“L’on. Luigi Marattin, relatore sul decreto rilancio, riferisce che la maggioranza sta cercando in queste ore un accordo con l’opposizione – fra l’altro – sulla questione degli affitti commerciali.
Auspichiamo che questo confronto possa concludersi con un potenziamento del credito d’imposta del 60 per cento previsto dall’articolo 28 attraverso un incremento delle mensilità interessate (attualmente circoscritte a marzo, aprile e maggio). L’esperienza di queste prime settimane dopo la riapertura, infatti, dimostra perfettamente come la ripresa delle attività sia molto rallentata.
E’ urgente, inoltre, emanare il previsto provvedimento dell’Agenzia delle entrate per consentire la cessione del credito, in primis al locatore.
Il credito d’imposta è comunque una misura finalizzata ad attenuare le difficoltà nel periodo più critico. In aggiunta, come abbiamo detto a Villa Pamphilj durante gli Stati generali, c’è bisogno di interventi per accompagnare la ripresa, come la riduzione della tassazione sui redditi da locazione, la cui gravosità rappresenta un ostacolo decisivo allo sviluppo delle attività commerciali.
La via maestra, per raggiungere questo obiettivo, è prevedere una cedolare secca per tutti i contratti di locazione ad uso non abitativo. In alternativa, potrebbe essere introdotta – in analogia con quanto efficacemente in essere per gli affitti abitativi “concordati” – una cedolare del 10 per cento, accompagnata da un abbattimento del 25 per cento dell’Imu, in caso di riduzione del canone del 20-25 per cento rispetto a quello previsto in contratto.
E’ indubbio che le attività economiche si salvano se si salvaguardano le imprese e le famiglie che svolgono l’importantissima funzione economica e sociale dell’affitto.
Roma, 22 giugno 2020
UFFICIO STAMPA