Raccontateci la Vostra storia scrivendo a bloccosfratti@confedilizia.it e contattando le nostre Associazioni territoriali (qui i recapiti: www.confedilizia.it/sedi-territoriali).
Alessia
Sono proprietaria di un immobile posto in una zona più o meno centrale di Bari, in Puglia. Questa casa di tre vani mi è stata donata dai miei genitori, in modo da utilizzarla come dimora fissa oppure come investimento durante la mia crescita. Ci affidiamo ad un’agenzia nel 2018 per affittarla ad un canone di locazione conforme alla zona e ai metri quadri (630 euro al mese) e ci viene presentata una coppia: la donna casalinga (almeno quelli erano i dati) e l’uomo in pensione dopo aver avuto per anni un’officina. Tutto procede in modo regolare: firmano il contratto, consegnano la caparra per assegno e sembra essere tutto destinato a procedere bene, se non fosse che dopo un paio di mesi i bonifici terminano di arrivare. Indagando un po’ scopriamo che marito e moglie sono separati in realtà, che lui le ha fatto da garante durante il contratto da lei firmato ma effettivamente non vive in quella casa e che la signora è percettrice di reddito di cittadinanza. Dopo i dovuti reclami data la mancanza del pagamento del canone di affitto, iniziamo a ricevere bonifici parziali, pari cioè a 500 euro e le spese condominiali, comprensive di acqua, non sono mai state saldate. Dopo aver iniziato l’iter burocratico per lo sfratto con raccomandate, che la signora non ha mai ritirato, siamo dovuti andare dall’avvocato. Ad oggi, la signora abita l’appartamento per due giorni al mese circa, dato che trascorre la maggior parte del tempo a casa della figlia, il marito risulta irreperibile e comunque disinteressato alla faccenda ed io attendo la fine del blocco degli sfratti col terrore che loro possano in qualche modo vandalizzare l’appartamento prima di riconsegnarmelo. In tutto ciò, avendo deciso di liberarmi di questo appartamento per acquistarne uno in cui possa stare con la mia famiglia, sono stata costretta a mandare raccomandata, che non è stata mai ritirata, e poi a chiamare con cortesia la figlia della signora, per chiederle di poter entrare in casa un giorno a settimana con eventuali acquirenti, così come è nel mio diritto da contratto. La signora mi ha detto che mi avrebbe richiamato per organizzare, ma date le premesse, nel caso in cui lei non si facesse viva io cosa dovrei fare? Andare dai carabinieri a spiegare che ho bisogno di vendere quanto prima?
Paolo
Desidero condividere e urlare l’esasperazione che sta causando l’ingiusto provvedimento legislativo del blocco sfratti. La storia è la solita dei tanti sparsi in italia
Appartamento sito nel Comune di Palermo poco distante dal centro locato nel 2015 con contratto 4+4 a canone libero a 500 euro al mese. Fino al mese di novembre del 2019, seppure con ritardi e qualche difficoltà, mio papà, proprietario della casa, ha sempre riscosso i canoni.
Dal mese successivo, approfittando del primo blocco sfratti, queste poco degne persone hanno smesso di pagare la pigione.
Subito dall’avvocato siamo riusciti ad ottenere la convalida dello sfratto al 29 giugno del 2021, dopo la richiesta dei conduttori del famoso termine di grazia. In tribunale, durante la prima udienza, le poco degne persone dichiarano di percepire il reddito di cittadinanza e sostengono di onorare le mensilità pregresse in virtu’ dell’esistenza del fondo morosità incolpevole pur non avendone i requisiti.
Il capofamiglia infatti è un lavoratore saltuario che svolge prevalentemente attività in nero che gli garantisce, comunque, ciò di che vivere. Ha infatti sempre pagato per cinque anni. Purtroppo, con grande errore di mio padre, la casa gli è stata locata perchè la famiglia gli era stata descritta da un amico come fatta da persone per bene. Nel caso di problemi l’amico avrebbe garantito. Tuttavia, come la storia insegna, l’amico se ne è lavato le mani.
Adesso aspetto con impazienza, contando i giorni, il 31 dicembre data in cui DEVE cessare questa vergogna.
A questa, si è aggiunta la recente pronuncia della Corte Costituzionale che ritiene non fondate le doglianze dei tribunali di Savona e Trieste giustamente a favore dei proprietari per presunta violazione del diritto di proprietà.
Non se ne può più. E’ una umiliazione continua, una spada che trafigge giorno dopo giorno i proprietari di immobili privati della loro fonte affettiva e reddituale più preziosa ottenuta con i sacrifici di una vita propri o dei loro genitori.
Tornando alla famiglia di morosi (marito, moglie, figlio 25enne e figlia 22 enne, questi ultimi due fieri di essere disoccupati campati dallo Stato), tengo a sottolineare che essi tra reddito di cittadinanza con contributo affitto, lavoro nero e canone di locazioni non pagati intascano più di 3.000 euro al mese, che in una città come Palermo sono veramente tanti. Uno stipendio da borghese, quasi da aristocratico.
Alla faccia di noi onesti lavoratori che ci svegliamo la mattina per lavorare dignitosamente con tutte le responsabilità connesse, ma guadagnando la metà e con la contestuale beffa di un espropriazione senza indennizzo di un bene che ci vuole una vita per farlo tuo.
Aggiungo che durante una lite verbale la moglie del “capofamiglia” ha sostenuto che è un suo diritto ormai acquisito non pagare sia perchè vi è il blocco degli sfratti, sia perchè ha sempre pagato nei cinque anni pregressi.
Ma lo Stato dove è?
Ma lo Stato perché controlla noi lavoratori che dobbiamo filare da mattina a sera e lascia impunita questa gente che vive nella più plateale illegalità e se ne fa un vanto?
In questo momento mi vergogno di lavorare per lo Stato italiano di essere cittadino italiano. Non andrò più a votare e cercherò di essere il più assente possibile dalla partecipazione politica.
Tengo a precisare che non sono una cattiva persona e non sono contrario a misure di sostegno a assistenzialismo statale quando queste sono motivate e giustificate. Anzi, credo che siano doverose.
Se i morosi avessero con gentilezza dimostrato di essere in uno stato VERA di difficoltà mi sarei prodigato, insieme a mio padre, ad andare incontro alle loro esigenze.
Purtroppo non è andata così. Purtroppo è il loro momento. Così mi hanno riferito. I soldi che non pagano – mi hanno detto – se li mangiano alla mia faccia.
Ma prima o poi dovranno sloggiare.
Francesco
Il mio locale commerciale ha cambiato destinazione d’uso a mia insaputa: è diventato un appartamento dove dormono i miei affittuari ed un loro ospite.
Tale ospite ha ottenuto gli arresti domiciliari nel mio negozio e chiaramente non pagano nulla. Ho ottenuto lo sfratto al 30/06/21 non hanno intenzione di andare via.
Erika
Ho affittato con regolare contratto di locazione in data aprile 2020 un piccolo bilocale, acquistato come prima casa ma poi per necessità lavorative, ci siam trasferite altrove.
Da settembre 2020 non percepisco l’affitto lasciato trascorrere i 3 mesi di mancato pagamento come da legge, procedo per la procedura di sfratto per morosità.
Blocco sfratti dicembre 2020… proroga marzo 2021… proroga giugno 2021… settembre e ora dicembre 2021!
Mi ritrovo la casa occupata da persone che vanno e vengono a loro piacimento e per di più poco raccomandabili..spesso coinvolti in risse e liti familiari tanto da costringere gli altri condomini a chiamare le forze dell’ordine!
Esterno dell’appartamento devastato da mancanza di igiene pulizia e decoro!
Mani legate… causa in mano agli avvocati da mesi… ma tutto fermo!
Io sto rischiando oltre alla salute fisica e mentale dell’assurdità della situazione..di perdere la casa in quanto sono indietro di mesi con le rate del mutuo!
Vi prego…fatemi urlare che così non si può gestire un proprietario di casa!
Io di quell’affitto ci pago le tasse..!!la casa sta perdendo valore ed io non posso accedervi!
Fabio
Sono proprietario di un appartamento dato in affitto ad aprile 2019 e che da subito ha avuto difficoltà a riscuotere regolarmente gli affitti alla data prevista (solleciti effettuati con raccomandate ) e che da aprile 2020 non percepisce più l’affitto con la scusa del covid. Il 19 gennaio 2021 c’è stata la convalida di sfratto per morosità del Tribunale, con ordine rilascio immobile il 2 febbraio 2021. Interruzione fiscale contratto locazione il 19 gennaio 2021.
Il mio parassita, che a suo dire sia sui social sia nelle mail intimidatorie inviatemi, ha lavorato con partita iva fino a maggio 2021, ha smesso di pagare sia l’affitto che le pochissime spese condominiali circa 10 euro al mese da aprile 2020. La palazzina è formata da 4 appartamenti per cui le spese di condominio sono da sempre pagate da noi proprietari e subito ripartite in quattro non avendo l’amministratore. Da aprile 2020 ho sempre pagato io anche la sua quota in quanto si è sempre rifiutato di pagare pure quello. Fortunatamente le utenze dei servizi sono intestate a suo nome. Purtroppo essendo l’appartamento sullo stesso pianerottolo di quello in cui io abito, mi vedo sempre davanti la sua faccia e quella di sua moglie i quali, arroganti, ci sfidano in continuazione minacciandoci di registrare quello che diciamo, se proviamo ad offenderli. I carabinieri ai quali mi sono rivolto, hanno detto di pazientare perché quello che lui vuole è avere la possibilità di un appiglio di denunciarci per racimolare un pò di soldi. Se quando lo vedo, lo guardo negli occhi, mi dice ..che c…zo hai da guardare!
Accusa verbalmente me e mia moglie di averlo diffamato nel quartiere dove viviamo da 30 anni, dicendo ai conoscenti quello che ci sta capitando, mi accusa di fotografare la figlia quando è seduta al bar con le amiche, di guardarlo dalla strada mentre è in bagno, e di offenderlo verbalmente , urlando dal giardino, e così via dicendo. Adesso lui è tranquillo di poter rimanere almeno fino a dicembre grazie al blocco degli sfratti: lui rimarrà fino a tale data perché “il governo glielo permette.”
Domenica 6 giugno, è venuto mio figlio con moglie e nipotino di 17 mesi a trovarmi, dopo 6 mesi che non li vedevamo, vivendo fuori regione, e lui, dopo 14 mesi di silenzio mi ha visto e mi ha detto che in casa mia stavo facendo assembramento di persone, perché avevo anche i 2 nipotini della figlia che vive vicino a casa mia e che da nonni teniamo tutti i giorni a casa nostra, lavorando entrambi i genitori.
E’ giusto che io e mia moglie dobbiamo abbassare gli occhi incrociandoli? Oltre a vivere da 16 mesi a nostre spese, fumando 1 pacchetto di sigarette al giorno e bevendo dalla mattina a sera, sono io quello che si deve vergognare ? Ultimamente avevano lo scarico delle acque grasse intasato per cui l’acqua maleodorante ristagnava nel giardino condominiale e l’odore si faceva sentire sempre di più, e quando l’altro proprietario gli ha fatto presente che deve dare la sua quota per l’espurgo e successivamente con i soldi in mano avremmo chiamato la ditta, dapprima ha detto di attendere alcuni giorni, poi che chieda a me i soldi. Ho dovuto pagare anche questo per lui considerato che sono le acque nere e grasse delle biologiche sue e non le mie. SIAMO ESASPERATI, non riusciremo ad andare avanti cosi ancora per minimo 4 mesi. Ad aprile 2020, una delle ultime volte che ci siamo parlati per sollecitare l’affitto, mi ha detto: “IO TI ROVINO” e almeno psicologicamente ci sta riuscendo. Viviamo sullo stesso pianerottolo e li vedo più di una volta al giorno in quanto sono sempre al balcone a fumare. Mi rivolgo a Voi perché siete stati gli unici che si sono battuti per i nostri diritti e siete riusciti a fare sospendere l’IMU per il 2021. I nostri governanti si disinteressano completamente di questo problema, avendo anche previsto ristori per tutti tranne che per la nostra categoria, oltretutto siamo stati privati della disponibilità delle nostre case da oltre 1 anno. Sono arrivato a disturbare Voi, come ultima spiaggia, per vedere se si riesce a smuovere qualcosa, magari dopo un servizio televisivo decidono ad andare via. Non vedo l’ora di rientrare in possesso di casa mia, la mia prima e unica casa e di vendere tutto. Mai più affitti.
Stella
Sono proprietaria di un appartamento di circa 50 mq che ho acquistato con sacrificio dopo la separazione col mio ex marito, su cui ancora pago il mutuo. Nel 2017 l’ho dato in affitto perchè sono andata a convivere con il mio nuovo compagno. Per i primi due anni ho avuto l’affittuaria modello, poi il disastro.
Nel 2019 ho affittato l’appartamento ad un ragazzo che mi ha presentato l’agenzia e che io non ho potuto valutare direttamente in quanto, per gravi motivi di salute, sono stata ricoverata diversi mesi in quell’anno. Nel 2019 tutto sommato è andata bene, di certo non era l’inquilino modello ma … il peggio doveva ancora arrivare. Ad inizio marzo 2020 non avendo ricevuto il bonifico dell’affitto inizio a cercare il mio inquilino che sembra sparito nel nulla. Mi reco in questura dove mi fanno capire che non gli è accaduto nulla di grave ma che per un po’ non l’avrei visto: era in carcere. Per i primi due mesi mi hanno pagato i fratelli poi anche loro hanno seguito le sue sorti. Nel frattempo in lockdown i tribunali erano chiusi e a maggio, quando finalmente ho potuto depositare lo sfratto, grazie al decreto svuotacarceri il mio inquilino è stato posto agli arresti domiciliari a casa mia dove non aveva la residenza, viveva da solo e con le bollette a mio carico (avendo fatto solo nel 2020 un canone concordato avrebbe dovuto spostare la residenza e fare la voltura delle bollette). A luglio la prima udienza nella quale ottiene 3 mesi di tempo per poter mettersi al paro coi pagamenti. Alla fine di ottobre ho la convalida dello sfratto e qualche giorno prima viene riportato in carcere. Il suo avvocato non si è presentato in aula e non ha neanche avvertito. Avevo l’appuntamento con l’ufficiale giudiziario l’11 gennaio ma a dicembre c’è stata la proroga del blocco al 30/06/2021 e ora al 31/12/2021.
Recentemente sono stata contattata dalla questura perché il soggetto ha chiesto nuovamente i domiciliari ed ha presentato al giudice il contratto d’affitto del 2019 quindi quello scaduto. Ad oggi sono ancora in attesa della decisione del giudice, e ho saputo dal mio avvocato che nelle sue intenzioni c’è di rinnovare il contratto alla scadenza di dicembre 2022. Se non fosse una tragedia, ci sarebbe da ridere. Nel frattempo le mie condizioni di salute non mi consentono di fare le scale dell’appartamento dove vivo col mio compagno ma non posso ritornare in possesso del mio appartamento che è senza barriere architettoniche!
Questa è la INgiustizia italiana.
Daniela
Sono proprietaria di un immobile ad uso abitativo, di circa 50 mq, un bilocale acquistato con sacrifici e rinunce, nel quale ho vissuto prima di sposarmi, per poi darlo in affitto dopo il matrimonio.
Agli inquilini nel 2016 avevo dato fiducia, dando loro una seconda opportunità quando nel 2018 a seguito di sfratto per “morosità incolpevole”, essendo intervenuto il Comune a rimborsare il debito pregresso (come da contratto), ho dovuto come contropartita rinnovare la locazione e contestualmente abbassare la rata del canone. Il secondo contratto scadrà il 31/08/2021.
Gli inquilini sono debitori dal luglio 2019 con le spese condominiali e i canoni di locazione, quindi prima della pandemia. Nonostante i solleciti non si sono mai preoccupati di versare nulla. Mi sono prodigata per trovargli un lavoro, nella speranza che pagassero. Avendo dei figli piccoli ho fatto passare troppi mesi, poi mi sono decisa. La convalida dello sfratto è datata: 05/12/2020 e per aver avuto riguardo per loro, ora mi ritrovo nel 3° scaglione. Nel frattempo sul mio groppone oltre ai canoni di locazione pesano 3 anni di spese condominiali, acqua e riscaldamento.
I conduttori percependo il “reddito di cittadinanza” (me l’hanno riferito loro) ma non la cifra, secondo cosa leggo sul sito Inps, dovrebbero versare la quota B dell’affitto, che invece non versano. Il contratto di locazione che hanno sottoscritto prevedeva che l’unità immobiliare fosse completamente arredata. Relativamente al mobilio, all’ultimo controllo risultavano non più presenti il soggiorno e altri elementi ed accessori.
La porta interna in legno che divideva l’ingresso dal soggiorno, è stata tolta e lasciata sul balcone della facciata principale in balia delle intemperie da circa 2 anni. Già dall’anno scorso ho cercato di mettere in vendita l’appartamento, ma con scarse proposte di acquisto, non potendo dare ai potenziali acquirenti delle date certe di sgombro dei locali. Fra poco lo darò in mano ad un’agenzia immobiliare. L’amministratore ha mandato loro una diffida per disturbo al vicinato, che non hanno neanche ancora ritirato. Io e mio marito abbiamo un mutuo, un ragazzo ancora studente al liceo. Mio marito ha una neoplasia grave con invalidità del 67% e non riesce più a svolgere il precedente lavoro. Attualmente in mutua e probabilmente dovrà dimettersi. Il mio lavoro è part-time e anch’io ho un’invalidità civile. Dovremmo vivere tranquilli per i problemi di salute che abbiamo. Per poterci curare tempestivamente dobbiamo spesso optare per il regime di solvenza. La vendita dell’alloggio potrebbe essere un valido aiuto, ma ad ora non è fattibile perché ci troviamo degli inquilini che non pagano nulla e tuttavia sono protetti dallo Stato. Ma a noi, chi ci aiuta?
Tutte le sere spero di leggere un aggiornamento su internet, uno spiraglio che metta la parola FINE a questa ingiustizia.
Susanna
Ho un’inquilina che da gennaio 2021 non paga più l’affitto pur avendo busta paga e buon impiego. Il giudice ha convalidato lo sfratto che doveva essere eseguito il 31 agosto, ma a causa di un’altra vergognosa proroga a dicembre, è stato bloccato.
Riccardo
Sono il proprietario di un terreno uso Parcheggio in XXX. Si tratta di uno dei più frequentati, se non il più utilizzato, parcheggio di XXX. Lavora principalmente con residenti e frequentatori del centro e supermercati, nonché con il traffico portuale che serve grazie a delle navette.
Ha un incasso medio invernale di 20k mensili oltre a quello estivo che raddoppia grazie ai croceristi. Non è mai stata un’attività per cui era prevista la chiusura dai vari Dpcm ed è, per di più, all’aperto. A Febbraio 2020, quindi pre-COVID, smette di pagare per indurmi a un rinnovo contrattuale che faccia ripartire da zero il periodo contrattuale. A Marzo decide arbitrariamente di chiudere ai giornalieri mantenendo aperto per gli abbonati e smette di pagare il canone di 4000 euro mensili sebbene abbia un incasso di oltre 5000 euro grazie ai posti fissi, approfittando dell’avvento COVID.
Non cede il credito di imposta previsto dai decreti e comincia un comportamento ostile che porta ad impedire l’accesso ai camion della spazzatura ad entrare per ritirare i rifiuti nella parte collegata del parcheggio ad un’altra mia proprietà. Tutto questo porta ad una serie di contenziosi legali far cui:
1) causa possessoria per il passaggio dei mezzi dei rifiuti: vinta con risarcimento del danno
2) Sfratto: vinto al tribunale (dove il gestore aveva incredibilmente presentato il registro corrispettivi falsamente a zero!)
3) Ricorso da parte avversa ai termini di giudizio sulla sospensione degli effetti dello sfratto, presso Corte di Appello: vinta
Dopo quest’ultima sentenza e con già 5 mensilità di morosità, il gestore, che vive in una lussuosa villa quadri famigliare con piscina e dependance, decide, consigliato dall’avvocato (forte del blocco sugli sfratti) di non pagare più niente come occupazione portando la sua morosità a 9 mensilità, sebbene il parcheggio, come dimostrano video e filmati, sia esaurito tutti i giorni.
Vi ho “riassunto” una storia relativa a un immobile “commerciale” che mi mette in ginocchio e su cui debbo pagare anche Imu e tasse…
Massimo
Sono il figlio di ………., un piccolo proprietario di un appartamento sito a ……… Vi scrivo per chiedervi aiuto. Mio padre ottantenne e malato di depressione non si capacita sul fatto che, nonostante ci sia una sentenza di sfratto antecedente il COVID, il moroso continua indisturbato a vivere gratis da più di due anni sulle sue spalle. Ma quello che lo ferisce di più e che per poter costruire quella casa ci sono voluti 40 anni di sacrifici come emigrato in Belgio e adesso che dovrebbe godersi la sua serenità questa viene calpestata. Oltre il danno anche la beffa visto che deve pagare lui le spese di condominio luce pulizie ecc (INCREDIBILE). Vi ringrazio di cuore almeno qualcuno ha letto e sa che gli onesti cittadini soffrono, una indecente proroga, senza valutare la realtà delle cose continuando a dare spazio alla gente che approfitta delle situazioni per giovarne senza ritegno né rispetto del prossimo.
Rossana
Ho affittato il mio appartamento nel 2015 a due persone “perbene” con regolare contratto. Fino al 2017, anche se non puntuali, sollecitandoli ogni mese, hanno pagato il canone. Poi da gennaio 2017 hanno smesso.
Mi sono rivolta all’avvocato ed è cominciato il mio incubo. Nel 2018 c’è stata la sentenza del giudice (dovevano uscire dopo un mese pagando anche le spese processuali) ma niente e allora si incomincia con “le tarantelle” degli ufficiali giudiziari fino a arrivare (finalmente) al 16 marzo 2020 per lo sfratto esecutivo, ma causa covid si è bloccato tutto. Io nel frattempo (vedova con una figlia minorenne) sono rimasta senza soldi in quanto in questi anni ho bruciato tutti i risparmi che avevo, mi sono venduta l’oro e cose di casa. Non ho diritto a nulla avendo un Isee alto. Gli unici che mi stanno dando una mano sono i volontari della Caritas.
Nel frattempo i miei “morosi” stanno comodamente “a gratis” dentro casa mia (costruita con anni di sacrifici e sudore), accumulando un debito superiore a 50.000 mila euro, fregandosene di tutto tanto è lo Stato che glielo permette. Complimenti a chi ci governa.
Questa è la mia storia. Spero che arrivi a qualcuno con un po’ più di cuore e faccia qualcosa di concreto per far finire queste ingiustizie.
Chiara
Ho affittato dall’aprile 2017 la mia villetta ad una famiglia. Per i primi tempi tutto bene, poi hanno cominciato a rallentare nei pagamenti fino a novembre 2019, mese in cui hanno smesso di pagare sia i canoni di locazione sia i canoni condominiali (al cui pagamento ho dovuto provvedere personalmente per evitare procedure nei miei confronti). A febbraio 2020 avevo provveduto a notificare richiesta di decreto ingiuntivo e relativo sfratto ma il Covid ha bloccato tutta l’azione che ho dovuto ricominciare interamente a luglio, ottenendo decreto ingiuntivo e ordinanza di sfratto a dicembre 2020, che però non posso eseguire.
Queste persone dapprima, di fronte alla notifica del decreto ingiuntivo e del precetto, provvedevano al pagamento di qualche rata convincendomi a stipulare una scrittura privata con rateizzazione del debito, ma successivamente smettevano nuovamente di pagare. A fronte delle mie sollecitazioni, con le quali ricordavo che in caso di inadempimento della scrittura avrei riattivato la procedura volta alla soddisfazione del mio credito, cominciavo a ricevere messaggi di minaccia in cui mi veniva detto che se avessi attivato la procedura, notificando il precetto, loro avrebbero attivato una procedura per risarcimento danni, denunciandomi alla ASL, perché la casa, a loro dire, non è abitabile per insalubrità dell’aria. La casa è stata consegnata in condizioni perfette, come da verbale da loro sottoscritto; tutte le richieste di manutenzione sono state prontamente ascoltate e accolte, avendo provveduto in maniera tempestiva a risolvere tutti i problemi segnalati (tubatura dell’acqua, tetto e vetri danneggiati a seguito di una violenta grandinata). Gli attuali problemi che secondo loro giustificherebbero un’azione di risarcimento danni non sono mai stati denunciati, se non in questo momento e senza neppure darmi l’opportunità di intervenire; la mia richiesta di accesso di un perito è rimasta finora inascoltata e ciò mi fa fortemente dubitare che i danni lamentati siano conseguenza di un vizio della casa (considerando che fino a tre mesi affermavano di voler assolutamente rimanere all’interno e di volerla addirittura acquistare). Per quanto a mia conoscenza loro vivono ancora all’interno di una casa che ritengono però pericolosa per la salute. In tutto questo tempo mi sono state raccontate molte bugie, inviati finti bonifici per farmi rallentare l’attivazione delle procedure, fino a ricevere infine queste minacce. L’atteggiamento assunto da queste persone mi sta destabilizzando moltissimo, ho paura di ricevere altre minacce e anche di incontrarli in giro.
E’ altamente probabile che quando rientrerò in possesso della mia casa la troverò estremamente danneggiata e non so con quali soldi potrò sistemarla (considerando che quel canone di locazione era e sarebbe la mia unica fonte di reddito). Ho pagato e sto pagando tasse e spese su un immobile che attualmente è solo una “macchina mangia soldi”, che non produce alcun reddito e che non so come rimetterò in sesto per porla, quando finalmente potrò, nuovamente sul mercato.
Donatella
A febbraio 2019 ho affittato l’appartamento, con regolare contratto per un anno. Durante il Covid ho prorogato per altri 4 mesi il contratto, con la promessa da parte dell’inquilina che sarebbe andata via alla fine della scadenza. Mi sono ritrovata senza lavoro e l’unico introito che avevo era il canone che l’inquilina ha smesso di pagarmi sentendosi forte del fatto che il Giudice non ha ritenuto valido il contratto annuale.
L’inquilina percepisce il reddito di cittadinanza che comprende anche la parte per pagare l’affitto, inutili le chiamate fatte all’Inps e alla Guardia di Finanza, facendo presente che i soldi percepiti dallo Stato per pagare l’affitto non erano dovuti a questa persona e che si tratta di una truffa allo Stato. Perché deve usufruire dei soldi dello Stato se non paga l’affitto?
Mi hanno ignorata e hanno detto che non è compito loro fare queste verifiche! Intanto mi è arrivato un decreto ingiuntivo da parte dell’amministratore condominiale per € 5.000 a fronte di spese servizi idrici e condominiali (nel contratto c’è scritto che le spese spettavano all’inquilina).
Mi chiedo “perché il Giudice considera il contratto con estensione per altri 2 anni e non considera le voci riguardanti le spese che competono all’inquilina?”.
Sono disperata. L’appartamento è distrutto. I debiti si accumulano e non ho i soldi per pagare le spese! Trovo assurdo che debbo “omaggiare” una mia proprietà, pagata con sudore anni fa, “omaggiarla” ad una persona che percepisce il reddito di cittadinanza (sia lei che il compagno) e che debbo pure pagarmi i debiti delle spese per consumi idrici e per il condominio per colpa di una decisione di un governo italiano dittatoriale.
Simona
È una situazione allucinante.
Proroga al blocco degli sfratti!!!!
Noi non sappiamo se gli inquilini, che non pagano da agosto 2018, sono ancora a casa nostra.
La sentenza dello sfratto c’è stata a gennaio 2020 ed eravamo pronti per partire con lo sfratto esecutivo.
E poi il covid, il governo che blocca tutto e noi piccoli proprietari che ci rimettiamo.
Ci sono arrivate voci di un via vai in casa, un amico ospite e chissà quando andrà via, volture non fatte…
Roberto
Parlo a nome di mia mamma: abbiamo aiutato la nostra inquilina in tutti i modi. Già molto prima del Coronavirus, avevamo abbassato l’affitto di questo piccolo appartamento in centro città di 50 euro, vale a dire affitto mensile per 400, abbiamo avuto un danno, l’assicurazione ha pagato e la mia inquilina ha pianto, dicendo che faceva lei e non voleva gente per casa, perciò il rimborso è andato a coprire spese condominiali da lei non pagate. A settembre 2020 è scaduto il contratto di affitto e lei ancora non paga né l’affitto né il riscaldamento e lo farà fino a giugno 2021, se il Governo farà un’altra proroga, noi intanto ci ritroviamo ad aver pagato 817,00 euro per la causa di sfratto, sperando che la legge fosse dalla parte nostra. Il problema più grave è che nessuno tutela i proprietari, che hanno fatto sacrifici enormi e rinunciato a ferie o altro…
Mi chiedo se in Italia ci sia una Giustizia, non stiamo parlando di persone colpite dal Covid… solo persone che approfittano della situazione che non pagano già da un anno prima del marzo 2020.
Katia
Da settembre 2019 il mio inquilino non ha più pagato l’affitto e nel dicembre 2019 si è tenuta la prima udienza per lo sfratto. Il moroso oltre ad aver stabilito la sua residenza lì ha anche fatto arrivare il padre. Quest’ultimo nell’udienza per la convalida di sfratto ha chiesto lo stato di grazie di tre mesi per malattia. Il giudice ha concesso e rinviato a fine marzo 2020. A seguito della pandemia, ovviamente, l’udienza è saltata e solo a ottobre 2020 sono riuscita ad ottenere la convalida, ad oggi non eseguita per le note leggi.
Si tenga conto che il soggetto è ritenuto pericoloso dalle forze dell’ordine, sospettato di uso di sostanze stupefacenti, se non addirittura piccolo spacciatore, riceve in casa persone nel pieno della notte non raccomandabili. Ho sollecitato assistenti sociali e forze dell’ordine ma ad oggi non ho risolto nulla, se non addirittura aver dato fastidio. I vicini non hanno il coraggio di segnalare per paura di ritorsioni.
Non voglio nemmeno pensare allo stato dell’immobile e degli arredi consegnati nuovi, ed in generale allo stato in cui ritroverò l’immobile, semmai verrà il giorno che potrò tornarne in possesso.
E’ una vergogna vivere in uno stato nel quale la proprietà privata non è minimamente tutelata.
Tra parentesi su detto immobile pago una rata di mutuo di € 800 mensili per cui il canone di locazione sarebbe a copertura di questa.
Pamela
Da aprile 2019 il mio inquilino ha smesso di pagare l’affitto (molto prima dell’inizio della pandemia) e, a luglio, ho iniziato una causa che ha portato a novembre alla prima udienza in cui lui (l’inquilino) ha chiesto i tre mesi di grazia che gli sono stati concessi. L’altra udienza per la convalida dello sfratto era stata fissata all’inizio di marzo ma per la chiusura causa covid dei tribunali è stata rimandata più volte fino al 8 settembre quando finalmente abbiamo ottenuto la convalida dello sfratto che però non abbiamo potuto eseguire sempre causa blocco degli sfratti.
Io ho già pagato € 4.770 per le spese legali e sto tutt’ora pagando le tasse su soldi che non ho mai avuto e adesso dovrò pagare anche l’IMU su una casa di cui non ho assolutamente, da più di 2, anni nessun diritto. Mi chiedo: ma lo Stato a noi che siamo affittuari non ha proprio pensato? Io ho un lavoro part time e prendo € 1.000 al mese eppure mi sono dovuta sobbarcare da sola tutte le spese per questa scelta dello Stato senza aver avuto però nulla in cambio se non solo beffe su beffe.
Gioia
Io e i miei figli abbiamo ereditato un appartamento da una nostra zia, circa 7 anni fa. Abbiamo pensato di tenerlo e di non venderlo per avere un’entrata in più che ci aiutasse ad arrivare alla fine del mese con più tranquillità. In questi anni la mia salute è peggiorata tanto al punto che non riesco più a lavorare, ho infatti un’invalidità civile al 100% con incapacità totale e permanente lavorativa. Potrei quindi andare in pensione, ma la mia pensione sarebbe molto bassa per cui solo aggiungendo il reddito dell’affitto potrei vivere, anche se con molte ristrettezze e difficoltà. L’ inquilino a cui abbiamo affittato l’appartamento (e di cui solo in seguito alla stipula del contratto, abbiamo saputo avere l’obbligo di dimora) ha smesso di pagare l’affitto, forte del fatto che gli sfratti sono stati bloccati.
Mi ha detto queste parole: “la tua casa adesso è mia”. Il signore in questione viveva in un campeggio e qui in montagna non è certo bello con il freddo che fa praticamente per 10 mesi all’ anno. Questo mi ha un po’ preoccupata perché ovviamente mi sono chiesta il motivo, ma è prevalso il pensiero di aiutare una persona in difficoltà. Questo signore oggi mi ha messo in questa situazione e cioè di dover affittare l’ appartamento dove vivo sperando che vada tutto bene e di andare a vivere io in campeggio perché davvero non posso più lavorare e non ho di che vivere. Ci ha portato via la nostra casa, non solo quella di nostra zia ma anche quella dove viviamo con l’aiuto del governo e se la ride. Noi siamo persone oneste abbiamo sempre pagato tutto, comprese le imposte sulla casa, non aggiungo altro.
Roberta
Nel 2019 abbiamo acquistato un appartamento poiché la proprietaria dell’immobile in cui attualmente abitiamo (in fitto) aveva necessità di rientrare in possesso della sua casa per farne abitazione principale.
Il contratto di locazione con l’inquilino che abita nel nostro nuovo appartamento scadeva a febbraio 2021. Questa persona non paga da dicembre 2020, noi ci troviamo a fare fronte mensilmente ad affitto e mutuo, abbiamo due contratti di lavoro part time e sopravviviamo grazie all’accompagnamento che percepiamo in quanto nostro figlio è autistico e abbiamo anche un’altra bimba.
Siamo disperati…abbiamo dovuto ridurre le terapie del bambino e non sappiamo quando questa persona uscirà di casa. E ora gli sfratti sono bloccati fino al 31.12…non ce la facciamo più…questa non è vita!!! In più, ovviamente, paghiamo l’Imu sulla seconda casa poiché non abbiamo la residenza.
Armando
Sono 40 mesi, esattamente da marzo 2018, che i miei inquilini in provincia di Verbania (con residenza in Svizzera) non pagano l’affitto con una spesa di più di 5.000 euro di utenze. Per un totale di circa 35.000 euro senza considerare le spese .
Hanno avuto lo sfratto esecutivo dal tribunale il 14 luglio 2020. Sono dei malintenzionati e dei delinquenti: hanno addirittura negato l’originalità delle firme sui contratti per allungare i tempi (un perito calligrafo ha verificato e confermato la loro autenticità e nel frattempo sono trascorsi più di 10 mesi).
Questa è una morosità che nulla a che vedere con la pandemia. Complimenti allo STATO che si impossessa delle proprietà e che difende questi furbi e a noi cittadini onesti fa pagare l’IMU.
Paola
Sono la proprietaria di un appartamento, sito in XXX, con locazione ad uso ufficio dal novembre 2013; esso, insieme ad un altro locale invece ad uso abitativo con locazione in risoluzione nel luglio 2021, sono la mia unica fonte di reddito, essendo la sottoscritta una collaboratrice “part-time” a tempo determinato di un Ente di promozione sportiva.
Il titolare del contratto, quale locatario, che utilizza l’immobile quale sede di una testata giornalistica “online” locale, risulta moroso per il canone di affitto dal marzo del 2020 e, sempre in tal data, ho potuto verificare che risultava già moroso con il canone condominiale per un importo pari a circa € 3.000 (tremila). L’importo totale del “negativo” dei soli canoni di affitto allo stato attuale ammonta a circa € 9.915 (novemilanovecentoquindici), e la quota condominiale a più di € 4.000 (quattromila). A quanto precede andrà aggiunto a breve l’ammontare delle spese per il ripristino di parti dei locali che, privi della necessaria e dovuta manutenzione (come ho potuto verificare da una visita effettuata insieme all’amministratore di condominio), rischiano di arrecare danni agli appartamenti sottostanti. Nei colloqui avuti, pochi e non cordiali, per analizzare le inosservanze contrattuali, il locatario ha “giustificato” la propria condotta contrattuale dichiarando esplicitamente “non posso chiudere il giornale per lei”, (lascio immaginare il tono e atteggiamento avuto nei miei confronti che, aldilà di ogni considerazione sull’educazione, emanava disprezzo per le clausole contrattuali e sicurezza nel poter “sguazzare” lì dove altri rischiano di annegare) come se fosse questa la mia intenzione recargli danno anziché porre in essere tutte le azioni possibili per riottenere il pieno diritto sulla mia proprietà. Inoltre la testata ha continuato a vivere senza subire interruzioni o blocchi, tutto è andato avanti normalmente come se nulla intorno fosse cambiato, anzi, il 28 ottobre 2020 ad essa è stato affiancato anche un canale TV. L’atteggiamento del locatario, evidentemente, è improntato sul massimizzare il più possibile, a proprio favore, le circostanze venutasi a creare con l’avvento della pandemia poiché, se cosi non fosse, sarebbero bastati, al fine di un corretto rapporto fra locatario e locatore, le agevolazioni concesse nel tempo dalla sottoscritta come l’abbuono di qualche canone d’affitto e come il fatto di non aver mai preteso nulla per i ritardi nel pagamento del canone d’affitto.
L’amministratore di condominio ha chiesto alla sottoscritta il versamento delle quote condominiali non versate dall’inquilino, paventando un’ingiunzione a mio carico, perciò sono anche stata costretta a dover intervenire in merito (ulteriore danno al danno).
L’adozione del provvedimento di sfratto, convalidato in data 28 aprile 2021 (altra agevolazione concessa, prima di notificare lo sfratto), sembrava essere ciò che si definisce la luce in fondo al tunnel di questa amara faccenda e invece così non è. L’adozione del blocco degli sfratti e la successiva proroga ha costituito per molta gente, e io faccio parte di questa, un vero e proprio pericolo per la propria sussistenza.
Federica
A pandemia iniziata ho affittato la mia casa perchè dovevo trasferirmi per il lavoro di mio marito per un anno e non avremmo potuto pagare l’affitto senza l’affitto dell’altro immobile. Il lavoro di mio marito non è andato come pensavamo, ma un affitto comunque lo dovevamo pagare. Mai mi sognerei di non pagare. L’affittuaria del mio immobile ha iniziato da subito a pagare a pizzichi e bocconi e poi a non pagare più, scrivendo nelle email che tanto lo poteva fare perchè c’era il blocco degli sfratti. Non ha fatto le volture come da contratto e io stufa le ho staccato la corrente. Ho una denuncia penale a mio carico per questo. La signora in questione, che ha una dichiarazione dei redditi di 60.000 euro, non mi versa un soldo da dicembre: non paga il condomonio, non paga la Tari, non paga nulla. Va in vacanza però e fa gli aperitivi. Io non percepisco l’affitto. I genitori pensionati miei e di mio marito, comprendendo la situazione, ci hanno dato un aiuto economio senza che lo chiedessimo. Ma non è giusto. Non è giusto che i risparmi di una vita messi in un immobile siano goduti da un’estranea delinquente perchè può. Perchè la legge tutela lei e non me.? Non è giusto, non ha senso. Oltre all’inquilina a chi devo fare causa? Allo Stato probabilmente perchè è complice di un furto ai miei danni. Se alla mia inquilina le si offriisse una casa popolare lei non accetterebbe mai. Chi glielo fa fare se può vivere in una bella zona senza pagare?
Luigi
In qualità di amministratore unico di una piccola SRL su base familiare, gestisco due locali commerciali al momento locati ad attività di ristorazione (a Roma). Tali locali sono stati acquistati con sudato lavoro di 45 anni che viene oggi messo a dura prova poichè non ottengo alcun aiuto governativo contrariamente a quanto invece, viene bene o male, erogato ai conduttori dei locali stessi.
Il blocco degli sfratti non mi permette di rientrare in possesso di uno dei due locali dove il conduttore (che già nel 2020 ho agevolato con sconti sul canone e ritardi di pagamento, nonchè proposto, in mediazione giorni fa, un ulteriore sconto per il 2021, proposta non accettata dal conduttore saputo del blocco sfratti) è moroso dal mese di gennaio. Di fatti, stando all’ultima proroga, questa non mi permetterà di rientrare in possesso del locale fino a gennaio prossimo.
Questa situazione di stallo, unita al mancato annullamento di tasse comunali quali IMU, che sono comunque tenuto a corrispondere puntualmente, ha provocato e continua a provocare danni seri al sostentamento della mia attività erodendo quelle poche risorse accumulate in anni di lavoro.
Gianluca
Desidero unirmi al disgusto di altri miei colleghi proprietari di casa alle prese con l’ulteriore proroga degli sfratti che impedisce di riprendere possesso di un bene acquisito con grandi sacrifici ed oggi nella disponibilità di inquilini che approfittando della pandemia e non (necessariamente) per gli effetti della pandemia risiedono nei predetti immobili non pagando, come nel mio caso, da oltre un anno e mezzo e con il contratto già scaduto (al 30.04). Prendo atto che pur con un decreto di sfratto (già in mio possesso) ottenuto pochi giorni fa, il mio inquilino (il quale impedisce l’accesso all’immobile oltre che non rispondere al telefono) può tranquillamente risiedere nel mio immobile (gratis) grazie alla politica che considera i proprietari dei ricconi che devono pagare l’Imu e non lamentarsi (e che per recuperare le tasse già pagate sui canoni non incassati devono spendere 1.000 euro per ottenere il decreto di sfratto) e gli inquilini dei soggetti fragili a prescindere.
Viktoriia
Mio marito ed io siamo arrivati dall’Ucraina nel 2015. Da allora siamo sempre in affitto, mai un giorno di ritardo con i canoni e le spese condominiali. L’anno scorso abbiamo trovato un appartamento e abbiamo deciso di chiedere il mutuo per comprarlo. La nostra domanda è stata approvata. Abbiamo ottenuto i soldi e abbiamo comprato la nostra prima casa per non essere mai più in affitto, per avere la nostra casa, per viverci tranquilli.
La casa era affittata. Ne eravamo a conoscenza. Purtroppo abbiamo scoperto troppo tardi, che gli inquilini erano morosi e non avevano intenzione di lasciare l’appartamento (la prima è stata l’agenzia immobiliare a non dirci tutta la verità sull’argomento e noi stranieri ci siamo fidati ciecamente, soprattutto io). Abbiamo scoperto tutta la verità dopo aver pagato la percentuale all’agenzia e la caparra al proprietario; in totale rischiavamo di perdere più di 15 mila euro. Non potevamo permettercelo. Nel frattempo la nostra situazione lavorativa era cambiata, avevo perso il lavoro per causa Covid 19, stava per scadere la delibera della banca per il mutuo. Prendere o lasciare si dice in Italia! Per noi la scelta era quella di prendere. Per farla breve, il procedimento di sfratto era stato avviato dal ex proprietario con atto di Intimazione del 12/02/2020.
Alla data del 06.02.2020 il conduttore risultava moroso nel pagamento degli importi dovuti a titolo di spese condominiali per un importo pari a 5.532 euro. La prossima udienza è stata spostata ben due volte, Il nostro legale è intervenuto in causa l’8 settembre 2020. Lo sfratto è stato convalidato a dicembre 2020. E ora il nostro caso non viene considerato come quello pre Covid! Dobbiamo aspettare ancora e ancora chissà quanto! Noi come ho detto prima viviamo in affittiamo, paghiamo canoni di locazione, spese condominiali, rate del mutuo, Imu, spese condominiali della nostra prima casa, mio marito è partita Iva, quindi le tasse ed anche i contributi, io non lavoro, perché tutto chiuso per i motivi di cui siamo tutti a conoscenza, abbiamo un figlio che studia ancora e la scuola è a pagamento. Il nostro inquilino e la sua compagna invece si dichiarano nullatenenti.
Antonio
Sono un pensionato proprietario di un negozio a Milano affittato ad un parrucchiere egiziano nel giugno del 2018. A dicembre 2019 ha iniziato a non pagarmi, entrando e uscendo di galera per spaccio all’interno del mio negozio, procurando a me enormi danni anche di immagine.
Non capisco per quale motivo visti tali provvedimenti di blocco sfratti e altro il Governo non si faccia carico delle spese condominiali, delle tasse e di altro. E’ una vergogna che queste persone siano tutelate, e che a me continuino ad arrivare tasse, IMU e Tari da pagare.
La polizia non fa nulla, gli avvocati non possono far nulla… nessuno può fare nulla, e quindi come dovremmo comportarci noi contribuenti che abbiamo fatto fatica per avere ciò che abbiamo è in più ci viene distrutto, deturpato da questi elementi e da un governo che non fa nulla?
Floriana
Scrivo per conto di mio padre di 90 anni, proprietario di un appartamento, ereditato dai suoi genitori, che ha affittato per dare un ristoro economico alla sua famiglia, aiutando noi figlie nella gestione quotidiana della vita.
L’ultimo inquilino che occupava la casa (attualmente moroso) nel corso degli anni è stato aiutato, soprattutto nei suoi momenti di difficoltà, concedendogli anche la riduzione del canone di affitto.
Da dicembre 2019 il suddetto inquilino ha smesso di pagare l’affitto e, dopo vari tentativi di dialogo per cercare di trovare un compromesso, mio padre è stato costretto a rivolgersi ad un avvocato al fine di rientrare in possesso del proprio appartamento. Specifico, altresì, che l’inquilino vive in una villa in Umbria e che l’appartamento è vuoto. Nonostante una sentenza di sfratto per morosità, a causa del COVID-19 non è potuto intervenire l’ufficiale giudiziario per dare esecuzione alla sentenza (per il blocco degli sfratti). Nel mese di ottobre 2020 mio padre è stato ricoverato in ospedale per un sospetto infarto, ma il malore era dovuto ad un riacutizzarsi dell’emorragia cerebrale avuta già 3 anni prima. Dopo una settimana è tornato a casa, ma non avendo ricevuto le cure giuste nel giro di 5 giorni è rientrato in ospedale. Dal quel momento è iniziata una vera e propria odissea, durante la degenza in ospedale è stato tenuto in stato semi comatoso e dopo un lieve miglioramento dall’ospedale è stato trasferito (con tampone negativo al Covid-19) presso una lungodegenza. Qui è stato tenuto giustamente in isolamento 20 giorni indipendentemente dall’esito del tampone fatto in ospedale. Finito l’isolamento è stato trasferito in reparto dove si è verificato un cluster e ha preso il Covid-19. E’ stato trasferito in un ospedale Covid-19, e per concludere il giro il 31 dicembre 2020 è stato nuovamente trasferito in un altro ospedale per la riabilitazione Covid-19. A marzo 2021 è stato trasferito in una RSA dove è a tutt’oggi ricoverato. Mio padre il 19 febbraio ha compiuto 90 anni da solo in ospedale. Lui ha bisogno della sua famiglia ma, non disponendo dei mezzi economici necessari e con una moglie di 82 anni, non possiamo riportarlo a casa.
Delia
A causa di questo provvedimento, che funziona in modo bendato, cioè non tiene conto della diversità delle situazioni, un appartamento di 135 metri quadrati ristrutturato a nuovo ed arredato, in XXX dopo esser finito nelle mani di una famiglia di farabutti che non paga affitto né spese da agosto 2019, è tuttora a loro completa disposizione. Lo sfratto esecutivo, arrivato in gennaio 2020, richiede evidentemente tempi lunghi: all’arrivo del decreto di sospensione nessun Ufficiale Giudiziario ha ancora trovato cinque minuti di tempo per suonare a quel campanello. Sono stati vani i tentativi di esercitare diritti sanciti, quali avere accesso all’appartamento, parlare con l’affittuario che si nega al telefono e al citofono, magari per sapere se il riscaldamento è gradevole, se l’acqua calda va bene, visto che pago io! Intanto passa il tempo, comincio a soffrire di gastrite, ma si avvicina dicembre, scade il blocco! E invece no! Proroga fino al 30 giugno 2021. A dicembre parte della famiglia, affatto bisognosa, cambia casa (così dicono i vicini), lasciando l’appartamento a due figli maggiorenni che lo usano per feste, visite di un numero imprecisato di amici di passaggio nelle ore pomeridiane, serali e notturne, senza mascherina naturalmente, che infastidiscono e preoccupano gli altri abitanti lo stabile. Uno dorme addirittura lungo le scale. Comincia l’insonnia, un tic nervoso a una palpebra e dermatite atopica. Vorrei chiamare Piedone, Montalbano, Rocco Schiavone e Clint Eastwood. Invece chiamo, nell’ordine: avvocato 1, avvocato 2 (pagati), Associazione di proprietari immobiliari, amministratore del condominio, Carabinieri 1, Carabinieri 2, Polizia Municipale, Investigatore privato. Ma nel rispetto della Legge non c’è niente da fare.
Francesca
Ho acquistato con mutuo un appartamento. L’ho affittato e da 13 mesi non percepisco canoni né spese accessorie. Sono una libera professionista e non ho regolari introiti. Perderò il mio appartamento perché non posso mantenerlo. E come me decine di migliaia di piccoli proprietari.
