato ad una doppia azione; la prima è quella di assicurare ai cittadini l’intervento celere delle forze dell’ordine nei casi di occupazione abusiva, la seconda è quella di accelerare gli interventi di ristrutturazione degli immobili destinati agli alloggi popolari i quali, quando non rallentati dalla burocrazia, rimangono fermi al palo a causa dalle spese per metterli a norma, che superano le risorse disponibili.
17.3.2023
Il problema degli alloggi popolari non assegnati
Una situazione, comune a tutto il Paese, ma che vede Milano in testa con circa 14mila alloggi popolari non assegnati. Per la precisione la legge prevede che l’assegnatario dell’alloggio possa anticipare le spese che verranno poi scalate dall’affitto, purtroppo però la soglia massima rimborsabile è di 8mila euro, una cifra che molte volte non è abbastanza per mettere a norma gli alloggi spesso proprio a causa dell’incuria dell’inquilino abusivo precedente. L’alloggio quindi rimane vuoto e, purtroppo, a disposizione del prossimo occupante pronto a goderne ad libitum.
Lo stato dell’immobile, tuttavia, non è l’unica ragione per cui gli alloggi rimangono vuoti, a volte infatti più che il bisogno di un tetto può la paura di andare ad abitare in un appartamento appena sgomberato per il timore di ritorsioni da parte dei vecchi inquilini. Una tragica realtà che mostra come il danno causato da chi occupa prosegue anche quando questa è cessata e sottolinea la necessità di aumentare la presenza e l’impegno dello Stato a difesa dei diritti dei cittadini.
Presenza che oggi, va sottolineato, è aumentata grazie all’introduzione nella Legge di bilancio 2023 della norma che esenta dal pagamento dell’IMU i proprietari di immobili occupati che abbiano presentato regolare denuncia.
17.3.2023