L’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto-legge sulle semplificazioni edilizie e urbanistiche – il cosiddetto decreto “Salva Casa” – è una buona notizia. La diffusione delle bozze del provvedimento (in relazione al quale pubblichiamo all’interno l’estratto del comunicato del Governo e le slide illustrative diffuse dal Ministero delle infrastrutture) ha scacciato i fantasmi – che in realtà vedeva solo qualcuno, quasi sempre per mere ragioni politiche – del fantomatico condono, lasciando spazio a quanto il Ministro Salvini aveva annunciato per la prima volta all’annuale convegno del Coordinamento legali della Confedilizia a Piacenza nel settembre del 2023 e poi illustrato nella riunione del 4 aprile scorso al Ministero.
L’approdo a Palazzo Chigi – e poi in Parlamento – consente finalmente di confrontarsi nel merito di un testo sul quale finora si è sin troppo lavorato con la fantasia, soprattutto attraverso critiche preconcette da parte di chi vede il diavolo in ogni proposito non punitivo che concerna la casa, e che guarda invece con favore alle vessazioni che su questo bene invoca da anni, ad esempio, la Commissione europea uscente: vedi uso del catasto per aumentare le tasse sugli immobili e direttiva “case green”.
Si tratta di un provvedimento mirato a risolvere situazioni di piccole irregolarità edilizie risalenti spesso a tanti anni addietro e che sono di ostacolo alla commerciabilità degli immobili o alla concessione di mutui. Misure di semplice buon senso, che saranno utili ai proprietari di casa e al mercato immobiliare. Misure, peraltro, che potranno essere ritoccate da deputati e senatori se la loro analisi più approfondita farà emergere l’esigenza di renderle più efficaci per lo scopo che si prefiggono. Se, infatti, doveva scongiurarsi il mega perdono per gravi violazioni edilizie, occorre di converso evitare che una o più disposizioni siano più apparenza che sostanza.
Le Associazioni territoriali della Confedilizia sono ora chiamate a un grande lavoro di assistenza e consulenza in favore dei tanti cittadini interessati alla normativa appena approvata. A questo scopo, verranno subito attivati sportelli informativi in ogni provincia. Contemporaneamente, a livello nazionale e locale sarà avviato un programma di seminari in presenza e on line finalizzati ad approfondire ogni aspetto del decreto. Dobbiamo essere al fianco dei proprietari in questa operazione che si annuncia di ampia portata: dare loro spiegazioni, suggerimenti, ausilio nella gestione della burocrazia.
Per il resto, dato che questo intervento è stato presentato nell’ambito del tavolo di consultazione che il Ministero delle infrastrutture ha intitolato “Piano Casa” e che ha lo scopo di accrescere l’offerta abitativa in Italia, la Confedilizia continuerà a chiedere che vengano fatte due cose essenziali: rendere finalmente disponibili le oltre centomila case popolari non assegnate agli aventi diritto e rafforzare la locazione privata attraverso l’azzeramento dell’Imu per gli affitti a canone concordato, la certezza dell’applicazione in tutta Italia della cedolare secca al 10% per i medesimi contratti e interventi per accelerare gli sfratti.
Giorgio Spaziani Testa
da Confedilizia notizie, giugno ’24
Confedilizia notizie è un mensile che viene diffuso agli iscritti tramite le Associazioni territoriali della Confederazione.