Maria Teresa
In data 1° luglio 2015 ho dato in locazione un appartamento acquistato col mutuo e mille rinunce per assicurarmi un bene rifugio per la vecchiaia.
Ho 78 anni e sono una pensionata statale. Il contratto di locazione, a canone agevolato, è stato asseverato dalle Organizzazioni sindacali. Il 4 marzo 2020, prima della pandemia, ho ottenuto lo sfratto per morosità richiesto a novembre 2019 per omesso pagamento delle somme pattuite fin dal 2016 e, quindi, in epoca ante covid.
Intervenuto successivamente il blocco, che non ha fatto distinzione tra morosità covid e ante covid e tra morosità colpevole e incolpevole, il locatario ha approfittato dell’assist del Governo Conte prima, e Draghi poi, per astenersi da qualsiasi pagamento (sicuro della protezione elargita!) oltre che del canone, anche delle spese dei servizi comuni e di riscaldamento che l’amministratore di condominio chiede alla sottoscritta, paventando di dover emettere una ingiunzione a mio carico!
Debbo rimarcare che il contratto è stato da me regolarmente disdettato per la sua scadenza contrattuale del 30 luglio 2020. Non ho potuto procedere anche con lo sfratto per finita locazione per non incorrere nel divieto del “bis in idem”, come chiarito dall’Avvocato che tutela i miei interessi, al quale debbo corrispondere onorari e spese. E così mi trovo in un “limbo”, con danni morali e materiali, costretta a mantenere a mie spese (compreso il riscaldamento), una persona che la Ministra Cartabia definirebbe “furbetto” A tutt’oggi ho subito un danno di oltre 30.000 euro; a ciò si aggiunga il “lucro cessante” destinato a durare fino a quando non rientrerò in possesso dell’appartamento di mia proprietà.
Elena
Da dicembre 2019 non mi pagano l’affitto. Sfratto convalidato a settembre 2020. Nessuna prospettiva: l’unica cosa che mi è arrivata è la parcella dell’avvocato.
Tasse da pagare, spese condominiali, IMU. Solo doveri e nessuna tutela per i padroni di casa. È una situazione talmente misera e frustrante da avere serie ripercussioni anche sulla salute, oltre che sulle tasche, alla faccia di chi se ne frega, sta in casa tua senza pagare con la complicità dello Stato.
Spero che riuscirete davvero a fare qualcosa, non concepisco poi questa storia della differenziazione tra morosità pre pandemia e causata dalla medesima. Il proprietario di casa non ha avuto gli effetti della pandemia??? È tutto troppo avvilente, ripeto, da rimetterci la salute. Spero succeda qualcosa ma ho poca fiducia.
Franca
Sono proprietaria di un appartamento dato in locazione ad un ghanese, circa 10 anni fa.
Nel dicembre 2019 ho mandato la lettera di non rinnovo del contratto di locazione, sarebbe scaduto ad ottobre 2020, perché volevo ristrutturare la casa per farci andare a vivere mia figlia.
Da maggio 2020 ha iniziato a non pagare l’affitto non perché fosse in cassa integrazione anche perché lui ha sempre lavorato per fare i suoi affari in Africa. A luglio gli ho inviato lo sfratto per morosità pensando che mi lasciasse la casa. Invece no. Ho avuto la convalida dello sfratto da parte del Giudice a gennaio 2021 che poi è stato prorogato al 30 giugno 2021. Nel frattempo ho donato l’appartamento a mia figlia visto che è senza casa e per lei è la prima casa.
Ho provato in tutti i modi a farlo andare via. Gli ho trovato appartamenti per andare in affitto ma lui mi ha risposto che quei appartamenti non gli piacevano. Gli ho trovato un bed & breakfast a 500 euro al mese e mi dice che è troppo caro: insomma ci fa dannare. Il mese prossimo dovrei iniziare i lavori di ristrutturazione e di conseguenza l’appartamento deve essere libero perché è una ristrutturazione importante. Di fatto noi proprietari siamo messi in croce. Appartamenti acquistati con sudore e sacrifici. Se avessi saputo, di certo quei soldi me li sarei mangiati fuori facendo viaggi visto che lo Stato condanna sempre chi si impegna e premia i lavativi. Come si possono prorogare gli sfratti per coloro che hanno sempre lavorato? A mia figlia la casa le necessita. Preciso che io prendo 900 euro di pensione al mese e sono gravemente ammalata mentre mia figlia prende 1200 euro al mese (fa l’oss presso un istituto di ragazzi disabili).
Rossana
Ho avuto lo sfratto esecutivo in agosto 2020, prima del covid, ma non ho potuto eseguirlo per il blocco degli sfratti e sono desolata perché, oltre a non pagare l’affitto, non paga né il riscaldamento centralizzato né il condominio né i consumi di acqua calda e fredda che sono condominiali, insomma niente di niente e ci marcia. Inoltre non abita l’alloggio ma vi tiene dei gatti randagi, l’inquilina sostiene che non siano più di dieci ma io credo che siano di più!
Vorrei sapere se Conte, che ha voluto il blocco degli sfratti, ritiene che sia giusto che dei gatti randagi stiano in un bell’alloggio di 80 mq con ascensore, tappeto nelle scale dell’entrata, insomma una casa elegante che ai gatti non interessa per niente. Oltretutto, secondo me, al 5° piano i gatti soffrono perché potrebbe mancargli un giardino all’aperto. Secondo il Governo io non posso avere l’alloggio che a me servirebbe anche per poter utilizzare l’ascensore, ho più di 74 anni e fatico a fare le scale nella casa dove abito che purtroppo è sprovvista di ascensore. Ditemi cosa posso fare e se vi sembra giusto. Per cercare di avere almeno una parte degli affitti, ho chiesto all’inquilina di fare domanda al Comune in modo da ottenere tutti gli aiuti possibili dato che ha lo sfratto esecutivo, ma non vuole farlo e perciò io, con una magra pensione, ho dovuto pagare oltre l’IRPEF per soldi che non prendo, anche l’IMU e le spese ordinarie e straordinarie di condominio. Vi sembra giusto?
Fiorella
Ho una sentenza di sfratto esecutivo per morosità da gennaio 2020, quindi antecedente la pandemia, di un locale commerciale ad uso agricolo sito nel comune di Lecce nei Marsi zona piana del Fucino in provincia dell’’Aquila, affittato ad una azienda agricola. Il 1°aprile 2020 l’ufficiale giudiziario avrebbe dovuto liberare il mio immobile, impedito dal blocco del Governo. Aggiungo che l’azienda già da agosto 2019 non effettuava i pagamenti. Inoltre in questo anno di chiusura la medesima azienda ha regolarmente svolto la propria attività aumentando addirittura il proprio fatturato. Sono disperata perché il canone di affitto che percepivo era la mia unica fonte di reddito avendo io ricevuto un trapianto di organo. Nel frattempo non ho potuto riaffittare la mia proprietà pur avendo avuto numerose richieste. Inoltre non sono riuscita ad adempiere ai pagamenti delle tasse relative all’immobile (IMU e varie) che è molto elevato.
Paola
Con mio fratello ho ereditato un appartamento che purtroppo nostro padre affittò ad una delinquente, forse anche pensando di porgere la mano ad una persona bisognosa… era un uomo molto buono.
La signora (se così si può chiamare) nel nostro appartamento si è portata anche due bei cagnoni di quelli che fanno anche paura (razza pitbull) e, essendoci intorno alla casa un bel giardino (che non è assolutamente a sua disposizione), li fa abitualmente scendere da soli a scorrazzare.
Quindi, oltre a non riscuotere gli affitti da ben due anni e con una sentenza di sfratto esecutivo non eseguibile per via del blocco causa Covid 19, la “signora”, che nel frattempo potrebbe anche avere ospitato altri inquilini (già avvistati), usufruisce del giardino per i suoi cagnolini riempiendolo di escrementi (con lettera di diffida dell’Avvocato), ci lascia anche da pagare le sue utenze che “giustamente” restano a nostro carico.
Diciamo che se volessimo fare del bene al prossimo volontariamente ci sentiremmo molto meglio. Ma in questo caso la rabbia è il solo sentimento che si può provare anche nei confronti di uno Stato che pensa che l’assistenza, in qualsiasi campo, sia sempre a carico del cittadino.
E’ una vergogna che queste persone siano tutelate, però le tasse della successione sono state pagate, l’IMU è sempre stato pagato così come la Tari però quando chiedi al Comune di intervenire ti dicono che non si può fare nulla che non è penale che loro non possono trovarle una sistemazione è meglio se la signora la teniamo noi.
Guido
Il 23.01.2020 ho ottenuto uno sfratto di morosità sulla città di Salerno preceduto da ben 4 decreti ingiuntivi (che certificano e contestualizzano una morosità di ben 4 anni!). Ebbene sì circa 48 mesi di morosità e ad oggi i conduttori occupano ancora, e senza titolo, il mio appartamento essendo “nullatenenti” e percettori di nessuna indennità. È intollerabile. Questa non è morosità incolpevole ma scientemente preordinata.
Una morosità che va ad oltranza e che resta impunita.
Fabio
Sono il proprietario di un monolocale che ad agosto 2020 ho dato in affitto a un ragazzo il quale mi ha fornito finti documenti di lavoro (come ho scoperto successivamente). Il tizio è italiano e non ha mai pagato nulla e io contemporaneamente ho perso il lavoro. Mi ritrovo a pagare l’affitto dove abito e il mutuo dove vive questo delinquente. Sono disperato. Possibile che non si possa fare nulla?
Sto valutando di staccare acqua e luce, correndo il rischio di essere denunciato o cercare qualche delinquente che mi dia una mano. Sono disperato. Mia moglie non lavora. Sto pensando anche al suicidio: ormai per pagare tutto e tutti ho un fido di 5000 euro ma non potrò andare avanti molto.
Gian Luigi
È da luglio 2019 che non percepisco più quanto contrattualmente concordato con il mio inquilino nel rispetto dei parametri comunali per cedolare secca a canone concordato. Prima sono stato preso in giro dall’inquilina, più e più volte aiutata con pagamenti sempre più in ritardo fino alla totale interruzione degli stessi, ed ora dal Governo che la tutela ignorando totalmente il diritto di proprietà ed il proprietario tradito ed ingannato due volte.
Non venendo ad accordi con l’inquilina ho dovuto inevitabilmente intraprendere azione legale: il Giudice ha ordinato, con udienza il 24 dicembre 2019, lo sfratto per morosità.
Pertanto sono 21 mesi, che diventeranno 24 con il termine blocco sfratti al 30 giugno 2021, oltre ai mesi che seguiranno prima dell’uscita definitiva di codeste persone.
Antonella
Ho un appartamento in provincia di Firenze, da 1 anno non riscuoto l’affitto. L’inquilino non pagava già prima della pandemia, per cui non ci sono scusanti.
Ho anche abbassato il canone andando all’Agenzia delle entrate per cambiare l’importo. Questa era la casa dei miei genitori comprata con sudore e con il mutuo e non mi sembra giusto che noi piccoli consumatori non siamo tutelati, io devo tirare la cinghia per arrivare a fine mese e queste persone fanno il loro comodo perché tanto c’è il blocco degli sfratti.
Lo sfratto lo stiamo facendo in questi giorni, non so per quanto tempo andrà avanti questa cosa, intanto dovrò spendere altri soldi per l’avvocato. Per cui altre spese.
Omar
I miei genitori hanno un locale ristorante/pizzeria in affitto dal 2015. A giugno 2017 abbiamo portato gli affittuari davanti al Giudice con 9 mesi di affitto arretrato. Pagata l’intera somma in giudizio, abbiamo deciso di non andare avanti con la causa. A settembre 2019 hanno ricevuto un’altra lettera di sfratto per 5 mesi di arretrato, mediazione fissata il 22 marzo 2020 (cancellata per covid) e poi spostata a luglio 2020. Non si sono presentati e siamo andati ad udienza a fine ottobre, con convalida sfratto con termine di locazione entro il 31 gennaio 2021, ma avendo prorogato il blocco fino a giugno non possiamo fare niente. In quel locale io potrei riaprire la mia attività d’asporto che ho dovuto vendere perché con le chiusure era impossibile coprire i costi, mentre dividendo il locale dei miei genitori potrei anche ricavarci un altro locale da riaffittare (non più a dei parenti). Siamo senza i soldi dell’affitto e senza poter ancora usufruire dell’unica possibilità di continuare a fare un lavoro che mi appassiona ormai da 15 anni.
Ferdi
Sono proprietario di un negozio a Monza, l’inquilino non paga da più di 16 mesi l’affitto, nonostante l’esecuzione di sfratto non riesco a mandarlo via, mentre io devo pagare l’Irpef su affitti non riscossi, l’IMU, le spese di condominio, le spese legali. Questo è ingiusto.
Alessandro
Mio padre 89 anni invalido al 100% e con una modesta pensione, non riesce più ad impadronirsi della sua casa la cui modesta rendita doveva servire ad integrare la pensione.
L’inquilina risulta morosa da luglio 2019 e il contratto è ovviamente già scaduto. Siamo riusciti ad ottenere la convalida di sfratto a giugno del 2020, ma con i reiterati rinvii non si è riusciti a dare seguito alla procedura di esecuzione.
L’inquilina non è coniugata e non ha figli, e non abita l’appartamento in quanto risulta morosa anche con le utenze, lo utilizza solo come deposito delle sue cose e come canile.
Mi chiedo se il Governo ha una vaga percezione delle situazioni reali che ci sono in giro, oppure pensa che il solo fatto di possedere un modesto immobile sia indice di ricchezza.
Si è creata una situazione davvero paradossale, da un lato inquilini morosi e prepotenti che bivaccano nelle abitazioni altrui con il bene placito dello Stato, e dall’altro lato i proprietari in situazione di indigenza.
Le ultime dichiarazioni del ministro Cartabia sono davvero sconcertanti, e non fanno altro che alimentare un senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni.
Che fine hanno fatto i diritti sanciti dalla costituzione? Non si può giustificare tutto con la pandemia e soprattutto non si possono scaricare sul privato cittadino le inefficienze dello stato.
Vorrei segnalare ai signori governanti di essere cauti nelle loro decisioni, perché dove finiscono i diritti a questo punto finiscono anche i doveri nei confronti dello stato.
Beatrice
Anche la mia famiglia è vittima del blocco degli sfratti. Bravo lo Stato che ancora una volta, premia chi fa il furbo o delinque ai danni dei cittadini onesti.
La nostra sventura inizia a novembre 2017 con l’entrata in casa di un bel soggetto. Ma subito, già dai primi mesi del 2018, le cose iniziano a andate male e decidiamo di rivolgerci ad agosto 2018, ad un legale che avvia la procedura per rientrare in possesso del nostro immobile. Dopo una serie di lungaggini, perché il tipo aveva anche fornito indirizzo di residenza falso e una serie di altre difficoltà, il Giudice fissa l’udienza ma arriva il Covid e con lui il blocco degli sfratti!! Fantastico no?
Quando c’è da prendere lo Stato è sempre pronto, le tasse le vuole, e se il contratto con l’inquilino non viene onorato poco importa. Ma poi anche la beffa perché difende così chi delinque!
Daniela
Alla luce di quanto detto dal Ministro della giustizia ho pensato di raccontare la mia storia.
Io ho un appartamento affittato che pensavo alla fine del contratto di dare in comodato d’uso a mio figlio. L’inquilino, che risiede da solo nell’appartamento, ha cominciato a non pagare più da metà del 2018. Ho iniziato la procedura di sfratto ad ottobre 2018 e finalmente a gennaio 2020 lo sfratto esecutivo è arrivato contemporaneamente alla fine del contratto di affitto. Ovviamente l’inquilino sta ancora dentro e non ha nessuna intenzione di andare via. Io ho dovuto prendere un mutuo per comprare un appartamentino a mio figlio e riversare su questo tutti i miei pochi risparmi. Ovviamente l’IMU si paga. Non credo che riaffitterò mai più a nessuno.
Fanny
Mio padre, uomo di 63 anni invalido al 100%, da due anni a seguito di una potente emorragia cerebrale è impossibilitato a rientrare nella casa di sua proprietà perché è occupata dai locatari che da tre anni non pagano il canone di locazione. I miei genitori, oltre a non avere un’altra dimora, stanno vivendo, tra mille scatoloni, nella casa dei miei nonni materni, oltre a dover sopportare l’enorme fatica fisica e mentale di un’inaspettata invalidità lancinante e sono costretti anche a pagare loro le bollette!! Gli inquilini sono due uomini adulti (padre e figlio) italiani, normodotati, non invalidi. La situazione non si sblocca e gli sfratti sono stati prorogati per ben due volte a fronte dell’emergenza covid. Questo provvedimento anticostituzionale tratta situazioni differenti in modo analogo, qualificandosi per l’appunto quale fonte di violazione dei diritti fondamentali. Mia madre sta per scoppiare e, pur apparentemente sana fisicamente, viene messa a dura prova da una serie di “scarica barili” infiniti che vanno a sommarsi all’enorme dolore nel fronteggiare la disgrazia che ci è capitata.
Non possiamo agire in nessun modo, se non aspettando di logorarci completamente dall’interno. È questo che vuole la nostra Costituzione? Noi chi siamo veramente se la nostra dignità viene annientata così? Dobbiamo aspettare di essere morti per poter godere di una casa che costa i sudori di una vita? Incredibile ma vero.
Cercare anche solo una casa in affitto per un invalido è molto complesso. Il lavoro e la costanza di una vita sperperati in avvocati e bollette per loro.
Mantenere della gente che ti “ruba” la casa e sentirsi dire che non hai scelta.
Stiamo rispettando la legge, ma che Lei rispetti noi.
Lorena
Io e mio marito, con i nostri risparmi, abbiamo acquistato un appartamento da ultimare. Abbiamo dedicato interi weekend a pulire, installare porte e piastrelle, arredare con gusto questo appartamentino che sarebbe dovuto essere la nostra fonte di reddito integrativa. A dicembre 2018 abbiamo dato in affitto il nostro appartamento ad un pensionato sposato con una donna straniera più giovane di lui di ben 17 anni. Tra alti e bassi hanno sempre provveduto al pagamento dei canoni.
In data 11/03/2020 (primo giorno di lockdown generale) mio marito riceve la telefonata dal nostro inquilino il quale gli comunica che non avrebbe più pagato l’affitto. Sì proprio così: di punto in bianco decide di non pagare più e ci chiede di inviargli la lettera di sfratto per poter chiedere una casa comunale.
Pronto e servito, nell’arco di una settimana gli viene recapitata la raccomandata, nel frattempo mio marito si attiva addirittura per trovargli un appartamento in cui viene chiesto un canone di locazione inferiore.
Nulla, nulla, nulla. Sappiamo tutti che è più di un anno che gli sfratti sono bloccati (sebbene nel frattempo siamo riusciti ad ottenere lo sfratto esecutivo non applicabile in quanto opera la sospensione). Nel frattempo mi sono sentita dire che se avessi continuato a telefonare per chiedere quando avrei potuto riprendere possesso del mio appartamento avrei ricevuto una denuncia per stalking. Non conto nemmeno le volte che sono stata ingiuriata.
Altro dettaglio non da trascurare è che nel frattempo io e mio marito, già proprietari di una casa da ristrutturare (assolutamente non abitabile), abbiamo venduto la nostra abitazione principale per avere i soldi per poter far fronte alle spese di ristrutturazione. Se non ci fossero stati i miei genitori ad ospitarci io e mio marito ci saremmo ritrovati in mezzo ad una strada per mantenere in casa nostra gli inquilini morosi. Mi ha appena contattata anche l’amministratore condominiale il quale lamenta il fatto che non è mai stata nemmeno comunicata la lettura del contatore dell’acqua e che, attualmente, mi ritrovo con 700 € di acqua da pagare perché oltre all’affitto lui non ha mai pagato un centesimo di spese condominiali.
Georgeta
Ho un piccolo appartamento che ho comprato 9 anni fa per il quale pago tuttora il mutuo. A gennaio del 2018 l’ho dato in affitto perché mi sono sposata ed ho spostato la residenza. L’inquilino mi ha pagato, si e no, per un anno con tanto di raccomandate. I primi dell’anno 2019 ho dato in mano all’avvocato il tutto perché, oltre a non voler pagare, mi insultava anche. Abbiamo ottenuto la convalida dello sfratto ancor prima che iniziasse la pandemia. L’ufficiale giudiziario ha anche fatto il primo intervento e quando era il momento per intervenire con le forze dell’ordine hanno messo la Lombardia di nuovo in zona rossa a settembre. E io nel frattempo per tutto questo tempo ho pagato il mutuo, le spese condominiali, le tasse etc. Con la mia famiglia e con un bimbo di 6 anni viviamo in affitto perché stavamo cercando di comprare una casa vicino alla scuola del bambino. Ad oggi non abbiamo più la possibilità di pagare l’affitto e anche il mutuo della mia casa nella quale non posso entrare. Ma la cosa più inquietante è che l’inquilino mi ha chiamata e mi ha detto che se gli decurto tutto il debito lui ha una casa dove andare altrimenti non se ne va via da casa mia. Io sono in cassa integrazione, ho 3 figli di cui due all’università. A giugno dobbiamo lasciare la casa in cui viviamo perché non abbiamo più la possibilità di pagare l’affitto e siccome siamo persone oneste vorremo andare a casa nostra.
Laura
Sono proprietaria e l’usufruttuaria di una piccola casa che ho deciso di dare a mio figlio. Io non percepisco l’affitto dall’inizio del 2019 e dall’anno scorso il conduttore non paga nemmeno le spese di condominio.
Mi sono trovata a cercare un posto dove dormire, chiedendo aiuto ad amici senza sapere che potesse arrivare il covid. Avendo ottenuto lo sfratto esecutivo a febbraio del 2020 mi si è frantumato il cuore sapendo di non poter riavere la mia casa. Non è giusta questa cosa, perché comunque non si pensa a chi ha fatto sacrifici, a chi è onesto, a chi è sola. Chi recupera più questo danno morale ed economico?
Rita
Tantissimi anni fa i miei genitori comprano un appartamento per assicurarsi una vecchiaia decente. Alla morte di mio padre mia mamma, ottantenne, ha incominciato a non stare più bene tanto che anche le varie badanti non riuscivano a farla alzare dal letto. Sono 12 anni che è in una casa di riposo meravigliosa dove ha riacquistato un po’ di serenità ma dove però pago regolarmente 2.000 euro al mese. L’inquilino del suo appartamento ha accumulato circa 20.000 euro di affitto non pagato in circa 3 anni e quindi con il covid non c’entra proprio nulla. Perché lo Stato si è appropriato dei tantissimi sacrifici fatti dai miei genitori? Perché una persona può stare tranquilla in casa mia e noi tutti stiamo facendo enormi sacrifici per permettere a mi madre di rimanere in quella struttura? Noi non abbiamo mai chiesto nulla allo stato e pagato sempre le tasse. È uno schifo vergognoso.
Patrizia
Il nostro incubo è iniziato nel 2018, gli inquilini sono entrati a maggio 2018 hanno pagato fino a novembre e poi più niente. A maggio 2019 abbiamo ottenuto la sentenza dì sfratto, con i vari rinvii siamo arrivati a marzo 2020 ma non si è potuto procedere perché è arrivato il covid. Abbiamo fatto il contratto tutto regolare e ci paghiamo anche le tasse. L’inquilino non ha mai pagato condominio, acqua e riscaldamento. Ha procurato dei danni all’appartamento sottostante e noi abbiamo dovuto pagare 450€. Non è giusto quello che sta facendo il Governo, ci sono casi e casi. Queste persone ogni 4 anni cambiano casa quindi sono abituati a non pagare. Quello che sta facendo il Governo è un vero e proprio esproprio. Mio marito è in pensione io non lavoro, questa casa era dei miei suoceri che l’hanno comprata con tanti sacrifici. Lo sbocco ci deve essere per queste persone, che a noi hanno rovinato la vita.
Sibilia
Ho ottenuto una convalida sfratto a gennaio 2020, poi è arrivato il Covid. Peccato che il mio inquilino lavora regolarmente in proprio non dichiara nulla, ha 2 auto intestate ad altri. Invita gente a casa mia per cene, compra televisori ultimo modello. Ed io mi ritrovo sola con un figlio, con l’affitto mai percepito da maggio 2019 e con le spese i riscaldamenti da pagare e riesco a stento a sopravvivere. Chi ha un alloggio non è benestante ha solo fatto sacrifici. E chi non paga deve essere sbattuto fuori da una casa non sua.
Elisabetta
Ho 86 anni. Dopo 40 anni di lavoro mio marito è andato in pensione e con il suo TFR abbiamo restaurato un vecchio rudere ereditato da mio padre. Abbiamo vissuto in questa casa per 12 anni, anni felici, ma con il decesso del mio adorato Sergio è cambiato tutto. Ho dovuto lasciare la casa perché isolata, io non guidavo, sono andata a vivere a San Marino con i miei figli. La mia casa è rimasta vuota per 2 anni, ma i ladri sono entrati per 3 volte e perciò ho deciso di affittarla. Una agenzia immobiliare mi ha messo in contatto con l’attuale inquilino e sua consorte che, nonostante il contratto regolarmente registrato al comune di Rimini, non hanno mai pagato l’affitto. Non mi hanno permesso neanche di vedere la mia casa da allora. Dal febbraio 2018 sono ancora nella mia casa nonostante lo sfratto esecutivo del Giudice del 18 dicembre 2019 del tribunale di Rimini. Gli Ufficiali giudiziari dovevano farli uscire entro febbraio 2020, ma la proroga del Presidente del Consiglio ha bloccato tutto. Marzo, giugno, settembre, 31 dicembre, 30 giugno 2021. Oggi, gennaio 2021, sono ancora lì senza pagare. Non mi permettono ancora di vedere la mia casa. Chi mi protegge da tale ingiustizia? Nonostante questa situazione ho dovuto provvedere a pagare l’IMU lo stesso. Vi sembra giusto? Il sequestro della mia casa mi ha procurato danni, non solo economici, ma anche danni seri per la mia salute. Aiutatemi in nome della Democrazia e della Giustizia.
Nicoletta
Anche io sono vittima del blocco sfratti. A novembre 2019 ho acquistato una casa all’asta, acquistata come prima casa, dovevo entrarci a vivere con la mia famiglia a marzo 2020 ma a causa della pandemia è stato tutto rinviato. Convinta che tutto venisse sbloccato al 31 dicembre, ho provveduto a vendere la casa dove vivo attualmente, ed invece ho avuto la bellissima sorpresa: il blocco sfratti per altri 6 mesi. Chi ha acquistato la mia vecchia casa vuole, giustamente, entrare a viverci ed io non ho la possibilità di pagare un affitto. Nel frattempo che gli esecutati, che occupano gratis la mia casa, se ne vadano a giugno (speriamo) visto che sto anche pagando il mutuo per la casa acquistata all’asta. Ora mi chiedo, perché chi occupa la mia casa è tutelato ed io no? Perché per loro si dice che non possono finire in mezzo ad una strada ma se ci finisco io chi se ne frega? A me non spetta nessun ristoro perché chi occupa la mia casa non mi ha mai pagato nulla, dovevano solo andarsene visto che la casa gli è stata pignorata nel 2017. Vorrei ringraziare i partiti della maggioranza che ci hanno inebriato con bellissime parole dicendoci che erano dalla nostra parte e che avrebbero fatto qualcosa anche per noi proprietari e poi hanno fatto i volta gabbana. Cosa dirò ai miei figli quando li farò dormire in macchina in attesa che la mia casa si liberi?
Alessandro
Anche io mi trovo in questa brutta situazione. Ho un appartamento con dentro l’inquilina con sfratto esecutivo da novembre 2019 per morosità quindi prima del covid. Insomma sto perdendo soldi a palate e rimettendone altrettanti così oltre a pagare condominio e le tasse non prendendo un solo euro, tutto ciò mi crea un sacco di grane con comportamenti non adeguati. Io credo che lo Stato debba riconsiderare la questione del blocco degli sfratti perché è una situazione insostenibile per noi locatori mentre i furbetti la passano liscia!
Debora
È oltre un anno che non percepisco l’affitto dal mio inquilino, ha iniziato a non pagarmi prima della pandemia. Ho la sentenza di sfratto ma ancora tutelano questi disonesti. A noi chi ci risarcisce??? Speriamo che quando andrà via non faccia danni nell’appartamento, è una vergogna!!!!!!
Maddalena
Anch’io faccio parte di questa assurda situazione. Sfratto esecutivo a novembre 2019 non percepisco l’affitto da maggio dello stesso anno. Oltre all’affitto che non percepisco devo pagare anche il condominio e naturalmente anche l’IMU. È veramente un sopruso da parte dello stato che sta proteggendo molti disonesti. Come al solito le persone perbene ci rimettono sempre.
Roberta
Sono proprietaria di un appartamento a Bologna che ho locato ad un cittadino turco che fin da subito ha mostrato scarsa voglia di pagare il canone. Ho in atto una procedura di sfratto ormai da un anno. L’appartamento è stato più volte subaffittato nonostante sia proibito contrattualmente e nelle ultime telefonate mi sono addirittura sentita dire in malo modo che non devo più disturbarlo!
Oltre a dovere pagare l’Irpef per un reddito inesistente, per i mesi fino alla convalida dello sfratto devo pagare l’IMU sull’immobile. Già sarebbe difficile accettarlo nel caso di un inquilino in semplici difficoltà economiche, ma nel caso di un impostore che approfitta solo dell’occasione che gli viene offerta è scoraggiante e fa gridare alla vergogna verso uno Stato che non è in grado di tutelare gli interessi di tutti i suoi cittadini e danneggia una intera categoria di contribuenti. Quale fiducia ci farà restare in questo mercato nel nostro paese?
Gianluca
Basta con il blocco degli sfratti. Le mie figlie sono disabili e questi soldi servono per le loro spese sanitarie. La mia inquilina, pur avendo un’occupazione con tanto di busta paga, da oltre un anno non paga € 350 al mese, possiedo anche la sentenza di sfratto. Il Governo se vuole aiutare i disonesti più eventuali bisognosi, lo faccia di tasca propria no sulla mia pelle in quanto io le tasse le pago.
Simona
Mio fratello ha un piccolo appartamento in affitto ma l’inquilino, entrato a maggio 2019, già da settembre ha smesso di pagare. Mio fratello non ha provveduto immediatamente a procedere con lo sfratto, sperando che di lì a poco sarebbe andato via, anche perché la burocrazia non è sempre celere. Inizialmente, il tizio che ormai “sta ospitando” da un anno e mezzo, inizialmente lavorava ma dopo poco è stato licenziato. Naturalmente alla richiesta di lasciare l’appartamento, l’ospite, così come lo definisco io, ha risposto che non ha nessuna intenzione di lasciarlo. Anzi, sua suocera, ci ha risposto che siamo crudeli, perché noi un tetto lo abbiamo e lui e la figlia non saprebbero dove andare. Logicamente recepisce il Reddito di Cittadinanza. Né lui né la fidanzata hanno voglia di lavorare, si svegliano tardi e la notte fanno bagordi con un’altra coppia di amici. Più volte, ho dovuto sollecitare di abbassare il volume della voce, della play station, radio e tv. Affermo che non hanno voglia di lavorare perché durante l’estate, il lockdown non c’era. Dove viviamo, molte persone lavorano presso le cooperative per la raccolta della frutta, in autunno per la raccolta delle olive. L’atteggiamento strafottente e maleducato peggiora la situazione. Mio fratello con l’affitto dovrebbe pagare il mutuo richiesto per sistemare lo stesso appartamento che, per quanto il contratto sia stato sospeso, quelle persone che lo hanno occupato, sicuramente non lo lasceranno nelle condizioni in cui è stato loro affittato.
Silvia
Scrivo per raccontare la storia di mia mamma e mia zia, proprietarie di un piccolo locale in una nota località di mare del sud Italia. Premetto che mia mamma è ultra ottantenne, invalida e percepisce una pensione di 500 euro, mentre mia zia, anch’essa anziana, verte in gravi difficoltà economiche. L’affitto del locale serve quindi per integrare le entrate e consentire di vivere la vecchiaia con un po’ di tranquillità.
La persona che ha preso in affitto il locale di famiglia ha lo sfratto esecutivo, per morosità, da settembre 2017 e, nonostante diversi accessi da parte degli ufficiali giudiziari che si sono susseguiti in questo lungo arco di tempo, non è stato mai possibile mandare via questa persona. La motivazione data dall’ufficiale giudiziario per la mancata esecuzione era sempre la stessa: “Per mancanza di uomini e mezzi” che puntualmente non venivano procurati da chi doveva eseguire lo sfratto.
L’ultimo accesso è stato fatto in gennaio 2020 e, nonostante lo stesso ufficiale giudiziario ci avesse chiesto di far venire un fabbro, cosa che abbiamo fatto, in quella giornata lui ha nuovamente e inspiegabilmente rinviato l’esecuzione, adducendo sempre lo stesso motivo sopra menzionato. Abbiamo poi fatto un esposto alla Procura della Repubblica raccontando questo comportamento secondo noi anomalo, ma l’esposto è stato archiviato.
La signora in questione, che l’anno scorso aveva trovato anche un locale in cui spostarsi, ha letteralmente approfittato del blocco sfratti per rimanere dov’era. Abbiamo sollecitato più e più volte, lei ha temporeggiato, dicendo inizialmente che avrebbe rilasciato il locale dopo l’estate 2020, per poi infine dichiarare apertamente il suo vero intento, ovvero rimanere lì dov’è finché lo Stato glielo consentirà.
Ho seguito gli ultimi sviluppi politici sperando che i numerosi emendamenti, proposti dai vari partiti, venissero approvati, sperando ancora in una giustizia. Leggere invece che la questione è stata ancora rimandata, è stato l’ennesimo colpo. inutile fare altri commenti, ho solo una parola: vergogna.
Gian
Ho un piccolo appartamento in affitto e non ricevo più il pagamento del canone mensile. Ho dovuto sostenere le spese per un legale, è stata fatta una prima udienza in cui è stato confermato lo sfratto il 18 gennaio 2020, ma è stato sospeso con concessione del termine di grazia di ulteriori 90 giorni fino a fine aprile 2020. Io continuo a pagare l’IMU, le spese condominiali e le tasse sul canone d’affitto ancora non percepito E per di più quella somma è indispensabile per contribuire pagare il mutuo della casa in cui io vivo con la mia famiglia composta da quattro persone.
Giovanni
Sono proprietario a Palermo di un negozio (C/1) con una rendita catastale molto alta e conseguentemente un’IMU considerevole. Il mio inquilino è moroso sin dal mese di dicembre 2019, dunque la sua morosità non è legata in alcun modo alla pandemia. Ho ottenuto dal Tribunale di Palermo lo sfratto esecutivo a febbraio 2020 ma non ho fatto in tempo a metterlo alla porta con l’Ufficiale Giudiziario. Quello che vorrei evidenziare è che la morosità in questione non ha nulla a che vedere con la crisi in atto, proprio perché antecedente alla stessa. Perché il Governo ha bloccato anche le esecuzioni di sfratto di morosità antecedenti alla pandemia? Probabilmente questo commerciante che occupa ancora il mio immobile avrà percepito i vari ristori che il Governo ha riservato Loro. Noi proprietari invece paghiamo l’IMU e mai recupereremo il credito.
Francesco
Nel mio condominio abbiamo avuto la sfortuna, nel 2006, che un condomino affittasse prima e vendesse (obtorto collo, per morosità totale) poi il proprio appartamento a rumeni rom. Dal 2009, anno del passaggio di proprietà, queste persone non hanno mai pagato spese condominiali, riscaldamento, tasse e mutuo. Finalmente, dopo aver percorso, e pagato, tutto l’iter di legge, ad inizio aprile 2019 l’immobile è stato venduto all’asta. A tutt’oggi i signori non sono ancora stati sgomberati, il custode legale non si è mai visto, nell’immobile girano ogni settimana persone diverse, senza alcun riguardo per la situazione sanitaria e ad ogni segnalazione del proprietario, che ha pagato l’acquisto due anni fa, viene opposta la proroga degli sfratti a giustificazione della totale mancanza di intervento a ripristino della legalità pura e semplice.
Il condominio è sotto scacco di questi individui, che hanno distrutto il portoncino d’ingresso e la porta che accede alle cantine, consumano acqua e riscaldamento a sbafo, accumulano immondizia in giardino, e minacciano chiunque li richiami al rispetto delle regole (bivaccano fumando nelle zone comuni, per esempio).
Sabrina
Abbiamo un un’immobile occupato da una persona singola senza figli, il contratto in essere è scaduto il 15 luglio 2020. Aveva una durata di 8 anni. Il 5 maggio 2019, quindi 14 mesi prima della scadenza, è stata mandata una regolare disdetta. Arrivati a luglio la signora in questione, ci informa verbalmente che non ha nessuna intenzione di lasciare libero l’immobile, noi ci rivolgiamo ad un legale, viene fissata un’udienza davanti al Giudice che stabilisce il rilascio per il 28 febbraio 2021. La signora non corrisponde più nessun canone da giugno 2020. Naturalmente con il blocco degli sfratti, lei può tranquillamente rimanere dentro senza pagare nulla, se va bene fino al 30 giugno 2021, ma probabilmente si andrà avanti di più.
Giuseppe
Ho una piccola casa che ho affittato nel 2017 con contratto a cedolare secca ad una donna che inizialmente era single poi ha conosciuto un ragazzo, che adesso abita con lei. A gennaio 2020 mi comunica di non voler più pagare l’affitto trovando come scusa il tetto malandato e da ripristinare, e la sospensione del reddito di cittadinanza. A luglio 2020 faccio domanda di sfratto, a settembre c’è la prima udienza dove stabiliscono un termine di grazia al 7 dicembre 2020. A dicembre non si presenta e tutto viene rinviato a gennaio per lo sfratto esecutivo. Quando pensavo ormai che l’incubo stesse finendo, invece proprio in quel momento l’incubo è ricominciato quando l’avvocato mi ha detto” gli sfratti sono stati bloccato al 30 giugno 2021″. La rabbia che ho provato dentro non si può descrivere! È una vergogna come il Governo penalizzi i cittadini onesti che pagano le tasse e tuteli invece i delinquenti che si arrogano la sfacciataggine di abitare gratis nelle case altrui con la complicità dello Stato.
Massimiliano
Ho una casa data in affitto per la quale non percepisco l’affitto da 2 anni, ho fatto causa l’ho vinta ed il Giudice ha deciso lo sfratto immediato. Poi è arrivato il provvedimento che ha bloccato tutto, dunque loro se ne stanno tranquillamente a casa mia per altri 6 mesi. Il problema è che la casa doveva essere sgomberata al più presto perché doveva essere ristrutturata utilizzando l’Ecobonus 110% e i tempi sono molto stretti.
Andrea
Sono proprietario di un piccolo negozio di 50 mq a Milano acquistato anni fa con sacrificio. È da un anno (anche prima del covid) che l’inquilino non mi paga l’affitto e anche con lo sfratto e relativo blocco non riesco più a pagare le spese, IMU ecc. Inoltre ho scoperto che l’inquilino, che fa l’idraulico, è evasore totale, ha 200.000 euro di debiti con agenzia entrate e va in giro tranquillamente con un Mercedes con fermo amministrativo. Nonostante sia andato dai carabinieri, polizia ecc. nessuno è intervenuto nemmeno per togliergli la patente. Per me non era un’entrata extra, sono papà di 4 figli e non so come andare avanti.
Chiara
Racconto la storia dei miei genitori. Da più di un anno non percepiscono l’affitto di un piccolo appartamento di cui sono proprietari. Purtroppo leggo storie peggiori della mia, grazie a Dio, io e la mia famiglia riusciamo ad arrivare a fine mese. La mia domanda è: c’è qualcuno che sta pensando a noi? se la risposta è sì, chiedo cortesemente di pensarci con più impegno.
Mia madre è in cassa integrazione da un anno e mio padre, che fa l’operaio, non il dottore, ha cominciato a prendere delle pastiglie per la pressione per l’ansia che gli sta causando questa situazione. Il delinquente che vive in casa nostra invece il lavoro non l’ha mai perso e la sua vita è andata avanti indisturbata, come se niente fosse, con l’unica differenza che ha 400 euro in più in tasca.
Ma veramente volete mandare in disgrazia delle famiglie per bene? Siete in grado di fare una differenziazione in questa situazione, per tutelare le famiglie davvero in difficoltà e i delinquenti?
Io ho 25 anni, vorrei costruirmi la mia vita in quella casa, ma lo sta facendo qualcun altro sulle spalle dei miei genitori, qualcuno a me ci sta pensando? Vorrei avere dei figli, ma non avrei una casa in cui farli crescere, vi rendete conto in che situazione state mettendo le persone? Io e i miei genitori ci sentiamo abbandonati.
Giuseppe
Sono un piccolo proprietario che ha acquistato il proprio immobile con sacrificio e aprendo un mutuo.
Ho affittato una stanza nel mio appartamento per poter pagare il mutuo ma il mio inquilino moroso non paga già da 2 anni:
- una stanza dell’immobile è stata affittata regolarmente per un periodo temporaneo di 4 mesi il 15 marzo 2019;
- la sentenza di sfratto è di novembre 2019;
- il conduttore non ha mai versato nè il canone concordato, nè gli oneri condominiali, nè le utenze;
- il conduttore è proprietario di nr. 2 appartamenti a loro volta affittati;
- il conduttore toglie continuamente il suo nome dal citofono per non farsi rintracciare;
- il conduttore si prende beffa del locatore provocando e frustrando il proprietario.
Giovanni
A febbraio 2020 ho dato lo sfratto a una famiglia di italiani, dei veri delinquenti a piede libero, una situazione banale che si sarebbe risolta, in un normale stato di diritto, in non più di 4/6 mesi, per 4 mesi di affitto non pagato più utenze (si, utenze: i signori avevano fatto dei piccoli lavori di ristrutturazione nella casa in oggetto, che io gli ho regolarmente pagato, e le utenze erano intestate inizialmente a me; non solo non avevano pagato le bollette ma neanche mi avevano avvisato, cosi a me sono arrivate le costituzioni in mora… ribadisco, dei veri delinquenti). A causa della pandemia (e qui sorvolo nell’approfondirla, cosa che ho già fatto con saggi e studi ad hoc) l’udienza viene rinviata dal 25 marzo a luglio e infine al 4 novembre 2020. Costoro, il 26 ottobre 2020, fanno il trasloco in una nuova abitazione in località sconosciuta, lasciandomi la casa chiusa, non consentendomi l’accesso e non potendo accedervi perché rischio il reato di violazione di domicilio (non ho nemmeno le chiavi, visto che hanno cambiato le serrature). Mi reco a fine ottobre in anagrafe per richiedere la cancellazione della residenza di questo nutrito nucleo familiare, all’udienza del 04 novembre non si presentano, mi viene confermato il decreto ingiuntivo e la convalida dello sfratto, che però sono bloccati, per DPCM governativo, fino al 31 dicembre 2020. A gennaio 2021, speranzoso di potere avere, finalmente, un ufficiale giudiziario, una nuova doccia fredda con la proroga del blocco degli sfratti fino al 30 giugno 2021 con un altro DPCM. Chiamo alcuni giorni fa l’anagrafe di Ferrara e mi comunicano che non hanno a disposizione i messi comunali per la verifica delle residenze (quindi altro che un anno di tempo con 3 passaggi del messo comunale, qui si va alle calende greche)! Inoltre, questa famiglia di conti e marchesi mi ha lasciato un’autovettura parcheggiata nel cortile della suddetta casa, aperta, non assicurata e non revisionata, che appartiene a un serbo croato che abita a Ravenna. Ho fatto 4 denunce in questura (di cui una per minacce aggravate), ho sollecitato la polizia municipale, ma nessuno sembra offrirmi una qualsiasi soluzione operativa.
Simona
Sono proprietaria di un appartamento (unica proprietà mia e di mio marito) locato a marzo 2019 e sul quale grava un mutuo ipotecario, ad ottobre 2019 gli inquilini hanno smesso di pagare, avviate le pratiche di sfratto a febbraio 2020 a tutt’oggi dovremo aspettare giugno 2021 per poter intervenire in qualche modo. Nel frattempo dobbiamo provvedere a pagare mutuo, IMU, spese condominiali, cedolare secca, senza che nessuno si sia posto il problema.
Maria
Sono proprietaria di un appartamento in provincia di Torino, locato ad una ragazza morosa già da luglio 2019, avevo attivato le procedure di sfratto che è diventato esecutivo a febbraio 2020, ma non sono mai più riuscita ad entrare in possesso del mio bene, benché la ragazza sia comunque andata via, lasciando quindi l’appartamento vuoto, a causa della proroga sfratti.
Tutt’oggi sto ancora aspettando il via libera dell’ufficiale giudiziario per l’apertura del mio appartamento.
Oltre all’ingente perdita economica in fatto di canoni, ho perso anche una persona disposta a subentrare e anche una vendita dell’immobile (pur di sbloccarlo ero disposta anche a venderlo, perché per me rappresenta una spesa esosa che non riesco a mantenere).
Carola
Sono proprietaria di un appartamento, che è da oltre 30 anni la residenza mia e della mia famiglia.
In occasione di un incarico di lavoro, e conseguente trasferimento, all’estero, circa 5 anni fa l’ho dato in regolare affitto ad un “conoscente”. Questi ha iniziato ad essere moroso dopo pochi mesi e, a giugno 2020, dopo ripetute citazioni, lo sfratto è stato convalidato dal Giudice, che ha capito benissimo che la morosità era indipendente dalla pandemia. Ora sto rientrando dall’estero, ma non posso tornare a casa mia, per via del blocco degli sfratti e, sinora, ogni volta che occorre devo andare in albergo, con tutto ciò che questo significa, non solo per i costi, ma anche per la sicurezza, durante la pandemia. Inoltre sto anche rimandando degli importanti interventi medici, in attesa di riavere la casa, ma non so quanto potrò aspettare ancora. Ho persino proposto all’inquilino una transazione, ma finora mi ha sempre preso in giro ed anzi mi ha detto chiaramente che lui i soldi ce li ha, ma non in Italia o non a suo nome; mi ha detto che non posso fargli nulla e, visto che la legge glielo permette, sfrutta la situazione. Dunque è questa la giustizia del blocco degli sfratti? Chi è la parte debole, da tutelare? Io chiedo almeno di poter rientrare a casa mia, ormai abusivamente occupata.
Daniela
La mia inquilina che non paga dal primo mese ovvero da settembre 2019 ed ha uno sfratto esecutivo pre covid. Mi domando il perché non si può fare nulla. La signora ha 7 denunce e un’altra casa affittata (dove ha la residenza) sempre con sfratto esecutivo però continua ad abitare da me. I miei mobili sono stati buttati come spazzatura sul cortile interno esposti alle intemperie. Non posso più sostenere il pagamento del mutuo e del condomino poiché a ottobre 2020 è morto mio marito (53 anni). Vi imploro ho 2 gemelle di 17 anni, già siamo abbastanza provate dalla nostra disgrazia familiare in più nessuno dico nessuno può fare un piccolo sforzo per noi!!!
Anna
Ho un fondo commerciale, di notevole passaggio, dove esercitano l’attività nell’ambito della telefonia, due distinte partite IVA. Tali esercizi commerciali, come risaputo, sono rimasti sempre aperti e pare con incremento ricavi. Il canone di locazione è di € 550,00, quindi € 275,00 ciascuno.
Questi individui hanno assunto come puro pretesto la pandemia per cercare di stare nel locale il più possibile evitando di pagare visto che la struttura dei provvedimenti emessi lo consentono.
Mi devono oltre € 5.000,00 di arretrato destinato ad aumentare fino a che la situazione non verrà sbloccata. Tali individui sono forti del fatto che non hanno beni intestati e, come mi hanno riferito durante un incontro, fanno affidamento sulle lungaggini procedurali, in poche parole “sull’ingiustizia” che regna sovrana. Il Giudice, infatti, non ha fatto altro che rinviare e concedere termini per la presentazione di ulteriori memorie evitando di prendere una decisione in merito. La beffa oltre il danno. Mi ritengo vittima di tale comportamento in quanto il contratto non ha alcun valore e soprattutto il rischio d’impresa viene trasferito sulla mia persona con tutti i disagi conseguenti a livello economico. In questi casi si tratta di denegata giustizia e trasferimento di oneri su un soggetto che non è certo responsabile e di fatto si assume il rischio d’impresa altrui.
Daniele e Stefania
Anche noi diamo la nostra testimonianza. Mia moglie ha un immobile a Milano zona XXX. Essendosi trasferita da me in Liguria abbiamo affittato l’alloggio, prima temporaneo, ad una coppia con un figlio e hanno pagato regolarmente poi, siccome eravamo in buoni rapporti, abbiamo fatto un contratto (3+2) in cedolare secca anche più basso ma il compagno ci chiese di intestarlo a lei in quanto proprietario di un altro appartamento, aveva troppe spese noi acconsentiamo precisando che noi volevamo venderlo più avanti. Decorsi 4 anni abbiamo avvisato inquilino nel marzo 2018 che alla scadenza del contratto in marzo 2019 e che non intendevamo rinnovarlo perché volevamo venderlo essendo noi in Liguria in affitto.
