Il terremoto “dimenticato” di Casamicciola Terme
La responsabilità umana è tanto più evidente quando il terremoto non è di quelli devastanti, non come quello che ha messo in ginocchio la Turchia con una magnitudo di 7,5 sulla scala Richter. Un esempio su tutti è il terremoto “dimenticato” di Casamicciola Terme (Ischia) del 21 agosto 2017 che, nonostante fosse di magnitudo 3,9, e quindi capace al massimo di far tremare qualche lampadario, ha provocato 2 morti, 42 feriti e quasi tremila sfollati.
Risultato? Che la storia, quando non insegna, ci condanna a ripetere gli stessi errori. Torniamo quindi a Ischia, cinque anni dopo il terremoto, precisamente la mattina del 26 novembre 2022 quando un forte nubifragio si abbatte sull’isola campana. Il paese più colpito, anche questa volta, è Casamicciola Terme, il bilancio finale è di 12 vittime, 5 feriti, 462 persone sfollate e 40 abitazioni colpite.
La colpa? Dell’uomo, o meglio, del lassismo delle Istituzioni, della mancanza di rigore nel mettere a terra “un’azione strutturale e non emergenziale” per la prevenzione dal rischio sismico e dal dissesto idrogeologico come ebbe modo di dichiarare il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa all’indomani del terremoto “dimenticato” di Casamicciola Terme del 2017. Cinque anni prima.
Addirittura oggi in Italia, come ha precisato Domenico Calcaterra, presidente dei geologi italiani in un’intervista al Corriere della Sera, “non esistono norme che diano delle indicazioni su come progettare una struttura per contrastare una colata detritica di queste dimensioni”.
Un dato di fatto che serve a dare un’idea del ritardo che il nostro Paese ha accumulato nei decenni nel mettere in sicurezza territori, famiglie e cittadini. Senza aprire completamente il “vaso di Pandora”, e far così uscire tutti i mali che insidiano il comparto immobiliare, per dare un’idea della necessità impellente di azioni concrete basta un accenno allo stato dell’arte dello strumento che è croce e delizia degli interventi finalizzati all’efficienza energetica, al consolidamento statico e alla riduzione del rischio sismico degli edifici: il Superbonus 110%.
9.2.2023