Il 2022 è stato l’anno della grande inflazione, con il carovita che ha raggiunto e superato il 10%. Tra le conseguenze dirette vi è stato l’aumento dei tassi d’interesse, che la BCE ha perseguito in modo zelante. Ciò significa che i tentativi da parte degli italiani di acquistare una casa hanno incontrato un forte ostacolo.
A fine 2021 i tassi collegati ai mutui, accesi dagli acquirenti di immobili, erano mediamente dell’1,81%, nel primo trimestre del 2022 si erano mossi di poco, salendo all’1,89%, ma già nel secondo erano diventati del 2,31%, e poi nel corso dell’estate del 2,48%. Nel quarto trimestre, invece, hanno raggiunto il 3,34% ed appare chiaro come questo incremento abbia influenzato l’andamento delle compravendite, deprimendo il mercato.
Un mercato quindi fragile, sensibile ai cambiamenti esterni. Cosa succederà se diverrà operativa la Direttiva Green, o anche solo con l’aspettativa che lo diventi? Come vediamo sono proprio le abitazioni che saranno più soggette ai costosi adeguamenti imposti da Bruxelles, le più vecchie e quelle collocate in provincia, ad avere sofferto maggiormente una riduzione del proprio valore negli ultimi 13 anni e a subire oggi, maggiormente, la diminuzione delle compravendite.
Le famiglie italiane si troveranno alle prese, da un lato con la contrazione del valore dei propri immobili e, dall’altro, con l’aumento dei costi ordinari e straordinari che la proprietà di essi implicherà. Finiranno schiacciate?
28.3.2023