Da quel momento non hanno più pagato, inizialmente abbiamo cercato un accordo visti i precedenti buoni rapporti. Poi siamo ricorsi ad un avvocato e abbiamo ottenuto un’udienza a gennaio 2020 ottenendo lo sfratto esecutivo a marzo 2020. Ad oggi siamo disperati perché oltre a pagare regolarmente l’affitto dove viviamo siamo impossibilitati ad acquistare un immobile come prima casa e ci troviamo ad affrontare anche spese condominiali e di IMU come seconda casa nell’immobile in affitto a Milano.
Premetto che io sono un artigiano di 50 anni e sono sempre stato in affitto provenendo da una famiglia umile e ho sempre rispettato i proprietari adesso che avrei la possibilità insieme a mia moglie di acquistare una prima casa mi sento fortemente beffeggiato da queste persone senza ritegno, tengo a precisare che il compagno dell’inquilina ha un lavoro nella sanità e percepisce un ottimo stipendio ma non essendo intestato a lui se ne frega e continuano a godersi casa nostra gratis mentre noi siamo con l’acqua alla gola.
Rosaria
A giugno 2020, quando la pandemia sembrava volgere al termine, ho locato il mio locale commerciale ad un artigiano che aveva già una vasta clientela e molti lavori da ultimare. Da sempre non mi ha mai corrisposto neanche una mensilità d’affitto. Le posso garantire che sta lavorando tantissimo, posso provare tutto ciò con foto che lo stesso mi ha inviato fino a dicembre scorso su WhatsApp. Giudicherei, quindi, il mio inquilino un moroso colpevole e non incolpevole che sta cavalcando l’onda del coronavirus e che, nell’ultima telefonata, mi ha detto che non sarei mai riuscita a mandarlo via. Ho sentito vari interventi in tv tra cui quello a “Striscia la notizia” in cui si è parlato solo ed unicamente di morosi di alloggi abitativi, il commerciale è stato del tutto dimenticato. Sono stata costretta a rivolgermi ad un avvocato per ottenere lo sfratto evitando, così, la doppia beffa cioè quella dell’IRPEF su canoni mai incassati. Pagherò a breve €2.500 di spese legali più l’ufficiale giudiziario, fabbro e medico che faranno 3 interventi quando lo Stato me lo consentirà, più IMU e Tasi a giugno più spese condominiali e consumo d’acqua. Sono in serie difficoltà, calcolando che il netto di questo affitto mi sarebbe servito per pagare in parte le spese della badante di mio padre affetto da Alzheimer. Questo negozio è stato comprato con i soldi risparmiati per anni dai miei genitori. La prego di perorare la nostra causa facendo capire a chi di dovere che con questa proroga lo Stato ci ha confiscato una proprietà privata privandoci di un reddito importante.
Marta
Ho un immobile in affitto (a canone concordato) a Roma, l’inquilino non paga da gennaio 2020 perché, approfittando del blocco degli sfratti, si è reso moroso. Egli percepiva e percepisce un reddito di cittadinanza, lavorava e lavora in nero nell’appartamento locato, inoltre è riuscito a ricevere il bonus affitto producendo al Comune ricevute di pagamento false. Gli avevo proposto una riduzione del canone e mi ha risposto: “Se il tuo paese mi permette di non pagare (lui è argentino) preferisco non darti niente”. Mi chiedo perché l’illuminato Governo Conte ed i suoi grillini, abbia bloccato gli sfratti senza tutelare i proprietari, ad esempio con ristori o subordinando il blocco dello sfratto all’onere della prova a carico del locatario delle sue mutate condizioni economiche a causa della pandemia (l’inquilino deve provare che non può pagare perché ha perso il lavoro od altri redditi preesistenti per cause imputabili al Covid).
Susanna
Anche io sono una vittima del blocco sfratti, il mio inquilino non paga da aprile 2020, ho aspettato tre mesi, visto il momento particolare, prima di affidare all’avvocato la pratica poi il Giudice ha dato ulteriori 3 mesi di tempo all’inquilino per pagare e dopo promesse inattese siamo arrivati alla sentenza a metà dicembre con sfratto esecutivo a gennaio 2021 e ora causa il blocco starà dentro ancora 6 MESI senza pagare nulla.
Io sono una pensionata non sono ricca e grazie ai miei genitori ho potuto acquistare questo piccolo appartamento e metterlo a reddito. Continuo a pagare l’IMU e le spese condominiali. Ma qua in Italia ci sono sempre figli e figliastri. Danno bonus e ristori a tutti ma ai proprietari di case no, e perché? Non siamo tutti ricchi!! Almeno potevano togliere l’IMU sulle case che hanno bloccato! È una proprietà privata e con l’inquilino moroso dentro come faccio a venderla!! Mi pare che si siano calpestati parecchi diritti.
Giovane coppia
Siamo una giovane coppia con una bambina piccola, anche noi vittime del blocco degli sfratti.
Nel febbraio 2020 abbiamo acquistato all’asta la nostra prima casa, purtroppo a causa della pandemia non abbiamo neanche potuto avere il decreto di trasferimento.
Abbiamo aspettato pazientemente fino al 31 ottobre, poi 31 dicembre, ora questa ulteriore proroga è un vero schiaffo in faccia.
Siamo davvero sfiduciati. Grazie per il vostro impegno
Alessandra
Mia sorella ed io siamo proprietarie di un piccolo appartamento che nel marzo del 2019 abbiamo locato ad una giovane donna. Le avevamo concesso di iniziare il pagamento qualche mese dopo per alcuni lavori che la donna aveva intenzione di fare nell’appartamento (e che per la verità non sappiamo se siano stati fatti). Il deposito cauzionale pattuito è stato pagato alla firma nella misura del 50%, la parte restante avrebbe dovuto essere versata in un momento successivo. Purtroppo da subito il pagamento dei canoni è avvenuto con difficoltà (sono state pagate in tutto solo 3 mensilità su 23 mesi di locazione che non coprono neppure le spese di amministrazione di questi due anni), quindi dopo un breve periodo di solleciti, telefonate e messaggi a vuoto, scuse di vario genere e assegni scoperti, abbiamo iniziato la causa di sfratto per morosità che ci è stato concesso con sentenza del febbraio 2020.
Da allora la nostra storia diventa uguale a quella di tanti altri proprietari di immobili, privati dei propri diritti sanciti dalla Costituzione Italiana. Il Governo ci “espropria” temporaneamente del nostro diritto alla proprietà privata per scopi sociali, ma non ci indennizza in alcun modo di tale “esproprio temporaneo”.
Stefania
L’intervento per la proroga degli sfratti fa di tutta un’erba un fascio considerando per tutti una morosità incolpevole a causa della pandemia mentre per taluni è una pratica preesistente al covid-19.
Abbiamo dato in locazione un appartamento ad un conoscente (da oltre 30 anni) che lo aveva richiesto per la figlia per il tempo necessario per la ristrutturazione della casa che quest’ultima, a suo dire, aveva acquistato. A tutt’oggi l’inquilina ancora lo occupa. Dal 2018 (dunque ben prima della pandemia) l’inquilina non paga le spese condominiali e dal 2020 anche i canoni di locazione grazie ai provvedimenti di un Governo che ha consentito agli inquilini morosi di alloggiare a spese dei proprietari. In compenso dal mese di dicembre 2020 risulta intestataria di un SUV. Oltre al danno pure la beffa! Ottenuta, dunque, la sentenza di sfratto non è stato possibile eseguirla per le numerose proroghe. Si sente dire da più parti politiche che le sentenze dei giudici vanno rispettate. L’assunto vale per tutti o solo a corrente alternata?
Gianni
Ho 62 anni sono disoccupato e percepisco solo 450,00 euro da un appartamento mentre da un altro affittato per 400,00 euro non percepisco più nulla da novembre 2019. Perché l’inquilina accampa scuse di vario genere. Rivoglio il mio appartamento per poterlo rimettere sul mercato immobiliare e poter vivere del reddito dei miei risparmi e sacrifici fatti quando avevo un impiego ed un lavoro. Spero che ci darete la possibilità di sfrattare gli inquilini morosi e tornare in possesso dei nostri appartamenti.
Daniela
La mia inquilina non paga dal primo mese che ci abita. Ottobre 2019 subito sfratto esecutivo ma con covid19 è tutto bloccato, inoltre le dico che purtroppo giorno 21 ottobre 2020 è morto mio marito (53 anni) e sono distrutta per questo dramma!!! Ho dovuto vendere una macchina, il mio oro, poiché con i soldi dell’affitto pagavo il mutuo, ho due figlie di 17 anni, ho un negozio di parrucchiere che con questa crisi non va benissimo. E questa continua a rimanere tranquillamente senza pagare nulla, nemmeno il condominio che devo pagare io non so più cosa fare.
Maria Letizia
Spero di non essere inopportuna ma mi auguro darete voce ad un problema di moltissimi piccoli proprietari. Ho 74 anni e, non avendo una anzianità contributiva sufficiente, mi è stato detto che per Legge NON ho diritto alla pensione. Con tanti sacrifici anni fa ho acquistato, un piccolo immobile che mi garantisse il sostentamento nella vecchiaia senza dover chiedere “elemosine” allo Stato. Ho sempre regolarmente pagato tasse e contributi senza mai troppo lamentarmi. Ho una inquilina, che non paga il canone d’affitto (per me vitale) da più di un anno, ho ottenuto lo sfratto per morosità (ulteriori spese che non mi verranno mai rimborsate) con sentenza del 18/08/2020, per via del Covid esecutiva solo dopo il 4/01/2021. Adesso ricevo la “bella” notizia che l’esecuzione degli sfratti sono stati ulteriormente rimandati a dopo il 1/07/2021. Nel frattempo continuo a non ricevere né affitti né rimborso delle spese condominiali, acqua, riscaldamento ecc. Lo Stato si fa paladino dei “poveri” inquilini, ma ai moltissimi poveri piccoli proprietari chi ci pensa?
Jessica
Mi unisco anch’io al coro di tutti coloro che hanno comprato una casa all’asta e non sono ancora in possesso della stessa. Ho comprato questo maledetto appartamento lo scorso anno a gennaio 2019. Sapevo che era occupato da una famiglia che aveva però provveduto a richiedere alloggio popolare e il custode mi aveva rassicurato che lo sfratto avrebbe avuto luogo entro fine aprile con conseguente liberazione entro maggio. Premetto che mi sono separata dal mio compagno nel giugno del 2018, e assieme a mia figlia e nell’attesa di trasferirmi abbiamo stabilito il nostro domicilio in qualità di ospiti da mia sorella, nel suo appartamento di 50 mq con figli e una situazione di stretta e difficoltosa convivenza. Poi l’emergenza covid, la prima proroga, poi la seconda. Nel frattempo l’assegnazione dell’abitazione popolare alla famiglia occupante il mio immobile ma i due nel frattempo si sono separati (chissà se è vero). Madre e figli si sono trasferiti nel nuovo loro alloggio e l’esecutato del provvedimento continua a vivere nel mio appartamento. Poi la proroga del 30 giugno. Io continuo ad aspettare la liberazione dell’immobile in condizioni inaccettabili, sono in cassa integrazione, non ho una mia camera né una per mia figlia, dormo sul divano da un anno e mezzo e all’età di 46 non ho una mia dimensione personale in questa ospitalità di fortuna. Tutta la mia vita è in sospeso da un anno a questa parte. Se penso che dovrò ancora aspettare minimo sei mesi per ricominciare a vivere mi viene voglia di compiere qualche gesto pericoloso ai danni di chi occupa ingiustamente la mia casa.
Un cittadino e la sua Famiglia
Ho dato in affitto, ovviamente con regolare contratto, un appartamento a Milano ad una persona extra-comunitaria. Da 13 mesi non paga più l’affitto. Seguendo la legge mi sono rivolto ad un avvocato ed il Giudice del Tribunale di Milano ha convalidato lo sfratto.
In questi giorni il Governo, ha ritenuto di prorogare di altri 6 mesi l’esecuzione degli sfratti, consentendo di fatto la continuazione di tale furto in contrasto con una sentenza di un Giudice. Questo senza dare alcun rimborso ai proprietari di casa. Come se con l’incentivo monopattini il Governo avesse costretto i negozianti a regalare i monopattini ai clienti, senza poi rimborsarli. Facile fare i generosi con i soldi altrui, ma talvolta può diventare pericoloso se i soldi altrui sono sottratti ad una Famiglia che ha solo quei soldi come reddito. Il mio avvocato mi ha informato che in funzione di tale proroga ed in aggiunta ai ritardi burocratici accumulati dal precedente blocco degli sfratti, il Tribunale di Milano potrà eseguire lo sfratto tra circa 25 mesi. Quindi 13 mesi già trascorsi + altri 25 mesi = 38 mesi di non guadagno e contemporaneamente di spese da pagare (spese condominiali, IMU, spese legali).
Quindi ho solo una domanda che mi faccio ogni giorno e che oggi porgo anche a voi: io e la mia Famiglia riusciremo a sopportare di essere continuamente derubati e contemporaneamente a pagare ancora per altri 25 mesi, dopo averlo già fatto per 13?
Risposta Si. Attenderemo pazientemente, impoveriti e umiliati.
Risposta No. Sarò costretto (ripeto costretto) ad intervenire personalmente.
Non so se riuscirò a rispondere Sì a tale domanda per altri 25 mesi, nel caso questa mail sarà esibita nel processo in cui sarò imputato, ma citerò il Governo per induzione a farsi giustizia da sé.
Barbara
Vi scrivo per illustrarvi la mia situazione riguardante i due immobili che posseggo e che non riavrò nella mia disponibilità se non (auspico) a settembre 2021. Il primo immobile è un piccolo appartamento di 56 mq che ho affittato ad una società che gestiva affitti brevi per turisti. Da marzo 2020 non mi paga alcun canone e, anzi, ha preteso, tramite il suo avvocato, di rilasciare l’immobile solo a condizione che gli azzerassi la morosità: tutto questo solo dopo mia richiesta dei canoni maturati. L’appartamentino è attualmente inutilizzato e non mi è data la possibilità nemmeno di assicurarmi dello stato manutentivo in cui si trova, nonostante sia vincolato perché di interesse storico. Ho avviato la procedura di sfratto, ma non ne vedo la fine a breve e rimango sotto scacco, perché il conduttore ha buon gioco a minacciarmi di tenersi l’immobile fino a che potrà. Come sopra detto, il conduttore in parola è una S.r.l. e, come tutti sanno, in Italia possono sparire lasciando “buchi” enormi senza che di questi siano resi responsabili gli amministratori, finché non si raggiungono le soglie di danno economico (altissime) previste dalla legge fallimentare. L’altro immobile di cui sono proprietaria è stato affittato per farvi un piccolo bar: i lavori di ristrutturazione sono iniziati nel marzo 2019 e non sono stati mai finiti. Da marzo 2020 non ricevo canoni. L’immobile è abbandonato ed inutilizzato. Sono riuscita ad ottenere la convalida di sfratto a settembre 2020, ma il blocco delle esecuzioni mi impedisce di riavere il possesso del mio immobile.
Come vedete, la mia situazione, se la legge trovasse il suo normale iter, non vedrebbe nessuna famiglia messa sulla strada, nessun artigiano senza lavoro, ma solo una proprietaria di nuovo nelle facoltà di poter disporre delle sue proprietà, per cui ha sempre pagato le imposte di competenza. Anzi, se i due immobili di cui sopra venissero rilasciati, tenterei di rimetterli sul mercato, così dando la possibilità di ricominciare a chi avesse voglia di fare impresa.
Leonardo
Sono proprietario di un negozio in Milano in via XXX, che è stato affittato nel mese di gennaio 2019, ad un parrucchiere per signora. Il conduttore ha regolarmente pagato nei primi mesi il canone di affitto e poi più nulla, continuando ad impegnarsi di colmare il debito residuo, ratealmente, ma tutto invano nonostante i vari incontri con il professionista del conduttore e il mio legale. Avviata la pratica di sfratto esecutivo in data 30/11/2019 eravamo in attesa della prima uscita dell’ufficiale giudiziario prevista per il giorno 20 febbraio 2020, causa COVID 19 l’uscita non è avvenuta, con conseguente blocco degli sfratti.
Preciso, allo scopo, che il conduttore non ha mai pagato alcuna spesa condominiale anche se inizialmente aveva affermato di averle pagate, va considerato che essendoci la portineria e il riscaldamento centralizzato sono circa € 4.800,00 all’anno. Trovo veramente ingiusto che la morosità anteriore alla pandemia non possa essere eseguita, considerando che l’inquilino essendo un parrucchiere continua a lavorare e incassare soldi!! Spero che la vostra associazione riesca a raccogliere moltissime email sperando di mettere in vergogna i nostri legislatori.
Elena
Ho ereditato dai miei genitori, che come molti pensavano che investire nel mattone fosse una sicurezza, un appartamento di 100 mq nel paese natio di mio padre. Ho stipulato un regolare contratto di locazione con madre e figlio. In seguito scopro che nell’appartamento va a vivere anche il nuovo compagno della signora (di conseguenza aumentano le spese condominiali), ma non aumento l’affitto. Dalla primavera 2019 iniziano a non pagare più, ottengo a marzo 2020 il decreto di sfratto (ben un anno dopo all’inadempienza per rispettare tutte le procedure legali e intanto io pago) poi arriva il covid, blocca tutto ma la cosa assurda è che la mia inquilina si sposta sullo stesso pianerottolo perché il compagno compra a nome suo (di lui) un appartamento, lasciano degli scatoloni (a quanto pare) nel mio appartamento e NON mi ridanno le chiavi in quanto LUI sostiene che, essendoci il blocco degli sfratti, può usufruire del mio appartamento. Io ho le mani legate e sono arrabbiatissima per via di ciò che devo pagare: IMU, tasse e spese condominiali. Nessuno tutela i piccoli proprietari, nessuno! Lo Stato dovrebbe sospendere il pagamento di tutte le tasse a carico dei proprietari che sono nella situazione di attesa dello sfratto, come forma di risarcimento perché stiamo facendo i salti mortali per pagare e mi sento, per la prima volta in vita mia, talmente frustrata che non voglio pagare perché hanno leso un mio diritto e calpestato la mia buona fede, dignità. A fare i furbi (perché non tutti gli inquilini sono da considerare parti deboli) ci si guadagna, a rispettare la legge facendo tutto per bene, resti solo sfruttato, amareggiato e senza soldi.
Claudio
Ho affittato la mia prima casa, essendomi trasferito con la mia famiglia a casa di mia madre (più grande), ed ho affittando un appartamento più centrale a mia madre.
Il contratto all’inquilina è scaduto a metà dicembre 2019, era già morosa e quindi è stata avviata una causa per sfratto fissata prima a marzo poi a giugno causa covid.
Il Giudice ha concesso il termine di grazia ed a settembre puntualmente l’inquilina non ha pagato. Lo sfratto è stato convalidato
(Nel frattempo è arrivata una bolletta di quasi 2000 euro a mio nome perché a suo tempo ero venuto incontro all’inquilina mettendo il contratto della luce a mio nome, ed ho dovuto pagare io).
A questo punto, dopo l’ulteriore proroga al 30 giugno, saranno 18 mesi. Ancora quanto per attendere l’esecuzione?
Intanto devo continuare a pagare l’affitto a mia madre.
Siamo in difficoltà a causa di questa situazione.
Il Governo tutela i delinquenti più dei bisognosi.
Carmela
Ho avviato uno sfratto per morosità a novembre del 2019 per fitti non pagati da aprile 2019, ho avuto la convalida dello sfratto con formula esecutiva a febbraio 2020 ed il Giudice aveva disposto il rilascio dell’immobile entro il 30/4/2020.
Tutto regolarmente notificato all’inquilino compreso il precetto di rilascio immobile e tutto antecedente al “periodo Covid”. Premetto che prima di arrivare allo sfratto ho concordato la diminuzione del canone di locazione ed aspettato il pagamento a quando gli era “comodo”.
Ora tra una proroga e l’altra il mio inquilino continua ad usufruire dell’immobile senza pagare nulla, mentre io ho pagato tutte le tasse, le rate del condominio anche se da contratto di locazione spettavano all’inquilino, per non avere morosità ed anche le spese legale per la procedura di sfratto.
Io faccio i salti mortali per arrivare a fine mese e pagare tutte le scadenze e il mio inquilino, senza pagare nulla, conduce normalmente la sua vita.
Non sono abituata a lamentarmi, ma queste proroghe vanno al di là di ogni ragionevole disposizione per il bene comune e la salvaguardia delle persone che a causa del Covid si sono trovate in difficoltà. Mi chiedo che cose c’entra il Covid con sfratti che erano già esecutivi prima? Perché dare il diritto ad inquilini
che già prima non pagavano di continuare a non farlo perché lo Stato lo permette? Perché mi è stato tolto il diritto di proprietà su un immobile che ho acquistato con i miei sacrifici?
Non voglio risarcimenti, bonus o altro, voglio solo poter ritornare in possesso di ciò che è mio.
Renato
È una vergogna che uno Stato democratico riversi sui cittadini (evidentemente ritenuti ricchi!!!) il sostegno economico di altri cittadini. Questo provvedimento non ha nulla a che vedere con il contenimento della diffusione del virus pandemico. Si tratta di Welfare al quale deve provvedere lo Stato e non i singoli cittadini.
Nel mio caso, sfratto esecutivo dichiarato dal Giudice ad ottobre 2020 con intimazione al rilascio immobile a fine novembre per un inquilino che non paga dal 15 febbraio 2020, prima dell’evento della pandemia e che ovviamente non ha nessuna intenzione a rilasciare spontaneamente l’appartamento.
Quindi non si tratta di difficoltà economica dovuta al Covid ma di una sua volontà di non pagare dopo quattro mesi dall’inizio della locazione. E comunque tiene occupato l’appartamento come seconda casa.
Mia figlia, beneficiaria dell’usufrutto, per problemi sanitari suoi e della famiglia, non può lavorare e questa seppur piccola rendita di 300 euro netti mese gli serve per aiutare la famiglia a tirare a fine mese.
Questa proroga quindi incide profondamente sullo stato economico e psicologico dell’intera famiglia.
Ilvo
Io e mio fratello siamo proprietari di un appartamento, avuto in eredità dai nostri genitori, in cui gli inquilini ormai da quasi due anni vivono senza pagare l’affitto. Inizialmente abbiamo cercato di andar loro incontro perché sembrava una difficoltà temporanea e pagavano a singhiozzo, poi hanno completamente smesso di pagare dicendo che comunque avrebbero pagato. Poi quando abbiamo cercato un accordo perché se ne andassero da casa ci hanno detto che loro sanno benissimo come vanno le cose in Italia (i signori sono di nazionalità straniera) e che mandarli via per vie legali sarebbe stato arduo, per usare un eufemismo, con dei minori in casa. Abbiamo fatto quello che la legge ci permette di fare e finalmente ad inizio marzo 2020 c’è stata la sentenza esecutiva di sfratto, poi è arrivato il covid, lo stato di emergenza e la sospensione degli sfratti con cui lo Stato, sulle spalle dei privati, si appoggia per fare fronte a una emergenza senza neanche pensare lontanamente ad un risarcimento. Già è una missione impossibile sfrattare un inquilino che non paga, se poi lo Stato ti protrae l’agonia senza lontanamente pensare ad una minima compensazione per (ad oggi) 10 mesi di blocco degli sfratti ti senti veramente cornuto e mazziato da chi dovrebbe tutelare anche gli interessi di noi piccoli proprietari a cui si chiedono le tasse per gli affitti non riscossi fino alla sentenza di sfratto e naturalmente IMU e Tasi.
Fernanda
Anni fa, ho acquistato un piccolo appartamento a Milano pensando di andare a vivere lì con mio figlio ma poco dopo ho conosciuto il mio attuale compagno con cui ho avuto un’altra bambina. Lui ha comprato deciso di comprare una casa più grande e io ho dato in affitto il mio appartamento. L’anno scorso ho chiesto la “separazione” e riceverò soltanto gli alimenti per la bambina. Ero certa di poter contare sull’affitto del mio appartamento. Oltretutto, con tutte le attività economiche bloccate, il lavoro scarseggia più che mai e non ho nessun parente in Italia che mi possa aiutare in caso di bisogno. Sono preoccupatissima da quando ho letto del nuovo blocco degli sfratti!
L’attuale inquilino, entrato a gennaio 2020, ha dimostrato da subito di essere in malafede tanto che non ha pagato i diritti di agenzia e non è mai stato puntuale con l’affitto. Sapevo che aveva una donna ma questa si è fatta vedere solo a contratto firmato ed è venuta con un bambino che non compare nella dichiarazione dei redditi di lui. La signora, antipaticissima, si è lamentata di tutto. Un giorno, lei ha detto che il mio inquilino se ne andava e lei non avrebbe più pagato l’affitto se io non avessi sistemato le cose di cui si lamentava – tutte cose presenti nel verbale di consegna!
Quando ho detto che mi sarei rivolta all’Agenzia delle entrate per chiedere se la signora aveva il diritto di pagarmi qualcosa, lui ha detto che sarebbe stato assente per un pò ma abitava sempre lì e avrebbe continuato a pagare l’affitto come prima.
Durante il primo lockdown, essendo uno che traffica nella ristorazione, ha ritardato gli affitti ma ha pagato. Ora, da dicembre, non paga l’affitto. Gli ho sollecitato e lui mi ha risposto che salderà i due mesi a fine gennaio. A quel punto, dovrebbe aggiungere anche febbraio ma ho dei dubbi che lo faccia vista la libertà che hanno acquistato con la sospensione degli sfratti.
Proprio oggi mi sono arrivate le spese condominiali relative al loro appartamento. Oltre a non ricevere l’affitto, devo pagare le spese condominiali per l’inquilino e la signora antipatica, restando io in difficoltà con i miei figli???
No, è assurdo!!!
Non so cosa fare!
Laura
Anche io vorrei unirmi al grande coro dei piccoli proprietari di appartamento rimasti incastrati in questa assurdità di non poter più disporre della propria casa pur avendo tanto di sentenza del tribunale di sfratto per morosità. Leggo, in tutti i nostri casi, che l’inquilino è sin dall’inizio un delinquente spesso seriale cioè abituato a fregare la gente e conosce bene tutti i trucchetti per fare durare le cose il più a lungo possibile. Come nel mio caso dove l’inquilino sembra essere senza fissa dimora non risulta residente da nessuna parte e quindi riesce ad eludere tutte le comunicazioni ufficiali. Ma comunque riusciamo ad ottenere una convalida dal Tribunale il 14 ottobre 2020 con data di rilascio fissata al 15 novembre 2020.
Naturalmente non se ne parla di liberare l’appartamento (peraltro completamente ammobiliato e con tutti gli elettrodomestici inclusi), ma l’inquilino non avendo mai pagato le utenze di luce e gas lascia che gli vengano chiuse…e quindi non ci viene nemmeno più ad abitare (piccolo inciso: lascia il frigo pieno di alimenti senza corrente…dovrò buttare anche quello!!). Tuttavia non ne vuole sapere di rilasciare l’appartamento spontaneamente sembra che stia aspettando da parte mia la proposta che io gli dia dei soldi pur di farlo uscire!!! Non è ricatto e delinquenza questa???
Anita
Sono una dei tantissimi piccoli proprietari massacrati dall’iniquità dei provvedimenti governativi in materia di proroga del blocco degli sfratti. Scrivo a nome di mio padre, lui in realtà è il proprietario. Mio padre è allettato da due anni (ha 94 anni) e la magrissima pensione non basta a coprire le spese dell’assistenza (badante, ecc.). L’inquilino non paga da gennaio 2019 e il provvedimento di rilascio del Giudice risale al giugno 2019. Dopo ben quattro accessi da parte dell’ufficiale giudiziario le cose non si sono risolte e purtroppo tra fine febbraio e marzo 2020 tutto si bloccato.
Raffaele
Vi scrivo per rappresentare quanto segue:
- a) sono proprietario di un immobile sito in Roma
- b) su tale immobile pago da 10 anni un mutuo che dovrò pagare per i prossimi dieci anni
- c) si tratta di prima casa per me
- d) nel 2016 per motivi di lavoro mi sono trasferito e quindi ho affittato l’immobile
- e) dopo un breve iniziale periodo di pagamento del canone l’inquilino non ha più pagato.
- f) ho fatto causa e ottenuto la convalida di sfratto
- g) ho anche ottenuto il decreto ingiuntivo per il recupero delle somme
- h) ad oggi l’inquilino sta ancora nel mio appartamento e scopro che il decreto milleproroghe ha sospeso le procedure esecutive fino al 30 giugno 2021
- i) il diritto di proprietà di cui al codice civile completamente calpestato. Peraltro la sentenza corte costituzionale n. 155/2004 conferma l’illegittima della sospensione.
Simona
Nel gennaio 2019 partecipo a un’asta giudiziaria e mi aggiudico una casa nella periferia di Roma. Mi ha aiutato mia madre a partecipare, questo è quello che ha potuto fare dopo una vita di sacrifici per consentirmi di costruirmi un futuro, in quanto non avevamo e non abbiamo la possibilità di comprare una casa accedendo al classico mercato immobiliare. A maggio 2019 dopo diverse difficoltà per ottenere il mutuo, arriva il decreto di trasferimento e la casa diventa effettivamente mia.
Io sapevo che la casa era occupata da una signora (in buona salute) e che avremmo dovuto avviare le pratiche di sfratto una volta ottenuto il trasferimento, ma ero disposta ad affrontarlo perché ripeto, era l’unica possibilità che aveva mia madre per aiutarmi. Così ottengo, nello stesso periodo, la sentenza di sfratto esecutivo e a marzo 2020 l’ufficiale giudiziario avrebbe dovuto eseguire il terzo accesso che per via della pandemia è stato ovviamente bloccato. Da quel momento ho inizio a perdere seriamente la speranza di poter ottenere la mia prima casa.
Con il mio umile lavoro, ho pagato gli oneri condominiali per quella abitazione da maggio 2018 e per tutto il 2019 e 2020, continuerò a farlo anche per i mesi a venire. Sto pagando ogni mese la rata del muto pari a 434 € e non ho la possibilità nemmeno di provare a ottenere definitivamente quanto mi spetta di diritto poiché con il blocco degli sfratti almeno fino a giugno 2021 non è possibile eseguire lo sfratto.
Io mi rendo conto che siamo in una situazione di emergenza causata dalla crisi pandemica, ma purtroppo io e il mio compagno non sappiamo dove andare perché non possiamo avere la nostra casa e siamo quindi costretti a pagare ulteriori 500 € al mese per l’affitto di una casa di appena 50 mq più le spese di gestione. Stiamo andando avanti solo perché entrambi fortunatamente lavoriamo, ma questa decisione ci sta togliendo la possibilità di costruire il nostro futuro, di avere una famiglia, di aiutare i nostri genitori che non lavorano dallo scoppio della pandemia.
Valery
Nell’anno 2018, ho firmato un contratto (4 + 4) con l’inquilino che ha effettuato un pagamento anticipato, ha pagato per diversi mesi e poi ha smesso di pagare dall’anno 2019. Ha inviato un paio di volte documenti bancari sul pagamento, ma non c’erano pagamenti. Mi sono rivolta a un avvocato, ma a causa di COVID, le udienze sono state costantemente posticipate. Nel mese di settembre 2020, il Giudice ha riconosciuto il debito di 32.000 euro, senza contare i servizi di avvocati. Nel gennaio 2021 doveva aver luogo lo sfratto, ma è stato spostato a giugno 2021. Il denaro sarà sicuramente impossibile da recuperare (me lo posso dimenticare)! Perché i diritti dei cittadini rispettosi della legge che pagano le tasse sono violati? Perché la legge è dalla parte di bugiardi e truffatori? Cosa succede all’Italia?
Francesca
Sono da quasi venti anni, un’illustratrice di libri. Ciò vuol dire che lavoro nel campo dell’editoria come autonoma, pagando regolarmente le mie tasse (molte), secondo il regime fiscale della cessione diritti d’autore. Non percepisco quindi una retribuzione fissa, ma in base al mio fatturato. Tenga presente che, in campo editoriale, gli illustratori sono pagati a 60, 90, 120 giorni fine mese dalla consegna del lavoro e presentazione della relativa notula.
Nell’arco dell’anno, nonostante lavori continuativamente, ci sono mesi in cui non ricevo alcun pagamento, e devo quindi organizzarmi preventivamente. Ma amo il mio lavoro più di ogni altra cosa, e non lo cambierei per nulla al mondo.
Nel 2017 ho venduto l’appartamento che apparteneva ai miei genitori, mancati tutti e due, e dopo aver suddiviso il ricavato con mio fratello sono riuscita a fine anno ad acquistare un altro immobile. Ovviamente è stato per me necessario richiedere un mutuo. Mutuo seconda casa, perché io posseggo già un piccolo appartamento in cui vivo alla periferia di Roma.
A inizio del 2018 ho affittato questo secondo appartamento con contratto regolarmente registrato e inserimento di un garante, per maggiore tutela.
Ho sin da subito avuto problemi di pagamento da parte dei locatari, ma da marzo 2020 il pagamento dei canoni e delle spese accessorie è stato da loro totalmente sospeso. Mi sono ritrovata quindi a dover pagare IMU, tasse relative alla cedolare secca, oneri condominiali, acqua e riscaldamento che sono centralizzati e quindi legalmente a carico del proprietario nonostante sul contratto sia indicato diversamente.
Dopo quasi sei mesi di attesa e tentativi da parte mia di trovare un accordo per poter quanto meno rinegoziare la cifra, mi sono trovata costretta a procedere con lo sfratto. Aggiungendo quindi alle suddette spese, le spese legali.
Alla prima udienza a fine ottobre è stato richiesto, e accordato, il termine di grazia di 90 giorni.
Sono in attesa di una nuova udienza a fine febbraio, ma gli sfratti sono stati di nuovo bloccati fino a giugno 2021. Io non riesco più a sostenere le tasse e le spese relative a questo appartamento, e se passeranno altre settimane non potrò più fare fronte neppure al mutuo. Ciò significa che perderò tutto.
Mi chiedo sinceramente, e con enorme stupore, come uno Stato possa permettere questo.
Elisa
Sono una vostra associata ed anch’io vittima del blocco degli sfratti.
Nel mio caso in particolare, ancora prima di giungere all’esecutività dello sfratto, sono state rimandate anche le udienze preliminari.
In breve, dai primi mesi del 2020 si sono verificati già tre rinvii e ad oggi la prima data prevista sarebbe nel febbraio prossimo (sempre che non ci sia un ulteriore rinvio).
Nel frattempo, come segnalato anche da tanti altri, io continuo a pagare le tasse su un canone mai percepito e IMU su un’abitazione sulla quale nei fatti non ho alcun titolo di possesso. Ancora peggio, devo continuare a pagare anche le spese condominiali che gli inquilini morosi non pagano e che, nel mio caso specifico, implicano anche il pagamento di una utenza (acqua).
Mi chiedo (e Vi domando): è possibile che in una situazione di blocco di tutte le procedure di sfratto (imposto per legge) il proprietario rimanga invece obbligato al pagamento delle tasse (pur non percependo alcun reddito) e, come nel mio caso, anche a quello di spese condominiali varie?
Marco
Mia madre, 78 anni, è proprietaria di un appartamento pagato con il lavoro dipendente di tutta la sua vita lavorativa, unico reddito oltre a misera pensione. L’inquilino, con fare sbeffeggiante, ha smesso di pagare l’affitto diversi mesi prima del Covid, abbiamo ottenuto lo sfratto rimandato continuamente da queste sospensioni. Il danno, oltre al mancato introito, è causato anche dal pagamento delle spese condominiali, dell’IMU e delle spese dell’avvocato; tutte e tre le spese non si sospendono.
Luciano
Sono proprietario di un appartamento di circa 70 mq nella zona nuova di Bracciano situato al piano terra e acquistato da me dopo avere venduto la casa ricevuta in eredità dai miei genitori deceduti. L’ho affittato ad una signora con tre figli a carico da maggio 2015 con regolare contratto 3+2 a € 650,00 mensili più 4 rate condominiali, da subito e durante il corso degli anni la signora ha avuto un atteggiamento pretenzioso riguardo alcuni lavoretti da fare compreso l’acquisto di una tenda da sole che per me poteva risultare un ulteriore investimento ed ho provveduto. Non appena gli ho inviato la ricevuta rilasciata dall’agenzia delle entrate per gli ulteriori due anni sono cominciati i problemi, da giugno 2018 ha cominciato a pagare l’affitto in ritardo ed a non pagare il condominio, tant’è che mi sono dovuto rivolgere al mio avvocato per ricevere quanto dovuto. Passati pochi mesi ha ricominciato con i soliti ritardi nel pagamento delle mensilità e continuato a non pagare il condominio, pertanto a giugno 2019 le ho inviato la lettera in cui alla scadenza avrebbe dovuto lasciare la casa perché non le avrei rinnovato il contratto. Da gennaio 2020 non mi ha più pagato, il condominio da tre anni lo sto pagando io e da maggio essendo scaduto il contratto occupa casa mia abusivamente. Il 24 giugno ho ottenuto la sentenza di sfratto da parte del Tribunale di Civitavecchia, competente per zona, nella quale ordinava all’inquilina di lasciare l’appartamento entro un mese. Premetto che sono genitore di due figlie adottate e con disabilità.
Claudia
Il mio inquilino è uno scapolo, non mi paga da più di un anno pur avendo avuto dal tribunale lo sfratto continua ad occupare un lussuoso appartamento, non si è limitato ad occupare un monolocale. Ha anche una casa di proprietà che dà in affitto mentre occupa gratuitamente la mia e con prepotenza. Mi chiedo: se la pandemia dovesse continuare il Governo che cosa farà, continuerà con le proroghe? E ai nostri diritti chi ci pensa? Un povero proprietario deve rimetterci le pigioni, deve pagare l’avvocato, la registrazione della sentenza, le riparazioni perché sicuramente l’inquilino lascerà l’abitazione ridotta ai minimi termini. Questa è giustizia?
Lorenzo
Anche la mia famiglia è vittima del blocco sfratti. Un delinquente (ex maresciallo in pensione, l’abito non fa il monaco, è proprio vero) è entrato a febbraio a casa mia e ha pagato solo i primi due mesi. Poi stop. Ha finito di pagare ed è sparito senza farsi più sentire al telefono. Abbiamo deciso allora di mettere l’avvocato e il Giudice, a inizio dicembre, ha dichiarato lo sfratto per inizio gennaio. Ovviamente noi dobbiamo pagare Imi, utenze e chissà quanti danni ha fatto alla casa che dovremo rimettere a posto. Risultato? Non affitteremo mai più la nostra casa, e dispiace, perché anche noi siamo una famiglia che vive da 20 anni in Toscana e abbiamo SEMPRE pagato l’affitto. Prima di non pagare l’affitto rimango in mutande in casa e mangio patate bollite tutti i giorni. Questi delinquenti (passatemi il termine ma è proprio questo il nome che si meritano. Conoscono tutte le procedure per allungare i tempi, non ritirare raccomandate ecc.) invece, fanno colazione al bar e se ne fregano di pagare l’affitto. E lo Stato permette tutto ciò. C’è ancora il mese di gennaio per cambiare il decreto Milleproroghe e spero che venga fatto, nel frattempo non mi resta che dire: vergogna, cara Italia.
Salvatore
Con il nuovo decreto milleproroghe viene prolungato il blocco sfratti fino al 30 giugno 2021 cosa che tutti sappiamo, difatti non vi scrivo per ricordarvi di tale, a mio avviso, scellerato provvedimento che va a tutelare persone che non sono nuove a far leva su diverse lacune legislative, la più fortunata al momento per tali è l’ emergenza COVID, ma per esporre gli effetti che tali provvedimenti hanno sui piccoli proprietari immobiliari come me:
Ho affittato l’immobile nel giugno 2019 ad un dipendente pubblico il quale salta il primo pagamento nel settembre 2019 per poi pagare fino a marzo 2020 e successivamente non pagare più. Da lì in poi:
-l’iter giudiziario piuttosto prolungato e con delle spese.
-le entrate di affitto non riscosse
-le uscite quali: spese condominiali, acqua calda, riscaldamento, IMU e varie
-l’imminente licenziamento per chiusura dell’azienda per cui lavoro
-mia mamma dovrà affrontare un percorso curativo importante e dovrò affittare un immobile vicino casa mia per poterla assistere.
-paradosso dei paradossi l’immobile per cui ho chiesto lo sfratto è vicino casa mia quindi sarebbe stato l’ideale per potervi far soggiornare mia mamma nel periodo della cura ma non posso accedervi perché all’interno c’è l’inquilino che moroso non può essere mandato via.
-una volta, semmai potrò accedere al mio immobile, dovrò pagare la giornata ad un fabbro che dovrà forzare la serratura quindi sostituirla e ad un dottore per assicurarmi che la persona sia in salute prima di farla uscire dal mio immobile dove la medesima ha risieduto e non pagato per tempo ordinario più tutta l’emergenza covid
-in tutto questo non sto ad elencarvi le spese che ho affrontato e affronterò che per una famiglia di 4 persone monoreddito ancora per poco diventano dei macigni e vanno a squilibrare il bilancio familiare
-mentre dall’altra parte abbiamo un dipendente pubblico che vive senza pagare
Giuseppina e Lamberto
Siamo una coppia non più giovane. Con grandi sacrifici ci siamo aggiudicati una casa all’asta il 18/02/2020 (procedura esecutiva immobiliare del 2016) la casa è occupata e il 09/03/2020 viene emesso l’ordine di liberazione la cui esecuzione è prevista il 04/05/2020. Ad oggi ci ritroviamo a pagare la rata del mutuo di una casa in cui non possiamo entrare e l’affitto della casa dove abitiamo, abbiamo anche dei problemi con il locatore perché, avendo dato disdetta prima del covid al 31/ 08/2020 e avendo lui trovato un altro affittuario, ci sta facendo pressione per lasciare l’immobile. Ora questo nuovo lunghissimo blocco ci sta mettendo in ginocchio. È giusto che lo Stato ci espropri della nostra prima casa? Cosa c’entra questo con il covid? Mentre chi la occupa ha una casa dove a dare senza pagare nessun affitto.
Dunia
Sono proprietaria, insieme a mio figlio, di un immobile concesso in affitto ad una giovane coppia del novembre 2017. Dopo pochi mesi sono iniziati i problemi con ritardo nel pagamento dei canoni di locazione. Siamo andati avanti fino al luglio 2019 quando, non sopportando più la situazione, abbiamo deciso di procedere con sfratto per morosità. Nella prima udienza, nell’ottobre 2019, il Giudice ha consentito ai conduttori il termine fino al 06 gennaio 2020 per il pagamento dei canoni e delle spese legali. Nella seconda udienza,in data 14 gennaio 2020, non avendo ottemperato al pagamento il Giudice ha intimato lo sfratto per morosità con rilascio immobile entro il 15 febbraio 2020.
Ovviamente a tale data i conduttori hanno ritenuto di non dover rilasciare l’immobile e quindi è stato notificato in data 04/03/2020 il precetto di rilascio immobile, da tale data è ormai cosa nota tutto rimane fermo Sarà possibile almeno distinguere gli sfratti fra prima e dopo Covid?
Antonello
Sono proprietario insieme a mia mamma di un appartamento sito in XXX (CB) che abbiamo deciso di affittare nel novembre 2018. L’appartamento è stato preso in affitto da una famiglia composta da moglie e marito (entrambi esercenti presso propria attività alimentari) versata la caparra di due mensilità i soggetti hanno chiesto del tempo per continuare a pagare le mensilità. Trascorsi sei mesi ho chiesto ai signori di provvedere al pagamento. In data 30 dicembre 2019 i mesi coperti erano 6, dunque fino ad aprile 2019. Dopo questi non è avvenuto più alcun pagamento. Dopo un paio di “avvertimenti” abbiamo provveduto in data 9 marzo 2020 ad avviare la procedura di sfratto. Il Giudice in data 1° dicembre 2020 ha emesso la sentenza (mi permetto di aggiungere dopo nove mesi dall’avvio della procedura) e ha deciso di concedere 120 giorni di tempo ai signori per provvedere al pagamento delle mensilità. Stando a questa sentenza se al 31 marzo 2021 non fossero state pagate le mensilità dovute, lo sfratto sarebbe diventato esecutivo. Come se non bastasse a piovere sul bagnato, ecco che il Governo decide un’ulteriore proroga del blocco degli sfratti al 30.06.2021. In breve ad oggi si sono accumulate ben 20 mensilità che moltiplicate per le 400 euro di canone raggiunge il totale di 8000 euro per un solo appartamento di 80 mq. La nostra voleva essere una testimonianza su quanto crediamo possa essere assurda questa decisione del Governo. Peraltro senza prevedere un minimo di ristoro per chi con questi introiti avrebbe dovuto pagarci le tasse. Tasse che comunque sono state pagate e dovranno essere pagate.
Barbara
Mia madre ha avuto in eredità un grande appartamento dal suo compagno. Purtroppo l’appartamento è molto grande e dispendioso per poterci vivere da sola, con una pensione che non arriva nemmeno a 1000 €. Così si è trovata costretta ad affittarlo. Di inquilini ne abbiamo avuti tanti ma di guadagno economico ben poco. Abbiamo pensato di darlo in affitto a persone che conoscevamo ad un prezzo modesto. Morale: si sono rivelati pessime persone, abbiamo scoperto poi che erano inquilini morosi seriali!! Nel 2019, dopo aver cercato la strada della conciliazione pacifica, ci siamo rivolti ad un avvocato. Ovviamente abbiamo vinto la causa, ma il blocco sfratti ci ha legato le mani, intanto mia mamma ha già pagato più di 5.000 € di spese condominiali e dovrà continuare a mantenere queste persone chissà fino a quando!! Sono demoralizzata e arrabbiata!! Le condizioni di salute di mia madre sono peggiorate, ha preso contatto per concludere la sua vita in una piccola casa di riposo ma la retta è molto alta e lei, siccome sulla carta ha 2 appartamenti è considerata ricca!! Non ha diritto a ricevere nessun aiuto economico! Che razza di giustizia è questa??
Maria Cristina
Il mio inquilino è moroso dal giugno 2016, ben molto prima di quando è scoppiata la pandemia. Nel frattempo sono anche morti i miei genitori, intestatari del contratto di locazione. Nel maggio 2019 il Giudice convalida lo sfratto e iniziamo la procedura esecutiva. Lo sfratto sarebbe stato eseguito il 18 dicembre 2019, se non che incorriamo in un problema nelle notificazioni, anche perché il conduttore moroso fa in modo di rendersi irreperibile, rendendo tutto più difficile e lungo. Nel frattempo scoppia la pandemia e non si può più eseguire alcuno sfratto. Ma è evidente che qui la morosità non trova la sua ragione nella crisi determinata dal Covid, un Giudice ha molto tempo fa convalidato lo sfratto e lo Stato impedisce di eseguirlo, non prevedendo nel frattempo alcun ristoro. Che almeno ci venga sospesa l’IMU, come a quanti sono stati colpiti economicamente dal Coronavirus! Anche noi stiamo subendo un danno economico per l’impossibilità di disporre dei nostri beni immobili!
Raffaele
Siamo una giovane coppia di fatto che convive in affitto nel cratere dopo il post-terremoto 2016. Comprensibili le difficoltà che porta una calamità del genere nel creare famiglia in questi territori. Nel febbraio 2020 abbiamo deciso di partecipare ad un’asta immobiliare, aggiudicandocela versando il 20% forfettario che la pratica richiede entro 3 giorni, erogando 40.800 euro, la nostra prima casa.
Come vi è noto, dal 09/03/2020 si è bloccato tutto!!!! Non ci è stato permesso di fare una perizia che richiede la Banca per il mutuo, necessario per il saldo prezzo e successivo decreto di trasferimento, in quanto l’esecutato non vuol per nulla collaborare. Ci riteniamo “fortunati” altrimenti si doveva pagare per lunghi mesi la rata del mutuo per una casa nostra dove non abitiamo e un affitto. Consapevoli della gravità dell’epidemia ma uno Stato deve tutelare tutti i suoi cittadini, in particolare gli onesti, come tutti noi che paghiamo regolarmente le tasse e nonostante ci è stato bloccato il futuro della prima casa e i progetti della nostra famiglia. Ringraziamo Confedilizia per il lavoro che svolge a nostro favore, che tutte queste voci arrivino al Governo.
