Dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa
“All’Esecutivo che si insedia, Confedilizia non può che ribadire le posizioni espresse in occasione dei cinque incontri fra Governo e associazioni di categoria svoltisi immediatamente prima della crisi politica.
Occorre in primo luogo convincersi che il settore immobiliare, se lasciato libero di esprimersi, è un formidabile motore di sviluppo e di crescita, capace di determinare l’aumento dell’occupazione e la ripresa dei consumi.
I dati Istat ed Eurostat sul perdurante calo del valore degli immobili, in controtendenza rispetto a tutti gli altri Paesi europei, sono drammatici per famiglie e imprese. Per ribaltare questa situazione di crisi, occorrono interventi capaci di rilanciare il comparto.
Dal punto di vista fiscale, non può negarsi il ruolo negativo – recentemente rilevato anche dall’Abi e dalle organizzazioni del commercio e dell’artigianato – che svolge la patrimoniale immobiliare da 22 miliardi di euro l’anno (tra Imu e Tasi, 183 miliardi di tassazione dal 2012 ad oggi). Un’imposizione che non risparmia neppure beni privi di qualsiasi possibilità di generare un reddito, giungendo a colpire persino quelli inagibili e inabitabili. Iniziare a ridurla sarebbe un’azione di buon senso, oltre che di equità.
Più in dettaglio, Confedilizia ha da tempo indicato alcune misure concrete: stabilizzazione e rafforzamento della cedolare secca sugli affitti, per favorire la mobilità del lavoro e fermare la crisi del commercio; stabilizzazione e perfezionamento degli incentivi per gli interventi sugli immobili, relativi a ristrutturazioni, risparmio energetico e miglioramento sismico; modifica del regime tributario delle società immobiliari, anche per incoraggiare la riqualificazione urbana.
Queste ed altre proposte presenteremo al Presidente Conte e al nuovo Governo”.
Roma, 5 settembre 2019
UFFICIO STAMPA