Confedilizia protagonista a Piacenza della quarta edizione del Festival della cultura della libertà con gli interventi di Giorgio Spaziani Testa e di Corrado Sforza Fogliani
È stato il diritto di proprietà il tema dibattuto da qualificati relatori nel corso della quarta edizione del Festival della cultura della libertà, che si è tenuto a Piacenza nell’ultimo fine settimana di gennaio. Un argomento di particolare interesse per Confedilizia, tra gli organizzatori della manifestazione culturale insieme all’Associazione dei Liberali Piacentini (e con la collaborazione de Il Foglio, il Giornale ed European students for liberty). Analizzando lo stato di salute del diritto di proprietà (cattivo, perché svuotato e indebolito da tasse, regole, espropri) è stato sottolineato da più parti che dove la proprietà latita tutto finisce nelle mani dei governanti, con una dannosa dilatazione dei poteri dello Stato e con il serio pericolo che nella società prevalga la legge del più forte.
La prima giornata del Festival a Palazzo Galli (gentilmente concesso dalla Banca di Piacenza) è stata aperta dal presidente del Centro studi Confedilizia Corrado Sforza Fogliani. «La proprietà – ha osservato – è un’isola di indipendenza che ci assicura libertà nell’agire ed è oggi l’unico argine che il cittadino può porre all’invasività dello Stato. Viviamo questo Festival con lo spirito di passare due giorni a respirare aria fresca che ci depuri dalle miserie della situazione politica italiana».
Hanno seguito i lavori il presidente nazionale Giorgio Spaziani Testa e il segretario generale Alessandra Egidi, accolti da presidente e direttore di Confedilizia Piacenza, Antonino Coppolino e Maurizio Mazzoni. L’avv. Spaziani Testa ha partecipato come relatore alla sessione che si è occupata di “Proprietà e comunità: il ruolo dei beni condivisi”, lamentando le ripetute violazioni del diritto di proprietà: le locazioni passive, gli affitti brevi e le occupazioni abusive gli esempi concreti citati dal presidente, che ha giudicato «non un granché positivo» lo stato dell’arte riguardo il baratto amministrativo, vale a dire la possibilità per i privati di presentare progetti, per esempio, per la manutenzione e l’abbellimento delle aree verdi in cambio di uno sconto fiscale sui tributi locali. «Una forte limitazione al diritto di proprietà – ha concluso l’avv. Spaziani Testa è la tassazione patrimoniale subita dai proprietari con i 183 miliardi di Imu e Tasi pagati dall’avvento di Monti in poi».
All’avv. Sforza Fogliani sono state, come di consueto, affidate le conclusioni del Festival, la cui quinta edizione si svolgerà sabato 30 e domenica 31 gennaio 2021. «La proprietà – ha argomentato – si trova nella condizione di dover rivendicare la propria funzione morale, politica e intellettuale, in quanto il diritto ad essa è stato svuotato, come richiamato nel titolo del Festival, da tasse, regolamenti, espropri. La proprietà assicura la nostra indipendenza, è un baluardo che evita la concentrazione del potere ed è insopprimibile. È stato giustamente sottolineato da qualche relatore che la proprietà pubblica è una finzione; esiste invece quella di fatto, nelle mani della classe burocratica che governa i vari Stati. L’Italia è governata dal socialismo reale, con la conseguenza che i giovani fuggono all’estero, c’è poca fiducia nel futuro, crolla il tasso di natalità. Oggi lo Stato – ha concluso il presidente del Centro studi Confedilizia – crea problemi ai cittadini per salvare sé stesso, è un ingombro che non regge più, un moloch che ci fa rimpiangere il Medioevo con il pluralismo degli ordinamenti giuridici. Speriamo che anche da noi, come è avvenuto negli Stati Uniti, prendano piede le comunità volontarie».
da Confedilizia notizie, febbraio ’20
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