Eva
Mi trovo in una situazione di grande difficoltà e ho davvero bisogno del vostro aiuto! Sta passando in sordina il regalo di Natale che io e tanti onesti italiani abbiamo ricevuto dal Governo con il decreto milleproroghe: l’ennesimo blocco dell’esecutività degli sfratti locativi per morosità già bloccata da ben 9 mesi. Io come tanta altra brava gente siamo piccoli proprietari che con tantissimi sacrifici ed un mutuo esorbitante sono riusciti a realizzare il sogno di una vita di avere un appartamento (800€ di mutuo al mese). Nel mio caso sono stata costretta ad affittarlo perché al lavoro mi hanno negato il transfer che attendevo da tanti anni verso casa ed il mutuo era troppo alto per lasciare la casa vuota. I nuovi inquilini sono stati selezionati da un’agenzia immobiliare che mi ha garantito la loro rispettabilità e serietà con buste paga ecc., ma dopo 2 mesi hanno volontariamente cessato di pagare canoni e si sono rifiutati di pagare le spese condominiali che ammontano a 150€ al mese essendo il riscaldamento centralizzato. L’inquilina non risiede nemmeno all’interno dell’appartamento che ha dato in prestito ad un’amica. Mi sono pertanto rivolta ad un avvocato che ha iniziato le procedure di sfratto ed il Giudice mi ha dato immediatamente ragione dichiarando lo sfratto immediatamente esecutivo. Ora con il blocco degli sfratti io non ho avuto però dal Governo nessuno bonus “stile monopattino”. Devo continuare a pagare mutuo, IMU, Irpef e via oltre il loro riscaldamento perché è illegale lasciare gli inquilini al freddo. Parlo anche a nome di tanti che come me si sentono presi in giro dal Governo (sembra quasi che abbiano aspettato che pagassimo l’IMU prima di dichiarare l’ennesima estensione del blocco sfratti). Non tutti gli inquilini sono brava gente da tutelare con questo decreto (parlo per esperienza perché i miei hanno ricevuto altri quattro sfratti per morosità dai precedenti proprietari oltre al mio) e non tutti i proprietari sono capitalisti miliardari cinici e dal cuore avido. Con questo decreto si scarica sulle spalle di migliaia di poveri proprietari il peso dell’assenza di politiche abitative adeguate dagli anni 70 e soprattutto senza prevedere un reale ristoro per il gravissimo danno che stiamo subendo. Aggiungo, per concludere, che la Corte costituzionale, solo grazie al vostro intervento, già nel 2003 aveva rilevato che il reiterarsi del blocco degli sfratti da parte del legislatore può dar luogo ad un’eccezione di costituzionalità. Vi chiedo con il cuore in mano di aiutarci raccontando le nostre di storie, di difficoltà e di disperazione, disattese e rimaste inascoltate dal Governo. Grazie per il vostro supporto.
Orsetta
Ho 85 anni, sono pensionata, non sono sposata e non ho figli. Ho ereditato da mio padre, un appartamento che ho sempre cercato di affittare per integrare il piccolo stipendio prima e la pensione poi. Dal 2007 ho affittato l’immobile ad una ragazza ucraina. Diceva di lavorare in un laboratorio medico (circostanza che non è risultata vera), sfoggiava capi firmati e diceva che voleva comprare casa. La mia le serviva in attesa di trovare una sistemazione definitiva. Le ho creduto. Il canone era di € 340 mensili per un appartamento arredato. Ha sempre avuto difficoltà a pagare il canone e soprattutto spesso ho dovuto integrare il pagamento delle spese condominiali. Quando la morosità è divenuta pari a 12 mesi di canoni e 2.000 € di spese condominiali ho chiesto lo sfratto che ho ottenuto il 06.09.2019. Non essendo andata via spontaneamente, nei 3 mesi concessi dal Giudice, è intervenuto l’ufficiale giudiziario. Il primo accesso era previsto per il 7 febbraio, ma visto che non eseguono mai al primo accesso perché dicono che non hanno l’assistenza della forza pubblica e devono prima verificare la situazione, ho atteso il secondo accesso che era stato fissato per il 28.04.2020. Non paga nulla da più di due anni, io ho pagato per le sue spese condominiali anche dell’inverno 2019-2020 e pagherò per l’inverno 2020-2021, avendo il riscaldamento centralizzato. I vicini protestano per il via vai di persone dall’appartamento. Ho bisogno di quella casa anche perché ha l’ascensore, cosa che non ho nel mio e mi volevo trasferire lì. Inoltre pensavo di poter mettere a posto la mia casa con gli inventivi fiscali e invece perderò anche questa opportunità. Sono arrabbiata e delusa. Ma come pensano che io possa andare avanti?
Aldo
Sono della provincia di Vercelli esattamente di XXX. La mia disavventura è iniziata nel 2018. Una persona che consideravamo amica di famiglia, una sera ci telefona e ci dice piangendo che doveva lasciare la casa perché era stata cacciata. Conoscendola abbiamo, mia moglie ed io, deciso di aiutarla proponendogli il mio appartamento sfitto di XXX. Questa per noi è sempre stata una persona, all’apparenza, volenterosa e seria. L’abbiamo aiutata a fare trasloco, sistemare la cucina i mobili e anche lasciato in comodato d’uso, non a contratto, alcuni nostri mobili. Pattuito un canone mensile di 300 € mensili senza chiedergli caparra e altre garanzie. Ci siamo fidati. I pagamenti del canone non erano precisi, ma cercavamo di non soffocarla. Nel 2018 ci ha pagato 11 mensilità. Ci poteva stare. Nel 2019 ha cominciato a non pagare e raccontarci frottole. Il brutto che a ottobre 2019 veniamo a sapere che non aveva mai pagato le spese condominiali. Mi rivolgo al mio legale e procediamo con lo sfratto per morosità. A metà dicembre 2019 il Giudice del Tribunale di Vercelli accoglie la richiesta di sfratto con esecuzione dell’ufficiale giudiziario per il 28/2/2020.
A questo punto storia di tutti, con la scusa della pandemia, vengono bloccati gli sfratti. Questa persona non mi paga affitto da ben 24 mesi (7.200 €) oltre a 3 anni di spese condominiali pari a 6.000 €, che dovrò pagare io. Inoltre ho dovuto pagare anche le spese legali. Praticamente sono fuori di circa 17.000 €, non sono molti, confronto ad altri che si trovano nelle mie condizioni, ma per me che sono esodato e senza pensione sono parecchi soldi. Adesso arrivano questi incapaci che bloccano gli sfratti aiutando dei veri e propri delinquenti. Certo della vostra collaborazione per bloccare queste rapine seriali.
Carmen
Nell’aprile 2019 affitto un locale ad uso commerciale in provincia di Milano. Dopo pochi mesi il canone viene pagato in ritardo fino ad arrivare al 20 e 23 del mese, vale dire quasi un mese dopo. A febbraio 2020 l’inquilino versa il canone di gennaio. Tutti i ritardi e i non pagamenti vengono fatti senza alcuna comunicazione, anche confidenziale, causando non pochi inconvenienti per i miei pagamenti. Nel mese di marzo non paga il canone e a fatica rilascia la somma per il rinnovo annuale del contratto. Invitato a versare i canoni scaduti e quelli in essere utilizzando i ‘ristori’ per poter poi usufruire della riduzione della ritenuta d’acconto pari al 60% del canone, mi comunica il suo scetticismo sugli aiuti statali e che non intende chiedere alcun ristoro. Dopo alcune raccomandate, mi sono rivolta ad un avvocato che ha interloquito con il collega dell’associazione commercianti. La proposta della riduzione del 50% del canone, già molto basso, e lo slittamento dell’inizio del pagamento dei canoni insoluti al mese di ottobre, era inaccettabile dato che alle difficoltà abituali ora si sommavano quelle del covid19. L’udienza ad agosto sentenzia lo sfratto da eseguirsi entro il 30 settembre. Saputo della possibilità di un blocco dell’esecuzione degli sfratti, l’inquilino non si reca dall’avvocato per concordare una modalità di rientro del dovuto. Qualche giorno prima di Natale comunica che al 31.12.2020 lascerà i locali. Dopo pochi giorni, pubblicato il decreto ‘milleproroghe’, comunica all’avvocato che lascerà i locali a fine gennaio e in un terzo successivo incontro che li lascerà non si sa quando a condizione però di lasciarvi l’arredamento da smantellare e di non saldare i canoni insoluti perché non possiede nulla: tutto è stato predisposto perché non risulti alcuna proprietà mobiliare o immobiliare. Addirittura ha accennato a delle migliorie che non ha fatto.
Se rimane fino a giugno 2021, come da decreto, i canoni non pagati arrivano a 18 mesi. Nel frattempo io ho sostenuto con la mia pensione, le spese dell’avvocato, dell’IMU e della TASI nonché dovrò sostenere il versamento dell’IVA su denaro non incassato: anziché un arrotondamento l’immobile si è trasformato un depauperatore della pensione. Preciso che il negozio non è stato un investimento ma solo una eredità avuta dai miei genitori che lo hanno costruito e usato per lavorarci. Mi sembra possa bastare, anche se non è tutto, per chiedersi se il blocco dell’esecuzione degli sfratti non debba prevedere un distinguo tra chi è moroso per scelta e già prima dell’epidemia e chi invece lo è diventato a causa del covid19. Inoltre c’è da chiedersi se non sia giusto un risarcimento totale del canone da parte dello Stato perché di fatto espropria immobili privati per assegnarli a delle persone già riconosciute morose Chiediamoci inoltre se sia democratico creare cittadini che devono pagare senza avere la loro proprietà ed altri che devono appropriarsi della roba degli altri con il consenso dello Stato.
Luciana
Ho affittato il mio appartamento (villetta a schiera) nel luglio 2020 con contratto legge 431/98 art. 2 comma 3. L’inquilino a garanzia ha esibito una dichiarazione dei redditi di circa 127 mila euro (è un informatico, così ha detto, che lavora in proprio da casa) e un preliminare di vendita di una sua casetta eredità della mamma. Il primo mese ha pagato, il secondo gli ho inviato un messaggio per sollecitare il pagamento che è arrivato con qualche giorno di ritardo con bonifico bancario (come da accordi), il terzo mese ho sollecitato più volte finché mi ha inviato copia della contabile del bonifico da lui effettuato: trascorsi parecchi giorni io non vedevo ancora l’importo accreditato nel mio conto e contattato di persona lui asseriva che il bonifico era stato effettuato ed era tutto regolare. Ho contattato la mia banca, ho cercato di avere chiarimenti dalla sua banca (senza esito per via del segreto bancario) alla fine, per farla breve, ho scoperto che il bonifico era un falso. Tramite il mio avvocato, che ha fatto richiesta ufficialmente alla banca dell’inquilino di avere notizie sul bonifico, la banca ha disconosciuto il bonifico dichiarandolo ufficialmente falso. Sono venuta così a conoscenza che anche il precedente bonifico era stato manomesso in merito alla data di effettuazione. Ho denunciato tramite l’avvocato l’inquilino per truffa (reato penale) ed il Giudice ha vagliato il caso ma trattandosi di “REATO LIEVE” non gli ha dato decorso. (ho speso soldi inutilmente per un avvocato penalista). Di conseguenza è iniziata la pratica di sfratto che al momento è ancora in corso. L’inquilino non mi ha fatto accedere al mio appartamento tutte le volte che l’ho richiesto, previo preavviso, in modo da far vedere la casa a possibili acquirenti (come previsto dal contratto 2 ore a settimana esclusi i festivi). Lui occupa la casa insieme ad una donna che non è sua moglie ma ha lasciato il marito (non è né separata né divorziata) ed ai suoi 3 figli due minorenni ed il maggiore sembra abbia dei problemi. Finora ho già perso circa 10.000 euro ed ho paura che essendo la casa occupata anche da minori sarà dura ritornarne in possesso. Grazie per l’attenzione e per tutto ciò che riuscirete a fare.
Grazia
Io e mio marito siamo proprietari di un appartamento acquistato con mille sacrifici, serviva per integrare la misera pensione da artigiano di mio marito. L’abbiamo affittato il 1° aprile 2019 con cedolare secca, ad una madre e due figlie, italiane, portate da una agenzia immobiliare il cui incarico era stato dato loro dalle signore, titolari di pensione Inps la madre, e di busta paga la figlia maggiore, la terza figlia ventenne non studia e non lavora, quindi ritenute affidabili. Dette “signore” hanno pagato l’affitto fino a metà giugno del 2019 dopo di che hanno smesso di pagare adducendo dei presunti motivi di salute. A settembre 2019 abbiamo contattato un avvocato e iniziato le pratiche per lo sfratto che è stato dichiarato esecutivo 3 mesi dopo (si perché il Giudice in udienza gli ha concesso i tre mesi di termine di grazia). Passato questo periodo e non avendo le “signore” provveduto al saldo del debito come a loro ingiunto, lo sfratto è diventato esecutivo. Poi è arrivato il Covid e si è fermato tutto. A fine estate 2020 è venuto l’Ufficiale Giudiziario a notificare alle signore lo sfratto, ma con le varie proroghe andremo a finire al 30 giugno 2021. Premetto che le signore in questione, sono indegne di vivere in un condominio, sono assolutamente incivili: fanno rumore a tutte le ore, hanno due cani che abbaiano in continuazione e che vivono sul terrazzo senza uscire mai, quindi defecano li, le signore quando puliscono il terrazzo mandano tutto nello scarico delle acque piovane intasando lo stesso e le acque piene di escrementi vanno a finire sul mio balcone, redarguite più volte, ignorano le lamentele. Sono sporche, non hanno cura della casa a loro affidata, non aprono mai la imposte delle camere, che hanno sigillato con dei sacchi neri della spazzatura per cui mi stanno facendo ammuffire le mura di casa, hanno intasato diverse volte le fogne perché nel water buttano assorbenti pacchetti di sigarette vuote e altro, buttano le cicche dalla finestra, la spazzatura da loro prodotta veniva distribuita dalle stesse nei secchioni altrui, spesso urlano e litigano fra di loro facendo intervenire più volte le forze dell’ordine, anche noi abbiamo spesso fatto degli esposti ai Carabinieri per denunciare alcuni loro comportamenti non consoni al civile vivere. Spesso la figlia minore torna a casa a notte fonda, e suona i citofoni altrui, oppure chiacchiera per le scale a voce alta, sbatte il portone principale e la porta di casa svegliandoci tutti. Hanno discusso con tutti nella palazzina (abitiamo in 6 famiglie nel palazzo) e tutti non vediamo l’ora che vadano via. Inoltre, causa Covid, l’8 novembre 2020 purtroppo, mio marito è morto, quindi io mi ritrovo da sola ad affrontare questa situazione. La pensione di reversibilità mi arriverà solo tra qualche mese (circa 650 euro mensili, oltre la pensione Inps aveva dei contributi tedeschi, abbiamo lavorato anche all’estero per poter realizzare qualcosa) e senza affitto, e poi lo Stato tutela loro che sarebbero la parte debole del sistema, ma a me, chi mi tutela??? Scusate lo sfogo ma sono veramente demoralizzata e sfiduciata!
Elena
Ho dato in affitto un appartamento ad un inquilino albanese che sembra non percepisca reddito, ovvero lui va a lavorare ma non lo pagano, e questa situazione si protrae da anni, l’ultimo affitto percepito è stato a settembre 2019. Dato tutto questo a gennaio 2020, in accordo col mio avvocato, avvio la procedura di sfratto. A marzo è scoppiato il Covid e lui occupa tranquillamente il mio appartamento ed io, in tutto ciò, gli devo pagare anche il condominio!! TUTTO CIÒ MI SEMBRA UNA GRANDE INGIUSTIZIA e il decreto Milleproroghe è incostituzionale non possono far cadere su di noi piccoli proprietari i loro errori. Basta
Gabriella
Sono proprietaria di un appartamento affittato ad un canone onestissimo (zona residenziale 80 mq, 2 camere, 1 bagno, disimpegno, soggiorno, cucina abitabile, due balconi di cui uno verandato, posto auto coperto e cantina, primo piano con ascensore, giardino condominiale all’interno di un parco accessibile tramite cancello automatico a 500 euro al mese.) gli inquilini non pagano da maggio forti dei blocchi che sono stati di volta in volta prorogati. Non le descrivo il disagio e la rabbia che ci crea essendo stati (io e mio marito) delle laboriose formiche, abbiamo figli e l’affitto è un’entrata che ci aiuta nelle tante spese familiari. A differenza degli inquilini non abbiamo mai aspettato aiuti dal cielo o dallo stato, ci siamo semplicemente rimboccati le maniche non sperperato i nostri stipendi (perché viviamo di stipendi ottenuti tramite faticosi anni di studio e lavoro).
Perché questa ingiustizia? Perché ci dobbiamo fare carico noi di queste “cicale” che appena hanno un soldo in tasca fanno finanziarie? Facessero ciò che vogliono, ma non dentro casa mia. Perché punire noi? Perché lo stato interviene togliendo a noi che nella vita abbiamo sempre pagato le tasse per mantenere questi nullafacenti? Purtroppo, leggendo vari articoli, mi rendo conto di quanto gli inquilini siano arrabbiati con i proprietari e non si capisce il motivo, noi mettiamo in commercio una casa e l’inquilino in totale libertà l’affitta per un periodo, però deve pagarla così come paga la spesa prima di uscire dal supermercato. Prorogando questi blocchi state incentivando gli inquilini a non pagare e questo genera (in noi piccoli proprietari) rabbia, impotenza, sfiducia e tanta tristezza e depressione perché ci sentiamo presi in giro. Il contratto di affitto che regolarmente stipuliamo, depositiamo e su cui puntualmente paghiamo giustamente tasse (con cui paghiamo i vari servizi, garantendo a tutti l’utilizzo di scuole, ospedali ecc.) non ci garantisce e protegge in nulla, protegge solo l’inquilino e non si capisce perché, dato che nessun proprietario manderebbe via un inquilino regolare nei pagamenti. Perché devo pagare un avvocato dai 1500 ai 3000 euro per riavere ciò che è mio? In altri paesi arriva la polizia e mette fuori casa chi non paga (ovviamente ci rimette sempre chi è in difficoltà vera e qui mi dispiace, ma non possiamo pagare noi per i disonesti) o c’è lo Stato che si assume la responsabilità. Perché avete deciso di prorogare il blocco degli sfratti? Ok, ma allora risarcite i proprietari, invece no fate i conti con i nostri sacrifici e nostri risparmi. È una tristezza, una vergogna senza fine. I nostri inquilini hanno deciso di non pagare da maggio, però hanno un cagnolino di razza, una nuova cucina e una nuova cameretta, mettiamoci anche il botulino della “signora” e ovviamente un avvocato che suggerisce loro come beffare il proprietario (che non ha milioni in banca, ha solo risparmiato qualcosa in più rispetto a loro). State incentivando un furto. È come dire “dai ruba quella macchina non ti preoccupare ti proteggiamo noi”. State permettendo questo. Un furto legalizzato. Grazie per l’attenzione.
Claudio
Il mio inquilino, un marocchino in affitto da cinque anni, all’inizio dell’anno 2020 mi chiese se potevo dargli lo sfratto in quanto con lo sfratto avrebbe potuto richiedere un alloggio comunale. Io naturalmente mi rifiutai. Premesso che il mio alloggio è piccolissimo e non omologato per più di due persone. A luglio, visto che non era regolare nei pagamenti, mi recai da lui per chiedergli chiarimenti, (gli avevo concesso di mia volontà una riduzione dell’affitto da due mesi) ora dicevo a luglio 2020 vado per chiedergli chiarimenti e trovo uno sconosciuto (marocchino anch’esso) che mi dice che il locatario gli ha lasciato l’alloggio, e che non sarebbe più tornato, che avrebbe assunto lui la locazione dell’alloggio facendomi vedere il contratto col mio inquilino. Al che gli dico che è impossibile senza la rinuncia al contratto del titolare e quindi gli intimo di uscire dall’alloggio in quanto non riuscivo a comunicare col mio inquilino per chiedergli spiegazioni, e anche l’occupante diceva che non riusciva a contattarlo. A questo punto, tramite il mio avvocato, gli invio una querela per occupazione abusiva e non autorizzata, ma lui esprimendo meraviglia, insiste per fare un contratto con lui. Dopo due mesi, visto che non lasciava l’alloggio, vado e mi dice ora che lui è in quell’alloggio in qualità di “ospite” del locatario. Naturalmente faccio partire la procedura di sfratto per morosità del mio inquilino, moroso da luglio e di due mesi arretrati negli anni 2018 e nel mese novembre. Ottengo la sentenza del Giudice di “sfratto esecutivo” e annullamento del contratto da subito o con l’ufficiale giudiziario in data 31 marzo 2021. Il 31 dicembre il mio inquilino è tornato non avvisandomi, l’ho scoperto dagli altri condomini ed a questo punto si è scoperto il giochino. Si è fatto dare lo sfratto, chiederà l’alloggio al comune che chissà quando lo potrà dare.
Silvana
Ho un appartamento dove è deceduto, anni fa, mio marito, ho 86 anni, vorrei tornare lì per finire i miei giorni di vita c’è uno sfratto esecutivo bloccato da marzo 2020, il conduttore se n’è andato senza consegnarmi le chiavi, tenendo lì in stato di abbandono e di degrado alcuni gatti, sono intervenuti i vigili del fuoco, la Asl, la polizia locale non trovando mai nessuno. Purtroppo con queste continue proroghe non riesco, più a riprendere la casa dove ho visto morire mio marito.
Vincenza
Anche io, come molti proprietari, mi trovo nella condizione di avere uno sfratto esecutivo per morosità, ma del quale non posso assolutamente tenere conto.
Ho ristrutturato nel 2017 un piccolo appartamento in un paesino in provincia di Palermo ed alla fine dei lavori, nel maggio 2018, l’ho affittato ad una coppia che credevo avesse un reddito sicuro, sia di lavoro che di pensione. Dopo solo due mesi, tuttavia, sono cominciati i problemi di pagamento ad intermittenza hanno pagato fino a giugno 2019. A dicembre 2019 inizio la causa di sfratto per morosità. Udienza rinviata per covid a settembre 2020 e finalmente viene emessa la sentenza che sarebbe diventata esecutiva dal 28 dicembre u.s. Adesso invece dobbiamo aspettare a giugno 2021. L’inquilino non paga da 18 mesi per cui non è moroso per problemi covid e purtroppo di questo non si tiene conto. Inoltre l’intestatario del contratto non abita l’appartamento, mentre vive lì una persona che a suo dire è il figlio della compagna. Nonostante ciò io non posso fare nulla. Nel maggio 2020 mi sono accorta che aveva collegato, almeno dal settembre 2019, il suo appartamento con il mio contatore Enel che fornisce energia all’appartamento sottostante che abito solo nel periodo estivo e quindi è prevalentemente disabitato. Faccio regolare denuncia ai Carabinieri che constatano quanto io ho dichiarato e mi fanno notare che non c’è truffa in quanto non è fatta all’Enel. Oltre la truffa anche la beffa. Non ha mai pagato il consumo dell’acqua, che è a nome mio.
Sono notevolmente amareggiata, non posso fare nulla e devo solo attendere e sono molto arrabbiata anche perché io che ho regolarmente pagato le tasse facendo sempre il mio dovere di cittadina ho solo doveri e non ho alcun diritto.
Elisa
Sono una delle tante persone che vi stanno scrivendo in questi giorni, vittima del blocco degli sfratti.
Ho in mano una sentenza del Giudice che intima l’inquilino moroso a lasciare il mio appartamento datata 11/03/2019 e ad oggi ovviamente, grazie a queste continue proroghe, l’inquilino è ancora dentro al mio appartamento bello comodo e al calduccio. Nel frattempo, lui ha fatto tutti i suoi comodi ossia all’inizio pagava puntualmente o meglio faceva pagare la sua anziana coinquilina una signora che diceva essere sua zia, ma io ho sinceramente dei dubbi che lo fosse, poi questa signora è mancata e da lì sono iniziati i problemi. Ha pagato per un po’ di tempo un canone molto inferiore a quello pattuito nel contratto, dicendo che secondo lui fosse il canone “giusto” per quel contratto, poi ha abbassato ulteriormente questa soglia, poi da settembre di quest’anno non ha pagato più nulla. Infine, ciliegina sulla torta, ieri ho sentito l’amministratore del condominio in cui abita e mi ha riferito che ovviamente da due anni non sta pagando neppure la sua parte di condominio e anche lì ha accumulato un debito di 2.667,00 euro che ovviamente se non paga toccherà a me e mio fratello pagare prima o poi in quanto proprietari.
Sono esasperata!!! Ma il Governo si è reso conto dei danni che ha fatto e che continua a fare? Fate sentire la nostra voce perché non possiamo mantenere noi questi inquilini morosi, lo Stato se ne deve rendere conto. Dateci una mano e continuiamo a battagliare tutti insieme contro queste colossali ingiustizie!
Umberto
Questa notte è l’ennesima notte insonne di mio padre, un uomo di 80 anni, anzi quasi 81, che a causa del blocco degli sfratti ne sta facendo una malattia. Abbiamo chiesto lo sfratto a una famiglia che non ci paga l’affitto da 22 mesi e non perché non abbiano la possibilità economica, se pensate che su 4 membri della famiglia 2 persone lavorano e un’altra percepisce la pensione, ma perché secondo loro il canone d’affitto era troppo alto (330 euro per una casa di 100 mq). Lo sfratto è stato richiesto da prima del covid, la sofferenza di mio padre non è il canone non percepito ma vedere questa famiglia che da 22 mesi occupa gratuitamente uno stabile comprato da lui con sacrifici. NON È GIUSTO RICHIEDERE LA SOSPENSIONE DEGLI SFRATTI ANCHE PER QUELLE FAMIGLIE CHE PERCEPISCONO UN REDDITO. In tutto questo mio padre continua a versare l’IMU e ad ammalarsi arrivando a dire e pensare cose folli, ma ripeto il problema non è versare giustamente le tasse, credo che sia corretto che le famiglie che percepiscono dei redditi siano esenti dalla sospensione degli sfratti. Spero che mi aiutate a far comprendere la mia lettera a chi ha emesso questo decreto milleproroghe, che non è una richiesta economica nei confronti di chi ci deve 22 mesi di arretrati, la mia è una richiesta per vedere mio padre sereno felice e rilassato cosa che non succede più da 22 mesi.
Aldo
Dal giorno 01/08/2019 il mio inquilino non paga più nessun canone, alla fine di dicembre 2020 il debito ammonta a € 12.800,00 di cui € 2.720,00 di spese condominiali. Alla data odierna 01/01/2021 l’unico documento che ho ricevuto è la fattura del mio avvocato. Attendo che il tribunale di Milano pronunci almeno la sentenza. Ovviamente il patrio Governo ha già incassato IMU e le tasse relative all’immobile.
Non aggiungo altro, non ho più argomenti per questa situazione INDECOROSA. Sono stanco di dover ospitare “amorevolmente” il mio “moroso” inquilino.
Salvatore
Sono un padre di famiglia che al più presto rimarrà senza lavoro e ho una casa in affitto data ad un impiegato comunale del comune di Torino che non paga da marzo 2020 ora e stato confermato il blocco degli sfratti sino a giugno 2021 ciò ridurrebbe drasticamente le nostre entrate e costringendoci a delle uscite di cui non usufruiamo noi ma ne usufruisce l’inquilino. Questo sicuramente è un grosso problema che investe diverse famiglie italiane cosa possiamo fare per opporci a questo decreto al quanto ingiusto e che penalizza delle persone già svantaggiate a priori come noi piccoli proprietari?
Agenore
Sono un pensionato di 77 anni e vivo ad Imperia dal 2002. Alla fine del 2017 ho affittato un appartamento di 70 mq a 500 € al mese, ad un turco di 36 anni, un tipo di bella presenza, sposato con tre figli, titolare di una impresa edile. Costui vive in Italia da circa 15 anni. Io non ho pregiudizi verso gli immigrati, cerco di aiutare e valutare le persone per quello che sono e per mia ingenuità sono portato ad avere fiducia del prossimo fino a prova contraria. Fatto il contratto, vengo a sapere che dove era in affitto prima aveva una causa aperta da due anni per mancati pagamenti dell’affitto il cui canone era di soli 200 € mensili perché era in un paesino fuori città. All’inizio con me si è comportato bene fino alla metà del 2018 quando salta una mensilità e alla scadenza della seconda mi rivolgo all’avvocato. La questione viene risolta, ma a novembre 2018 è di nuovo moroso e questa volta la causa si protrae più a lungo tanto che non si presenta alla prima udienza. Purtroppo però si va al 2020 e causa Covid l’udienza, che doveva ratificare lo sfratto, viene spostata a fine anno 2020 ed ora, da quello che mi risulta dalla comunicazione dell’avvocato, è spostata a fine giugno e non a fine marzo si era ventilato. Ammesso che riesca a sfrattarlo per tale data costui, grazie al “blocco sfratti”, per oltre un anno e mezzo non mi ha dato un euro.
Se si trattasse di un poveretto, pazienza, con il Covid gli è andata bene ma ho scoperto, tramite i vicini, che costui ha un’altra donna o altra famiglia o amante perché rincasa poche volte di notte e qualche volta arriva con auto diverse. Il figlio minore in una occasione di battibecco con un vicino disse che suo papà sta costruendo una villa in Turchia: sarà vero? Non so ma questo mi fa pensare che appena ha dei soldi li manda in Turchia anziché pagare l’affitto! Io ho un piccolo orto di 30 mq con l’acqua attaccata alla sua rete (ciò detto e accettato fin dal contratto). Un giorno mi dice che gli è arrivata una bolletta di 500 € io gli dico che da parte dell’orto non credo proprio che ci siano consumi da giustificare una tale bolletta e lo porto ad aprire un pozzetto con dentro il mio contatore dell’acqua, del quale lui non era a conoscenza, che indicava 3,5 mc: un costo di 5 o 6 euro! Dopo di che gli dico: “fammi vedere la bolletta” ma a quel punto è stato evasivo. Pochi mesi fa ha avuto un quarto figlio e penso che l’abbia fatto per rendere più difficile lo sfratto. Insomma un vero bugiardo e approfittatore che continua a farla franca grazie a queste disposizioni. Da considerare poi che quando se ne andranno troverò un appartamento da rifare!
Anna
Possiedo un locale commerciale acquistato coi risparmi di una vita e con duro lavoro da mio marito. Nessuno ci ha aiutato ed abbiamo sempre pagato tutto. Alla sua morte il locale arriva a me, ed a mio figlio, in eredità. Non ho pensione ed essendo considerata “proprietaria” non percepisco nulla dallo Stato. Mio figlio è in cassa integrazione da aprile 2020. Il conduttore attuale ha sempre pagato a singhiozzo ma, nonostante ciò, ho sempre provato a dar lui una mano dilazionando nel tempo i mesi arretrati.
A luglio 2019 smette di pagare del tutto (condominio compreso). Gli concedo tre mesi per rientrate dei soldi mancanti ma si fa beffe di me. Decorso il tempo necessario per legge dopo la proroga concessa (me cretina) avvio la procedura di sfratto ed a dicembre viene gli viene consegnato l’avviso di sfratto per morosità. A gennaio 2020 viene cambiato il Giudice che però sancisce la fine del contratto per morosità a febbraio con ingresso tramite ufficiale giudiziario il 14 marzo 2020. Per due giorni non ho avuto l’accesso ed ora, oltre a pagare il legale, l’IMU e l’imposta sul reddito presunto fino alla convalida dello sfratto (considerando che in realtà non ho percepito i cannoni da mesi) non posso nemmeno entrare nel locale.
Il conduttore ha fatto danni all’interno dell’immobile che ha svuotato. Tiene le chiavi per farmi danno e basta: l’attività è stata chiusa subito dopo la consegna della notifica dello sfratto. Io mi beccherei una denuncia penale se tentassi di entrare mentre lui mi sbeffeggia dicendo che tanto la legge lo protegge, è purtroppo è verissimo!!!
Rosa
Mia madre ha un appartamento e l’inquilino all’interno è moroso dal mese di aprile. Di motivi per non pagare non ce ne sono, lui lavora in nero e in oltre percepisce il reddito di cittadinanza. Il blocco era fissato per il 10 settembre 2020 ma l’ordinanza dei blocchi ha fermato tutto. Mia madre con quei soldi paga il mutuo e adesso le spese sono diventare insostenibili, io e mia sorella frequentiamo entrambe l’università. Vi chiedo di aiutarci veramente.
Virginia
Ho affittato casa a luglio 2019 con un “contratto di locazione provvisorio ad uso abitativo” di durata di dieci mesi con scadenza il 31 maggio 2020. Per motivi lavorativi ero spesso in viaggio e al tempo pensai di fare del bene a una famiglia mia condomine bisognosa di uno spazio più grande affittando loro la mia casa nel dargli tempo di trovare uno spazio più grande con calma, una famiglia di stranieri residenti da anni in Italia e “ben referenziati”. Dopo soli tre mesi di locazione ho ricevuto il ricatto di rinnovare il contratto una volta che fosse scaduto e di consegnare loro il mio documento di identità (probabilmente per un ricongiungimento familiare che necessita o di casa di proprietà o classica locazione 4+ 4), viceversa avrebbero smesso di pagarmi il canone di locazione e non se ne sarebbero andati al momento della scadenza del contratto. Non ho ceduto al ricatto, non ho fornito il mio documento di identità (che probabilmente sarebbe servito ad una autocertificazione falsa di un rinnovo da me non voluto) e come preannunciato l’inquilino è diventato moroso. Senza perdere un giorno di tempo sono passata alle vie legali e in data 6 marzo 2020 ho avuto finalmente la sentenza di sfratto del Giudice. Uno sfratto che tuttavia non è mai stato eseguito perché tutto ciò doveva accadere solo pochi giorni prima del lockdown. Nessuno avrebbe mai previsto una PANDEMIA a sconvolgere la vita di tutti, ma ritrovarsi fermi con il lavoro e senza una casa è il peggiore dei drammi subito dopo il rischio di contrarre il Corona Virus. Sfratti bloccati fino al 31 maggio, poi proroga fino al 30 settembre, poi proroga fino al 31 dicembre, e perché ancora non bastava con il decreto milleproroghe l’esecuzione degli sfratti prorogata fino al 30 giugno 2021.
Questa è la peggiore delle ingiustizie che il mio Stato sta facendo agevolando inquilini morosi e disonesti, lasciandomi senza la mia casa di residenza, oltre il danno economico che non mi verrà mai risarcito.
Fernanda
Ho 83 anni e sono proprietaria di un appartamento a Bologna acquistato circa quindici anni fa per mio figlio che, dopo gli studi all’Università di Bologna, aveva deciso di restarvi.
Quando dopo alcuni anni mio figlio si è trasferito in altra sede, ho deciso di destinare l’appartamento a locazione. Faccio notare che si tratta di un ampio quadrilocale con garage, di recente costruzione, in un complesso all’interno di un ampio spazio verde, con giardino ben tenuto e che, per IMU e quote condominiali a carico del proprietario, comporta comunque per me una spesa di oltre 2.000 euro all’anno.
Nel novembre del 2015 ho affittato l’appartamento, con regolare contratto a canone concordato (euro 780 mensili) della durata di anni 3 più 2 di proroga, ad una ragazza single che all’epoca svolgeva attività autonoma di parrucchiera. Da qualche anno l’inquilina viene a trovarsi in condizione di sofferenza economica. Riesce a pagare l’affitto ma comincia ad avere difficoltà nel pagamento delle spese condominiali. Pur pregata di cercarsi una sistemazione più adeguata alle sue nuove possibilità economiche, non ha inteso cambiare il proprio domicilio. A partire da ottobre 2019 ha smesso di pagare anche il canone di affitto. Nel mese di gennaio, considerato il debito elevato (oltre 5.000 euro) già accumulato dall’inquilina sia per canoni di affitto che per quote condominiali non versate, considerato anche che la comunicazione con la stessa, risultata sempre molto difficile, si era interrotta del tutto (non risponde mai al telefono) mi sono rivolta ad un legale per ottenere il rilascio dell’appartamento. L’udienza di convalida dello sfratto, presso il Tribunale di Bologna, veniva fissata per il 20 aprile 2020.
Speravo di riottenere la disponibilità del mio appartamento almeno entro giugno-luglio del 2020 ma purtroppo, a causa della pandemia da coronavirus in corso, i tempi per il rilascio dell’appartamento si sono molto dilatati e sono diventati del tutto incerti. È opportuno precisare che ogni mese di ritardo comporta un aggravio di danno a mio carico di circa 1.000 euro, per la mancata riscossione del canone di affitto e per il pagamento della quota mensile di spese condominiali non versata dall’inquilina e che verso personalmente in sua vece. Il Tribunale di Bologna all’inizio di aprile 2020, avvalendosi della facoltà prevista nei vari DPCM intervenuti per la pandemia, dispose il rinvio dell’udienza già fissata a data da destinarsi. Finalmente lo stesso Tribunale con udienza del 28 settembre 2020 ha convalidato lo sfratto fissando la data del rilascio dell’immobile al 31/12/2020 (non prima, a causa del blocco delle procedure di sfratto fino a tale data). Speravo a questo punto che, pur con gli ulteriori ritardi connessi alla lunga interruzione delle procedure di sfratto già imposta con i vari DPCM collegati alla pandemia in corso, potessi rientrare nel libero possesso del mio appartamento almeno entro il primo semestre del 2021.
Fabio
Sono un padre di un bambino di 7 anni, separato dal 2018 o meglio sono stato costretto con la forza a uscire di casa nel gennaio del 2018. Da lì ho iniziato il mio percorso legale per l’affidamento del figlio. A ottobre 2018 la prima sentenza provvisoria del Giudice che decreta un affido prevalente del figlio verso il padre. Sarei dovuto entrate in possesso del mio appartamento ma non c’è stato modo di far uscire la mia ex compagna e il nuovo compagno da quell’appartamento che è di mia proprietà al 100% e ovviamente non ricevo alcun affitto oltretutto gli occupanti non pagano spese condominiali, bollette e quanto altro. L’iter giudiziale è terminato a gennaio 2020 sempre con l’affido prevalente del figlio verso il padre e l’affido definitivo della casa familiare. A febbraio 2020 arriva il Covid e i decreti che hanno reso non attuabile un eventuale sfratto. Ad oggi io e mio figlio di 7 anni siamo fortunatamente ospitati dai miei genitori, ormai anziani ma distanti 20km dalla scuola e dalle attività del piccolo. Grazie al Decreto Milleproroghe verrà perpetrato per altri 6 mesi e oltre questo scempio!!!!!
Un ragazzo disperato
Ho 32 anni, la voglia di metter su famiglia e di “sistemarmi” è tanta.
Con tanti sacrifici ho comprato, tramite asta, la mia PRIMA casa.
Purtroppo, dato il mio budget limitato, non potevo rispondere ai prezzi del libero mercato immobiliare.
Ad oggi, a causa del blocco delle procedure di liberazione degli immobili, mi ritrovo a pagare, oltre ad un finanziamento servito per pagare le procedure dell’asta, sia la rata del mutuo che un affitto. Tutto ciò mi sta affossando e, come me, molti altri si trovano in questa assurda situazione.
La cosa assurda è che nel mio caso, gli occupanti dell’immobile che ho acquistato sono due coniugi militari che, nonostante abbiano la possibilità di trovare un’altra abitazione, stanno approfittando della situazione del blocco, occupando gratuitamente la mia casa, complice il Governo che li legittima.
Il 23 dicembre scorso, come regalo di Natale, ho appreso dalla stampa che il Governo, tramite il decreto Milleproroghe, vuole prolungare il “blocco sfratti” fino al 30 Giugno 2021. UNA FOLLIA!!
Luisa
Nostro padre ormai ottantenne ha un affittuario moroso ormai da 5 anni (tempi della causa civile). Finalmente a dicembre abbiamo ricevuto sentenza definitiva di sfratto e aspettavamo gennaio per l’esecuzione ma niente la proroga degli sfratti col decreto milleproroghe ci ha portato all’’esasperazione. La pensione di papà è minima e le spese sono tante: IMU, manutenzione dell’immobile e pagamento dell’avvocato per causa civile. Tra l’altro l’inquilino abbiamo scoperto essere un delinquente conosciuto dalle forze dell’ordine che più volte ha minacciato mio padre (abbiamo fatto tante denunce per minacce per costruzione veranda abusiva per attività illecite) non riusciamo a capire come mai la giustizia trova tanti ostacoli al suo corso. Intanto temiamo per la salute di nostro padre psico-fisica e anche noi figlie siamo esasperate. Costui è un delinquente e versa in uno stato di morosità da molto prima della pandemia com’è possibile subire tutto questo? Se fosse stata una famiglia improvvisamente caduta in disgrazia causa Covid avremmo pienamente compreso e sostenuto, ma non è così qui si tratta di tutt’altra situazione abbiamo a che fare con dei lestofanti che approfittano del momento storico per continuare ad approfittarsi degli altri, aiutateci.
Jacopo
Mio padre, dopo essersi trasferito in un altro appartamento, ha affittato la casa in cui sono cresciuto ad una famiglia che nel tempo non ha mai pagato regolarmente. Nell’estate del 2019 dopo diversi solleciti e mesi di affitto arretrati, decidiamo di procedere per vie legali. Otteniamo lo sfratto esecutivo che viene comunicato una prima volta senza sortire effetto. Tutto questo accade prima di febbraio 2020, quindi ben prima del lockdown per Covid. Ancora oggi non è possibile far eseguire lo sgombero coatto a causa del blocco degli sfratti su soggetti che non pagavano e su procedure iniziate ben prima il diffondersi della pandemia.
Edoardo
Ho deciso di affittare casa ad agosto 2019 perché nel frattempo mi ero temporaneamente trasferito all’estero. Gli inquilini, dopo aver fatto le volture con tutta la calma del mondo, hanno smesso di pagare dopo 3 mesi, ben prima dell’inizio della pandemia. A inizio marzo, pochi giorni prima del lockdown, sono riuscito ad ottenere il decreto ingiuntivo e la convalida di sfratto, ma ad oggi questi documenti non sono serviti a nulla. All’inizio dell’estate sono tornato in Italia, e avevo bisogno dell’unica casa che possiedo per trascorrere in sicurezza questi mesi di pandemia; ma a questo lo Stato, che tanto ha a cuore la nostra salute, non aveva pensato e la sistemazione l’ho dovuta cercare a mie spese.
Nel frattempo il mio credito nei confronti degli inquilini è aumentato e a giugno 2021 raggiungerà una cifra considerevole. Quello che il grande pubblico non sa è che tale credito non è costituito solo dal mancato pagamento del canone di locazione, ma è anche il risultato delle spese legali e del pagamento del condominio. A questi vanno aggiunti l’IMU e le imposte sulla casa. Sono tornato a vivere all’estero, ma questo non lo dico con la retorica e la prosopopea di chi snobba l’Italia, lo dico perché ho potuto vedere con i miei occhi come si stipula un contratto di affitto in un paese civile: la casa viene data in affitto se nei 5 anni precedenti l’inquilino non ha mai ricevuto uno sfratto, in caso contrario si deve cercare una persona sufficientemente abbiente che faccia da “guarantor”. In Italia questo non si può fare.
Maria e Sara
Aiutateci!!!! Il nostro locale commerciale è occupato da una S.r.l. uninominale che non paga da marzo!! Vi prego aiutateci il rilascio del locale è stato ordinato dal Giudice al 31 gennaio ma con questa proroga è uno sfacelo. Continueranno ad approfittare a gratis del nostro locale.
Melissa
Apprendo dai quotidiani che il blocco degli sfratti è stato prorogato fino al 30.06.2021.
Volevo condividere con voi la mia vicenda personale.
Ho un appartamento in locazione con cedolare secca, appartamento acquistato con tanti sacrifici e anni di lavoro dei miei genitori. La locazione inizia ad ottobre 2017 e l’inquilino non ha mai sostenuto le spese condominiali. Dall’inizio di febbraio 2020 (prima dell’emergenza covid), l’inquilino non paga più. Sto sostenendo le spese legali, mancati introiti dell’affitto, le spese condominiali accumulate in tre anni. L’inquilino percepisce una pensione, reddito certo, regolare nel tempo e fisso indipendentemente dalla pandemia. Nel 2020 il covid mi colpisce duramente sia fisicamente sia lavorativamente. Lavoro nel settore dei trasporti e da marzo 2020 sono in cassa integrazione e lo sarò per tutto il 2021; il sussidio Inps arriva a singhiozzo, considerando le difficoltà della situazione, e attendo gli arretrati di 7 mesi. Anche per mio marito arriva la cassa integrazione ma, almeno, per un periodo limitato.
Ritengo che lo Stato debba tutelare le categorie più deboli. La norma del blocco degli sfratti deve essere valutata accuratamente caso per caso altrimenti si tratta di un’ingiustizia sociale che penalizza piccoli risparmiatori che con sacrificio hanno acquistato un immobile.
Con questa normativa a “pioggia” per gli inquilini, vengono tutelati e premiati soggetti che non onorano le scadenze e i contratti, a prescindere dalle difficoltà covid.
Lucia
Ho un capannone in affitto e l’affittuario non paga da più di 2 anni malgrado già prima del covid gli fosse stato notificato lo sfratto, oltretutto non ha aperto la porta per ben 2 volte anche quando sono passati per il pignoramento non ha fatto sapendo che così facendo avrebbe guadagnato del tempo. Poi il covid e il blocco degli sfratti hanno fatto il resto. Io per poter pagare il mutuo lavoravo giorno e notte pensando che in futuro potessi aver un po’ di respiro con l’affitto e invece no perché purtroppo mi obbligano a tenere dentro una persona morosa. Mi auguro che ci sia qualcuno che faccia bloccare questo ladrocinio legalizzato. Nel frattempo la rata del IMU non l’ho pagata, il mio conto è in rosso. Vergogna, conviene essere ladri in Italia.
Adriana e Luigina
Siamo due sorelle comproprietarie di un alloggio sito in XXX (GE). L’appartamento è locato ad un inquilino insolvente da 2 anni con sfratto per morosità già decretato a dicembre 2019 e bloccato dal decreto di blocco degli sfratti sino a dicembre e attualmente sino al 30 giugno 2021. L’inquilino ha un lavoro e pur avendone la possibilità, non paga né affitto e né riscaldamento tenendo le valvole al massimo con le finestre aperte, né acqua calda e fredda, né danni provocati ai beni comuni del condominio. Inoltre nello stesso alloggio ha preso la residenza la sua compagna imputata per omicidio (già condannata a 10 anni in primo grado e in attesa di processo, ma libera). Constatiamo che la situazione venutasi a creare è peggiore di un esproprio proletario perché, non solo la nostra casa è occupata gratis, ma noi stiamo pagando le spese di riscaldamento con consumi al massimo ad un insolvente e a una imputata di reato gravissimo. Si tratta di furto legalizzato dai decreti dello Stato, con aggravio delle spese legali sostenute da noi per la procedura di sfratto che lievitano con le tante proroghe. La situazione è esasperante e riteniamo che le proteste non siano più sufficienti, ma occorra un’azione presso la MAGISTRATURA per invalidare dei decreti che scaricano su malcapitati cittadini il costo di problemi sociali e abitativi favorendo comportamenti delinquenziali.
Vito
Mia moglie ha affittato un piccolo appartamento con cedolare secca dando fiducia ad una persona che, purtroppo, fin da subito (2017):
– ha pagato a “singhiozzo” arrivando ad oggi, adducendo come motivazione il COVID, a 12 mesi non pagati
– non ha volturato l’utenza acqua per la quale ad oggi non corrisponde il dovuto (al momento circa 640 euro e 184 da versare ancora)
– il 07/09/2020 all’ udienza di sfratto per morosità non si è presentata
– il contratto dovrebbe ritenersi scaduto a ottobre 2020 sebbene la comunicazione inviata con 6 mesi di anticipo non riportasse le ragioni non voluto rinnovo.
Il nostro avvocato ci consiglia di non procedere al distacco dell’utenza acqua in quanto, essendo prima abitazione mia moglie incorrerebbe in una denuncia penale, minaccia già anticipataci via WhatsApp dall’occupante, e lui non si vuol far carico della firma della lettera di notifica di preavviso; ci sembra peraltro molto intenzionato a farci perdere canoni e spese accessorie per lungo tempo.
Attualmente, come molti italiani, stiamo affrontando una serie di difficoltà anche familiari pertanto liberare l’appartamento anche senza recuperare i canoni non versati ci consentirebbe di o vendere recuperando liquidità o destinare detti locali a chi più onestamente
Siamo purtroppo in balia di condizioni avverse di varia natura e chiediamo aiuto.
Filippo
Possiedo un appartamento che ho sempre messo a reddito. Ho avuto un cambio di conduttore nell’agosto 2019, il quale appena entrato ha versato la prima mensilità e il deposito cauzionale pari a una mensilità. Dal settembre successivo non ha più pagato. Dopo il 20 dicembre 2019, passate le due mensilità di morosità e i 20 giorni successivi alla scadenza del pagamento della rata, decido di rivolgermi ad un legale per intimare il pagamento e l’eventuale liberazione dell’immobile. L’udienza viene fissata a gennaio 2020. Ottengo il titolo di liberazione dell’immobile e il decreto ingiuntivo. Gli sfratti sono bloccati fino al 31 dicembre 2020. Nel frattempo oltre all’IMU e alle spese legali ho dovuto pagare le spese condominiali comprensive di riscaldamento (condominio con impianto centralizzato). Quanto al decreto ingiuntivo ho diritto solamente a qualche decina di euro al mese poiché, per legge, si deve garantire un minimo reddituale. Penso che non riuscirò mai a recuperare i miei crediti ma almeno datemi la possibilità di tornare in possesso di ciò che è di mia proprietà e di poterlo rimettere a reddito ponendo fine al danno economico che la legge e, in questo caso, le scelte politiche mi stanno recando.
