Il miraggio dell’equo canone nell’affitto delle case Di Sandro Scoppa * * * Il titolo di quest’opera non poteva essere più indovinato. Come può definirsi, il concetto di “equo canone”, se non come un miraggio? Eppure, è lunga e articolata la storia della legge che aveva in questo miraggio il suo fulcro, e che Sandro Scoppa ci racconta con passione, competenza e originale spirito critico, partendo – opportunamente – dalle prime pietre dell’edificio posate molti anni prima del 1978, anno della sua approvazione in Parlamento. Si tratta di una storia istruttiva, che perfettamente si colloca nella nostra collana editoriale dedicata alla proprietà. Illustra come sia stata pensata, proposta, formalizzata, dibattuta, approvata e infine realizzata e attuata una delle normative più vincolistiche che l’ordinamento giuridico italiano abbia mai accolto al suo interno. Una storia istruttiva, dicevamo. Confidiamo la leggano in tanti, perché la lezione data dall’esperienza non sembra essere stata compresa, a giudicare da quanto si è verificato nel quasi mezzo secolo che è seguito al varo della legge n. 392 del 1978 (peraltro ancora oggi in vigore, pur non nelle parti riguardanti il canone “equo”). La sospensione delle esecuzioni di rilascio (il cosiddetto blocco degli sfratti), in vigore per quasi due anni a partire dal marzo del 2020, è solo l’ultimo degli esempi che possono essere portati per dimostrare che gli effetti disastrosi della legge non hanno insegnato granché. E la circostanza che questa misura sia stata disposta in occasione di un evento eccezionale come la pandemia da Covid-19 non attenua di certo la gravità di una compressione inverosimile dei diritti proprietari, che si è cibata di tutti gli ingredienti che caratterizzano interventi di questo genere: spinta ideologica, demagogia, superficialità, ignoranza. Una miscela micidiale che ha convinto due Governi – con le relative maggioranze parlamentari – a calpestare le più elementari tutele dei locatori pur di presentarsi come i tutori delle istanze dei (presunti) soggetti deboli. Così determinando conseguenze rovinose sui proprietari, che in molti casi erano stati già colpiti dagli effetti della pandemia e dei provvedimenti normativi di restrizione, ma anche sugli inquilini e su coloro che aspiravano a diventare tali, considerato il crollo della fiducia indotto sull’intero mondo dell’affitto. Il tutto, anche in questo caso, per inseguire un “miraggio”, quello della protezione delle vittime di una situazione di straordinaria crisi, ma disinteressandosi (o almeno fortemente sottovalutando) i danni diretti e indiretti procurati. Ma la storia di questi quasi cinquant’anni è piena di “miraggi” – di equità, di giustizia, di solidarietà – perseguiti attraverso fiumi di parole affastellati in migliaia di testi normativi approvati o solo proposti. Come nel caso del fisco, dove la ciclica evocazione (e da parte di qualcuno invocazione) della fantomatica “patrimoniale” (“ulteriore”, va sempre precisato, essendovene già una da 22 miliardi di euro l’anno sugli immobili, denominata Imu) non è mai disgiunta dall’indicazione di nobili destinazioni di scopo. Questo libro avrà conseguito un grande risultato se – oltre ad informare con profondità su una vicenda importante della nostra storia repubblicana – indurrà qualche decisore politico a rivedere le proprie posizioni e, soprattutto, le proprie scelte. Giorgio Spaziani Testa
Prefazione di Carlo Lottieri
Introduzione di Giorgio Spaziani Testa
Postfazione di Alessandro Vitale
Presidente Confedilizia
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