Da lunedì 1° giugno fino a mercoledì 15 luglio è possibile regolarizzare il lavoro dei collaboratori domestici impiegati senza contratto e senza documenti. La novità è contenuta nel decreto “Rilancio”, in un corposo articolo, il 103, intitolato “Emersione di rapporti di lavoro”, che non riguarda solo colf, badanti e baby sitter ma anche lavoratori dell’agricoltura e della pesca.
Due le possibilità previste nella legge: emersione dei rapporti “in nero” di lavoratori italiani e stranieri; regolarizzazione dei cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno scaduto (non rinnovato o convertito) dal 31 ottobre 2019, che potranno richiedere un permesso temporaneo della durata di 6 mesi dal momento della presentazione dell’istanza.
La richiesta può essere presentata dal datore di lavoro dietro il pagamento di un contributo di 500 euro a copertura degli oneri connessi all’espletamento della procedura di emersione. A questo si aggiunge un ulteriore contributo forfettario il cui ammontare sarà stabilito con decreto interministeriale per le somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale. L’istanza potrà anche essere presentata dal lavoratore con permesso di soggiorno scaduto entro il 31 ottobre 2019 che sia già stato impiegato nel comparto: in questo caso si ottiene un nuovo permesso di 6 mesi da convertire in permesso di lavoro dietro al pagamento di una cifra pari a 130 euro.
da Confedilizia notizie, giugno ’20
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