Antonella
Aggiungo la mia storia a quella di tanti piccoli proprietari usurpati nei loro diritti, ma con tutti gli obblighi fiscali e patrimoniali intatti.
A settembre 2019 affitto un appartamento (acquistato anni fa come investimento dai miei genitori, dopo anni di duro lavoro) a una coppia di anziani distinti.
Fin dal primo mese non pagano il canone e non completano il versamento della cauzione. Pagheranno in ritardo dopo due mesi.
Non hanno mai pagato le spese condominiali (riscaldamento a manetta) e a giugno 2020 hanno smesso di pagare i canoni.
Per sei mesi hanno ospitato un nipote, nullafacente, a spese nostre.
Affrontiamo causa per sfratto. Ottengo la convalida di sfratto a dicembre 2020 e obbligo di rilascio dei locali il 9 gennaio 2021.
Dopo accurate ricerche, scopro che hanno già subito più sfratti. Sono inquilini morosi seriali, truffatori e ladri di case altrui.
L’unica nostra pecca è di esserci fidati. Del resto a me e mio marito sono stati insegnati valori come “l’onestà”.
Io sono insegnante, mio marito impiegato; abbiamo una figlia all’Università e una che vorrebbe iniziare una convivenza, questa entrata ci serviva per affrontare più serenamente le nostre spese.
Risultato: lavoriamo per mantenere al calduccio i nostri inquilini, che quando ci incontrano ci ridono in faccia dicendo che loro tanto non se ne andranno. Paghiamo l’IMU, l’Irpef su canoni non versati fino alla convalida di sfratto, le spese condominiali e non possiamo usufruire del nostro bene.
Ramona
Nel 2017 ho cambiato abitazione trasferendomi nella mia nuova casa che ho pagato accendendo un mutuo. Non riuscendo a vendere entro l’anno l’abitazione prima casa nella quale vivevo dal 2008, perché nel frattempo il mercato immobiliare era collassato e la valutavano molto poco rispetto a quanto pagato, ho deciso di metterla in affitto.
I nuovi inquilini sono entrati a marzo del 2019 e a settembre dello stesso anno hanno smesso di pagare.
A dicembre ho avviato la pratica di sfratto. A febbraio è partita la pratica di sfratto che è stata sospesa poi per il covid fino a luglio.
A luglio il Giudice ha intimato agli inquilini morosi tre mesi per potermi pagare ed entro il 2 ottobre 2020 dovevano pagarmi.
Al 13 ottobre c’è stata l’udienza e il Giudice ha potuto constatare che non mi hanno mai pagato e il loro avvocato non si è neanche presentato in udienza mentre io con il mio avvocato si (aggiungo pure che il Giudice era in smartworking e non ci hanno avvisato).
Questi signori dovrebbero lasciare casa mia il 13 novembre ma ovviamente non hanno alcuna intenzione di farlo godendo del blocco degli sfratti che gli consentirà di stare a casa mia sicuramente ancora per molto tempo considerando che a gennaio vengono forse sbloccati gli sfratti e ora che arriveranno a farli tutti passerà molto molto tempo.
Nel frattempo questi signori continuano a dirmi che sarà il Comune a pagarmi non mettendo mai nulla per iscritto in quanto sanno perfettamente che il Comune mette a disposizione delle cifre che sono soltanto una percentuale dell’affitto dovuto per qualche mensilità ma lo scandalo è che per avere qualche spiccio che mi consenta una boccata d’aria il Comune pretende il blocco dello sfratto per due anni ma ovviamente se questi signori non hanno i soldi per pagare o non vogliono pagare (in quanto lavorano entrambi in nero ) potrebbero stare in casa mia per ulteriori due anni più i tempi necessari per il nuovo sfratto, quindi altri costi necessari per tutte queste procedure avendomi dato soltanto qualche spiccio attraverso i soldi pubblici.
Nel frattempo sono stata chiamata dai carabinieri perché gli inquilini volevano denunciarmi per stalking in quanto non gradiscono che io li faccia delle telefonate per capire come e se e quando hanno intenzione, non di saldare, ma semplicemente di lasciarmi la casa affinché io possa affittare a gente che paga (e che avrei già trovato).
Anche perché i soldi dell’affitto dovevano consentirmi di pagare il mutuo e se non pago la mia attuale casa va all’asta. Insomma rischio io di rimanere in mezzo a una strada.
Mi sento danneggiata dagli inquilini ma soprattutto dallo stato che non mi consente di rientrare in possesso di quello che per me è un bene primario in quanto purtroppo il mercato immobiliare negli anni non mi ha potuto permettere di vendere la casa senza rimetterci veramente troppi soldi e nel frattempo io sto pagando tasse e spese ordinarie straordinarie.
Mi sembra assurdo non potere fare nulla per quello che mi sembra un abuso garantito dallo stesso stato italiano?
Non penso che debba ricadere sui proprietari immobiliari che hanno già le loro beghe ( io ho una piccola azienda e sono già stata chiusa tre mesi per il lookdown il fatturato è decisamente in calo e forse mi richiuderanno) se lo Stato non ha i soldi per comprare o per costruire alloggi popolari.
Tra l’altro questi signori a settembre 2019 hanno smesso di pagare ma a quei tempi il covid non c’era quindi questa è semplicemente una scusa stupida per punire chi i soldi invece di sperperarli cerca di risparmiarli per costruire faticosamente una stabilità per la sua vita.
Anna
La mia storia non è diversa da quelle che leggo su questa pagina. Ma ho deciso ugualmente di scriverla perché mai come ora i proprietari di casa devono restare uniti. Non siamo palazzinari, non siamo paperoni senza cuore che vogliono lasciare la gente in strada. Siamo piccoli risparmiatori, quelli che da decenni mandano avanti l’economia italiana. Qualche anno fa, grazie all’aiuto dei miei genitori (66 e 69 anni) sono diventata proprietaria di un immobile, un trilocale in provincia con il cui affitto coprivo quello di una piccola stanza a Milano. Nell’autunno del 2019 decidiamo con i miei famigliari di affittare a un uomo, sui 50 anni, che dice di essere un dipendente stipendiato. Si dimostra, sin dal versamento della caparra, ritardatario e dalla prima mensilità moroso. Man mano che andiamo avanti, tra i vari solleciti, si contraddice sempre più spesso, finché salta fuori che è nullatenente. Aveva mentito su tutto. Non si dimostra mai collaborativo, sparisce per settimane e, quando messo alle strette, reagisce in malo modo anche minacciando. Con il Covid ha smesso definitivamente di pagare. Non accetta alcun tipo di accordo privato per lasciare la casa e rifiuta anche la proposta di rinegoziare l’affitto. Sa che così facendo lo Stato lo lascerà vivere gratis a casa mia e io non vedrò un soldo degli aiuti previsti per chi abbassa il canone. L’appartamento non gli serve neanche, passa settimane e persino mesi in un’altra città. E io, invece, freelance e precaria, dato che non potevo più permettermi di pagare l’affitto, sono andata via da Milano e cerco di mantenere quei pochi contatti che hanno accettato di farmi lavorare a distanza. A inizio dicembre ho avviato le pratiche presso un avvocato per il rilascio dell’immobile, fiduciosa che il blocco sarebbe finito. L’udienza per ora è fissata a febbraio e chissà per quanti mesi, anni, andrà avanti questa faccenda. Ma il finale lo conosco già: lui non pagherà mai nulla e io non crederò più alle promesse dello Stato.
Antonella
Sono pensionata e proprietaria di un immobile dato in affitto a luglio 2019, il conduttore ha pagato solo 2 mesi di canone e poi nulla ignorando anche i pagamenti di condominio, pertanto con evidente morosità PRE-COVID. Ho iniziato una causa a dicembre 2019 e finalmente dopo rinvii di udienze e termini di grazia, assegni presentati e respinti dalla banca perché “abrasi” e “difetto di provvista” a luglio 2020 il Giudice ha convalidato lo sfratto al 7 gennaio 2021. Nel frattempo ho presentato due querele per gli assegni citati e stato danni provocati all’immobile. Questo è un caso di morosità “colpevole” in quanto il conduttore oltre ad aver messo nel mio immobile persone non facenti parte del suo nucleo familiare e quindi non abitato da lui come previsto dal contratto si dichiarò amministratore unico di una azienda che esisteva solo su carta ed oltre a questo recentemente è risultato titolare di numerosi protesti. Il mio legale ha anche avviato una procedura di decreto ingiuntivo che ad oggi è ancora in esame ma che da prime indagini purtroppo non sta dando risultati positivi.
Mario
Purtroppo anch’io sto vivendo sulla mia pelle questo scellerato blocco degli sfratti, gli inquilini non pagano i canoni già da molti mesi prima dell’inizio dell’emergenza Covid, l’udienza di convalida dello sfratto era fissata per marzo poi posticipata a giugno e infine a dicembre!! Ora che finalmente il Giudice ha emesso la sentenza di sfratto mi trovo costretto ad aspettare ancora vari mesi per sperare di tornare in possesso del mio appartamento che si trova al pian terreno in una casa dove io abito al primo piano e sono costretto a convivere e sopportare da mesi il comportamento sfacciato e menefreghista degli inquilini, nel frattempo ho pagato sia l’IMU che le spese processuali. È una vera vergogna non aver dato nessun ristoro per questa che è una vessazione ai piccoli proprietari di case il tutto mentre anche nel mio Comune ci sono migliaia di case popolari vuote e lasciate a marcire, vi prego qualcuno faccia qualcosa.
Renzo
Ho visto su internet l’invito a scriverVi per quanto riguarda il blocco degli sfratti e ho letto le lettere inviateVi da alcuni proprietari. Mi associo alla loro voce di protesta. Sono un pensionato proprietario, oltre che dell’appartamento in cui abito, di un altro appartamento prima di proprietà dei miei genitori e poi acquistato interamente dall’altro coerede. Avendo difficoltà a venderlo e per non pagare inutilmente tasse, lo locai nel mese di settembre 2019 ad una persona con un contratto di anni 3+2.
L’inquilino mi aveva detto di avere una compagna, ma mi aveva taciuto di avere un bambino piccolo, dell’età di meno un anno. Nel mese di novembre 2019 interruppe i pagamenti e non mi versò più nulla. Riuscii ad ottenere lo sfratto con decorrenza dal mese di aprile 2020, ma sono stati bloccati e l’inquilino non lascia l’appartamento perché si trova troppo bene senza pagare nulla, nemmeno le spese condominiali. Nel giardino comune fa addirittura grigliate di gamberoni con i suoi amici. Non sono a conoscenza se ha problemi economici, certo che ha iniziato a non pagare ancora prima dei contagi Covid 19. Ha un’autovettura di cilindrata 2500 e si vanta di avere avuto il bonus vacanze. Durante l’emergenza gli sono stati consegnati parecchi pacchi di viveri (i gamberoni se li sarà acquistati). Ritengo che questo Governo tuteli i furbi e che si accanisca contro chi ha un bene immobile, colpevolizzandolo e costringendolo a pagare imposte per affitti che non gli permette di riscuotere. D’altronde a Vicenza, ho notato un muro che riportava la scritta: viva la patrimoniale che permette redditi uguali per tutti. Questo dice tutto. Quindi, rassegniamoci alle forme di ingiustizia.
Elisa
Mi aggiudico una casa all’asta più di un anno fa, la prima casa per andarci a vivere con la mia famiglia. La casa è abitata abusivamente da due persone già condannate a rilasciare l’immobile perché occupata senza titolo. Mi ritrovo quindi a pagare la rata del mutuo di una casa in cui non posso entrare e un affitto dell’appartamento dove abito. Sono inquilina anch’io eppure a differenza di molti sono onesta. pago l’affitto, le spese condominiali, insomma tutto quello che mi compete. Sono abituata a rispettare gli impegni presi piuttosto non vado in vacanza, ma cerco di farcela ogni mese tagliando le spese superflue sperando di farlo per un periodo limitato. Ora il nuovo blocco, un lunghissimo blocco che mi ha spezzato le gambe, la frustrazione è tanta. La mia colpa? Aver voluto comprare una casa con enormi sacrifici prima del Covid, ho 4 figli mentre chi occupa la casa non ne ha, lavorano, vanno in vacanza nessuna crisi per covid non pagano nulla, esultano, lo Stato li protegge. E io non faccio altro che disperarmi, lo Stato mi espropria della mia prima casa!!!
Matteo
Sono un piccolissimo proprietario, ho solo un immobile ad uso commerciale e non possiedo altro; pago 1.200 euro al mese per l’appartamento dove vivo con la mia famiglia, due figli e un nipote che hanno perso il lavoro. L’affitto del negozio serviva a vivere perché purtroppo i nostri rappresentanti dimenticano troppo spesso che la pandemia colpisce anche le persone normali e non solo commercianti. Grazie a norme discutibili l’occupante non paga l’affitto e però non può essere indotto a liberare il locale. L’occupante, non ha il negozio come unica ed esclusiva fonte di reddito, ma può tenerlo a suo piacimento e a disposizione grazie alle leggi liberticide e ipocrite che non fanno altro che aggravare la situazione italiana. Mentre l’occupante ha ogni sorta di sostegno economico dal Governo il proprietario beffeggiato deve contribuire continuando a pagare le tasse e quant’altro anche a fronte di mancate entrate per un tempo indeterminabile. Ha pure i soldi per comperarlo, sarebbe un grande affare per lui, ma per pagare l’affitto i soldi non li ha. Spero tanto che una cosa del genere capiti anche a chi senza vergogna legifera in tal senso, non per cattiveria ma per senso di giustizia.
Dario
Un bel regalo di Natale ci hanno fatto con la proroga degli sfratti. I miei genitori, papà 89 anni invalido con il pacemaker e mamma 85 e da due anni allettata, non percepiscono l’affitto di un modesto appartamento in Bologna da ottobre 2018. È un anno che abbiamo la sentenza di sfratto di volta in volta prorogata, nel frattempo i miei genitori con le pensioni pagano il condominio, l’IMU e hanno pagato l’avvocato mentre l’inquilina ha avuto il legale gratis o meglio sempre pagato da “noi”. Ai miei genitori cosa rimane del loro reddito dovendoci pagare l’assistenza giornaliera di due persone 7 giorni su 7 e le medicine delle quali hanno necessità? Al contrario chi non paga da prima della pandemia sta in casa al caldo a “nostre spese”. Come possiamo reagire, come soprattutto difenderci? Siamo costretti a pagare!
Elisabetta
Sono proprietaria di un immobile. Nell’anno 2017 ho affittato casa a delle persone che sin da subito si sono rivelate irresponsabili e nullafacenti. Per 3 anni ho subito aggressioni con lesioni sulla mia persona e minacce, con diversi interventi della polizia e con querela, semplicemente perché rivendicavo il diritto di ricevere puntualmente in canone mensile. Nel marzo 2020 hanno definitivamente smesso di pagare e nell’ottobre 2020 si sarebbe effettuato lo sfratto esecutivo poi rimandato a gennaio per il dpcm. Ora a causa delle decisioni irresponsabili del Governo, queste persone devono ancora rimanere nella mia proprietà senza pagare, giustificati dall’emergenza covid che ha colpito non solo loro ma tutte le famiglie, mentre a me tocca pagare le tante tasse e le loro utenze. Mi sembra quindi che si stia aiutando i delinquenti più che contrastando la povertà che, ad ogni caso, dovrebbe essere sotto la responsabilità dello Stato. Oggi sono profondamente delusa dallo Stato italiano che in questo modo è espressione di ingiustizia, poiché noi proprietari non possiamo godere e rivendicare i nostri diritti.
Tommy
Espongo la situazione che da tempo sto vivendo rispetto ad un inquilino che occupa un piccolo appartamento ad uso abitativo, proprietà che condivido con due miei fratelli, diventata insostenibile, vissuta come un sopruso, una violazione, un abuso giustificato legalmente dall’emergenza sanitaria.
Non ricevo dall’inquilino né il fitto né le utenze da 20 mesi, a ciò si aggiunga un pregresso non corrisposto che lo stesso rateizzava mensilmente, (resto rimanente da un altrettanto lungo periodo di morosità che scontava da tre anni). La palese situazione di morosità risale al periodo pre-covid, e lo stesso inquilino aveva già una sentenza di imminente sfratto esecutivo sancita dopo un lungo iter legale e previsto per fine aprile 2020 e purtroppo rinviato, a seguito della proroga al 31 dicembre 2020, ed oggi ulteriormente procrastinata fino al 30 giugno 2021 con il decreto Milleproroghe approvato il 23 dicembre.
Il provvedimento è gravemente iniquo poiché, nonostante le innumerevoli richieste dei piccoli proprietari di immobiliari di revocare la misura adottata o almeno di fare dei distinguo doverosi, non prende in esame la morosità colpevole in quanto risalente al periodo pre-covid, né le sentenze di sfratto esecutivo a ridosso della pandemia. Non è neppure accettabile la posizione del Sunia né della CGIL che chiedono con forza questi provvedimenti di blocco degli sfratti e fanno appello alla mancanza di case sociali/ popolari, effetto di una politica abitativa carente e/o assente di lunga data.
Laura
Possiedo da un anno un locale commerciale situato in una località balneare veneta. L’affittuario, a causa di motivi personali non legati al covid, ha aperto il negozio il 20 giugno, un mese dopo le altre attività limitrofe. Ovviamente non mi ha pagato una parte consistente dell’affitto, causandomi delle notevoli difficoltà visto che avevo necessità di fare nel locale stesso dei lavori urgenti, non procrastinabili. Non capisco perché si rinvii indistintamente lo sfratto senza valutare i casi singoli.
Amanda
Mi trovo ad essere ospitata perché non posso rientrare nella mia casa! Vergogna! Il mio inquilino non paga da due anni mentre io mi trovo a pagare PURE le tasse trovandomi in mezzo ad una strada. Sono senza parole, questa è la giustizia che tutela i farabutti!
Francesca
La presente per unirmi a questa voce, le mie entrate sono 2 affitti uno commerciale e uno abitativo, non ho lavoro da 2 anni.
Per quello commerciale, per ora, grazie alla semplificazione della registrazione del contratto di affitto permessa dal Governo che ci considera come Onlus di Stato, ho già perso parte del reddito e ora con le nuove ordinanze vedremo se è l’occasione che fa l’uomo ladro.
Mi sento usata, tasse e IMU non cambiano per noi che dobbiamo subire questa imposizione ingiusta dello Stato e se lo Stato va incontro a tutte le classi di noi si è dimenticato.
Naturalmente sto malissimo perché non so come agire, non so cosa fare e non so cosa mi aspetta.
Mi chiedo se viviamo in una repubblica o in una dittatura.
Vi ringrazio.
Viviana
Purtroppo come tanti anche io ed il mio compagno abbiamo avuto un brutto Natale.
A febbraio 2020 abbiamo vinto una casa all’asta e nonostante il covid e il blocco sfratti abbiamo comunque dovuto saldare pagando 130.000 euro.
Con non pochi sacrifici, io me li sono fatti prestare lui ha preso tutti i risparmi e fidandoci del curatore che diceva che gli occupanti sarebbero andati via siamo andati avanti. Ad oggi loro sono dentro casa non pagando condominio, noi ci stiamo arrangiando ma non abbiamo più soldi.
Una casa comprata, già con il decreto di trasferimento ma senza poterla avere. È assurdo!
Abbiamo formato vari gruppi vorremmo fare un ricorso al tar qualsiasi cosa possibile. Il mio compagno ha dovuto pagare l’IMU su quella casa, io a breve dovrei mettere la mia residenza se no non mi vale come prima casa, per non parlare dei debiti di condominio e altro che ricadranno su di noi.
Siamo disperati, la mia prima casa con tanto sacrificio e ora la odio non la vorrei più.
Vi prego aiutateci
Pippo
Sono un piccolo proprietario immobiliare. Ho ereditato da mio padre un appartamento che egli comprò con un mutuo trentennale. Quella casa divenne la casa coniugale. Sino al divorzio ottenuto 3 anni fa. Mio figlio maggiormente viene a risiedere con me per cui io chiedo al Tribunale di riavere la mia oramai ex casa coniugale. Il Tribunale, non solo accoglie la mia richiesta, ma intima precetto di sgombero alla mia ex moglie per occupazione senza giusto titolo. Ma la ex, approfittando del blocco degli sfratti pur avendo una sua casa, non vuole andare via ed io non posso vendere la casa per pagare gli studi di mio figlio. È una vergogna.
Alberto
Salve, l’inquilino della casa che posseggo ha iniziato a non pagarmi più da aprile 2019. Purtroppo ho atteso qualche mese in quanto, pur con qualche ritardo, alla fine mi ha sempre pagato e sono andato all’avvocato solamente ad ottobre 2019. Sono passati mesi, il Giudice ha concesso la proroga all’inquilino, e il rilascio alla fine era previsto per marzo 2020. Non aspettavo certo che nel mezzo della pandemia venisse sfrattato, ma neanche che il blocco degli sfratti venisse prorogato per 15 mesi (che poi chissà quanto ci vorrà per eseguire tutti gli sfratti arretrati), periodo in cui sono stato costretto non solo a non percepire nulla (e fin qui ci può anche stare, penso a chi in questa pandemia ha perso tutto), ma anche a pagare le tasse allo Stato e le quote condominiali che spettavano all’inquilino, visto che in caso contrario nessuno avrebbe bloccato le cause che avrei dovuto subire.
Come la stragrande maggioranza dei proprietari di case italiani non sono ricco, non sono una banca, e ho dovuto usare i miei risparmi per fronteggiare questa situazione. È lo Stato che dovrebbe far fronte a questa emergenza. Fate qualcosa vi prego.
Michela
Il mio inquilino non paga già da prima dell’emergenza covid, e già proveniva da sfratto 2019, quale emergenza covid, grazie voi lo devo tenere gratis nella mia proprietà che mi è stata requisita da voi in modo illegittimo, io ci vivo con questo affitto non avendo stipendio fisso.
Cinzia
Buongiorno sono una piccola proprietaria di immobili. Sono disperata perché da novembre scorso, quindi prima del Covid, il mio inquilino non paga nulla. Niente affitto, benché messo bassissimo 300 euro mensili per un immobile di 174mq al centro di Terni. Niente condominio, ho pagato per loro 200 euro mensili comprensivi di acqua condominiale e riscaldamento centralizzato che loro tengo 24 ore sempre acceso al massimo tanto pago sempre io. Ed inoltre visto che l’appartamento è grande, lo subaffittano ovviamente facendo aumentare notevolmente i consumi, sempre pagati da me. Io non sono più padrona nemmeno di entrare a casa mia. Fino ad ora ho perso di 7.000 euro. Di questa casa io pago allo Stato sia IMU che tasse, come se percepissi l’affitto. Ma si può andare avanti così? Vi prego di battervi affinché non proroghino lo stop agli sfratti fino a fine giugno E chi ce la fa a pagare tutto? È se non paghiamo ci portano via l’immobile, per colpe non nostre. Chi investirà più in un immobile con una situazione del genere in cui la proprietà privata viene calpestata ed il singolo cittadino fatto diventare ammortizzatore sociale per le lacune dello Stato?
Marco
Buonasera sono un vostro associato e sono proprietario, insieme a mia moglie, di una casa a Roma che era di proprietà della famiglia di mia moglie e nella quale lei stessa ha vissuto la giovinezza.
Negli anni 80, morta la nonna di mia moglie, abbiamo deciso di mantenere la casa come futura abitazione per nostro figlio. Abbiamo dovuto affittarla per mantenerla e devo dire che gli inquilini che si sono succeduti sono sempre state delle persone oneste anche se il penultimo in particolare aveva perso il lavoro e di conseguenza, di comune accordo, abbiamo sospeso il pagamento dell’affitto in attesa di tempi migliori che si sono poi verificati. L’ultimo inquilino (dicembre 2018) non ha mai pagato in due anni una lira di condominio e riscaldamento accumulando a oggi 4.000 euro di debito che io ho dovuto saldare al condominio. Da giugno 2019 (ante covid) non paga l’affitto accumulando un debito di 11.000 euro. Dal 4/3/2020 l’inquilino ha lo sfratto esecutivo sospeso per legge. La casa l’ho data in affitto perché mio figlio che la doveva andare ad abitare aveva perso il lavoro e quindi non sarebbe potuto andare a viverci. Ora chiedo a voi di far pressione perché venga ritiratala proroga in oggetto in quanto non è giusto ed è incostituzionale prevedere per legge che il proprietario non percepisca quanto stabilito da un contratto e non possa rientrare in possesso della sua legittima proprietà ed inoltre debba pagare, al posto dell’affittuario, le spese condominiali. Come cittadino ho già dato per il covid essendo stato costretto a rinunciare alla mia proprietà per nove mesi. Ora basta!!!
Luciana
La mia famiglia è proprietaria di un immobile commerciale.
Il conduttore l’ha chiuso da settembre 2019 ma non lo restituisce.
Non paga i canoni da settembre 2019 e mai li pagherà perché non ha beni da aggredire.
Abbiamo lo sfratto esecutivo da luglio 2020 senza possibilità di eseguirlo.
Intanto il locale rimane chiuso. Avevamo anche persone interessate a prenderlo in affitto.
Non ho parole.
Paolo
Anch’io, come migliaia di persone, sono vittima di requisizione in quanto possessore di un immobile sito in Roma, che ho concesso in locazione nel marzo 2019 solo a seguito di presentazione dell’inquilina di attestato di servizio, rilevatosi poi FALSO così come la traccia fornita dei bonifici relativi alla caparra ed alla prima mensilità anch’essi falsi. In concreto questa persona non ha mai versato un solo centesimo sin da circa un anno prima della pandemia! Oltre ad averla debitamente querelata ben due volte (senza avere avuto a distanza di 18 mesi alcun riscontro), ho avviato una procedura legale con sentenza di rilascio al 09/2019 (ben prima della pandemia) che è rimasta inevasa dall’ufficiale giudiziario vista la proroga degli sfratti in corso. Aggiungo che oltre al mutuo pago IMU in quanto l’immobile sequestrato risulta seconda casa non avendo lì la residenza, ma non ho una prima casa in quanto sono a mia volta in locazione in altra località per lavoro e quindi, con enormi difficoltà, pago anche l’affitto che avrei dovuto viceversa versare con i percipienti canoni. Chiedo, ai signori parlamentari che hanno votato per la proroga, di mettersi una mano sulla coscienza facendo un passo indietro, tutelando ma a spese dello Stato chi ha veramente bisogno e non questi truffatori seriali che vanno avanti così da anni ingolfando i tribunali, poiché eternamente impuniti!
Domenico
Invio la presente quale testimonianza di un’esperienza piuttosto singolare, che sintetizzo e racconto brevemente: sono locatore in un rapporto locatizio risolto dal Giudice per morosità dei conduttori (due) ordinando il rilascio dell’immobile. La morosità inizia a gennaio 2020, riuscendo ad ottenere giusto provvedimento di rilascio solo a novembre u.s. Fin qui, tutto nella norma, se non fosse per il fatto che uno dei conduttori risulta essere percettore di reddito di cittadinanza, nonché della parte pro quota per il pagamento del canone che puntualmente non ha pagato al locatore (me medesimo). Segnalato a luglio 2020 agli organi competenti (GdF e Inps) e contattata a novembre u.s. la sede Inps competente per dare corso al recupero del credito non risultava essere stato attivato alcun provvedimento ai fini cautelativi per l’indennizzo di stato percepito dal conduttore moroso. Penso che quanto accaduto la dica lunga sulla competenza della classe politica e amministrativa che si diletta nell’emanazione dei vari provvedimenti normativi a cui siamo tristemente costretti ad assistere e sottostare. Mi permetto di aggiungere e concludo, che è pacifico rilevare la totale assenza di onestà intellettuale doverosa nei confronti di chi nonostante tutto continua a pagare tasse e imposte senza capirne la benché minima ragione.
Daniela
Sono figlia di due genitori, purtroppo, non ancora in pensione mia mamma farà 65 anni a febbraio 2021 e mio padre ne farà 67 ad agosto 2021 entrambi non prendono ancora la pensione per mancato raggiungimento di età, mia mamma, a carico di mio padre, non li prenderà fino a che lui non venderà il suo appartamento, perché risulta avere un reddito “troppo” alto. Entrambi non riescono a trovare lavoro perché troppo avanti con l’età. Mio padre non percepisce canone di locazione da settembre 2019 perché gli affittuari sono morosi, chiaramente si è dovuto rivolgere ad un Avvocato per far sì che il Giudice potesse concedergli lo sfratto per morosità, e così è avvenuto a gennaio 2020 (prima del lockdown), a marzo il blocco totale e a giugno (dopo il pagamento dell’IMU) è stato deciso di bloccare gli sfratti per morosità fino al 31 dicembre 2020. Ora sembrerebbe si voglia prorogare il blocco fino a giugno 2021, così mio padre già ad oggi ha perso 16 mesi di affitto e a giugno 2021 arriverebbe a 22 mesi, gli inquilini sono dentro e non intendono andarsene. Tra l’altro non gli riconoscono nessun tipo di aiuto statale perché ripeto essendo intestatario di due appartamenti (uno è quello in cui vive con mia mamma) risulta un cittadino “ricco”. Aggiungo, inoltre, anche se non c’entra nulla con tutto questo che, mia mamma da gennaio 2020 combatte con un tumore al seno il quale gli sta comportando un dispendio di soldi non indifferente per visite ed esami e, l’affitto di quell’appartamento avrebbe potuto dargli una mano per le loro spese. Questa è la mia storia, spero possa arrivare a chi di dovere.
Sisto
Per il mio appartamento in Roma, il Tribunale Ordinario aveva ordinato lo sfratto per morosità e fissato la data per il 17/01/2020.
La morosità risaliva da marzo 2019, quindi molto prima dell’evento Covid e non perché l’inquilino avesse perduto il lavoro, ma semplicemente perché si tratta di persona disonesta.
Tralascio per brevità tutti gli altri dettagli; ma ciò che mi sorprende è il fatto che alcune settimane fa si era parlato di una proroga degli sfratti di tre mesi, ma tale proposta era stata bocciata ed ora invece ne viene concessa una di sei mesi!
Non ho parole!
Ma si rendono conto che si favorisce il malaffare anziché l’onestà dei cittadini?
Fabiola
Anche la mia casa è stata “requisita” dallo Stato per almeno altri 6 mesi senza che nessuno si sia preoccupato di chiedermi che cosa ne pensassi o se fossi “disponibile” a tale requisizione.
Ho ottenuto una sentenza di sfratto per morosità ad ottobre 2020 che avrei potuto far eseguire dall’Ufficiale Giudiziario a partire dal 1° gennaio 2021 ma qualche “buontempone” in cerca di consensi elettorali unito a qualche “finto buonista” che fa il generoso con le tasche degli altri lo ha impedito servendosi del Milleproroghe per far passare “in sordina” questa mossa iniqua di bloccare ancora una volta l’esecuzione degli sfratti.
Non mi sento una persona “cattiva” (come i finti buoni ci vogliono far passare) a rivendicare il diritto sacrosanto di rientrare in possesso di ciò che è MIO perché acquistato con i MIEI soldi non certo con gli aiuti e/o aiutini di chicchessia.
Non mi sento una persona “cattiva” se ho chiesto ad un Giudice di emettere una sentenza di sfratto a chi occupa la mia casa gratuitamente senza averne alcun titolo ma con la sfacciataggine di mandare un messaggio che di seguito trascrivo in risposta al mio invito di lasciare la casa, invito rivolto con educazione DOPO la terza mensilità non pagata con la mia parola di non pretendere nulla ma solo di riavere la mia casa senza intraprendere lungaggini burocratiche/processuali.
Questa la risposta del “povero” inquilino che il nostro Stato si preoccupa di “difendere” ad oltranza sulle ns. spalle: “Lascerò la casa, su ordine del Giudice della Sezione Sfratti, del Tribunale di Civitavecchia, che con apposita ordinanza, munita di formula esecutiva, me lo ordinerà dietro richiesta del tuo Avvocato, che con apposito ricorso di sfratto, chiederà l’instaurazione del giudizio di merito. Credo di averti risposto…. ORA BASTA”.
Tralascio ogni commento…. Continuo a chiedermi, da quando l’ho ricevuto, e ora lo chiedo a voi che leggete e vorrei chiederlo anche a chi ha “infilato in sordina” nel Milleproroghe il prosieguo del blocco sfratti se sia “giusto” ricevere un messaggio del genere, se sia “legale” o “civile” che uno Stato possa permettere questo, ed infine vorrei sapere come avrebbero reagito i “finti buoni” se lo avessero ricevuto loro al mio posto…..
Nello scusarmi dello sfogo che si unisce a quello di tanti altri “benefattori” chiedo se esista la benchè minima possibilità che questo blocco venga stralciato dal Milleproroghe prima della sua approvazione/pubblicazione in Gazzetta che, salvo mio errore, dovrebbe avvenire il 30 dicembre p.v.
Manuela
Vi racconto il mio calvario iniziato l’anno scorso quando ho informato i miei inquilini (che pur non rispettando mai le scadenze hanno sempre pagato) che non avrei rinnovato il contratto di locazione (4+4) in scadenza dopo 6 mesi. Il mio appartamento infatti sarebbe servito a mio figlio che, ormai adulto, vorrebbe farsi una vita per conto proprio. Ho detto loro che li avrei aiutati a cercare una nuova sistemazione e sarei stata anche d’accordo a rinunciare ad un paio di mensilità per aiutarli nelle spese di trasloco. Non è servito a nulla: appena ricevuta la raccomandata non mi hanno più dato un centesimo sono ancora lì. Mi sono vista così costretta ad iniziare una pratica legale con prima udienza a febbraio di quest’anno. Il Giudice ha concesso, su richiesta del loro avvocato, termine di grazia a 90 giorni. La seconda udienza prevista per maggio è stata prorogata per covid a settembre quando, finalmente, mi è stato convalidato lo sfratto per morosità. Faccio presente che, nel frattempo, ho chiesto ai miei inquilini di farsi carico perlomeno delle spese condominiali ma la richiesta è stata respinta. So che risultano nullatenenti ma lavorano entrambi in nero e mantengono due figlie all’università.
Sono stata presa in giro da persone di cui mi sono fidata e che si sono dimostrate inaffidabili e disoneste ed il fatto che siano anche protette da chi ci governa non mi fa dormire sonni tranquilli.
Cleopatra
Sono la proprietaria di un piccolo immobile commerciale il cui affitto è per me l’unica forma di sostentamento, invece da più di un anno non percepisco il canone di affitto perché il mio ignobile inquilino non paga, ho ottenuto lo sfratto per morosità decretato per lo scorso ottobre 2020 ma Grazie alle proroghe del Governo non posso fare l’esecuzione per riavere il possesso del’ immobile, nel frattempo ho pagato una sostanziosa IMU. Non trovo giusto che per riavere il possesso del proprio immobile bisogna attendere oltre un anno per l’esecuzione dello sfratto, credo che alla seconda morosità andrebbero cacciati nell’ immediato magari a calci.
Paolo
Nell’aprile del 2019 ho sottoscritto un contratto di locazione per un locale commerciale (un BAR, comprensivo di arredi) class. C/1. L’unico mese di affitto pagato è stato quello di aprile, saldato contestualmente alla consegna delle chiavi. Poi – nonostante i solleciti – non è stata più versata alcuna mensilità. Dopo l’estate del 2019 mi sono rivolto ad un legale per procedere con uno sfratto per morosità. Il 17 dicembre 2019 il Tribunale di Trieste emette la convalida dello sfratto, convalida inviata al conduttore il giorno 8 gennaio 2020, con ingiunzione a rilasciare il locale d’affari entro 10 giorni dalla notifica. Il rilascio però NON avviene, nonostante l’attività commerciale sia stata chiusa nel dicembre 2019 ed il conduttore NON riconsegna le chiavi del locale. In data 31 marzo 2020 viene fissato il primo accesso con l’Ufficiale Giudiziario. Operazione rinviata causa Covid. In data 8 luglio 2020 viene fissato nuovamente l’accesso. Operazione rinviata causa blocco degli sfatti. In data 3 settembre 2020 viene ulteriormente fissato un ulteriore accesso. Operazione nuovamente rinviata causa blocco degli sfatti.
L’attività commerciale NON è mai ripresa, il locale risulta chiuso dal dicembre 2019, il conduttore non si è mai preoccupato di restituire le chiavi. È del tutto evidente che la situazione pandemica legata al Covid NON abbia nulla a che vedere con la morosità del caso in questione, e nessuna pseudo “emergenza abitativa” abbia la benchè minima attinenza con il caso specifico. Al corrente mese di dicembre 2020 le mensilità NON pagate sono 20 che con il prossimo blocco potrebbero arrivare a 26 oltre ai tempi necessari per fissare un’ulteriore data per l’accesso, rischiando di arrivare anche a 30 MENSILITA’ NON PAGATE. Nel frattempo mi sono dovuto accollare le spese legali per dar corso allo sfatto, sono tenuto a pagare regolarmente l’IMU, ed ulteriore beffa, anche l’IRPEF sui redditi da locazione NON percepiti trattandosi della locazione di un locale commerciale
Fabio
Mia madre, vedova con pensione minima di reversibilità, decide di affittare ad ottobre 2019 l’appartamento avuto in eredità dalla madre; l’eredità dell’appartamento era di più fratelli e per riscattare l’intera proprietà ci ha dovuto mettere anche molti soldi (accendendo anche un mutuo). Decide poi di affittarlo ed utilizzare l’affitto per pagare il mutuo che ha dovuto prendere. Si fanno avanti due giovani stranieri fidanzati in apparenza molto desiderosi di mettere su famiglia pieni di discorsi di elevata moralità che facilmente hanno fatto presa su mia madre che vedeva in loro due giovani bisognosi di aiuto animati da senso di responsabilità e tanta voglia di fare. Oltretutto l’agente immobiliare ha fatto pressione su mia madre affinchè desse velocemente l’appartamento a questi giovani signori cercando di convincerla sul fatto che i due fossero dei bravissimi ed educatissimi, asserendo anche di conoscerli da tempo e garantendo sulla loro moralità. A me sembravano troppo perfetti e qualche dubbio mi era venuto ma ho preferito non contraddire mia madre.
Il giorno stesso che sono entrati nell’appartamento abbiamo capito la realtà: sono arrivati in casa con tre cani enormi che abbaiando giorno e notte hanno sconvolto l’intero condominio, già dopo il primo mese hanno cominciato a fare ritardi nel pagamento dell’affitto finchè è arrivato il problema della chiusura per Coronavirus nel mese di marzo ed hanno smesso completamente di pagare. Mia madre molto rispettosa delle difficoltà del periodo e sapendo che in quel periodo non stavano lavorando ha evitato di ricordargli di pagare l’affitto che nel frattempo era rimasto indietro di svariati mesi: decide poi verso giugno 2020 (quindi dopo 3 mesi di mancato affitto) di inviarle un messaggio di sollecito al quale risponde la signora scocciatissima sostenendo di non essere ricca come noi italiani e che non avrebbe avuto nessuna intenzione di pagarci per il momento ma che avremmo dovuto aspettare tempi migliori; anzi ricordava a mia madre, in maniera spocchiosa e risentita, che mai avrebbe pensato che il proprietario di una casa potesse avere così tanto coraggio da richiedere l’affitto in un periodo simile e che si meravigliava di questa richiesta visto che oggi, secondo lei, ormai nessun inquilino paga più l’affitto.
Da quel giorno la signora inquilina non risponde più al telefono, non fa più entrare nessuno in casa e non ritira più nemmeno la posta, praticamente ci ritroviamo un alieno in casa nostra e tanti soldi buttati essendo costretti a pure a pagare tasse per un affitto che non percepiamo più. Abbiamo dovuto inoltre dare l’incarico ad un avvocato per riavere la casa; purtroppo non sarà facile riaverla nel breve periodo e certamente il blocco degli sfratti da una motivazione in più a questi personaggi di occupare le case senza pagare il dovuto: ormai però ci siamo rassegnati e sappiamo che dovremo attendere i tempi della giustizia che non sono brevi. Con il blocco fino a giugno 2021 degli sfratti la situazione diverrà insostenibile e tutto questo francamente mi sembra assurdo.
Monia
In questo provvedimento rientrano tutti gli inquilini morosi che da anni non pagano l’affitto ai proprietari i quali pagano tasse anche sui soldi mai percepiti. Nel mio caso mia madre, donna di quasi 73 anni malata di Parkinson, ha un appartamento per il quale da marzo 2019 l’inquilina non paga più le mensilità, dopo un anno e mezzo siamo riusciti ad avere una sentenza di sfratto per giorno 01/01/2021 e ora ci ritroviamo con un prolungamento fino a giugno, cose da pazzi!
Paola
Mi rivolgo a voi perché siete stati gli unici che hanno cercato, in questi mesi, di contrastare questa scelta scellerata del Governo. Purtroppo mi sono ritrovata anch’io a vivere questo incubo.
Da maggio 2020, ad oggi, ho affittato la mia casa, lasciatami in eredità da mio padre, ad un personaggio che, entrato in piena emergenza COVID, non ha mai pagato nulla, nemmeno il deposito cauzionale. Già consapevole che, una volta entrato, non sarebbe comunque uscito a breve. E passino i primi 3 mesi di blocco, ma prorogare fino al 31/12/2020, non ha fatto altro che rafforzare, in questi delinquenti (perché, almeno nel mio caso, solo così si possono definire), la consapevolezza che comunque saranno tutelati ancora per tanto tempo e quindi perché pagare? Figuriamoci adesso che prorogheranno il periodo fino al 30/06/2021e poi chissà!!! È inaccettabile!!! È anticostituzionale bloccare nelle case dei proprietari, persone che non ne hanno più diritto, solo perché lo Stato non li vuole loro sue spalle. Quindi che fare, imporlo ai cittadini che volenti o nolenti, devono mantenerli, come se questa pandemia, non avesse messo in ginocchio anche loro!!! E non parlo di imprenditori che fanno business con gli immobili, ma di semplici cittadini che contavano su un’entrata extra, per vivere decorosamente o ancora peggio per pagarsi il mutuo. Non hanno fatto alcuna distinzione dei casi, tra chi era già moroso prima del COVID o chi si è approfittato della situazione, per non pagare più nulla. Una truffa legalizzata che lede il diritto alla proprietà!!! Per non parlare delle tasse, che dobbiamo continuare a pagare, oltre al danno, la beffa, ho il vomito!!! Immagino che riceverete migliaia di lettere come la mia, ma chiedo di dare voce anche a quella parte di popolazione che è stata deliberatamente lasciata senza alcuna tutela. Grazie.
Rudina
I miei genitori, rispettivamente 78 e 70 anni (con una pensione complessiva di 700 euro), si sono aggiudicati all’asta la loro prima casa ad ottobre del 2019 si tratta di un’immobile messo all’asta nel 2014 (niente a che vedere con la pandemia). Il decreto di trasferimento, ovvero del rilascio immediato dell’immobile, era datato 20/02/2020. Mio padre è diabetico e cardiopatico, mia madre è cardiopatica e ha una protesi di 18cm all’anca. Da marzo 2020 sono ospiti a casa mia. Non avendo tanto spazio dormono in un divano letto nel salone. Mentre sembra che ci siano degli aiuti per i piccoli proprietari con perdita dell’introito dell’affitto, per chi come loro non hanno nemmeno un contratto di locazione, è la fine. Ora si ritrovano senza risparmi, senza casa, senza aiuti e senza la dignità. Questo Governo si è riempito la bocca da marzo “DIFENDIAMO I NOSTRI ANZIANI”. QUESTO PER LORO È DIFENDERLI??
Riccardo
Premetto che io sono un commercialista, ma mio padre era mezzadro e poi muratore e mia madre era casalinga e ricamatrice. Hanno fatto dei sacrifici ENORMI per farmi studiare e quel poco che ho raggiunto l’ho fatto con le mie mani e con il loro aiuto. I miei genitori, coi loro sacrifici, (mio padre è morto ormai 36 anni fa) mi hanno lasciato una casa (ma non una villa: una modesta casa di 4 vani costruita in cooperativa nella periferia di Sesto Fiorentino, “sotto ferrovia”) cooperativa iniziata negli anni 80 quando io e la mia futura moglie eravamo solo fidanzati e ultima residenza di mia madre prima di morire nel 2015. Io l’ho affittata, ma poi gli inquilini hanno smesso di pagare NEL MAGGIO 2019 e sono stato costretto a dare lo sfratto per morosità. A parte le “normali” lungaggini burocratiche, dopo dieci mesi era fissato l’accesso dell’Ufficiale giudiziario per il 18 marzo 2020, ma il decreto Cura Italia il 17 marzo, ha prorogato gli sfratti fino al 30 giugno 2020, Poi sono stati ulteriormente prorogati fino al 1° settembre e poi fino al 31 dicembre 2020 dando loro complessivamente la possibilità di rimanere per altri dieci mesi. Adesso leggo l’emendamento al Milleproroghe per un’ulteriore proroga al 30 giugno 2021. Così io avrei l’appartamento occupato senza pagare dal maggio 2019, almeno fino al giugno 2021 PER ALMENO 26 MESI!!
Franco
La rendita non è un reato ma il frutto di un sacrificio di una vita.
Quello di mio padre che ha lavorato per 40 anni nel suo negozio prima di affittarlo ad una cinese che usando come scusa il Covid si è rifiutata di pagare l’affitto da febbraio 2020 e resterà anche con la convalida di sfratto nel negozio per altri 6 mesi. Nel frattempo io dovrò provvedere al pagamento delle tasse (IMU) ed al sostentamento di mia madre (la rendita dell’affitto era l’unica per Lei oramai vedova), credo bisogna scendere in piazza, se qualcuno è dello stesso avviso organizziamoci, preferisco morire di covid che di fame!
Jacopo
A luglio 2019 ci siamo aggiudicati una casa all’asta con i risparmi di una vita, e avendo un figlio disabile al 100% dalla nascita abbiamo cercato un immobile che avesse determinate caratteristiche (senza barriere architettoniche, con un grande ascensore e una grande metratura). L’ex proprietaria un po’ per incoscienza o per disperazione (sia i genitori che la figlia erano in una condizione difficile) ci ha implorano di aspettare ancora qualche mese prima di prendere possesso dell’immobile e noi, ingenuamente, abbiamo accettato con tanto di documentazione dell’avvocato e con l’impegno che entro il 20 marzo 2020 sarebbe andata via spontaneamente o con la forza pubblica .
Proprio in quel periodo inizia la pandemia e bloccando gli sfratti esecutivi e lei vede bene di barricarsi dentro mentre io pago il condominio perché se non lo pago mi pignorano la casa, stando in una piccola casa con barriere architettoniche con tutti i disagi e privazioni che comportano. E adesso che sembrava la volta buona per lo sblocco degli sfratti vengono prorogati per altri 6 mesi. Non è giusto! Se da una parte salvaguardiamo chi non può pagare un affitto per la pandemia dall’altra mettono in ginocchio chi ha diritto di entrare in una casa comprata onestamente occupata da chi si approfitta di questo decreto e della situazione.
Ivano
La mia storia riguarda un inquilino con rdc d’invalidità che a fine contratto si permette di trattarmi male ed io con querela in mano e prove su prove in cui costui con i soldi in mano non vuole pagarmi. La proroga degli sfratti tutela i delinquenti mentre io pago le tasse. Senza tutele è inutile affittare.
Luciana
Nel dicembre 2018 ho pubblicato un annuncio per affittare regolarmente a canone concordato, un piccolo appartamento nel quartiere di Montesacro a Roma. Si è presentato il gestore di un’attività commerciale poco distante da casa mia. Non ho avuto problemi a sottoscrivere con lui l’affitto certa del suo regolare e onesto lavoro. Fin da subito mi sono raccomandata sulla puntualità dei pagamenti perché, gli feci capire, io mi trovavo in difficoltà da diversi anni per ingenti spese straordinarie a causa di lavori strutturali nella palazzina in cui abito. Questa situazione, infatti, gravava sulle mie spalle già dal 2016 e si è complicata nel giro di poco tempo quando, una volta portati a termine i lavori di ristrutturazione del palazzo, una forte raffica di vento ha fatto cadere un enorme albero sulla fiancata dell’edificio e di nuovo ho dovuto affrontare le spese per la riparazione dei danni che hanno coinvolto anche la rete fognaria. Di conseguenza l’entrata dell’affitto rappresentava per me una mano santa. Invece l’inquilino, dopo aver pagato due mensilità, non ha più versato un euro e nel frattempo le forze dell’ordine hanno sequestrato l’attività che gestiva perché presentava gravi irregolarità persino debiti con fornitori e nel pagamento delle utenze. Nel dicembre 2019 la Polizia di Stato è entrata nell’ appartamento per sottoporlo a perquisizione con grave preoccupazione degli inquilini dello stabile che già avevamo fatto intervenire i Carabinieri per una grossa discussione scoppiata durante l’estate. Nei mesi successivi ho iniziato, con il mio legale, la procedura per lo sfratto e abbiamo scoperto che il “signore” era recidivo e passava da una casa all’altra senza minimamente preoccuparsi di rispettare i termini del contratto tanto, come si vede, la “legge” è dalla sua parte mentre chi ha un piccolo immobile è considerato un “benestante” e non vengono minimamente tenuti conto i tanti sacrifici che ci sono stati dietro l’acquisto di una casa a cui hanno concorso tante rinunce da parte dei famigliari. L’ inizio dell’emergenza sanitaria è stato un altro beneficio a favore di questi truffatori seriali ed ora, con la proroga degli sfratti, altri mesi in alloggio gratuito. Intanto io pago condominio e riscaldamento perché l’amministratore si rivolge a me per le rate in scadenza. Ho dovuto chiedere la cessione del quinto e un piccolo prestito per onorare tutte le spese. Il tizio non lavora e mi dicono che tutte le mattine fa la colazione al bar, è questa la giustizia? Io e la mia famiglia facciamo duri sacrifici e il signorino in giro con la Smart a fare la bella vita? Mi auguro, per me e tantissimi altri che subiscono questa ingiustizia, che sopraggiunga un provvedimento da parte del Governo affinché si faccia un distinguo tra chi non può pagare l’affitto perché causa Covid ha perso il lavoro e chi invece vive sulle spalle degli onesti cittadini truffando lo Stato e il prossimo.
Emanuela
Abbiamo affittato un miniappartamento come sostegno al reddito di base. Siamo pensionati. L’inquilino ovviamente ha cominciato a non pagare praticamente da subito, costringendoci ad adire le vie legali per morosità. Questa storia dura da agosto 2019, e l’inquilino per sua scelta è sparito e non abita più nell’appartamento da agosto 2019, tanto che hanno anche staccato le utenze sempre per morosità. La causa è stata ovviamente vinta, ma con il blocco dell’esecuzione tutto si è fermato. Non discuto l’opportunità del blocco, ma bisognerebbe distinguere i vari casi. Non buttiamo per strada nessuno, in più le finestre sono tutte spalancate, da 1 anno e 4 mesi (si vedono dalla strada) e nell’appartamento sono stati anche a suo tempo ospitati cuccioli, lasciati soli per vari giorni, chissà in che stato è l’appartamento. Ovviamente le tasse si pagano comunque.
Salvatore
Dopo l’ennesima proroga degli sfratti, vi scrivo la mia storia che sicuramente sarà condivisa da molti di voi. Sono proprietario di un appartamento di 4 vani a Catania e dal febbraio 2019 non percepisco più l’affitto senza alcuna giustificazione. Dopo avere avviato il procedimento tramite il legale, al momento dell’autorizzazione del Giudice al rilascio dell’immobile è intervenuto il blocco degli sfratti di marzo 2020 e, quindi, non riesco più a procedere con la liberazione dell’immobile. Credo sia proprio una vergogna che il blocco degli sfratti ancora posticipato di ulteriori 6 mesi, coinvolga anche le morosità precedenti al Covid, dando la possibilità ai disonesti di continuare ad occupare le abitazioni senza alcun titolo.
Enzo
Ho acquistato con la mia liquidazione nel mese di febbraio 2020, in asta, un appartamento da utilizzare come mia prima casa in quanto la mia attuale abitazione non è più idonea anche perché fatiscente.
I precedenti proprietari, che ovviamente non pagano più nulla dal 2015 data di avvio della procedura esecutiva, occupano ancora l’appartamento e non è possibile procedere alla liberazione grazie alle norme di rinvio degli sfratti a causa del COVID, previsto fino al 31 dicembre ed ora fino al 30 giugno.
Questo dovrebbe determinare che gli attuali occupanti, ripeto inadempienti nei pagamenti dal 2015 e quindi non a causa delle difficoltà economiche sorte con il COVID, potranno continuare ad occupare tranquillamente l’appartamento mentre io sono costretto a restare nella attuale situazione precaria.
A giugno 2020 ho dovuto saldare l’appartamento al Tribunale perché altrimenti avrei perso anche l’anticipo dato (stranamente queste scadenze non sono state sospese) e a luglio è stato emesso il decreto di trasferimento con il quale sono diventato proprietario a tutti gli effetti, meno che quello della disponibilità dell’appartamento.
Il 16 dicembre ho dovuto anche pagare circa 600 euro di IMU senza poter avere ancora neanche la possibilità di varcare la porta dell’appartamento, IMU che peraltro non avrei dovuto pagare se fossi riuscito a trasferirmi e prendere residenza come previsto.
Capisco la tutela di chi si è trovato in difficoltà per l’emergenza sanitaria ed economica, ma evidentemente questa andrebbe bilanciata con la tutela di chi, come me, al contrario di chi occupa abusivamente l’appartamento, si trova nella situazione che ho descritto pur avendo osservato tutte le norme e prescrizioni previste dalla legge
Quindi, se ancora c’è qualche possibilità, operiamoci affinchè questa norma venga stralciata o almeno modificata e muoviamoci affinchè vengano previsti, già dal 2020, “ristori” ed esenzioni per chi, come me, si trova in questa situazione assurda.
Rossana
I miei genitori mi hanno donato un appartamento, che al momento è dato in affitto ad un essere spregevole che li ha circuiti facendogli firmare un contratto d’affitto di 50 euro per un immobile di 90 mq incluso il terrazzo e la cantina. Nel 2016 ho intrapreso una causa legale in quanto avevo bisogno dell’appartamento (dovevo sposarmi) ho vinto la causa nel 2018 con sfratto esecutivo da effettuarsi il 30 aprile 2020 ma, causa blocco sfratti ovviamente non è stato eseguito. SENZA CASA ci sto IO. Mi auguro che il buon senso abbia il sopravvento e che non vengano prorogati gli sfratti anche perché prorogare non vuol dire risolvere ma semplicemente allungare le sofferenze di piccoli proprietari onesti che pagano le tasse mentre gli inquilini con il covid hanno fatto bingo non pagano e non possono essere sfrattati.
Rita
Avrei piacere leggesse la mia mail perché anche noi piccoli proprietari penso abbiamo dei diritti e non solo dei doveri. Ho un alloggio che con molti sacrifici ho acquistato pagando il mutuo (non sono ricca, lavoro, pago le tasse e con enormi sacrifici cerco di risparmiare), ho una mamma anziana, malata e un fratello disabile che vivono in Sicilia. Ho un alloggio che ho affittato ad un signore che appena ha appreso che il Governo attuale gli permetteva di stare gratis a casa mia ha subito deciso di non pagare (premetto che in questo periodo il suddetto inquilino ha continuato a lavorare normalmente e quindi non è moroso incolpevole, ma colpevole, colpevolissimo). Il contratto, transitorio, per fortuna scadrà il 31/12/2020 ma sembra che io comunque non possa riprendere possesso della MIA CASA. Ora io mi chiedo: perché non posso riavere casa mia per poter fare trasferire mia mamma e mio fratello dalla Sicilia ed averli vicini? Posso reclamare il mio diritto alla proprietà o per i signori ministri giallorossi esistono solo i delinquenti, i morosi, quelli che non pagano le tasse, che non lo cercano neanche il lavoro, tanto hanno il reddito di cittadinanza??? Che fine hanno fatto i nostri diritti? Che cosa sta facendo l’opposizione? Grazie.
Mauro
Dal mese di gennaio 2019 non percepisco più l’affitto di un appartamento disgraziatamente affittato ad una coppia di romeni con una figlia. Questi signori giustificano tale mancanza a causa del COVID che non permette alla moglie di lavorare. Premetto e sottolineo che il marito non ha mai lavorato un’ora in vita sua mentre la moglie si recava spesso in Romagna per svolgere il lavoro più antico del mondo (cosa che tuttora pratica) e cioè la prostituzione. Ora, senza dilungarmi oltre, è mai possibile attaccarsi così impunemente al COVID per non pagare l’affitto e soprattutto senza dimostrare un contratto di lavoro che giustificherebbe una reale situazione di disagio? Non faccio commenti poiché considero chi mi legge una persona intelligente in grado di valutare tale inefficienza come giustificazione.
Raffaele
Sono in attesa di avere la casa da dicembre 2019.
E ora altri 6 mesi e sono quasi convinto che poi se ne aggiungeranno altri 6. Farsi il fegato amaro, essere proprietario con anni di sacrifici sudati. Pagare le tasse e tasse. E adesso ecco come veniamo tutelati dallo Stato è vergognoso.
Spero veramente si possa far qualcosa. Che qualcuno ci aiuti!
Antonio
Ho appena appreso della proroga del blocco degli sfratti fino a giugno 2021. Sono un ragazzo di 31 anni, vivo ancora con mia madre e con la mia compagna avevamo il progetto di andare a vivere a CASA MIA. Nel 2018, non avendo ancora lavori stabili, ho deciso di affittare la casa per l’ultima volta. Mai scelta fu più sbagliata. Quel farabutto del mio inquilino ha pagato i primi 2 mesi di canone, dopodiché ha cominciato ad accampare scuse e a non farsi trovare. Parliamo di un inquilino moroso da febbraio 2019. Dopo mille peripezie ho vinto la causa di sfratto e avevo la data del primo accesso con l’ufficiale giudiziario fissata per il 12 marzo 2020. Il 10 marzo l’Italia è stata dichiarata zona rossa e da lì è iniziato il vero incubo. Proroghe su proroghe di blocco degli sfratti, l’IMU da pagare, nel frattempo io e la mia compagna abbiamo trovato una stabilità lavorativa ma non possiamo iniziare la nostra vita insieme a CASA MIA per colpa di quel farabutto e di questo Governo che lo tutela. Io capisco che molte persone sono in difficoltà per colpa del covid e non hanno più potuto pagare l’affitto e andavano aiutare, ma il mio inquilino ha iniziato a non pagare dal febbraio 2019!!! Cosa c’entra il covid??? Era così difficile fare almeno la distinzione tra i morosi pre-covid e i morosi diventati tali per colpa del virus? Io non so più cosa fare: il mio inquilino vive beatamente a casa mia a spese mie, non si pone nessun problema. È un incubo. Qualsiasi cosa ci sia da fare io sono con voi (manifestazioni, proteste, ecc.) Spero che almeno voi potrete aiutarmi in qualche modo. Grazie e scusate per lo sfogo.
Guido
SOS, è proprio il caso di dirlo. Ciò che vi chiediamo è di salvarci da questa dannazione del blocco sfratti. A novembre 2017 (esatto, 2017) ho affittato la mia casa a una signora, che ha pagato il deposito cauzionale e il primo mese di affitto, e poi nulla fino ad ora. Ho ottenuto dal tribunale lo sfratto esecutivo a gennaio 2019. Poi, complici alcuni ritardi dovuti alle notifiche del precetto via raccomandata (le solite maledette raccomandate…) sono riuscito a far fare dall’ufficiale giudiziario due accessi entro gennaio 2020. A marzo 2020 era previsto il terzo (e forse ultimo) accesso, ma sapete benissimo cosa è successo.
La signora ha maturato con me un debito di quasi 30.000,00 euro, e alla mia richiesta di versarmi quantomeno il costo che sostengo per il suo appartamento (IMU e spese condominiali) ha risposto serenamente che no, sarebbero soldi buttati. A casa sua tutto regolare: playstation, donna delle pulizie, un cane, un gatto, sigarette e gratta e vinci, computer di ultima generazione ecc. Lei stessa si presenta come una milanese benestante e raffinata, e addirittura disprezza la zona in cui vive perché, secondo lei, piena di “gentaglia”. Non sono mai riuscito a farle presente che la “gentaglia” da lei tanto disprezza, in realtà lavora e paga l’affitto, cosa che lei neanche lontanamente si sogna di fare. Per favore fate qualcosa per noi vittime del blocco degli sfratti! Abbiamo passato un Natale di merda per colpa di questo bel regalino che il consiglio dei ministri ci ha impacchettato alla Vigilia, senza alcuna informazione o discussione parlamentare avvenuta nei giorni precedenti. Salvateci o molti di noi, credo, ci lasceranno le penne. Non solo metaforicamente, l’impatto psicologico di questa “violenza” di Stato operata contro di noi con il blocco degli sfratti spesso supera l’impatto meramente economico. Grazie e mi raccomando, confidiamo in voi.
Roberta
Sfortunatamente a gennaio 2019 la coppia che viveva nel mio appartamento ha dato la disdetta. L’agenzia mi ha trovato immediatamente in signore che poteva entrare già a febbraio. Questo signore, se così si può definire, ha pagato 2 mesi di deposito, il mese di febbraio (2019) e le spese di agenzia poi non ha più pagato. Dopo un paio di solleciti mi ha mandato una email, se ricordo bene a maggio 2019, nella quale mi chiedeva, per lasciare l’appartamento, 3 mensilità indietro sostenendo che non potevo avere la residenza lì. Preciso che sono residente iscritta all’Aire e quindi pago le tasse sugli affitti di quell’appartamento e la mia residenza fiscale è quella. Sono ricorsa ad un avvocato a giugno 2019 e a ottobre 2019 ed ho ottenuto la sentenza di sfratto con rilascio dell’immobile entro il 4 dicembre 2019. Ecco il signore è ancora lì.
Diego
Anche noi grazie al blocco sfratti prorogati ora fino al 30 giugno 2021 stiamo patendo una situazione inverosimile. Il nostro è un caso da manuale, l’ex proprietario di una villa frazionata in 3 appartamenti con casa pignorata e all’asta dal 2016 (!!!!!!!!!) non può essere sfrattato, nonostante i decreti che dovevano essere esecutivi già in marzo 2020 e via via prorogati per una ideologia che ben altro ha a che fare con la realtà delle cose. Tre famiglie bloccate, con mutui e tasse da pagare (pagati regolarmente con rinunce e risparmi di anni), presi a male parole e intimiditi da questi ex proprietari, esperti della truffa che ci stanno letteralmente rovinando sia in termini di salute che in termini economici.
Ovviamente questo blocca anche i necessari lavori di ristrutturazione, blocca le imprese edili e i professionisti che potrebbero avere nuovi lavori. Un provvedimento di pignoramento del 2016 secondo voi ha a che fare con una pandemia del 2020? Con il nuovo milleproroghe 2021 è stata definitivamente gettata una pietra tombale sul diritto alla proprietà privata che ormai non può più essere definita una certezza, uno schiaffo a chi ha investito anni di sacrifici per acquistare un immobile e si trova in balìa di truffatori che non provano nemmeno a nascondere questa truffa.
Domenico
Sono proprietario di un locale commerciale in provincia di Bari. Dal mese di novembre del 2019 il conduttore non mi ha più corrisposto i canoni di locazione. La crisi dovuta alla pandemia ha rallentato presso il Tribunale di Bari l’iter per lo sfratto, che ho ottenuto soltanto per la data del 30 novembre.
Questa ulteriore proroga è una ingiustizia nei miei confronti, ed un regalo per il conduttore che nel frattempo continua la sua attività, indisturbato e felice. Dopo quest’atto del Governo, mi sento in diritto di non pagare più le Tasse ed i Tributi comunali. Oculum pro oculo dentem pro dent.
Giovanni
Sono proprietario di un locale commerciale da cui non percepisco più il canone di affitto dal mese di dicembre 2019. Lo sfratto esecutivo del Tribunale di Bari è stato emesso per il 30 Novembre 2020
Questa proroga consentirà al conduttore di continuare tranquillamente lo svolgimento della sua attività, presumo anche con gli incentivi del Governo per le attività, dovute alla crisi pandemica. Per me invece nessuna agevolazione o indennizzo. Mi ricorderò queste decisioni scellerate quando andremo a votare.
Salvatore
Sono comproprietario, insieme ai miei fratelli, di un appartamento di 80 mq. a Palermo. Nel mese di febbraio 2017 l’inquilino, asserendo ingiustamente che fosse necessario che effettuassimo dei lavori di manutenzione, sospese il pagamento del canone. Dopo l’iter facilmente immaginabile (raccomandate, solleciti, intermediari legali), ed un giudizio (tribunale) costoso e non proprio rapido, riusciamo ad ottenere lo sfratto esecutivo, che non viene attuato, almeno in una prima fase per nostra decisione (volevamo dare all’inquilino la possibilità di ravvedersi) e successivamente per via del blocco sfratti.
In poche parole, a luglio 2021 questo signore avrà abitato la casa per 4 anni e 5 mesi senza pagare nulla. E sempre nulla poi pagherà poiché nullatenente. Non trovo alcun legame tra queste vicende ed il COVID. Mi sarei aspettato un blocco degli sfratti ma solo per comprovate cause originate dalla pandemia! Mancanza di sensibilità e di senso della giustizia. È un blocco dal sapore politico (Buzzì docet ).
Nevenka
Il blocco degli sfratti, leggo, ha alla base la tutela delle parti deboli. DIFFICILE DA CONDIVIDERE. Noi siamo una famiglia con minori di Bergamo. Colpita a livello famigliare dalla prima ondata di pandemia. Abbiamo acquistato all’asta una prima casa ad ottobre 2019. Sentenza di sfratto per l’esecutato (3 Aprile). Da mesi ci troviamo a dover pagare un affitto, abbiamo dovuto pagare due rate di IMU, perchè non abbiamo trasferito la residenza ed ora con questa ulteriore proroga perderemo le agevolazioni sull’acquisto della prima casa. L’esecutato a giugno 2020 in presenza del custode giudiziario ci ha chiesto 20 mila euro per liberare casa. Lui separato, si è trasferito nell’appartamento quando la moglie lo ha liberato. Al momento della nostra ispezione in casa non aveva nemmeno la cucina perché la moglie ha portato con sè tutto l’arredo. Testimonianze di vicini affermano che saltuariamente era presente nell’abitazione, ma dal dpcm di blocco degli sfratti la sua presenza è stata più frequente. Ancora ora non continuativa. Ogni tanto appare. Dove sta l’aiuto alle parti deboli e alle famiglie?
Maria Angela
Sono la proprietaria di un locale commerciale locato e da cui non percepisco affitto dal gennaio del 2019. In seguito alla sentenza di sfratto esecutiva del Tribunale di Bari, il locatore avrebbe dovuto lasciarmi l’immobile ad ottobre di quest’anno. Le proroghe hanno impedito ciò. Lui continua però la sua attività come nulla fosse accaduto e sono sicura che percepisce anche incentivi dallo Stato causa Covid, grazie alla cecità di questo Governo.
Giovanni
Salve, da novembre 2019 ho delle persone a casa mia che non pagano!!! A febbraio 2020 inizio la procedura di sfratto, poi marzo fermi per covid, il 2 settembre arriva lo sfratto, e ancora devo aspettare a giugno 2021? Io mi faccio arrestare sicuramente!!! Sono disoccupato e non so come fare per poter mangiare, in più pago puntualmente IMU, Tasi e acqua di quei animali che mi deridono!!! Ho bisogno di aiuto e non so come fare!!!
Alfio
Ho degli inquilini che non pagano da settembre del 2018 per perdita di lavoro. Gli ho concesso un periodo per riprendere il lavoro e li ho anche aiutati economicamente come senso umanitario. Dopo aver aspettato ancora per mesi, ascoltando scuse, storie inventate e bugie mi decido ad iniziare le procedure di sfratto che diventa esecutivo con sentenza del Giudice a luglio scorso. Ma con il blocco ho aspettato fino a dicembre 2020. Ora altri sei mesi fino a giugno. Praticamente ho perso due anni e nove mesi di affitti pagando IMU, e spese legali. Questo è un furto da parte dello Stato verso i proprietari di case e complice di inquilini fuorilegge che approfittano della bontà dei proprietari. Chiedo da cittadino danneggiato un decreto ristoro come lo stato ha fatto con commercianti, professionisti e imprese.
Franca
Sono la proprietaria di un bilocale in periferia di Milano, affittato peraltro ad un prezzo inferiore a quello di mercato. L’inquilino ha uno sfratto esecutivo già avviato molto prima dell’emergenza covid. Dovevano intervenire per liberare l’immobile a settembre 2019. Mi hanno detto che avrebbero tardato perché le esecuzioni di sfratto erano troppe. Poi è intervenuta l’emergenza covid. È stato prorogato lo sfratto a settembre 2020. Adesso propongono un’ulteriore proroga. Ditemi se si sta operando un esproprio ai piccoli proprietari, che oltretutto hanno subito gli effetti della chiusura nell’ambito professionale come tutti. Faccio presente che l’inquilino è moroso da 3 anni. In questo modo non si aiuta chi è in difficoltà per la pandemia, ma chi è abituato ad approfittare delle leggi già carenti in questo campo, perché garantiscono solo una parte. Inoltre vorrei sottolineare come questo comportamento sia un invito per tutti a non pagare gli affitti.
Sottolineo inoltre che nel frattempo ho pagato spese condominiali, IMU e ovviamente spese legali per la pratica.
Roberto
Ho acquistato un locale commerciale accendendo un mutuo per il pagamento. L’ho affittato ad una persona che non paga più da un anno circa, in parte per il Covid in parte perché sta approfittando della situazione dato che comunque sta lavorando. Morale della favola, continuo a pagare il mutuo e le tasse che ne conseguono come se stessi incassando l’affitto. RINGRAZIO il Governo che ha deciso, con il decreto milleproroghe il blocco ulteriore degli sfratti, riversando problema su altri privati.
Francesco
Dopo cinque mesi di mancato pagamento del canone, a maggio del 2020, ho dato inizio all’azione giudiziaria con citazione dell’inquilino a comparire ad una udienza che, indicata per i primi di luglio, è slittata a novembre e infine a dicembre quando, nella contumacia del convenuto, il Giudice ha convalidato lo sfratto. Poiché il blocco che doveva cessare il 31.12.2020 è stato prorogato al 30 giugno del 2021, nell’ipotesi più rosea ma poco credibile, l’appartamento non potrà essere liberato prima del settembre 2021 quando le mensilità non corrisposte assommerebbero a 21 e l’importo perduto, per la sicura insolvibilità del debitore, ad € 22.050 oltre alle spese legali che resteranno a mio carico.
Un reddito sul quale facevo affidamento mi viene sottratto con la complicità dello Stato che invece di bilanciare gli interessi ponendo a carico della fiscalità generale il sostegno di chi si trova in posizione di bisogno, distribuisce monopattini, biciclette, buoni viaggio e banchi a ruote e addossa a me direttamente senza neppure promettermi un “ristoro” le spese per l’alloggio del mio, anch’esso sfortunato, inquilino.
Grazie Governo Conte, complimenti per la bravura! Me ne ricorderò sicuramente al momento del voto.
Angelo
Sono proprietario di un appartamento, in cui l’inquilino dal 2018 ha iniziato a non pagare l’affitto (pur avendone ampia possibilità. Nel 2019 mi sono rivolto ad un legale che, oltre allo sfratto, ha comunicato per tempo la fine del contratto alla sua scadenza dei 4+4 anni. Lo sfratto ESECUTIVO era previsto a fine 2019. Sfortunatamente l’ufficiale giudiziario ha avuto problemi di salute per cui l’esecuzione è stata posticipata: peccato che 2 giorni prima della data fissata, il DPCM-covid 2020 ha bloccato gli sfratti, prima fino a luglio, poi fino al 31.12.2020, ed ora per altri 6 mesi. Mi ritrovo l’inquilino SFRATTATO, che occupa abusivamente l’alloggio senza più contratto, ma che è tutelato dalla legge. L’inquilino però non è stato inattivo come il nostro Governo: ha fatto rientrare nel paese d’origine la famiglia, ed ora concede ospitalità ad alcuni suoi compatrioti (traendone ovviamente dei vantaggi). Altra beffa: l’ufficio comunale mi ha confermato che devo pagare l’IMU (anche se ci sono sentenze della cassazione che dicono il contrario (non avendo io la disponibilità dell’immobile); la risposta dell’ufficio comunale è stata: se non paga avrà poi noie con noi, le consigliamo di pagare. Ma non è finita: mi sono chiesto se ai fini IRPEF la rendita catastale deve essere aumentata di 1/3 per “immobile a disposizione” (altra potenziale beffa), ho cercato di mettermi in contatto con gli uffici dell’AGENZIA delle ENTRATE (telefonicamente e via mail): IMPOSSIBILE!! L’avvocato mi ha riferito che in Italia si sta accumulando un grande numero di sfratti, i tempi di ESECUZIONE hanno già largamente superato l’anno e che, vista la carenza di ufficiali giudiziari, la situazione si protrarrà nei PROSSIMI ANNI! RICORDIAMOCI DI TUTTO NELLA CABINA ELETTORALE !!
Silvia
Sono la proprietaria di un appartamento che ho affittato a dicembre 2019 ad uno studente straniero di origine pakistana. Costui si è presentato con modi molto gentili, educati e mi ha subito dato fiducia. Mi ha pagato senza problemi il mese in cui è entrato ma dal secondo mese ha iniziato ad avere problemi economici fino a quando è arrivato il covid e dal quel momento ha deciso che non poteva più pagarmi. A niente sono serviti i miei solleciti, i miei inviti a pagarmi almeno le spese condominiali ed a rateizzare l’affitto. Poi è sparito, non risponde più al telefono né alle mail e non apre la porta di casa al suono del campanello. Mi ha però scritto di non inviargli più altre comunicazioni in quanto ha bisogno di stare tranquillo e di non essere disturbato. Dopo alcuni mesi ho proceduto per vie legali e l’inquilino non ha mai ritirato le raccomandate, le notifiche e non si è presentato in tribunale il giorno dell’udienza disinteressandosi di tutto. Vive ormai tranquillo e gratuitamente a casa mia da 9 mesi ed ospita tutta la sua famiglia. Più persone che vivono alle mie spalle, consumando, tra l’altro, il massimo consentito di ogni cosa, acqua, termosifone ecc. Tanto pago io! Io sono una semplice casalinga e mio marito è un operaio che deve già sostenere le spese della casa in cui viviamo e questa situazione sta diventando un incubo. Siamo distrutti psicologicamente, moralmente ed economicamente. Ora, con sofferenza siamo arrivati quasi allo sfratto esecutivo convalidato dal Giudice. Mi chiedo perché qualcuno ha proposto di prorogare il blocco degli sfratti esecutivi? Questo servirebbe a favorire l’illegalità e l’abusivismo dei furbi a cui fa comodo vivere alle spalle delle persone oneste. Hanno già avuto molto tempo a disposizione, con il primo blocco imposto dal DPCM, ma non si sono degnati né di cercare una soluzione né niente. Più tempo hanno e più la gravità dei loro imbrogli aumenta con danno dei proprietari che non vengono mai tutelati. Ormai i soldi persi non li recupererò più ed il danno fatto rimarrà tutto sulle mie spalle. Chiedo però di poter procedere con la giustizia, per mandare via tutte le persone che occupano illegalmente la mia casa, nei tempi stabiliti, SENZA ULTERIORI PROROGHE. Bisogna aiutare i cittadini onesti e non i truffatori. Vogliate prendere in considerazione la mia richiesta perché sto veramente male.
Susanna
Buongiorno, da dicembre 2019 non ricevo più l’affitto dalla mia inquilina anzi a parte un mese di anticipo mai nulla. Ho contattato subito avvocato, abbiamo vinto causa ma a cosa è servito? Non riesco a mandarli via e loro mi scherniscono e deridono. E io? Pago il mutuo, le tasse e le rate del condominio! Mi sento derubata! Lavoro 12vore al giorno e l’inquilina se la dorme tutto il giorno. Ovviamente risulta ora nullatenente. Qui si tutelano solo i delinquenti
Andrea
Dopo 20 anni di contributi ho preso la liquidazione e l’ho investita in un piccolo immobile. Ho sistemato interni, impianti spendendoci tutto quello che avevo in modo da prendere una piccola rendita economica. L’inquilino ha pagato 3 mesi di affitto, ha ottenuto la residenza e si è fatto dare il reddito di cittadinanza. Da allora ha smesso di pagare l’affitto e continua a lavorare in nero. Truffato io, truffato lo Stato. Lo Stato e le autorità sono complici della mia disgrazia, intanto io tra cassa integrazione, tasse, insoluti sono sull’orlo del baratro con due figli piccoli e moglie a carico: 15 mesi di arretrati grazie ai tribunali che non funzionano. I servizi sociali si coccolano questi personaggi.
Buon Natale a tutti, Italia fai schifo.
Giuseppe
Gentile Confedilizia, vi scrivo per avere un chiarimento.
Dalla lettura del decreto milleproroghe credo di aver capito che ci sarà la proroga fino al 30 giugno 2021 della sospensione dell’esecuzione degli sfratti per morosità. In particolare la mia famiglia è proprietaria di un immobile commerciale che da qualche anno è in locazione. Purtroppo a giugno scorso, tramite il mio legale, ho proposto lo sfratto al mio inquilino per grave morosità e, data l’emergenza, il provvedimento è stato convalidato con data di esecuzione fissata solamente per il 28 febbraio 2021.
Ad oggi vantiamo oltre 17 mensilità arretrate, che a luglio 2021 (in caso di proroga della sospensione) diventerebbero oltre 24 mesi. Una situazione, qualora confermato il provvedimento in esame, davvero insostenibile per la mia famiglia, gravata di infinite spese e tasse già pagate per fitti MAI riscossi (IMU, reddito alto e di conseguenza maggiore tassazione etc. etc). I locali inoltre sono frutto di decenni di sacrifici, rinunce e duro lavoro, e NON DI UNA VINCITA AL SUPERENALOTTO.
Premetto che lo scrivente paga un mutuo prima casa di oltre 900 euro, e con uno stipendio deve sostenere un’intera famiglia. In ultimo vorrei solo chiedervi, se ho capito bene dalle poche notizie giornalistiche, il mio caso rientra o meno nella normativa in via di definizione? E quindi il 28 febbraio 2021 potrò riavere il mio locale libero e quindi l’esecuzione dello sfratto? Sfratto, come detto, già autorizzato, o sarò costretto a vedere prolungata la morosità dei miei inquilini (oramai quasi due anni).
Alessandro
Nonostante il Giudice abbia dato esito di sfratto positivo, l’ufficiale giudiziario non può intervenire a causa del blocco sfratti. Il furbo di turno non paga da novembre 2019 e continuerà a non farlo mentre il locale commerciale rimane aperto e con merce in vendita. La beffa la conoscete tutti, paghiamo IMU e tutto senza ricevere nulla in cambio. Vi prego, fate qualcosa, aiutateci.
Maria Antonietta
Mio figlio ha acquistato un appartamento accendendo un mutuo. Per far fronte al mutuo (non avendo uno stipendio che consenta alla sua famiglia di vivere e contestualmente pagare il mutuo) ha affittato la casa di sua proprietà. L’inquilino però dopo due mesi dalla stipula del contratto non ha più pagato l’affitto e quindi mio figlio si è rivolto al Giudice che ha sentenziato lo sfratto. Lo sfratto è però stato bloccato dal Governo fino al 31 dicembre 2020. Ora si parla di ulteriore proroga. Mio figlio non riceve l’affitto e deve pagare imposte, condominio e riscaldamento perché l’inquilino non paga neppure quello.
Chiedo: è possibile che il Governo, dopo essersi preoccupato di tutti (professionisti, commercianti, discoteche etc.) possa occuparsi anche di coloro che non ricevono l’affitto (magari facendo riferimento al loro reddito anziché buttare soldi a pioggia) ovvero consenta a chi ha una casa di ritornarne in possesso o quantomeno non sia costretto a pagare imposte su un immobile di cui lo Stato ha “sospeso” la proprietà, ma non le imposte?
Andrea
Buongiorno scrivo sull’orlo della disperazione: ho appena sentito che verrà rinnovato il blocco degli sfratti che era stato fissato per il 31 dicembre 2020. Da un anno ho in affitto una famiglia di sanguisughe che da marzo non mi ha più pagato l’affitto e che siccome era dentro con un contratto che avrebbe previsto che loro uscissero dopo pochi mesi e non avendo io stupidamente cambiato le utenze non ha pagato nemmeno una bolletta delle utenze stesse. Su quella casa unica mia proprietà ho un mutuo. Io vivo in casa della mia compagna, ho 3 figli e due da un precedente matrimonio con sentenza di mantenimento. Quell’affitto era l’unico modo per non vivere sulle spalle della mia compagna come fatto fino ad oggi. Ho stimolato i servizi sociali Ma tuttora non ho tenuto nulla. Il comune è quello di XXX (MB).
Avevo appena ottenuto lo sfratto esecutivo dal primo gennaio con decreto ingiuntivo allegato ed ero finalmente contento di poter svoltare Ma poi da ieri sera ho sentito questa notizia sconvolgente della proroga fino a giugno 2021. Questo Governo fa carta straccia anche di sentenze già emesse da un tribunale. Sono disperato perché non sono più in grado di mantenere questi inquilini avvoltoi pure pagando loro le utenze, e se presto qualcuno non mi darà una mano sarò costretto a sospendere le bollette in modo tale da lasciarli senza luce, acqua e gas assumendomi la responsabilità di ricevermi una denuncia per eccesso di ragione ma dato lo stato di necessità non ho un’altra soluzione. Mi chiamo Andrea …….., usate questa mail (senza il mio cognome perché avrei pure problemi con gli inquilini) per fare sentire la voce di chi vede anni di sacrifici buttati nel cesso per difendere il privilegio arrogante di chi vive sulle spalle di altre persone. Aiuto.
Carlo
Sono il proprietario di un locale bar a Roma, sono disoccupato con mono-reddito proprio dato dall’affitto di questo locale acquistato da me con i sacrifici di una vita. Dal primo lockdown e quindi da marzo, il conduttore non paga più il fitto e quindi da 7/8 mesi non ricevo più nulla. Ho sempre pagato le tasse e le due rate IMU sia a giugno che il 16 dicembre, ho pagato anche regolarmente la registrazione annua del fitto all’Agenzia delle Entrate, senza però riceverlo, e senza aver avuto nessun cosiddetto RISTORO o sospensione di pagamento. Ora non ce la faccio ad andare avanti in quanto mi sostenevo solo con questo reddito. Ho attivato la procedura di sfratto per mancato pagamento e quindi vi è stata una sentenza con ordine di rilascio per il 2/1/2021. Preciso che il bar in questione è stato sempre aperto con enorme giro di clientela e due lavoranti al banco. Il conduttore ha ben capito forse, come molti altri conduttori malfattori, di poter approfittare della pandemia e del Governo che elargisce solo ristori buttando ulteriori soldi al vento, per vivere e guadagnare alle spalle di chi offre loro un locale ed una opportunità di lavoro, che io di converso non ho!!! TRATTASI DI ESPROPRIO AGEVOLATO DALLO STATO?
Preciso che non perché uno ha un immobile e vuole metterlo a reddito è sinonimo di persona agiata!!! FERMATE IN TEMPO QUESTA INGIUSTIZIA SOCIALE!!!!!
Federico
Premetto che mia madre ha 75 anni ed è una donna rimasta vedova a 45 anni, vive con una pensione di reversibilità minima di 627 euro al mese che integrava, con lavori di fortuna quando era più giovane e con l’affitto di un appartamento (inferiore ai 900 €/mese) che lei e suo marito erano riusciti a comprare con grandi sacrifici alcuni anni prima del decesso.
Da marzo 2020 l’inquilino, che aveva già ricevuto in periodo pre-covid una diffida per morosità sulle quote condominiali e ritardo sugli affitti, ha iniziato a non pagare alcune mensilità e pagare deliberatamente il 50% del canone altre mensilità. Mia madre, che aveva creduto in questa famiglia, per andare incontro alla situazione ha addirittura offerto questa estate un accordo di riduzione temporanea del canone per 6 mesi, che l’inquilino non ha firmato perché avrebbe dovuto sanare le mensilità non pagate con la nuova quota determinata.
Ebbene, ad oggi, questo inquilino (famiglia di 4 persone di cui 3 lavoranti), non sta pagando più il canone di affitto da due ulteriori mesi, e neanche le quote di condominio praticamente dall’inizio della locazione. Mia madre, oltre che in gravi difficoltà economica per la sua conduzione giornaliera, è disperata perché si trova oltre ad essere soggetta a un possibile decreto ingiuntivo da parte dell’amministratore per le quote condominiali non pagate dall’inquilino, a dover pagare le tasse sui redditi non percepiti e per evitare ciò l’unica soluzione sarebbe la convalida di uno sfratto, che chiaramente per essere eseguito richiede usa spesa importante per l’incarico ad un legale ma che metterebbe una definitiva pietra tombale sopra la possibilità che questo inquilino paghi ulteriori mensilità o parte di esse; ma la cosa grave che comunque l’esecuzione di questo sfratto non potrà mai essere iniziata fino alla data di fine blocco sfratti. Mia madre in quanto proprietaria di un immobile ed una pensione non ha diritto a nessun ristoro governativo. Pongo una domanda: viviamo in uno Stato giusto??? Se avete delle idee o proposte per aiutarla cortesemente contattatemi sulla mail, grazie.
Cesare
Buonasera, sono il papà di un ragazzo che a febbraio 2019 ha comperato all’asta un appartamento come prima casa nel paese dove lavora e dove attualmente ha un contratto di affitto dove paga euro 500 mensili. All’atto dell’acquisto dell’immobile ha stipulato un contratto di mutuo per il quale sta versando gli interessi passivi. Leggo sui social che nel prossimo decreto milleproroghe, vogliono prorogare il blocco al 30 giugno 2021.
Quante persone come mio figlio hanno fatto l’investimento e devono pagare un canone di affitto perché non possono disporre del proprio immobile e in più pagare le spese condominiali di chi sta occupando il SUO appartamento.
Che lo Stato si faccia carico delle persone in difficoltà senza che debba essere sempre l’onesto cittadino a farne le spese!!
Antonino
Sono proprietario di un appartamento per il quale pago mutuo, ho un affittuario che dalla registrazione del contratto, da circa due anni , non ha versato che qualche rata d’affitto e qualche acconto a singhiozzo, ragion per cui ho dovuto pagare tasse come se avessi ricevuto l’intero ammontare dell’affitto e mi sono dovuto tutelare con pratica legale di sfratto.
Pago quindi IMU e tasse d’affitto e faccio parte di quella schiera di truffati doppiamente da inquilino e da Stato che è anch’esso passato con la ruspa su me, povero malcapitato! Le mie finanze sono cascate per l’effetto devastante di un domino di spese, poiché ho perso non so quanti e quanti soldi in spese e tasse per non parlare di mancati introiti utili perché la casa era un investimento per me pagabile con l’introito dell’affitto, e confermo trattasi di uscite come da un rubinetto senza fine.
Alla beffa di un inquilino disonesto che ha recato alla mia salute stress, rabbia notti insonne, sbalzi di pressione e situazioni mortificanti, dopo bugie, bidoni e varie situazioni atte appositamente alla provocazione messa in atto da un vero truffatore che cercava proprio questo, di farmi perdere appositamente il controllo per infierire con una denuncia, ho lasciato tutto ad un avvocato iniziando pratica di sfratto, indebitandomi ulteriormente per pagare le spese legali. Credo che il tizio mi abbia anche fornito false buste paga ai tempi del contratto e nel frattempo, svanito il lavoro fantasma, ha messo alla luce il terzo figlio, e ha trascorso l’anno di COVID con la puntualità del Reddito di cittadinanza garantita dallo Stato, alle spalle di bonus di qua e bonus di la, bonus bebè e bonus spesa, senza pagare affitti e condomini, nessun arretrato solo qualche affitto corrente poiché credo debba mantenere la falsa bugia davanti all’Inps. Il reddito di cittadinanza è un introito che ha anche cercato di nascondermi, ogni tanto mi ha anche dichiarato di lavorare in nero e che non vuole chiedere bonus affitto perché convinto che non avrebbe un euro in più anzi glielo sottrarrebbero dall’intero ammontare che già percepisce. E mica è fesso, così non è chiamato all’impegno di pagare niente. Chi mi tutela da un inquilino disonesto che vive di espedienti e nella piena illegalità a 360 gradi? Che arriva pure a farsi tagliare la luce e ad attaccare i fili rubando la luce Enel? Ma chi se non uno sfratto esecutivo mi dovrebbe liberare da questa situazione? Tanto malavitoso che ha staccato per mesi e mesi anche le etichette con il suo cognome dai citofoni per non farsi rintracciare da raccomandate legali che puntualmente ritornando indietro hanno allungato i tempi legali. Con disperazione e difficoltà la pratica di sfratto nel gennaio 2020 era a buon punto. Non si è presentato davanti al Giudice e quindi i tempi per lo sfratto non sarebbero stati neanche allungati da tempi di grazia se non fosse stato per il blocco sfratti a causa del COVID. Attendo ogni giorno misericordia o sentenza dall’ufficio legale del condominio che mi chiede oltre 2 mila euro di insoluti condominiali equivalenti a due anni di spese non pagate dall’inquilino. Ultima beffa, con gli introiti fantasma dell’affitto il mio Isee è anche cresciuto e la pratica di sfratto almeno per adesso non mi ha tutelato da “legittima estorsione” dello Stato di tasse altissime, a cominciare dalle tasse universitarie dei miei figli che mi sono raddoppiate, alla restituzione dei soldi di Renzi, insomma sono arrivato al limite. Per favore lottate per darci voce, perché lo stato risarcisca questi danni! Perché non si prolunghi questa agonia con pseudo slittamenti di blocco sfratto selvaggi.
Michela
Buongiorno, vi inviamo le mail che seguono in allegato (si omettono allegati, n.d.r), in ordine cronologico, per conoscenza di una delle tante situazioni critiche in cui vive un piccolo proprietario, mio marito, che non ha la possibilità di accedere al suo appartamento dal 1° novembre 2019 (prima dell’emergenza covid) poiché l’inquilina, a scadenza del contratto (31/10/2019) non ha lasciato l’appartamento.
Ad oggi, ormai indebitati, abbiamo dovuto vendere l’appartamento dove vivevamo con nostro figlio di 4 anni, e risediamo un appartamento in affitto. Vogliate anche solo leggere l’accaduto per rendervi conto della situazione di tanti come noi.
Raffaella
Scrivo la mia testimonianza in merito all’iniquo blocco degli sfratti. I miei genitori sono proprietari di un locale commerciale concesso in locazione dal 2013. Preciso che i miei genitori non sono persone facoltose; posseggono il fondo in questione e un appartamento in condominio dove abitano. Si tratta di un fondo acquistato dai miei genitori a seguito di sacrifici, dove svolgeva attività lavorativa mio padre; a seguito del pensionamento di mio padre è stato deciso di affittare il locale. La conduttrice ha smesso di pagare l’affitto a fine 2017. Abbiamo aspettato qualche mese cercando un dialogo con la signora e poi, visto che la signora continuava a non pagare, ci siamo rivolti ad un avvocato per lo sfratto. La causa, che si è dilungata anche per il tentativo obbligatorio di conciliazione, si è conclusa con sentenza di sfratto per morosità nell’ottobre 2019. La signora non ha rilasciato il locale e quindi a marzo 2020 l’ufficiale giudiziario ha fatto il primo tentativo senza esito per liberare il fondo. Di lì più niente a causa dell’attuale situazione dovuta al Covid. Quindi sono tre anni che la signora non paga l’affitto, continuando ad occupare l’immobile. I danni derivanti da questa situazione sono chiari: IMU comunque da pagare, spese per l’avvocato, affitto non percepito, locale tutt’ora occupato, tasse che devono essere versate allo Stato anche se l’affitto non viene percepito, svariati mal di testa dovuti a discussioni infinite con la conduttrice, ecc. La beffa è che, nel nostro caso, la crisi dovuta al Covid non c’entra nulla col fatto che la signora non paga l’affitto, essendo la sentenza di sfratto del 2019! Tanti affittuari stanno approfittando del blocco sfratti legata al Covid per non pagare l’affitto e lo stato lo permette! Tanto le tasse gliele paghiamo lo stesso! Di questi giorni la notizia che il blocco sfratti non sarà prorogato, lo spero proprio! Ma qualora ripartissero gli sfratti, con tutto l’arretrato che i tribunali avranno da gestire, chissà quanto tempo passerà prima di veder liberati gli immobili! Sarà il caso di prevedere qualche forma di ristoro anche per i proprietari che hanno subito danni dal blocco sfratti???
Grazie a Confedilizia per l’impegno che sta portando avanti.
Lucia
Leggo con profonda ansia le proteste delle Associazioni inquilini per le difficoltà che devono affrontare i loro assistiti per la fine del blocco sfratti.
E ai proprietari qualcuno pensa? Sono secondo loro tutti ricchi sfondati? Oppure molti sono piccoli proprietari che hanno investito i loro risparmi in un appartamento che si illudevano essere una fonte per integrare la pensione? Ecco, io sono una di loro: ho investito il mio TFR, frutto di una vita di lavoro, per ristrutturare una casa, avuta in eredità, che i miei avevano costruito in tanti anni di lavoro e sofferti risparmi. Ho, purtroppo, affittato quella casa ad una famiglia che la sta occupando, a contratto scaduto e senza pagare l’affitto da un anno e mezzo, quindi ben prima dell’emergenza sanitaria Covid.
Dopo continui solleciti per poter incassare l’affitto, nel gennaio 2020 decido di procedere ad “Intimazione di sfratto per morosità”. In febbraio il Giudice concede il termine di grazia di 90 giorni per sanare la morosità. Gli inquilini non versano nemmeno un euro né per la morosità pregressa né per i canoni successivi. Pertanto a giugno 2020 il Giudice emette Ordinanza di convalida di sfratto esecutivo e fissa il rilascio per luglio. Nel frattempo, causa Covid, è intervenuto il Governo con blocco degli sfratti e successiva proroga degli stessi al 31 dicembre 2020. Risultato: gli inquilini occupano GRATUITAMENTE da un anno e mezzo la “mia” casa. E’ mia” solo per pagare IMU e tasse varie. Per il resto gli inquilini stanno facendo e disfacendo quanto fa comodo loro con totale incuria per l’immobile loro locato. Il mio Comune sta erogando molti aiuti per inquilini in difficoltà, ma ovviamente questo non è un loro problema: è molto più semplice occupare abusivamente una casa, senza porsi minimamente il problema di pagare! Sono comunque protetti dalla Legge! SAREBBE QUESTA GIUSTIZIA SOCIALE? SONO LORO LE VITTIME O SONO IO? Scusate lo sfogo ma davvero in questo Paese io non mi ci ritrovo più!!!!!!!
Monica
Da giorni sento parlare e mi capita di leggere che forse, oppure no, ci potrebbe essere un ulteriore proroga sfratti, Siamo una famiglia di Milano, con due minori a carico, il 15 ottobre 2019 ci siamo aggiudicati all’asta un appartamento occupato ad oggi dai vecchi proprietari che indebitati hanno perso l’attuale appartamento acquistato da noi come prima casa. Non ci pagano un centesimo di affitto e spese condominiali. Il 21 gennaio 2020 abbiamo rogitato con mutuo bancario e a fine maggio 2020 ci sarebbe stato lo sfratto esecutivo con la presenza del custode nominato dal tribunale, l’ufficiale giudiziario, la forza pubblica e l’ambulanza in quanto all’interno di questa famiglia pare che ci sia l’ex proprietaria con problemi di salute. Ma purtroppo come voi sapete, causa covid il tutto si è bloccato. Il 2 giugno 2020 è arrivato il decreto di trasferimento di proprietà dove certifica che io e mio marito a tutti gli effetti siamo diventati proprietari del suddetto appartamento. Il problema che grava sulla nostra famiglia è il fatto che noi siamo senza fissa di mora dal 29 febbraio 2020, in quanto l’appartamento (prima casa) che avevamo, avendolo venduto circa un anno fa, l’abbiamo liberato e da quel momento ci siamo diventati dei nomadi, ospiti tra amici e parenti, costretti a far subire ai nostri figli disagi su disagi. Stiamo affrontando da ormai un anno l’affitto di n.2 box per aver dovuto mettere tutto il mobilio e il vestiario e altro, senza sapere in che condizioni troveremo tutte le nostre cose dopo ormai tutto questo tempo.
Da settembre siamo ospiti a casa dei miei suoceri, perché i bambini il 14 settembre hanno iniziato la scuola, ma trovandoci in un piccolo bilocale e non potendo vivere in 6 con i nostri suoceri, poverini hanno deciso di trasferirsi nella loro seconda casa in Calabria. Mio suocero ha dovuto disdire diverse visite programmate da mesi per delle patologie che ha. Insomma questa è la nostra situazione famigliare e lo Stato si preoccupa di tutelare i più deboli!!!! MA PERCHÉ NOI COSA SIAMO? I NOSTRI FIGLI CHI LI TUTELA? IL DIRITTO ALLA PRIMA CASA, NON È UN BENE PRIMARIO? Siamo a chiedervi un aiuto e a proporvi di organizzare insieme a noi tutti proprietari di rivendicare i nostri diritti e scendere in piazza manifestando.
Elisabetta
Vi sottopongo il mio caso, credo simile a quello di molti altri piccoli locatori.
Sono la proprietaria, 66enne costretta a lavorare, di un piccolo alloggio sito in Torino per il quale è in corso una procedura di sfatto con decreto ingiuntivo nei confronti di inquilini morosi, dai quali il canone dovuto non viene versato dal gennaio 2019, quindi da epoca pre- covid.
Vi sono stati svariati rinvii dovuti alle più diverse cause, ma il risultato è che non ho ancora accesso alla mia casa, per la quale ovviamente continuo a pagare da 2 anni, oltre alle tasse dovute, per canoni non percepiti, anche le spese di riscaldamento e condominiali che dovrebbero essere a carico degli inquilini.
Sono molto amareggiata dal comportamento delle istituzioni e del Comune, i quali hanno lasciato sulle spalle di un privato cittadino l’onere del mantenimento di dette persone, senza neppure prevedere un qualsivoglia rimborso.
Sono quindi stata obbligata, a titolo gratuito, ad ospitare persone che si sono comportate scorrettamente nei miei confronti. Reputate giusto tutto questo?
Spero ardentemente che il 31 dicembre prossimo sia davvero il termine ultimo per liberarmi da questo onere pesantissimo ed ingrato.
Carola
Nel 2015, essendomi trasferita temporaneamente all’estero per lavoro, assieme alla mia famiglia, ho dato in affitto l’appartamento in cui abitavamo ad una persona che, sulla carta, aveva ottimi requisiti, essendo il figlio di un vecchio conoscente.
Così non è stato, lo sfratto per morosità è stato decretato dal Giudice a giugno 2020, dopo tutti i termini di grazia possibili e le proroghe dovute alla pandemia, accompagnato da un decreto ingiuntivo.
Il Giudice ha capito che la morosità era completamente indipendente dalla situazione di emergenza nazionale ed ha fissato lo sfratto a settembre 2020. Peccato che però ci ha pensato il Governo a proteggere ulteriormente il mio inquilino moroso, dandogli la possibilità di continuare ad occupare il mio appartamento, chissà ancora per quanto tempo e peccato che ora il Governo non si dia pena di pensare che non ci sono solo poveri inquilini in difficoltà, ma tanti proprietari vittime di approfittatori e farabutti.
In pratica, oltre ad un fitto non percepito da almeno un anno e mezzo, dal mio dovermi sobbarcare le ingenti spese condominiali e di riscaldamento, nonché, naturalmente, le spese legali, io e la mia famiglia non possiamo rientrare dall’estero perché il Governo ci impedisce di tornare a disporre della nostra abitazione. Potete immaginare questo cosa significhi, in epoca di pandemia?
Se rientro in Italia per una visita medica o altre necessità devo andare in albergo, a mie spese ed a mio rischio, naturalmente. Il mio inquilino aveva tutto il tempo, ed anche la disponibilità economica, di cercarsi un’altra casa, nei mesi trascorsi, ma se ne guarda bene dal farlo, se c’è una legge che glielo consente.
Se ora i nostri parlamentari iniziano a rendersi conto che c’è ben di più che qualche inquilino in difficoltà, sappiano che, con tutti i tecnici e gli esperti che hanno e, magari, assieme alle associazioni di categoria forse possono valutare le situazioni in una certa casistica, senza provvedimenti “urbi et orbi”, che ricadono esclusivamente sulle spalle e sulle tasche dei proprietari.
Si valuti chi, tra gli inquilini e i proprietari, è realmente in difficoltà, e si “ristori” la parte più debole, ma si lasci al proprietario la scelta se questo ristoro è preferibile in denaro, altrimenti lo si dia all’inquilino.
Nel mio caso, ad esempio, io non posso accettare un’altra proroga, anche con un presunto ristoro. Il ristoro datelo all’inquilino, se davvero lo merita, a compensazione dell’esecuzione di sfratto.
Davide
Seguo con molta apprensione gli sviluppi di questa situazione, che considero inevitabile per il doveroso supporto e aiuto alle famiglie in difficoltà, da un lato, ma profondamente ingiusta e anti-costituzionale nei confronti dei piccoli proprietari, come il sottoscritto, che vede privarsi dallo Stato un proprio diritto, come la proprietà privata. Se si aggiunge a ciò la legalizzazione di comportamenti da parte di inquilini parassiti, morosi già anni prima del periodo di pandemia, si capisce lo stato d’animo e la rabbia di chi scrive.
Sarei il primo ad allungare la mano a chi è in difficoltà, ma non in queste condizioni, dove inquilini già disonesti hanno approfittato di una disposizione governativa degna del peggior regime comunista e totalitarista, che ha imposto a piccoli proprietari di sostituirsi al Governo nel supporto dello stato sociale.
Per la cronaca, il sottoscritto, per il proprio appartamento sul quale grava un mutuo e spese condominiali regolarmente onorate, non percepisce alcun affitto dal 2017 e dal 2018 ha ottenuto lo sfratto esecutivo, ovviamente mai eseguito ad oggi!
Il percorso dell’onestà in Italia è molto più complicato dell’illegalità e della disonestà!
Margherita
La nostra storia ci fa vergognare di essere italiani. L’immobile per cui è stato prorogato lo sfratto, è occupato da una società S.r.l., a cui sono intestati immobili e auto di grossa cilindrata. L’amministratore di questa società è un ingegnere, che ha per abitazione una villa, fa le vacanze in Sardegna, dove arriva con una barca a vela di sua proprietà. Attraverso i social si vedono i figli fare la vita di principi. Quindi non stiamo parlando di un povero. Il contratto è scaduto a giugno del 2019. Non paga l’affitto da tanti mesi. Non è mai stato puntuale, ma negli ultimi anni ha dimenticato che l’appartamento non è suo. Abbiamo ottenuto lo sfratto il 9 luglio, che doveva essere esecutivo dal 2 settembre. È intervenuto lo Stato, che senza verificare chi davvero è in difficoltà, ha prorogato gli sfratti. Il suddetto ingegnere ovviamente ne ha approfittato per tenere l’immobile in mano suo, pur non venendo mai neanche ad aprire le finestre
Noi abitiamo in un appartamento vicino, perciò sappiamo bene che non lo usa, né gli è utile. Adesso leggo che vogliono prorogare ancora. Nel frattempo paghiamo 1.700 euro di IMU ogni anno. Hanno ristrutturato il condominio e abbiamo dovuto pagare 12.000 euro per l’appartamento in questione. Nel frattempo, poiché abitiamo in un paese dove ci si conosce, continuiamo ad avere notizie della bella vita che conducono, dei cibi raffinati che sono presenti sulle loro tavole (la moglie ama pubblicare i piatti che porta a tavola, accompagnati da descrizione degli alimenti con cui li prepara e dai vini con cui brindano). Noi questa estate non abbiamo fatto un giorno di vacanza, viviamo in un appartamento e abbiamo oltre la patrimoniale dell’IMU ogni anno, (a proposito perché nessuno dice che la patrimoniale esiste già?) anche un mutuo salato. Non abbiamo ancora dopo tanti mesi nessuna possibilità di riavere in nostro possesso questo immobile. Inoltre da agosto mia figlia sposata con due bimbe e il marito vive con noi, perché in attesa di entrare nell’appartamento sequestrato con il consenso dello Stato. Come si fa ad accettare una tale ingiustizia e una tale prepotenza?
Lidia
Ho ascoltato l’intervento del Presidente Giorgio Spaziani Testa su radio24 di questa mattina, grazie per difendere i diritti dei proprietari – grandi e piccoli. Volevo condividere anche la mia esperienza: quando è arrivato il Covid io stavo per riavere la mia casa, finalmente, dopo due anni di azioni legali e di processo e dopo aver finalmente ottenuto la sentenza di sfratto a settembre 2019. Già prima dell’emergenza Covid questa esperienza mi ha insegnato che nel nostro paese manca completamente la tutela dei piccoli proprietari di appartamenti che hanno un secondo appartamento in affitto, che rappresenta un’importante integrazione al reddito ma si trovano a combattere battaglie lunghissime, in uno Stato assistenzialista che difende sempre gli inquilini. I processi di sfratto, infatti, sono a completa tutela dell’inquilino moroso, quando è evidente fin dall’inizio che la ragione sta dalla parte del proprietario, che invece deve accollarsi costi veramente assurdi, tipo la tassa di fine causa e le spese vive per le uscite dell’ufficiale giudiziario (ne servono sempre più di una). In questa situazione già difficile si è sommata l’emergenza Covid, che ha bloccato gli sfratti per tutti, indistintamente, anche per gli inquilini la cui morosità nulla ha a che fare con l’emergenza. Quindi anche io, che ho in mano una sentenza di sfratto da settembre 2019, non posso riavere il mio immobile. Se era accettabile il primo blocco fino a fine giugno, ora che si prospetta la quarta proroga siamo al ridicolo. La mia casa, un piccolo monolocale in cui viveva mio marito prima del matrimonio, è occupata da una persona che non pagava l’affitto da mesi, abbiamo quindi avviato una causa di sfratto che è durata circa due anni calcolando il momento in cui è arrivata la sentenza. Io e mio marito siamo due lavoratori, l’affitto rappresenta per noi una piccola integrazione al reddito (abbiamo sempre affittato l’appartamento al minimo perché non ci interessa speculare) che ci aiuta a mettere qualcosa da parte, cosa altrimenti impossibile per noi. So che l’inquilino sta distruggendo il mio immobile, quindi – quando finalmente ne ritornerò in possesso – dovrò anche ristrutturarlo sobbarcandomi altre spese oltre a quelle legali e ai soldi del risarcimento a cui ho diritto (quantificati dal Giudice nella sentenza) ma che so che riceverò mai.
Tommaso
Grazie per aver voluto dare voce a chi, come me, da tempo non ha più interlocutori.
Passo ai fatti: sono proprietario, con oneroso mutuo in corso, di un piccolo alloggio in provincia di Milano. Nell’anno 2018, per motivi di lavoro, dopo aver trovato un alloggio in affitto, mi trasferisco presso un altro comune. Nello stesso periodo, per ovvie ragioni, affitto il mio alloggio con regolare contratto a una coppia di giovani ai quali chiarisco da subito la mia condizione: monoreddito, con mutuo in corso più affitto da pagare. Nonostante i due conoscessero perfettamente la mia situazione, dopo i primi tre mesi, ottenuti con ripetute richieste, non hanno più pagato il canone ed inoltre la cauzione, i classici 3 mesi, mi è stata rilasciata con assegni non coperti. Da qui inizia la mia odissea, oltre a non ricevere alcun canone sono costretto a pagare loro le spese condominiali e il riscaldamento, quando si dice oltre al danno la beffa. Avvio tramite uno studio legale, quindi ulteriori spese a mio carico, le operazioni di sfratto. In data 10 giugno 2019, il tribunale di Monza ordina il rilascio dei locali. Da allora, la storia penso sia nota a tutti quelli che si trovano nella mia stessa situazione, ritardi burocratici e i recenti decreti hanno fatto si che questo stato di cose rimanesse immutato. Grazie all’aiuto economico di qualche amico fraterno sono riuscito a pagare puntualmente il mutuo, il mio affitto, le spese condominiali e il riscaldamento degli inquilini morosi, ma se dovessi ancora subire l’ingiusto procrastinarsi del blocco degli sfratti non saprei più fare fronte all’insostenibile mole di spese. Rivoglio la mia casa non è una richiesta è un diritto.
Tania
Volevo ringraziarVi per essere tanto attivi nel portare avanti la battaglia contro il blocco degli sfratti, provvedimento assurdo, e raccontare la mia storia. Sono proprietaria di un appartamento purtroppo dato in locazione. L’inquilina non paga dal 2019 l’affitto e da due anni le spese condominiali. Il Giudice ha ordinato a lei di liberare l’appartamento il 29 febbraio 2020. Ovviamente lei non l’ha fatto. Il mio avvocato ha chiesto l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Ma per i provvedimenti del Governo non posso fare liberare l’appartamento fino al 2021(e chissà dopo) Ho pagato IMU, tasse sul reddito da affitto, spese condominiali, bollette dell’inquilina (gas intestato a me) e per il terzo inverno dovrò pagare il consumo del riscaldamento (condominiale centralizzato con contacalorie) e ovviamente può immaginare i consumi. Per acquistare l’appartamento in questione avevo preso il prestito, che devo pagare. L’affittuaria è in salute, ma non ha intenzione di lavorare. Le abbiamo portato anche noi delle offerte di lavoro, ma non è servito a nulla. Viveva con figlio di 21 anni il quale invece di lavorare va in palestra. Nel mio caso il Covid non c’entra con la morosità, loro non volevano lavorare prima e uguale ora. Hanno vissuto comodi, consumando acqua, riscaldamento e gas a spese mie e facendosi beffe di me. A settembre 2020 l’inquilina è uscita. Dice di essersi trasferita in un’altra città. Ho chiamato ENEL, la luce risulta completamente staccata per il mancato pagamento da settembre 2020. Mi ha inviato una raccomandata l’amministratore: l’inquilina ha lasciato sul balcone mesi fa una lavatrice. L’amministratore l’ha chiamata e lei ha risposto di non avere intenzione di venire per rIMUovere la lavatrice e nemmeno di restituire le chiavi. Le ha fatto presente che finché non restituisce l’immobile è tenuta al versamento degli affitti, lei ha risposto di non preoccuparsi per questo in quanto sia nullatenente e senza reddito. Infine l’amministratore ha dovuto farmi la multa di 200 euro per la lavatrice sul balcone. Inoltre ho saputo dalla lettura dei consumi che tutti i caloriferi dell’appartamento disabitato risultano aperti e ovviamente dovrò pagare io il consumo. Il mio avvocato mi ha detto che se entro in casa posso essere denunciata dall’inquilina per la violazione di domicilio. Mi chiedo quali bisogni ha tutelato questo Governo. Mi chiedo perché ENEL può staccare la luce, un servizio di primaria necessità, per un centinaio di euro di debito e io non posso riprendere l’appartamento dopo migliaia di euro di perdite e nemmeno chiudere il riscaldamento. Mi chiedo perché io a casa mia sto al freddo per risparmiare e lì pago il consumo senza alcun senso. Mi chiedo perché il Governo spende decine di migliaia di euro con bonus 110 per isolare una singola unità e non si interessa completamente di questo spreco-inquinamento. Ho fatto segnalazioni ad ENEA, Guardia Ecologica Volontaria, Ufficio Ambiente, ma non interessa a nessuno. Pago fior di soldi all’avvocato ma lui non può fare nulla per difendermi. Sono disperata.
Lisa
Voglio raccontare anche la mia storia dovuta ad una brutta esperienza con l’affitto del mio appartamento, ma peggiorata ai limiti del surreale con questo ingiusto blocco degli sfratti. Premetto che non sono una persona né ricca né possidente, ho ereditato questo appartamento dopo la morte di mia nonna e per sostenere le spese decido di affittarlo. Nel luglio 2019 affitto per 4 mesi fino al 31 ottobre 2019 con contratto transitorio per motivi di lavoro. L’inquilina si rivela da subito una tipa strana, ma io sono tranquilla: ho fatto le cose in regola, ho le spalle coperte. A fine ottobre, alla scadenza del contratto, però l’inquilina decide di non andarsene e quindi non mi restituisce le chiavi, anzi minaccia (per messaggi quindi ho documentazione scritta) che se mi presento a casa (mia!) chiama i carabinieri. Lei se ne andrà quando e come vorrà, di sicuro non vuole avere fretta! A quel punto mi consulto con un avvocato che mi dice che se voglio fare le cose in regola devo aprire una causa che terminerà dopo mesi con lo sfratto della persona occupante la mia abitazione. In realtà non ci penso due volte, certo che voglio fare le cose in regola, anche se non riesco a capire dove sta lo Stato in questi casi, la casa è mia, l’inquilina sapeva benissimo firmando il contratto che a fine ottobre se ne sarebbe dovuta andare via e invece mi devo ritrovare in questa situazione accollandomi tutte le spese, dell’appartamento perché dopo la prima bolletta non ha più pagato niente, ma anche la Tari, il condominio e adesso tutte le spese di cancelleria ecc. che sono previste in una causa giudiziale. Il Giudice a gennaio 2020 decide per la sentenza di sfratto prevista a metà marzo 2020, precisamente il 12 marzo. Nel frattempo i vicini di casa mi dicono che l’inquilina sembra essere andata via, nessuno la vede e sente più, così l’ufficiale giudiziario dice al mio avvocato che quasi sicuramente si può fare un solo tentativo, con il fabbro, così da riprendere possesso dell’appartamento. Ovviamente nella speranza che non abbia lasciato niente, perché in quel caso divento oltretutto custode dei suoi effetti personali. L’11marzo, esattamente un giorno prima, a causa dell’emergenza sanitaria viene bloccato tutto! Tutto! Quindi c’è da aspettare il 30 giugno 2020, che poi sarà 30 agosto e poi 31 dicembre e spero basta! Ma la mia inquilina doveva esser già andata via, cosa c’entra il covid? Perché bloccare gli sfratti? Per tutelare chi?
Un procedimento di sfratto impiega MESI e se viene stabilita una data antecedentemente ad una emergenza sanitaria, cosa c’entra bloccare gli sfratti per tutelare persone che avevano smesso di pagare o occupavano illegalmente appartamenti non di loro proprietà. TUTTO questo veniva fatto prima di subire una eventuale mancanza del lavoro. Cosa c’entra? E poi perché per avere sussidi o bonus dobbiamo avere requisiti che rispettano decine di punti, mentre in questo caso basta essere in affitto? Nessun controllo del lavoro svolto, se c’entra o meno con il covid? Ma che senso ha tutto questo?
In più, tanto perché già questa situazione assurda non bastava, mi sono ritrovata io in cassa integrazione per 4 mesi e mio marito già precario ha ovviamente perso il lavoro. Mi spiega lo Stato e i parlamentari che hanno chiesto proroghe su proroghe, chi è la parte lesa? Chi sono i deboli? Io per poter pagare l’IMU tra 10 giorni, ho dovuto rimandare per l’ennesima volta una prima visita dentistica a mia figlia di 6 anni. Non ci dormo la notte da mesi ormai, non abbiamo più un soldo, a giugno 2021 chi lo pagherà l’IMU?
Con quale coraggio potrei riaffittare l’appartamento? Ho maledetto questo appartamento che non mi ha portato altro che guai! Per non parlare dei bonus covid: neanche uno, anche l’Isee è superiore ai 1.5000 euro, che era il tetto per riuscire ad avere un bonus, sempre perché titolare di un immobile di proprietà!!
L’avvocato mi ha detto che in questi mesi è scaduto tutto e c’è anche da rifare l’iter praticamente daccapo e aspettare ancora lunghi mesi prima di arrivare ad entrare nel mio appartamento. Come lo troverò? E se ci ha lasciato la spazzatura? Cose in frigo? Neanche una finestra aperta da mesi…Ma si può?!?!?!?!
Io spero con questa lettera di avervi trasmesso almeno un decimo dell’angoscia che io e mio marito proviamo da più di un anno, quando tutto è cominciato. Lo Stato ha il dovere di aiutarci in questa situazione, mi auguro che le mie parole non rimangano inascoltate. Mi auguro che la sinistra che ha sempre aiutato i più deboli, capisca chi è il debole in questo caso.
Carlo
Ho 74 anni, vivo da solo ed ho una pensione di 515 euro mensili. Sono proprietario di un locale commerciale ereditato dai miei genitori che ho affittato ad una pasticceria del centro città a 277 euro al mese. Per anni non ho mai avuto difficoltà: non ho particolari esigenze, non ho bisogno di vacanze né di inserire nel menu caviale, salmone norvegese o la più banale e borghese bistecca. La mia spesa alimentare, a cui si accorpa quanto necessario per igiene e pulizia della casa, oscilla tra gli 80/100 mensili, anche perché, non per necessità per pura annosa abitudine, mangio solo una volta al giorno, la sera. Non essendo mai riuscito a pagare l’IRPEF su quell’affitto, ho da anni atteso l’accertamento dell’A.E. e la successiva cartella esattoriale da rateizzare comodamente, anche se l’importo era stato notevolmente maggiorato per sanzioni, ecc. Tertium non datur. Ma me la sono sempre cavata senza problemi. I miei inquilini, già problematici anche in tempo pre-virus (hanno accumulato ad oggi un debito di spese condominiali non pagate di 4.600, con la spada di Damocle di un decreto ingiuntivo, a cui non sarei certo in grado di far fronte, sulla mia testa, non la loro), da marzo compreso hanno interrotto il pagamento dell’affitto, e nonostante i numerosi inviti a contattarmi comunicando che sarei stato disposto ad abbuonargli i tre mesi di lock-down, hanno opposto un muro di silenzio, al telefono risponde solo una segreteria telefonica, nessun riscontro a sms o raccomandate, latitanza completa. E’ un luogo comune che l’italiano si lamenta sempre e comunque, ma con questa desidero documentare uno degli effetti del blocco degli sfratti, con un bilancino domestico che ho riassunto a fine agosto (dal quale mi è sfuggita la TARI e forse qualcos’altro più fuori dall’ottica quotidiana). E non ho risparmi accantonati che possano far fronte ad una situazione oggettiva che si profila sine-die. Il mio ménage da anni navigava senza problemi nella calma piatta d’una routine mensile. Il Governo ha disposto bonus vari, quasi una barzelletta il bonus-monopattino o bicicletta (a cui attingono tanti che la bicicletta già l’avevano, magari anche due, ne ho conosciuti di persona un paio, miei vicini). Altre situazioni sono state totalmente trascurate. Con il blocco degli sfratti si sta aiutando alcuni a scapito di altri, uguale a far beneficenza con le tasche altrui, come del resto “aiutò” commercianti ed artigiani a marzo, anziché con contributi a fondo perduto direttamente sui conti correnti come in tutti gli altri paesi, anche quelli con economie non proprio floride, indicando loro di chiedere prestiti in banca. Quanto si rileva dal mio allegato, in cui non è contemplato nemmeno un euro per mangiare non rappresenta certo un lamentarsi per abitudine. E non credo di essere l’unico in questo stato; non si tratta di visione psicologica di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: qui non c’è proprio neppure il bicchiere. Non tutti posseggono mezze dozzine di negozi, i cui canoni percepiti da conduttori che ne abbiano la possibilità possano alleviare la “sofferenza” di qualche morosità, anche per mancanza di liquidità, a lungo termine. E, purtroppo, mal comune non è per nulla mezzo gaudio. La situazione è tuttora uguale ai sette mesi precedenti e non ho santi a cui votarmi.
Il Governo, anche oggi dopo al recente DPCM, dispone “ristori”, indennizzi, aiuti alle categorie che ha obbligato a chiudere, ma nessuno strumento esiste per chi, come me e sono certo moltissimi altri che con un affitto ci vivono (meglio dire “ci vivevano”), è vittima conseguente di questa situazione. Finiti come la proverbiale spazzatura sotto al tappeto. E, oltre al danno la beffa, con la dichiarazione dei redditi 2021 dovranno dichiarare, con relativa imposizione IRPEF, un intero anno di mensilità d’affitto in realtà mai percepiti e (per fare una battuta, una oggettiva dichiarazione mendace!). Non so proprio come andrà a finire questa storia che mi sta rovinando l’esistenza.
Lorenzo (1)
Io e mia moglie siamo due precari da una vita. Con due figli di 11 e 12 anni. Con tanti sacrifici siamo riusciti a comprarci un piccolo appartamento in modo da affittarlo e avere un’entrata che possa garantire un po’ di sicurezza al futuro dei nostri figli e alla nostra vecchiaia. Lo abbiamo affittato a persone che hanno pagato solo i primi 4 mesi. Da più di un anno non vediamo un euro. Abbiamo vinto la causa di sfratto lo scorso 15 dicembre. Non pagano neppure l’acqua. In quanto proprietari arrivano a noi bollette da 400 euro ogni volta. Ho difficoltà a pagare perché causa covid19 io non lavoro da mesi. Mia moglie precaria della scuola ha fatto ora la richiesta di disoccupazione. Loro invece lavorano. Sono dei farabutti che vivono così da almeno 10 anni, tant’è che tramite pignoramento riusciremo forse a riprendere qualcosa tra 5 anni. È giusto il blocco degli sfratti per emergenza covid19 anche per loro? Perché tutelare i delinquenti? Occorre fare distinzione. Veramente non capisco come si possa confondere la tutela dei diritti e di chi è in difficoltà con quella dei delinquenti.
Lorenzo (2)
Prima di tutto grazie per avermi dato risposta. Oltre ad essere in difficoltà economica, sono esterrefatto di apprendere che ho in mano un contratto che vale carta straccia, la sentenza di un Giudice che vale ancor meno, un diritto a potere farcela anche io e miei bambini a superare questo momento che sembra non esistere. Ma signori miei, in questa situazione io sono quello onesto, quello in difficoltà e soprattutto quello che ha ragione. I miei inquilini sono dei delinquenti professionisti che si trovano a beneficiare di una cosa che non gli spetta. Oltretutto lavorano. E siccome hanno capito che possono fare paniccia di me perché in Italia (loro sono peruviani) la legge vale meno di niente, mi hanno apertamente sbeffeggiato dicendo che siccome ha vinto la causa di sfratto, loro mi faranno pagare migliaia di euro di acqua. Cosa che sta avvenendo. Non altra possibilità che farmi giustizia da solo, mettendo in una situazione davvero difficile. Però sono esasperato. Per favore aiutatemi a portare a conoscenza casi come il mio perché ledono il diritto di proprietà e svariati altri. Almeno quando riprenderanno gli sfratti che non vengano concessi loro altri mesi.
Fabio
Sono un ragazzo di 32 anni, vivo insieme ai miei genitori e paghiamo un affitto. Con tanti sacrifici sono riuscito ad acquistare una casa all’asta (è la mia prima casa), con lo scopo di togliere il peso dell’affitto sulle spalle dei miei genitori, tra cui mio padre, disoccupato senza pensione, e mia madre che percepisce una pensione da fame. A fine gennaio 2020 mi sono aggiudicato l’immobile; nel mese di maggio ho effettuato il saldo prezzo al tribunale, stipulando contestualmente un mutuo che attualmente continuo a pagare, pensando che per la fine di ottobre sarei potuto entrare in possesso dell’immobile.
Purtroppo ad oggi così non è stato, mi ritrovo tutti i mesi a pagare, oltre a un finanziamento servito per pagare le procedure dell’asta, sia la rata del mutuo che dell’affitto.
Il Governo ha deciso di continuare a bloccare le procedure esecutive nonostante in diverse regioni, fra cui la mia (Lazio), è possibile uscire, cercare immobili presso un’agenzia immobiliare ed effettuare traslochi.
Nel mio caso gli occupanti, non sono persone che a causa della pandemia sono rimaste arretrate con i pagamenti in quanto sono trascorsi diversi anni da quando l’immobile è stato pignorato, bensì da persone (moglie e marito stipendiati STATALI) che ha avuto a disposizione tutto il tempo per cercare altra abitazione e liberare il mio immobile.
Tale sospensione rappresenta solo un’usurpazione del diritto di proprietà del cittadino. Come me, molti altri si trovano in questa assurda situazione. Sarebbe facile per me smettere di pagare l’affitto ma la mia coscienza non mi permette di farlo, in quanto sono consapevole che il mio locatario si ritroverebbe in seria difficoltà (vive solo di quello).
Vorrei chiedervi di risollevare la questione tra i banchi di Governo, aggiungendo alle argomentazioni, da voi già trattate per gli affitti, anche questa sulle procedure di liberazione legate alle aste giudiziarie.
Chi compra una casa all’asta non è necessariamente un ricco speculatore immobiliare, può tranquillamente essere un “poveraccio” che purtroppo non può rispondere ai prezzi del libero mercato, dato il budget limitato di spesa, ma che vuole provare a cambiare la sua situazione, con tanti sacrifici.
Beatrice
A maggio 2019 mi sono trasferita da Firenze a Milano per lavoro. Ad agosto 2016 ho acquistato a Firenze un appartamento con un finanziamento bancario. A seguito regolare contratto di affitto, da luglio 2019 nella mia abitazione è presente un inquilino che da agosto 2019 non ha mai pagato l’affitto. Il contratto di affitto era stato stipulato con due persone conviventi, delle quali una sembra sia tornata in Germania, sua terra di origine, a settembre 2019. È stato versato il deposito cauzionale e l’affitto del primo mese, in seguito non è più stato pagato niente.
La mediazione era stata effettuata da un’Agenzia Immobiliare che aveva effettuato le verifiche sulla solvibilità di questo Signore e non risultavano carichi pendenti, presentava inoltre una dichiarazione dei redditi. Mi sono rivolta al Tribunale di Firenze che si è pronunciato emettendo sentenza di sfratto che doveva essere operativa dal 31 marzo 2020. Ci tengo a precisare che la sentenza era antecedente allo scoppio della pandemia in Italia, pertanto i mancati pagamenti di questo Signore, non avevano nessuna relazione con l’emergenza Covid. Peraltro non si è mai capito perché non abbia onorato i propri impegni.
A seguito decreti di sospensione degli sfratti (“Cura Italia”, “Rilancio”) che hanno parificato gli sfratti intervenuti per emergenza COVID a tutti gli altri sfratti già decisi dai Tribunali con precedente sentenza, questa Persona è ancora in casa mia e non solo lo sarà fino al 31 dicembre, ma per i tempi con cui si attueranno gli sfratti sembra che la situazione si protrarrà ancora a lungo nel corso del 2021.
In tutto questo periodo io ho pagato e sto pagando il condominio dell’abitazione, ho pagato l’IMU per una seconda casa (sono residente a Milano) e sto pagando il mutuo. Due settimane fa mi è stato pure chiesto di pagare l’acqua che questo Signore non ha mai pagato. Dall’altro lato, in quanto residente a Milano, sono tenuta al pagamento di tutti i tributi richiesti dal Comune di Milano. La mia vita è condizionata da questa situazione, a dicembre saranno 17 mesi che questa Persona è in casa mia a mie spese. Si prende pure gioco di me. L’ultima volta che l’ho chiamato mi ha detto che andrà via solo quando troverà una casa con tutti i comfort. A noi piccoli proprietari il Governo non ha dato nessun supporto e sostegno economico.
Francesco
Premesso che non voglio fare del vittimismo o essere “compatito”. Provengo da una umilissima famiglia. Ho imparato tante cose dagli insegnamenti dei miei defunti genitori: l’onestà in primo piano e il rispetto delle Leggi dello Stato, non è retorica. Possediamo l’abitazione in cui vivo con la mia famiglia e un appartamento, acquistato con i lasciti dei nostri defunti genitori, per il nostro unico figlio, lo stesso è stato posto in vendita per problemi di salute, ho avuto un infarto che, ha turbato non poco lo stato fisico di mio figlio, non voglio fare del vittimismo, motivo la vendita.
Ritengo che il mio “CASO” nulla ha a che fare con il Blocco degli Sfratti, e soprattutto è antecedente al Covid-19. Non è stato stipulato “nessun contratto di locazione”, pertanto, NON ESISTE MOROSITA’ o FINE LOCAZIONE per eseguire lo “sfratto”. Per quanto riguarda la nostra situazione specifico che si tratta di UNA VENDITA. È stato redatto il “Contratto Preliminare di Compravendita”, firmato dal venditore (nostro figlio) e dall’acquirente. Il rogito notarile era stato fissato per un giorno del mese di Luglio 2018. L’acquirente, domandava la cortesia di essere immesso nella detenzione dell’appartamento per potere effettuare dei piccoli lavori di adeguamento dello stesso alle esigenze sue e del nucleo familiare. In buona fede, o forse per tanta stupidità e fidandomi del prossimo, consegnai le chiavi dell’immobile, l’intera famiglia si trasferì nell’appartamento, ancora di proprietà di mio figlio, il tutto a nostra insaputa. Vista l’indisponibilità a non stipulare l’Atto Notarile, entro la data stabilita, luglio 2018, ho dato un ulteriore possibilità all’acquirente, per altre due volte, agosto 2018 e settembre 2018, per formalizzare quanto promesso, con esiti negativi.
A questo punto, mi sono rivolto ad un avvocato per tutelare i miei diritti. Dopo varie udienze, il Giudice ordinò: “LA RESTITUZIONE IMMEDIATA DELL’IMMOBILE, “OCCUPATO SENZA TITOLO”, a gennaio 2020.
L’Ufficiale Giudiziario presentò, al mancato acquirente, in data 18 febbraio 2020, la notifica di restituzione dell’immobile, fissata per il giorno 13 marzo 2020 (sospeso per coronavirus) e successivamente per il 16 settembre, ma la proroga degli sfratti al 31 dicembre 2020, impedì il rilascio dell’appartamento da parte della famiglia che lo occupa “SENZA TITOLO”. Specifico che, essendo mio figlio proprietario, paghiamo le bollette dell’acqua, il condominio, la TARI, spese straordinarie, ecc., a tutt’oggi ho pagato più di € 11.000,00(undicimila/00), oltre al danno la beffa. Non siamo capitalisti, viviamo del nostro modesto stipendio, tengo a sottolineare e ribadisco che quanto pagato per l’acquisto dell’appartamento in argomento è frutto del lavoro, sudato, ma sudato veramente, dei nostri defunti genitori. Il provvedimento del blocco degli sfratti, è stato voluto per fronteggiare la crisi economica che, purtroppo, interessa molti nuclei familiari, ma solo ed esclusivamente a causa del corona virus e non prima.
La nostra famiglia ha provato in prima persona le difficoltà economiche, mia moglie è stata licenziata dopo la nascita di nostro figlio, trent’anni fa non esistevano gli aiuti sociali presenti oggi, contavamo le dieci lire con un mutuo da pagare, allora con tassi del 15,90%, e un bimbo da far crescere. Siamo stati “IMBROGLIATI” da un LIBERO PROFESSIONISTA, ho saputo in ritardo, che costui vive di continui imbrogli, e talmente furbo che riesce a vivere alle spalle degli altri, sempre impunito. La famiglia in argomento, a differenza della mia, si permette anche le ferie, non è invidia, ma “NON E’ SOPPORTABILE CHE SI APPROFITTI DELLE LEGGI DELLO STATO, CHE TUTELANO CHI E’ EFFETTIVAMENTE IN GRAVI DIFFICOLTA’ ECONOMICHE PER VIVERE NELL’ILLEGALITA’. Sicuramente ho sbagliato nel consegnare le chiavi, ma l’ho fatto in buona fede, avendo fiducia del prossimo. Spero solo una cosa, che la sospensione degli sfratti non venga prorogata oltre il 31 dicembre 2020. Ritengo comunque che il Governo può incaricare chi di competenza alla verifica dei vari casi, il nostro nulla ha a che fare con il “Rilascio per Morosità o Fine Locazione”, ma si tratta della “Restituzione dell’Immobile” per “grave inadempimento” dell’acquirente.
Matteo
Vi scrivo in quanto sono davvero disperato per la situazione che si sta verificando a causa del blocco degli sfratti. Sono diventato proprietario di un appartamento dopo la morte dell’usufruttuario che, in vita, affittava l’alloggio regolarmente. Il contratto però negli ultimi anni non fu più rinnovato dalla proprietaria che era in una casa di riposo e senza eredi e le persone hanno continuato ad abitarvi senza titolo e senza versare alcun canone. In questo momento, da nuovo proprietario, pur non avendo alcun tipo di legame giuridico o contrattuale con gli occupanti ex inquilini, mi trovo di fronte a dover pagare il mutuo, le tasse e le ingenti spese condominiali di questo alloggio, oltre al mancato percepimento del canone di locazione.
Sono in cassa integrazione da marzo 2020, non ho altre fonti di reddito; abbiamo pazientato fino al 31.12.2020 per questo blocco degli sfratti, sia per situazioni dovute a morosità che ad occupazione senza titolo. Davanti a persone che se la ridono dicendoti “tanto di qua tu non mi fai uscire”. Vi chiedo di battervi fortemente contro la scellerata proposta del Movimento 5 stelle di prorogare ulteriormente il blocco degli sfratti al 2021, oppure di prevedere per i proprietari una sospensione totale della tassa IMU e un credito di imposta pari al canone di affitto non percepito a favore dei proprietari. Non si può scaricare tutta la responsabilità sui proprietari per fare bella figura con gli elettori ed evitare tensioni sociali.
Aiutateci perché noi che abbiamo un appartamento in affitto magari ci siamo rotti la schiena per acquistarlo e cercare di garantirci un futuro più decoroso un domani, sapendo che le pensioni che ci aspettano fra 20 anni non saranno sufficienti nemmeno per fare la spesa.
Nunzia
Scrivo per raccontare la vicenda di mia madre, ritengo che attraverso la sua storia si racconti una parte dell’Italia che ha bisogno di essere vista, ascoltata, rappresentata. Mia madre Maria ha 84 anni è una donna semplice, nella vita ha vissuto momenti di grande sofferenza, è rimasta orfana di padre all’età di 5 anni, ha conosciuto la durezza della guerra, la povertà, l’impossibilità di frequentare la scuola. Con i soldi della dote matrimoniale mio padre ha deciso di acquistare un terreno a suo nome e con il tempo e i sacrifici hanno costruito due capannoni per poterli affittare e garantirle un’indipendenza economica. Questo progetto ha richiesto tanti sacrifici, tempo, energie, il reddito prodotto dai capannoni è stato sempre gestito da mia madre per le esigenze della famiglia prima e per la sua salute ora. Nel 2016 i due inquilini hanno smesso di pagare l’affitto così mia madre dopo mesi, nel 2017 ha avviato due cause per morosità, contemporaneamente. La causa di sfratto con uno dei due è terminata a settembre 2019 il Giudice ha convalidato lo sfratto e intimato all’inquilino di rilasciare l’immobile e corrispondere gli affitti non pagati. L’inquilino non ha adempiuto a nessuna delle decisioni disposte dal Giudice. Siamo stati costretti a rivolgerci all’ufficiale giudiziario che dopo due accessi aveva disposto un terzo accesso per rientrare in possesso dell’immobile a fine di marzo 2020. Comprendo a pieno che stiamo vivendo un momento di grande difficoltà ma questo provvedimento, così come è stato formulato, rischia di colpire persone che hanno già affrontato costi, preoccupazioni, perdite, senza agevolare o tutelare l’economia. Nel mese di giugno mia madre ha pagato l’IMU, su questi immobili che non producono reddito ormai da anni, grazie ai risparmi e si appresta a farlo nel mese di dicembre. Tutti stiamo affrontando le conseguenze e le durezze del Coronavirus ma i cittadini come mia madre oltre ai disagi del momento si sentono ostaggio di uno Stato che non li tutela e non li considera.
La norma ha legittimato, magari in maniera non voluta, soprattutto i disonesti, coloro che non pagano per scelta e non per necessità, danneggiando quei proprietari come mia madre che hanno fatto enormi sacrifici per investire in un immobile che desse un reddito sul quale poter contare.
Questa è la mia testimonianza, vivo con crescente preoccupazione l’avvicinarsi del 31.12.2020 perché ho paura che ci possa essere un’ulteriore proroga che aumenterebbe le nostre difficoltà.
Michele
Nonostante abbiamo già una sentenza di sfratto per morosità (già prima del Covid), ad oggi a causa della lentezza burocratica e del blocco degli sfratti da parte del Governo stiamo ingiustamente subendo l’impossibilità di rendere esecutivo lo sfratto di una società (furbetti) che continua ad occupare dei locali non avendone più il titolo, causandoci un grande danno economico.
Oltre al danno stiamo subendo pure la beffa perché continuano indisturbati la loro attività senza che la proprietà possa fare nulla in merito. Il nostro caso immaginiamo sarà una goccia in un mare di ingiustizie che purtroppo non dipendono dal Covid, ma da una interpretazione errata della legge che annulla totalmente il valore della proprietà privata dei cittadini.
Ada
Non è possibile, è un esproprio! Ho un inquilino (immobile commerciale) che ha maturato un debito pazzesco ben prima del COVID (per anni ha pagato un mese ogni due), finalmente ho ottenuto lo sfratto e non posso eseguirlo (lui vive in una casa di 500 mq, ha 4 persone di servitù e delle super macchine per girare). Ah dimenticavo, ha anche subaffittato il mio locale!
Giovanna
Da mesi io e la mia famiglia stiamo vivendo una situazione di difficoltà, data dal blocco sfratti.
Di seguito vi racconto la nostra esperienza. Nel 2017 veniva sottoscritto un contratto di locazione ad uso abitativo, regolarmente registrato, per la durata di anni tre con la scadenza nei primi giorni di febbraio 2020. Nove mesi prima della scadenza del contratto (nel giugno del 2019), mia madre, in quanto proprietaria dell’immobile, ha inviato una raccomandata in cui comunicava all’inquilino la disdetta del contratto alla prima scadenza triennale, al fine di destinarlo ad uso abitativo a me, sua figlia. Sono seguite altre raccomandate destinate all’inquilino, per ricordargli l’intenzione di non voler rinnovare il contratto e per sollecitarlo ad abbandonare l’appartamento entro la data di scadenza del contratto.
Ci tengo a puntualizzare, inoltre, che l’inquilino ancora prima dello scadere del contratto, durante l’anno 2019, aveva già smesso di pagare diverse rate delle spese di condominio, che mia madre sta saldando per conto suo. Durante la prima settimana di febbraio, alcune settimane prima del lockdown e dell’emergenza Covid-19, è scaduto il contratto, ma l’inquilino non ha lasciato l’immobile. La mia famiglia, intuendo che ciò sarebbe potuto accadere, aveva preventivamente preso contatto con un avvocato che si è messo subito in moto per avviare tutte le pratiche necessarie allo sfratto una volta appurato che l’inquilino non aveva intenzione di liberarlo. Dopo la scadenza del contratto, l’inquilino, non solo è rimasto ad occupare in maniera impropria l’appartamento, ma ha definitivamente smesso di pagare tutte le spese condominiali e il canone di locazione.
Durante il lockdown, come tutti sappiamo, le udienze sono state sospese fino al 1° Luglio 2020.
Siamo così riusciti a fissare la prima udienza solo a fine luglio. Ovviamente l’inquilino non si è presentato e l’esito dell’udienza si è concretizzato nella convalida dello sfratto per finita locazione con effetto solo dopo il 31 dicembre 2020 a causa del “blocco sfratti”.
Questo è tutto quello che abbiamo potuto fare, a spese nostre e senza nessun sostegno da parte dello Stato. Intanto la situazione peggiora, ammontano sempre di più le spese condominiali che mia madre deve sostenere al posto di queste persone che, a tutti gli effetti, stanno occupando l’immobile. I mesi invernali saranno i peggiori perché alle spese condominiali e al mancato pagamento dell’affitto mensile, si sommeranno le spese generate dai consumi per il riscaldamento che, nel caso di questo condominio, è centralizzato. A questa situazione disastrosa si aggiungono le spese legali e il versamento dell’IMU, già pagato da mia madre, ma oltretutto destinato ad
aumentare proprio perché, essendo il contratto di locazione scaduto, l’immobile risulta sfitto. Siamo ormai certi che non rientreremo mai della perdita economica di questi mesi, anche perché la situazione lavorativa degli inquilini appare poco chiara e sappiamo che non sarà
possibile recuperare nessun genere di spesa. Siamo rammaricati perché consapevoli che in una situazione di normalità saremmo rientrati in possesso dell’immobile molti mesi fa senza doverci sobbarcare questa quantità di spese e invece siamo stati costretti a protrarre questa situazione a causa di una decisione presa dal Governo, lo stesso che poi non ha cercato di aiutare i proprietari con sostegni diretti o riduzione delle tasse. Questa situazione di disagio ha colpito tutta la mia famiglia. La casa sarebbe stata destinata a me, che ho atteso con pazienza e sacrificio di poter andar a vivere lì e, al momento, sono costretta in affitto con un contratto in scadenza ad aprile 2020 e una situazione lavorativa precaria, in quanto libera professionista che lavora nel campo della cultura e dello spettacolo, come sappiamo uno dei settori più in difficoltà oggi. L’unica nostra speranza è di poter rientrare quanto prima in possesso della nostra casa, stanchi di essere impotenti di fronte a questa situazione, stanchi di spendere lo stipendio di una famiglia per mantenere persone disoneste che si stanno approfittando di questa situazione di emergenza e stanchi di dover fare i salti mortali per pagare un affitto e sostenersi ogni mese in un periodo di difficoltà come quello che stiamo vivendo da quasi un anno.
Questa è la nostra testimonianza e, nonostante tutto, confidiamo che il Governo intervenga aiutando coloro che si trovano davvero in difficoltà, ma sostenendo anche i proprietari e sbloccando gli sfratti in tutte quelle situazioni in cui l’inquilino sta solo agendo in modo disonesto autorizzato dallo Stato.
Mauro
Faccio presente che la mia situazione di piccolo proprietario immobiliare, insieme a molti altri, è giunta allo stremo. Con i precedenti blocchi degli sfratti abbiamo dovuto ingoiare pillole amare, molti di noi che contavano su una rendita derivante da un affitto, ha dovuto indebitarsi o privarsi anche di beni di prima necessità per far fronte ad impegni quali tasse e spese relativi ad esso pur non percependolo. Si sta parlando di un ulteriore proroga del blocco sfratti che alcuni deputati del M5S stanno proponendo, in tal caso si andrebbe incontro ad una vera e propria catastrofe sia sul piano economico che su quello psichico e fisico, poiché oltre alla mancanza di entrate la gente è stanca di tollerare persone che si sono appropriate delle loro case costruite con enormi sacrifici ed ora in balia di morosi seriali che oltre a non rispettare alcuna forma di contratto si fanno beffa di esso e ci deridono in faccia. Si perché è bene si sappia che a fronte di pochi inquilini che veramente a causa di molti seri fattori non possono più permettersi di pagare, la gran maggioranza sono delinquenti seriali che cavalcano la scusa del Covid e forte di leggi scriteriate che li proteggono si permettono ogni sorta di soprusi e sberleffi.
Gerardo
Questa tutela vergognosa verso gli inquilini, sta mettendo in ginocchio tantissime persone che come me hanno:
- mutui da pagare;
- tasse su fitti NON incassati da pagare insieme all’IMU per una casa che non usano;
- spese di condominio che l’inquilino non paga
- spese di manutenzione ordinaria che l’inquilino paga
- spese di acqua luce e gas che l’inquilino moroso, senza alcun rispetto, arriva a consumare a livelli assurdi: addirittura avevo un inquilino che, in un trilocale di 70mq, arrivava al mese a consumare 20mc di acqua e oltre 400KW di elettricità per migliaia di euro di utenze non saldate;
- spese di caldaia, fossa biologica, TARI etc. che l’inquilino, chiaramente, non paga e mai rimborserà a me che ho pagato al posto suo;
- spese per ripulire e aggiustare immobili che gli inquilini, sapendo che sono intoccabili, danneggiano perché tanto non hanno nulla da perdere e da vedersi pignorato;
- problemi di manutenzione dovuti a danni dolosi da parte di chi, sapendo che non ha nulla da perdere, prima minaccia di non pagare mai se gli fai lo sfratto e poi, una volta ricevuta lo sfratto, inizia a fare danni per dispetto perché sarà anche difficile denunciarlo per provare il dolo;
- Rabbia e problemi di salute perché sai che non hai armi e sei TOTALMENTE impotente
- stress psicologico;
- problemi familiari ed economici;
- impossibilità a vendere la casa danneggiata e “frodata” dall’inquilino;
- ULTERIORI spese – PESANTISSIME – per avvocati, fitti persi da parte di inquilini seri che, non potendo entrare nella casa per l’occupazione abusiva di chi ha – anche il contratto scaduto e non onorato da anni – continua a stare nella casa e fare quello che vuole;
Questo estremo garantismo, finalizzato solo a tutelare chi ha torto ed è in malafede, distruggerà l’economia italiana.
Che senso ha garantire l’abitazione a chi è disonesto e per quale motivo, se bisogna dare un privilegio, si devono calpestare i diritti di chi non è ricco, ha fatto sacrifici, ha risparmiato, ha saltato vacanze, cene al ristorante, lussi di ogni tipo, cambio della macchina, vestiti nuovi e tanto tanto tanto tanto altro?
Si vieta al proprietario di cambiare le chiavi di casa perché la casa va garantita a tutti, ma per quale motivo, ciò che è una tutela – e quindi per aiutare le persone – deve poi rivelarsi solo un calpestare le finanze di chi non solo si trova a non guadagnare l’affitto – in questo caso andrei semplicemente in paro – ma ADDIRITTURA pagare tutto quello che ho elencato sopra: finanche tasse per guadagni non avuti e a cui non si può defalcare nulla.
Io non sono ricco e mi trovo in problemi serissimi.
Perché nessuno tutela i miei diritti? Tutto ciò è ingiusto.
Perché lo Stato italiano, se garantisce l’inquilino, non garantisce anche per tutte le spese che ho e che dovrebbe sostenere l’inquilino, e non mi garantisce neanche il pagamento degli affitti?
Perché io devo sopportare il costo sociale della casa per altri, tasse per guadagni TOTALMENTE mancati, e tantissimi costi già elencati?
Melissa
Noi proprietari di immobile stiamo vivendo mesi di grande angoscia perché vittime della disonestà dei nostri inquilini i quali, in virtù del blocco generalizzato degli sfratti si sentono legittimati dallo Stato non solo a non pagare, ma hanno anche assunto comportamenti nocivi nei nostri confronti e nei confronti del vicinato. Noi siamo inermi, anche quando chiamati a intervenire per sollecitare gli inquilini ad adoperare comportamenti rispettosi delle norme di buon vicinato, con arroganza ignorano le nostre richieste. In particolare la mia inquilina dopo aver pubblicato sulla sua bacheca Facebook la notizia relativa alla proroga degli sfratti al 31/12/2020 ha smesso di versare i canoni, ha arrecato molestie e danneggiato proprietà nostre e del vicinato per futili motivi, come la richiesta della vicina di stendere gli indumenti in modo da non invadere il suo balcone oppure un barbecue domenicale. La conduttrice non è vittima della crisi economica causata dal Covid, in quanto beneficiaria del reddito di cittadinanza, mentre noi viviamo giornalmente la crisi essendo una classica coppia precaria, che ha deciso di affittare parte dell’immobile per far fronte al mutuo e alle imposte sulla proprietà. Invece adesso ci troviamo a dover affrontare anche le spese legali in un contesto economico incerto in cui non sappiamo se riusciremo a conservare il nostro posto di lavoro. Abbiamo estremo bisogno di liberare l’immobile per la nostra sicurezza e per quella dei nostri vicini, ormai stanchi di subire continue ritorsioni. Chiedo il Vostro intervento per eliminare questa ingiustizia sociale ai danni di piccoli proprietari. Non siamo i carnefici, bensì le vittime.
Fulvio
Invio in allegato copia della lettera da me inviata il 23 settembre al Presidente Mattarella (riportata di seguito, ndr), in merito a quanto prevede l’articolo 42 della Costituzione italiana:” la proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale “.
La mia fiducia nei confronti di chi, lautamente compensato, dovrebbe agire per la tutela dei legittimi interessi dei cittadini è ormai finita: non solo non è stato previsto un indennizzo nei confronti dei legittimi proprietari ma non è stata cancellata la relativa IMU (non ho pagato la rata di giugno e non intendo pagare quella di dicembre).
Chissà se il mio inquilino ha usufruito del bonus vacanza o del bonus bicicletta: sicuramente ha usufruito del mio appartamento senza pagare l’affitto per 16 mesi e per due anni della gestione condominiale senza pagare gli oneri connessi.
Buongiorno Presidente.
Mi rivolgo a lei in virtù dell’articolo 68 della nostra Costituzione (il Presidente della Repubblica vigila sul rispetto della Costituzione).
Ritengo che con il blocco degli sfratti prorogati fino a fine dicembre 2020 si sia violato l’articolo 42 della nostra Costituzione (la proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale), in quanto non è stato previsto alcun indennizzo.
Inoltre non è stata fatta alcuna distinzione per l’esecutività degli sfratti derivanti da morosità anteriore al 2020 (nel mio caso da settembre 2019).
A questo si deve aggiungere che da parte del Governo non è stata emanata alcuna direttiva nei confronti dei Comuni, nella quale veniva disposto il non pagamento dell’IMU.
Allego alla presente la corrispondenza – rimasta ad oggi senza una sola risposta – da me inviata ai presidenti, ai vicepresidenti e ai segretari delle Commissioni Finanze e Giustizia di Camera e Senato, oltre a quella intercorsa con il Comune di XX (cui la presente è inviata in copia) .
Non ho la pretesa di una sua risposta in merito a quanto sopra scritto e in allegato: chiedo soltanto di non leggere una risposta data da altri.
La saluto con la seguente affermazione: con l’aumento della mia età continua inesorabilmente a diminuire la fiducia nei confronti di chi rappresenta e opera per conto dello Stato (amministrativo centrale e periferico, esecutivo, giudiziario, legislativo), con un senso di vergogna nei confronti dei più giovani per tutti i problemi che dovranno affrontare al nostro posto.
(…)
aaaaaaaaaaa
Salvatore
Vi racconto la mia esperienza per la quale sono a chiedere di non approvare l’ulteriore proroga del blocco generalizzato degli sfratti. Dopo una vita di lavoro, sono riuscito ad acquistare una casa che, grazie ad un prestito concessomi dalla banca, ho ristrutturato ed ho locato nel mese di luglio 2018 ad un uomo separato, titolare di una carrozzeria. L’inquilino, che ha pagato solo per i primi mesi, si è rivelato subito un delinquente seriale delle locazioni. Infatti dopo mie ricerche, ho saputo che anche in tante altre occasioni, ha approfittato della legge degli sfratti che in molte circostanze consente di restare per anni in casa senza pagare l’affitto. Da dicembre 2018 non ho più riscosso il canone di locazione, ma ho continuato a pagare le tasse, l’IMU, le utenze e le spese legali per avviare il procedimento di sfratto. Inoltre, quando sono andato a chiedere ciò che mi spettava, mi ha anche minacciato di tagliarmi la gola. Specifico che l’inquilino non ha subito alcun danno dal covid perché ha sempre lavorato anche durante la prima ondata.
Finalmente a giugno 2020, dopo numerosi rinvii del Giudice, sono riuscito ad ottenere la convalida dello sfratto. Tale situaazione ha messo a dura prova la mia stabilità economica, soprattutto per i debiti contratti per gli interventi di ristrutturazione. Prorogare ulteriormente il blocco degli sfratti, per me sarebbe una tragedia, che mi porterebbe a perdere definitivamente la casa e una vita di sacrifici. Purtroppo nel mio caso il soggetto fragile non è l’inquilino. Chiedo pertanto di non accogliere l’assurda proposta di rinviare ulteriormente il blocco degli sfratti.
Matilde
Vivo della mia pensione di insegnante di lettere. Il mio appartamento nel centro storico di Roma è affittato dal 2012 a XX (partito politico) nella persona del presidente XX (ora presidente del XX). Il dott. XX nonostante lo sfratto esecutivo continua ad occupare l’immobile senza pagare il canone d’affitto dall’agosto 2019, senza pagare le quote condominiali e di riscaldamento. Il tutto per un debito enorme di circa 50.000,00 €. Il peso di questo debito accumulato da XX è insostenibile e non riesco a liberare il mio appartamento. Una proroga negli sfratti è inconcepibile, assurda, ingiusta e sarebbe per me una tragedia. Se potete datemi un consiglio o almeno battetevi perché la proroga non sia approvata e venga rispettata la proprietà privata.
Stefania
Buongiorno, mi chiamo Stefania e vi scrivo da Messina. Sono proprietaria di tre appartamenti, quindi appartengo alla casta dei privilegiati palazzinari! In uno ci vivo e gli altri due, sapendo qual è la storia in Italia, li affitto solo ed unicamente a studenti tramite apposito contratto a norma di legge, accompagnato dagli accordi territoriali.
Ci tengo a precisare che sono venuta a conoscenza delle agevolazioni fiscali per il proprietario solamente tramite internet, dunque senza le associazioni dei piccoli proprietari saremmo a mare.
Quest’anno causa Covid niente studenti. Preferisco fare la fame ma non affitterò mai a stranieri nè a residenti e neanche a lavoratori fuori sede perchè non fido nemmeno di loro (questione 4+4 alla scadenza del transitorio). Infatti, vivo solo di questo affitto ricavato dai due appartamenti ereditati quest’anno dai miei genitori che per fortuna sono al centro città. Tutti pensano che noi proprietari campiamo di rendita, come se lavorare non ci piacerebbe, non foss’altro che per dignità e occupazione esistenziale! Causa spaventosa dichiarazione redditi senza cedolare secca (affitti a canone concordato dei quali non ero a conoscenza) + acconto IMU e manutenzione ho esaurito i miei piccoli risparmi in banca. Il bello è che non posso neanche accedere al reddito di cittadinanza!
Cominciamo bene. Pertanto, quest’anno il saldo IMU, la commercialista, i tre condomini, l’assicurazione auto e tutto il resto me le paga mio zio!!! Evviva il parentado in Italia!
Michela
Dott. Giuseppe Conte
epc A Tutti i membri del Governo e/o Parlamento
Scrivo la presente al fine di esprimerle tutte le mie doglianze, disappunto in merito al comportamento mantenuto da questo Governo nei confronti di noi professionisti, specialmente di noi AVVOCATI, la categoria più bistrattata in questo periodo di diffusione della pandemia covid-19!! Innanzitutto non abbiamo libero acceso agli Uffici Giudiziari, siamo trattati come untori, ospiti, persone fastidiose per i magistrati e per tutto il personale di cancelleria, specialmente qui nel SUD Italia, in CAMPANIA. E come si fa a lavorare!! Ci si deve prenotare per avere ingresso negli Uffici Giudiziari ma con tempi di prenotazione a ben 15 giorni di distanza, assurdo! A ciò si aggiunge che l’economia campana ormai l’avete distrutta in questi nove mesi, e dunque di conseguenza anche ai noi liberi professionisti non ci paga più nessuno!! Nonostante i processi pendenti, i cittadini sono completamente disinteressati, pagare un avvocato non è necessario, se non hanno cosa mettere a tavola!! La giustizia è l’ultimo problema per i cittadini campani, soprattutto quelli della provincia di Caserta. Io per pagare le spese di studio e condominiali, avevo dato in locazione a novembre 2019, prima della diffusione covid 19, privandomene, il mio garage ad un soggetto della provincia di Caserta, precisamente di XX, per deposito di materiale.
E dal mese di gennaio 2020, (prima della diffusione covid 19) questo soggetto si rendeva già moroso! Ho attivato a febbraio 2020 la procedura di sfratto che è andata molto molto a rilento a causa del bel regalo che ci avete fatto a noi piccoli proprietari, usandoci come ammortizzatori sociali con il BLOCCO DEGLI SFRATTI!! Io faccio fatica ad andare avanti, non ho lo stipendio fisso nè io né mio marito, anche lui libero professionista!!
Ed intanto questo soggetto, che era già dedito a sfratti come certificatomi dall’ Ufficiale Giudiziario che lo aveva appena sfrattato ad ottobre 2019, non paga non a causa del covid-19, come vorrebbe far credere, ma perché dedito agli sfratti. SI ERA RESO MOROSO GIA’ A GENNAIO 2020!! Ormai è UN ANNO che detiene GRATUITAMENTE, GRAZIE A VOI il mio garage. Intanto io le tasse le pago, il condominio e tutte le spese di studio che giungono mensilmente le devo affrontare. Oltre il danno anche la beffa!! Intanto, visto che avete bloccato sfratti fino al 31/12/20, con la speranza che non vi permettiate di prorogarli ulteriormente, avrei voluto notificare il preavviso sfratto a questo soggetto per poterlo eseguire i primissimi giorni di gennaio 2021, ma il dirigente dell’ UNEP del TRIBUNALE DI XX mi ha riferito che la calendarizzazione dell’esecuzione sfratti incomincia dal 2 gennaio 2021 in poi, che cade di SABATO, ovvio se ne parla LUNEDI’ 04/01/21 per avere la sola data e chissà quando riavrò il mio garage . Ed intanto questo soggetto che nella vita è sempre stato soggetto a sfratti, utilizza il problema del covid 19 per non pagarmi e sfrutta la mia proprietà gratuitamente, grazie voi!!! Pagatemi i canoni di locazione che non ricevo da circa UN ANNO visto che avete consentito tutto questo, io ho fatto sacrifici per acquistare QUESTO GARAGE e per ricavarci una piccola rendita, non ho lo stipendio fisso come voi!! Spero che questa mia comunicazione non resti lettera morta e facciate subito qualcosa!!!Avete lasciato cadere l’interpellanza dell’on. Bianche del 06/11/20 proprio in merito a questo argomento. IN ULTIMO CHIEDO INSERIATE ANCHE NOI AVVOCATI NEL DECRETO RISTORI TER IN QUANTO, anche se i nostri studi sono aperti e con tutte le spese da affrontare, nessuno viene a pagarci, atteso che l’economia è ferma qui in Campania e soprattutto qui a CASERTA!!!
Donatella
Mi trovo al limite della sopportazione umana! Siamo in presenza di un contratto locazione abitativa di natura transitoria periodo 17.12.18 al 30.9.2019, l’inquilino non vuole andare via. Il 18.12.19 il nostro avvocato cita l’inquilino in tribunale. Il 29.01.20 il Tribunale dispone lo sfratto per finita locazione (Ripeto: SFRATTO PER FINITA LOCAZIONE IN TEMPI NON COVID – NON PER MOROSITA’) e gli intima di lasciare l’appartamento entro il 30.4.2020. Poiché si trattava di contratto per locazione abitativa di natura transitoria, le utenze erano rimaste a mio nome. Il contratto recita “le utenze, acqua, luce, gas, rifiuti, verranno rimborsate al locatore dietro invio delle relative bollette, con bonifico assieme al primo canone successivo alla comunicazione della spesa “. A questa data (29.1.2020) era in debito utenze di 1.355,56 euro, da questa data l’inquilino non paga più nè indennità di occupazione, nè il rimborso delle utenze da me pagate. Il 22.7.20 il Tribunale conferma al mio avvocato che in data 23.5.20 è stata consegnata notifica con precetto ufficiale giudiziario che intima di andare via entro 10 giorni. Io ho continuato a pagare le utenze dando per scontato che a breve avremmo chiuso il rapporto. Nel frattempo è intervenuto il provvedimento governativo. Ho 65 anni non ho lavoro, non ho pensione insomma non ho nessun reddito, sono una casalinga sposata con marito 75enne, pensionato. Da oggi cesso di pagare le utenze, ho informato l’inquilino via raccomandata. Fino ad adesso mi sono indebitata sperando che questa storia avesse fine. Non ce la faccio più. Mio marito vuol darsi fuoco davanti al parlamento. L’inquilino è un egiziano. Egli asserisce che questa casa gliel’ha data Allah. Non è Allah, bensì Dessà. Lo sfratto non è per morosità. L’inquilino ha voluto la natura transitoria perchè era in procinto di acquistare casa (è anche scritto nel contratto). Anche io ho voluto la natura transitoria perchè contavo di tornare a vivere in quella casa. Lo sfratto è stato disposto prima dei provvedimenti covid. Chi devo maledire con tutto il cuore? Siamo esasperati Questa vicenda ci ha distrutto un anno di vita. Alla nostra età un anno equivale a 20 anni. Vorrei individuare la persona alla quale chiedere di restituirci una parte dell’esistenza. Non abbiamo più fede in Dio. Cosa possiamo fare?
Lorenzo
Attualmente in Italia è in atto sia il blocco degli sfratti sia quello dei Tribunali, in pratica il blocco di quasi tutto il comparto edilizio! Purtroppo mancano leggi chiare e azioni efficaci in materia, siamo in emergenza ma spero tanto che al più presto il Governo e Comuni se ne facciano una ragione almeno non subissando di tasse coloro che proprietari vengono di fatto espropriati del loro bene a causa di leggi “arzigogolate” non potendo allontanare dalla proprietà coloro che non pagano o la occupano abusivamente, è alle volte solo un appartamento ereditato e privo di reddito, “un inferno non vendibile” per il blocco affitti! La mia situazione è a dir poco paradossale ma comune a molte altre!
Morale? Ho un appartamento inutilizzabile pur pagando tutte le spese e tasse, non vendibile a causa del blocco.
Brunella
Sono un’insegnante pensionata: l’emendamento dei 5 stelle per tutelare gli inquilini morosi mi angoscia. La mia casa è frutto di sacrifici, l’inquilino ha una congrua pensione di funzionario della FIAT, c’è uno sfratto esecutivo del settembre 2019, antecedente quindi al Covid, gli accessi sono stati bloccati da marzo, blocco prorogato fino al 31 dicembre. Sono disperata…. l’inquilino non paga le spese condominiali il riscaldamento l’AMA da tre anni, cioè dall’inizio del contratto ed è un anno che non paga l’affitto!!!! Come si può tutelare una situazione del genere!!!! Come me sicuramente tantissimi piccoli onesti proprietari, costretti a pagare le tasse, a rispondere alle spese condominiali, di cui il proprietario è per legge solidale. Senza alcun introito…. Vige l’abuso l’illegalità!!
Roberto
Inaccettabile prorogare il blocco sfratti. Ho un inquilino la cui attività non è stata bloccati dai vari Dpcm, aveva smesso di pagare prima del primo lockdown di marzo e ora gli vogliono concedere la proroga? Inaccettabile
Giulia
Anche noi, a causa del covid, ci troviamo in una situazione difficile. L’inquino moroso ci deve circa 700 € e ovviamente andrò a pagarci le tasse su quell’importo che chissà se e quando vedrò. Noi viviamo di affitti poiché io, seppur laureata a marzo 2020, ho avuto ben poche opportunità di inserimento dato il periodo. Per non parlare del fatto che ho un terreno edificabile e pago da anni un IMU salatissimo ma non ho ancora costruito (se vi può interessare sarei pronta a parlare di questa vicenda davvero paradossale, tra l’altro trattasi di una delle lottizzazioni più grandi in Italia). Facciamo rete e chiediamo un cambio di rotta. Solo uniti può migliorare qualcosa.
Manuele
Sono il proprietario di un villino bifamiliare presso XX in provincia di Roma.
I miei inquilini non versano più nessun canone dal lontano agosto 2017. A seguito del difficoltoso iter legale, il 24 luglio 2019 il Giudice ha imposto sentenza positiva con relativo rilascio dell’immobile. Nei mesi di novembre e dicembre 2019 sono stati eseguiti i primi due accessi da parte dell’ufficiale giudiziario. Il terzo ed ultimo accesso era previsto il 10 Marzo 2020. Il sottoscritto, si è recato prima dinanzi alla caserma di XX dove le forze dell’ordine si sono rifiutate di prestare servizio, impugnando una misura quella del blocco sfratti ancora non ufficiale. Pertanto, oltre a non avere potuto effettuare lo sfratto, ho dovuto anche saldare il fabbro, la guardia medica e lo stesso ufficiale giudiziario.
Il sottoscritto è in cassa integrazione dal mese di maggio.
Sull’immobile in questione verte ancora un mutuo chiaramente a mio carico.
Possiamo evitare la proroga di questa norma assurda e anticostituzionale?
O almeno, si potrebbe distinguere le morosità pre e post Covid19?
Grazie per la battaglia che state portando avanti da mesi!
Linda
Comincio con lo scusarmi per il disturbo, ma siete l’unico ente che si è pronunciato in merito a questa situazione assurda, ho tentato tutte le strade e sono veramente disperata.
Mi chiamo Linda, ho 29 anni e sono originaria della provincia di Venezia. Da 3 anni vivo e lavoro a Milano.
In data 31 ottobre 2019 sono diventata proprietaria di un appartamento a Milano, non senza grossi sacrifici (sono al primo impiego, dopo una gavetta di 3 lauree, stage interminabili e inquadramenti contrattuali al limite della dignità). L’appartamento risultava locato dalla società venditrice a un signore coreano il quale risultava moroso da oltre un anno, che mi aveva assicurato già a giugno 2019 di essere in procinto di liberare l’immobile. Nel frattempo è stata avviata dalla società venditrice la procedura di sfratto, della quale ho ottenuto la convalida che vi allego. Alla data odierna però l’inquilino risulta ancora dentro l’appartamento, a causa del blocco delle procedure di sfratto che conoscete bene. Preciso che dall’occupante io non ho mai ricevuto un euro né di canoni di affitto, né nulla.
Il soggetto non accenna a collaborare, lamentando di essere senza lavoro e di non trovarne, e di non trovare altra sistemazione. So bene che con il rogito mi sono assunta delle responsabilità e che i termini di legge per queste fattispecie sono lunghi, ma al di là del fatto che l’occupante ci aveva assicurato collaborazione, questa spasmodica tutela a favore dell’inadempiente mi ha costretto per mesi a sostenere un oneroso affitto e un altrettanto pesante rata del mutuo, oltre ad altre spese che saltano fuori quotidianamente (IMU, imposta di registro, spese condominiali ecc.), mettendomi in una situazione di grande difficoltà. Inoltre, come potrete immaginare, nei conti che mi ero fatta non avrei mai potuto mettere in conto l’insorgere di una pandemia che avrebbe prolungato le procedure di sfratto di oltre 6 mesi. Ho contattato i servizi sociali, i servizi abitativi transitori, l’ALER, passo le giornate al telefono ottenendo solo un nulla di fatto (quando il telefono non suona a vuoto, le risposte sono sempre un passaggio di palla da un interno all’altro e da un ente all’altro). Mi dicono che ci sono delle procedure per l’assegnazione d’urgenza che possono essere attivate dal Comune, ma non mi risponde nessuno. Qualcuno potrebbe obiettare che si tratti effettivamente di urgenza, ma la mia situazione è davvero disastrosa: nel mezzo della pandemia il contratto di affitto dell’appartamento dove abitavo a Milano è scaduto e, approfittando dello smartworking, a metà febbraio sono tornata a casa dei miei genitori. A breve però dovrò tornare in ufficio a Milano e non ho un posto dove stare. La situazione che mi si prospetta è nera: potrei anche perdere il lavoro e dover rinunciare ai miei obiettivi, sudati e meritati, perchè non ho un posto dove vivere. Sono in cassa integrazione e non ho la possibilità di sostenere altre spese come un nuovo affitto.
Spero che questa mia testimonianza, che immagino sarà l’ennesima, possa essere d’aiuto al fine di far tentare la revoca di questa decisione insostenibile da parte del Governo.
Natasha
Dieci anni fa ho comprato, con sacrifici e aiuto dei miei genitori un appartamento con due camere. Dopo alcuni anni, per motivi di lavoro ho dovuto trasferirmi in un’altra città. Ho preso una casa in affitto lì e ho locato la mia casa. Per alcuni anni senza problemi.
All’inizio di quest’anno inquilini precedenti sono andati via e ho riaffittato la casa. E qui ebbe inizio il mio calvario. Dal primo mese del contratto (febbraio) l’inquilino nuovo non ha versato le mensilità e si è reso irreperibile, mi sono attivata subito per vie legali, perché con quell’introito, al netto delle imposte, IMU, manutenzioni, assicurazione ecc., coprivo solo 40% dell’affitto dove vivo ora e non sono, nè ricca nè benestante e non possiedo altre case. Da aprile sono senza lavoro, non mi hanno rinnovato il contratto per calo fatturato dovuto al lockdown.
Attualmente sono in attesa dello sfratto esecutivo, dopo tre mesi di grazia, concessa dal Giudice all’inquilino, che non ha pagato nulla, neanche alla scadenza del detto termine. Essendo l’inquilino nullatenente, non ho nessuna speranza di recuperare le somme dovute, ma lui tranquillamente potrà continuare a truffare lo Stato e altri privati, nulla avendo da perdere e con esperienza decennale nell’arte di sopravvivere alle spalle altrui. Nel frattempo, io ho pagato le spese condominiali, la rata di giugno IMU e le spese processuali. Tra due o tre mesi, non sarò in grado di pagare il mio affitto, perché i risparmi stanno finendo. Rischio il decreto ingiuntivo e la perdita della mia casa. Volevo chiedere alle associazioni e partiti politici, che si sono prodigati per il blocco generalizzato degli sfratti, mi ospitate voi a casa vostra??? E aggiungo: se possedete immobili liberi da mettere gratuitamente a disposizione delle persone in difficoltà, avrete tutta la mia stima!!!
Joanne
Le scrivo per esporLe la situazione in cui mi trovo ormai da due anni.
Sono proprietaria di un immobile situato a XX (LT) il quale consta di un locale commerciale e un magazzino. Nel mese di luglio 2018 ho stipulato un contratto di affitto concedendo entrambi gli spazi a un affittuario che ancora oggi vi gestisce la propria attività di ferramenta con forma legale di SRL (l’affittuario è amministratore della società e sua madre è socia di questa al 20%). Il soggetto, inizialmente adempiente, ha preso in possesso il locale nel mese di maggio, corrispondendo il primo canone nel mese di luglio, quando ha aperto al pubblico la sua attività. Dopo i primi mesi ha iniziato ad essere inadempiente adducendo futili motivazioni per giustificare il suo comportamento.
A febbraio 2019, il soggetto ancora inadempiente, senza alcuna raccomandata, affermò che avrebbe lasciato i locali nel mese di agosto. Ciò non avvenne e nel mese di agosto, sollecitato ulteriormente al pagamento dei numerosi canoni non versati, manifestò la sua intenzione di non lasciare i locali e di continuare a non versare i canoni anche nei mesi futuri, facendo leva sulle parole del suo avvocato il quale, conoscendo i tempi di uno sfratto, gli aveva garantito una permanenza serena per almeno altri due anni prima dell’intervento dell’ufficiale giudiziario e dei carabinieri. Ho ottenuto la sentenza di sfratto il 20/10/2019. L’ufficiale giudiziario si è recato presso i locali il 19/02/2019 concedendogli un mese di tempo per liberare gli spazi prima dell’apposizione dei sigilli che sarebbe avvenuta a fine marzo.
Il lockdown ha bloccato la procedura e nel frattempo ho pagato le tasse su tre mensilità non percepite (da agosto a ottobre) poiché per il pagamento delle tasse fa fede la data della sentenza di sfratto del Giudice.
Ho pagato l’IMU sul locale e il magazzino per un anno e mezzo senza percepirne l’affitto.
L’inquilino ha recato innumerevoli danni strutturali al locale. Ho cercato un accordo bonario con lui richiedendo solo la somma delle imposte pagate, ma ne sono conseguiti solo insulti.
Gli è stato notificato il decreto ingiuntivo ma ancora tutto tace.
Luigi
Buonasera, spero con tutte le mie energie che possiate fermare questa follia della proroga degli sfratti a fine 2020. Io avevo finalmente ottenuto il precetto di rilascio della mia casa da parte di inquilini (truffatori) che non mi pagano l’affitto da 14 mesi oltre alle spese condominiali e acqua (migliaia di euro). Sfratto esecutivo da dicembre 2019, finalmente a marzo doveva concludersi questo calvario ed invece la fortuna che sta con i delinquenti è arrivato il Covid: Io dico, cosa c…o c’entra il blocco degli sfratti con quelli per morosità, oltretutto già in fase di esecuzione ante-Covid? E’ un danno provocato? Allora se si bloccano gli sfratti, i proprietari avranno diritto al rimborso delle mensilità non pagate a partire dalla data del provvedimento di rilascio dell’immobile? Per favore tenete duro e non permettete questa ulteriore vessazione ai danni di chi ancora crede nel piccolo risparmio e fa girare l’economia.
Giuliana
Napoli (la casa è di proprietà è dei miei genitori).
Il nostro incubo risale a 3 anni e mezzo fa, quasi quattro, a marzo 2017. Gli inquilini hanno pagato solo un canone, dimostrandosi all’inizio gentili e molto disponibili. Sono entrati in casa nostra con delle giganti buste della spazzatura in cui avevano ammassate le loro cose, evidenza del fatto che questo è il loro modus vivendi. Quando ci siamo resi conto che non ci avrebbero più pagato, dopo aver litigato e messo zizzania tra noi e gli altri inquilini dell’edificio, abbiamo provato a incontrarli ed a parlare in modo civile con loro ma da quel momento non hanno più risposto alle nostre chiamate e sono scomparsi. Stanno rovinando e distruggendo la nostra casa, non pagano le quote condominiali né le utenze, spese che ovviamente dovremo pagare noi perché oltre il danno, c’è anche la beffa. Io e la mia famiglia, invece, stiamo continuando a lottare e a fare sacrifici per mandare avanti la nostra piccola attività artigianale. Lo Stato ci ripagherà i danni?
Chiedo, a nome di tutti i proprietari danneggiati dal blocco degli sfratti, che venga fatta giustizia, perché il nostro caso, come credo molti altri, non ha nulla a che fare con il COVID. Nel 2017, quattro anni fa, del covid non vi era nemmeno l’ombra. Il blocco generalizzato degli sfratti sta solo aiutando e facilitando il comportamento criminale di queste persone. I miei genitori sono persone anziane, mia mamma ha subito dei danni psicologici e morali notevoli. Voglio che ci venga restituita la nostra casa e riacquistare un po’ di, ormai persa, serenità.
Davide
Ho 33 anni e vivo a Milano:
- nel novembre 2018 ho acquistato un appartamento sebbene fosse a reddito, considerati i prezzi di Milano e le mie disponibilità, perché era l’occasione di acquistare un immobile più grande per me e la mia futura moglie anche nell’ottica di una famiglia.
- Il contratto d’affitto degli inquilini sarebbe infatti scaduto di lì a 7 mesi e io ho dato regolare disdetta alla prima scadenza dovendo andarci a vivere
- Il mio affittuario (una società immobiliare in accomandita semplice il cui socio accomandatario ha dichiarato di utilizzare l’immobile dome abitazione per la sua famiglia) ha regolarmente pagato l’affitto fino alla scadenza del contratto (maggio 2019) dopodiché, nel corso di una telefonata, mi ha avvertito che non intendeva lasciare l’immobile prima di luglio poiché non aveva trovato una soluzione sufficientemente comoda
- Alla mia richiesta di un confronto, la società e il suo socio si sono negati non rendendosi mai più reperibili, non rilasciando l’immobile e omettendo di pagare l’indennità di occupazione
- Nel dicembre 2019 ho ottenuto una sentenza esecutiva di obbligo di rilascio dell’immobile che ho messo in esecuzione nel gennaio 2020
- Da febbraio con la sospensione degli sfratti sono pertanto costretto a pagare le spese condominiali, l’IMU, il mutuo e un affitto per l’appartamento che ho dovuto trovarmi
- Segnalo che queste persone non sono affatto in difficoltà economica, conducono un tenore di vita medio-alto, sono spesso e volentieri in vacanza fuori città (anche per più settimane consecutive sia in estate che in inverno) addirittura la società immobiliare è titolare del diritto di usufrutto su un immobile di 5 vani che ha dato in affitto successivamente alla scadenza del contratto di locazione relativo al mio immobile
- Queste persone hanno espressamente riferito che l’unica ragione per cui non rilasciano l’immobile è che “non riescono a trovare una casa altrettanto comoda”, così dimostrando di non avere subito nessun disagio a causa del COVID, ma soltanto di stare approfittandosi della legislazione e della sospensione assicurata dagli ultimi DPCM.
Ferdinando
A luglio del 2019 ho ristrutturato ed arredato a XX una casetta di 40 mq., mi ha contattato un tizio dicendo che lui era un imprenditore e stava ristrutturando la sua villa a Pozzuoli ma purtroppo avendo un figlio con un grave tumore voleva trovare un posto momentaneo dove poggiarsi, non essendo io a Napoli, ma in vacanza, ho incaricato una persona di mia fiducia a mostrargli la casa. Questo signore si è presentato con moglie e figlio, ha versato una mensilità e abbiamo stipulato un contratto transitorio. Purtroppo già dal primo mese non ha più pagato da quel momento è iniziato il mio incubo. Nel mio appartamento dal luglio 2019 si trovano lui, la moglie, 5 figli ed il cane (ho anche scoperto che sono dei truffatori seriali). Ancora oggi con sfratto esecutivo in data 22 giugno 2020 i signori sono ancora in casa mia grazie al Governo e alle proroghe io non riesco più a pagare il mutuo.
Eleonora
Vorrei raccontare la mia storia, purtroppo simile a tante che si leggono.
Qualche anno fa ho affittato un piccolo appartamento a Milano comprato con i miei risparmi a una persona che ho scoperto in seguito essere un truffatore seriale ai danni dei proprietari di casa.
L’inquilino ha pagato con bonifico solo le prime mensilità, poi con assegni firmati da un’altra persona (che denunciai tramite il mio avvocato). Un bel giorno decise di non pagare più l’affitto, di sua spontanea volontà perché pubblica spesso su FB i lavori che svolge e non ha conti correnti ma una Postepay risultata vuota. Qui ha iniziò il mio calvario, purtroppo il truffatore non ha mai preso residenza nell’appartamento ma ha mantenuto quella vecchia dove era irreperibile da anni, è risultato addirittura cancellato dalle liste elettorali; sono quindi dovuto passare prima dall’ Organismo di conciliazione Forense, dove chiaramente non si è presentato all’udienza, in seguito presso il Tribunale e anche lì non si è fatto vedere. Ottenuta la sentenza (e intanto era già passato più di un anno) è iniziata la parte degli accessi con l’ufficiale giudiziario, che non subisce effetto. A marzo 2020 avrei finalmente ricevuto l’assistenza della polizia ma ecco che arriva il Covid e gli sfratti vengono bloccati fino al 31/12. Oltre ciò, come ho accennato prima, l’inquilino risulta nullatenente quindi il pignoramento va a vuoto, ma i soldi ce li ha e non perde occasione per pubblicare su FB i viaggi che fa e i lavori che svolge, oltre al danno la beffa. Sono passati più di due anni, mi rendo conto che se va bene forse mi daranno la polizia a marzo o aprile dell’anno prossimo perché intanto a Milano si stanno accumulando migliaia e migliaia di procedimenti, la mia situazione inizia ad essere difficile, non sono un “palazzinaro”, ho solo un piccolo appartamento in affitto e io perso il lavoro a causa del Covid, tra pochi mesi mi ritroverò in serie difficoltà economiche. Ma la cosa peggiore è sapere che una volta ottenuto l’intervento della polizia, questo farabutto sarà libero di fare con altri la stessa cosa che ha fatto con me, ci vuole una riforma totale delle leggi sugli affitti.
Giovanni
Sono proprietario di un immobile sito in XX (VA) mentre io ho residenza a XX (LE). Ho affittato il mio immobile nel febbraio 2019 e da allora ho ricevuto che una sola mensilità! L’inquilino, tramite agenzia, mi ha fatto pervenire copia del bonifico che attestava l’avvenuto pagamento della caparra e della prima mensilità insieme alla sua busta paga. A questo punto mi ha chiesto le chiavi per poter fare pulizia nella casa. Da quel momento sono cominciati i miei guai: il bonifico non è mai arrivato e da allora ha mandato una sola mensilità. La mia situazione si aggrava perché non paga le spese condominiali e l’utenza del gas che è intestata a me. Ultimamente sono venuto anche a sapere che nel mio appartamento entrano anche altre persone non autorizzate. Sicuramente avrà messo a disposizione la mia casa ad altre persone contribuendo così ad aumentare le spese di acqua e riscaldamento, divenute insostenibili! La legge non mi permette di staccare le utenze! Ho la sentenza di sfratto risalente a settembre 2019 ma a causa delle continue proroghe l’inquilino è ancora lì!!!!
Antonella
Sebbene apprezzi il Vostro impegno nel portare la voce dei proprietari di immobili alle istituzioni, sento il dovere, oggi più che mai dopo il secondo blocco degli atti esecutivi da parte del Governo in carica, di fare appello affinché possiate far leva e portare il grido di dolore e di profonda delusione di tutti coloro che, come la scrivente, paga regolarmente le tasse e si vede ora privata di un proprio diritto: LA PROPRIETÀ’ PRIVATA art. 832 c.c. e 42 cost. Per quanto riguarda la funzione sociale di tale diritto, credo sia ampiamente assolta da chi concede in locazione i propri beni immobili a terzi. Ritengo, pertanto, assolutamente inaccettabile che il privato e, penso soprattutto a tutti coloro che dei proventi degli affitti trovano la loro unica fonte di sostentamento, venga oggi privato di ogni tutela legale.
Per esperienza, professionale e non solo, il conduttore onesto che è in difficoltà chiama il proprietario di casa e cerca una soluzione. Il problema casa non deve gravare esclusivamente sulle spalle del privato!
Temo che, con questo ulteriore fermo delle esecuzioni, si innescherà un effetto domino irreversibile su tutto il settore immobiliare.
Ramona
Nel 2017 ho cambiato abitazione trasferendomi nella mia nuova casa che ho pagato accendendo un mutuo.
Non riuscendo a vendere entro l’anno l’abitazione (prima casa) nella quale vivevo dal 2008 perché nel frattempo il mercato immobiliare era collassato e la valutavano molto poco rispetto a quanto pagato, ho deciso di metterla in affitto.
I nuovi inquilini sono entrati a marzo del 2019 e a settembre dello stesso anno hanno smesso di pagare.
A dicembre ho avviato la pratica di sfratto ma i Tribunali in quel periodo lavorano poco per le festività natalizie e a gennaio non erano ancora rientrati da tutte le varie ferie.
A febbraio 2020 è partita la pratica di sfratto che è stata sospesa poi per il covid fino a luglio
a luglio, il Giudice gli ha intimato tre mesi per potermi pagare, entro il 2 ottobre 2020 dovevano pagarmi, al 13 ottobre c’è stata l’udienza con la quale il Giudice ha potuto constatare che non hanno saldato i loro debiti, addirittura il loro avvocato non si è neanche presentato in udienza.
Questi signori dovrebbero lasciare casa mia il 13 novembre ma, ovviamente, non hanno alcuna intenzione di farlo godendo del blocco degli sfratti che gli consentirà di stare a casa mia sicuramente ancora per molto tempo considerando che a gennaio vengono forse sbloccati gli sfratti e ora che arriveranno a farli tutti passerà molto molto tempo.
Nel frattempo questi signori continuano a dirmi chi sarà il Comune a pagarmi, ma lo scandalo è che per avere qualche spiccio che mi consenta una boccata d’aria il Comune pretende il blocco degli sfratti per due anni. La beffa è che se questi signori non hanno i soldi per pagare o non vogliono pagare, in quanto lavorano entrambi in nero, potrebbero stare in casa mia per ulteriori due anni più i tempi necessari per il nuovo sfratto quindi altri costi necessari per tutte queste procedure avendomi dato soltanto qualche spiccio attraverso i soldi pubblici.
Nel frattempo sono stata chiamata dai carabinieri perché gli inquilini volevano denunciarmi per stalking in quanto non gradiscono che io li faccia delle telefonate per capire come, se e quando hanno intenzione non di saldare ma semplicemente di lasciarmi la casa affinché io possa affittare a gente che paga, anche perché i soldi dell’affitto dovevano consentirmi di pagare il mutuo e se non pago la mia attuale casa va all’asta. Insomma rischio io di rimanere in mezzo a una strada.
Mi sento danneggiata dagli inquilini ma soprattutto dallo Stato che non mi consente di rientrare in possesso di quello che per me è un bene primario in quanto purtroppo il mercato immobiliare negli anni non mi ha potuto permettere di vendere la casa senza rimetterci veramente troppi soldi e nel frattempo io sto pagando tasse e spese ordinarie straordinarie.
Mi sembra assurdo non potete fare nulla per quello che mi sembra un abuso da parte dello Stato? Ho anche scritto all’Unione europea per cercare di capire se questa è una mossa che lo Stato può fare,
non penso che debba ricadere sui proprietari immobiliari che hanno già le loro beghe (io ho una piccola azienda e sono già stata chiusa tre mesi per il lookdown, il fatturato è decisamente in calo).
Tra l’altro questi signori a settembre 2019 hanno smesso di pagare ma a quei tempi di covid non ce n’era quindi questa è semplicemente una scusa stupida per punire chi i soldi invece di sputtanarli cerca di risparmiarli per costruire faticosamente una stabilità per la sua vita.
Roberta
Io ho un inquilino che non paga da maggio 2019, ha una busta di 1400 €, niente figli a carico, niente di niente, ho la sentenza di sfratto in mano, da lui fortemente voluto perché, mi ha detto (me lo ha pure detto!!!) così avrà una casa popolare. Assunto da 20 anni a tempo indeterminato nello stesso posto. Sentenza emessa. È stato condannato per FURTO. E lo Stato tutela un ladro con un reddito superiore a quello mio e del mio compagno sommati, e non me, che ho pagato un avvocato, ed è 20 anni che pago le tasse, e quella casa me la sono sudata.
Lucio
Impossibile sfrattare gli inquilini morosi da anni anche prima della pandemia. Trovo questo provvedimento iniquo e ingiustificato, fortemente punitivo per i cittadini onesti che pagano le tasse! Infatti così il cittadino è di fatto espropriato del proprio immobile, in quanto non può rientrarne in possesso, anche quando l’inquilino non paga e il Giudice ha ordinato lo sfratto. Il mio caso lo dimostra. Il mio unico appartamento, in via XXX, è stato affittato ad un professionista che non paga l’affitto dal febbraio 2019. L’ordine di sfratto esecutivo è del 14 luglio 2019, ma non è stato eseguito perché prima non è stato possibile ottenere la Forza Pubblica, e quando finalmente è stata ottenuta per il 7 aprile, il provvedimento del Governo ha sospeso gli sfratti esecutivi, anche se per morosità, addirittura anche se precedente alla pandemia! Ma quello che è ancora peggio, è che non solo non incasso l’affitto, ma devo pagare l’IMU e il condominio. A questo si aggiunge che ho 87 anni e devo vivere ospite da mio figlio perché non posso più pagare un affitto.
Michelina
Ho una inquilina che non potendo lavorare, non mi paga l’affitto da febbraio, siamo arrivati già più di € 6000. Calcolando che adesso devo fare causa per lo sfratto (come minimo ci vorrà un anno prima di avere lo sfratto esecutivo) questo “scherzo” mi costerà circa più € 20.000 tra spese e danni. Per noi piccoli proprietari immobiliari nessun aiuto, solo tasse da pagare. Per me la locazione è l’unica fonte di reddito.
Dana
Buongiorno Presidente Conte,
mi chiamo Dana e sono la mamma di una splendida bambina di 18 mesi. Attualmente sono incinta e sono alla 41esima settimana. Tra poco verrà al mondo la mia seconda figlia.
Di professione faccio l’infermiera, lo voglio specificare perché lei sappia che nonostante fossi incinta ho lavorato in prima fila per lottare contro questo maledetto virus. Le scrivo questa lettera per dirLe di come LEI abbia reso la mia vita un inferno. L’anno scorso abbiamo comprato una casa per noi. Abbiamo trovato questo bellissimo appartamento a XX un paesino in provincia di XX. La casa l’abbiamo acquistata locata con una famiglia all’interno. Inizialmente loro hanno pagato l’affitto ma poi hanno smesso. E ora non possiamo liberare la nostra casa a causa Sua, perché Lei ha bloccato gli sfratti. Sono una libera professionista perché ormai nessuno assume infermieri con contratto. Fanno prima assumerli con partita iva e una volta che non hanno più bisogno di noi ci lasciano a casa. Essendo libera professionista Lei sa bene che se non fatturi non hai nessun aiuto previdenziale. Viviamo solo con lo stipendio del mio marito (800 euro al mese questa è l’entrata nostra mensile) adesso anche lui è in cassa integrazione. Dobbiamo pagare il mutuo sia per la casa dove sono questi signori sia per la nostra casa. Oltre al mutuo ci sono anche le spese condominiali. Ma Lei che ne capisce con il suo stipendio da parlamentare?
Ora stiamo in affitto e anche qui dobbiamo pagare l’affitto e le spese condominiali. Mi dica come si fa a vivere con 800 euro al mese pagando un mutuo, un affitto e due canoni di spese condominiali? Poi dobbiamo aggiungere anche le utenze e il cibo per vivere. Poi siccome non abbiamo la residenza nella casa che abbiamo acquistato dobbiamo pagare l’IMU che Lei non si è degnato di rimandare. L’unico suo pensiero è quello di chiudere i locali alle 24 invece di aiutare veramente le persone.
Fino al 31 dicembre gli sfratti sono bloccati da LEI e noi non possiamo entrare in casa nostra. Quei delinquenti in casa mia hanno una convalida di sfratto prima di questa pandemia. Abbiamo chiesto l’aiuto per pagare l’affitto ma non lo possiamo ottenere perché c’è un requisito: non avere case di proprietà. Vedete come fate le leggi? Per non aiutare la gente. Presidente Conte, con le mani al cuore Le chiedo di sbloccare la situazione degli sfratti, di prevedere un contributo per tutti i proprietari in qui l’unica fonte di reddito era quella dell’affitto. Presidente Conte, con le mani al cuore Le chiedo di sbloccare la situazione degli sfratti per tutti quelli che la casa data in affitto è l’abitazione principale. Presidente Conte, con le mani al cuore Le chiedo di non farmi pagare le tasse sui canoni non percepiti. Presidente Conte, con le mani al cuore Le chiedo di non prorogare ulteriormente il blocco degli sfratti.
Roberto
Stamani sono andato nella sede Confedilizia di XX dove mi assocerò. Non ci crederete ma non ho la possibilità neanche di pagare l’associazione essendo proprietario di un piccolo appartamentino avuto in eredità dai miei genitori e che ho dovuto affittare per arrotondare l’esiguo reddito del mio lavoro di artigiano andando ad abitare con mio fratello rimasto vedovo. Ovviamente il mio inquilino non mi paga da 15 mesi e la sentenza di sfratto esecutivo è diventata carta igienica da quando questo Governo ha deciso di prorogare ulteriormente il blocco degli sfratti al 31 dicembre. Pago l’IMU, il condominio e le tasse di un reddito che non percepisco, l’inquilino mi sbeffeggia dicendomi che a dicembre ci saranno altre proroghe e che rimarrà ancora per moltissimo tempo. Sono disperato. Ma in che paese viviamo!!!!!!! che fine ha fatto la tutela giuridica del cittadino onesto? Caro Presidente di Confedilizia faccia tutto ciò che è in suo potere perchè questo scellerato Governo avrà sulla coscienza la perdita dei suoi migliori e onesti cittadini rimanendo in compagnia dei suoi simili e disonesti cittadini. Scusate lo sfogo ma se non fosse per mio fratello sarei stato un proprietario immobiliare che sarebbe andato a mangiare alla Caritas.
Mauro
Vi scrivo per la prima volta per chiedervi, con gli strumenti che avete, di fermare questo Governo dalla scellerata decisione di prorogare gli sfratti al 31 dicembre 2020 come da emendamenti nel decreto rilancio.
Sono un cassintegrato finito sul lastrico per aver affittato un piccolo appartamento ereditato dai miei genitori ad un inquilino che non ha i miei problemi economici e non mi paga da 11 mesi, ed il titolo di sfratto esecutivo che ho è diventato carta straccia.
Pago l’IMU e IRPEF per un reddito che non percepisco.
Questo è un attacco allo stato di diritto e alla tutela dei cittadini onesti.
Fate qualcosa, fate modificate questo emendamento folle!!!!!
Cari Signori di Confedilizia mi sa che non possiamo stare fermi e subire, non ci resta che fare ricorso alla Corte Costituzionale per modificare questo scellerato emendamento del blocco degli sfratti. D’altronde ritengo ci siano tutti gli estremi per tale ricorso.
Luciano
Sono un pensionato sociale e, per arrotondare, sono andato a vivere con mio figlio ed ho affittato la casa dove abitavo ad un imprenditore.
A giugno del 2019 decide di non pagarmi più e alla mia minaccia di sfratto mi risponde che tanto la legge lo tutela e che sarebbe rimasto ancora qualche altro anno in casa mia. Purtroppo aveva ragione! Il Giudice, a gennaio, ha disposto lo sfratto esecutivo ma tra covid e proroghe continue non c’è stato nulla da fare. Sono in seria difficoltà economica e disperato perché oltre il danno c’è anche la beffa di dover pagare l’Irpef, l’IMU e anche il condominio. Mi chiedo, questi del Governo stanno bene? O hanno bisogno di uno specialista bravo? Signori avvocati di Confedilizia ma questa proroga al 31 dicembre è costituzionale? A che servono le sentenze dei Giudici? E cosa centrano gli sfratti per morosità in periodo covid con gli sfratti per morosità relativi allo scorso anno? Questi sono degli scellerati!!!!
Signori di Confedilizia per favore fate qualcosa, questi sono fuori di testa!!! Almeno modificassero questo emendamento riducendolo solo agli sfratti per morosità in periodo covid.
Pietro
Possiedo una proprietà immobiliare concessa in locazione abitativa con regolare contratto e per morosità, dal mese di febbraio 2020, ho dovuto richiedere lo sfratto.
La procedura segue il suo percorso con ripetute proroghe dovute alla emergenza Covid-19.
Per me si profila un anno senza incasso mensilità, pagare IMU e avvocati e vedere che la proprietà, acquistata con tanti sacrifici, sta deteriorando per l’incuria del inquilino che gode della mia proprietà con il consenso del Governo e non il mio. Ci sarà un RISTORO da parte del Governo?
Ada
Mi chiedo con quale diritto lo Stato italiano (dove lo stato di diritto è morto) si arroghi il diritto di bloccare lo sfratto per morosità di un contratto commerciale nel quale l’inquilino non paga da 2 anni e mezzo e che ha subaffittato illecitamente il locale (attività vietata in contratto)!
Qui non si tratta di COVID ma di attività delinquenziale e di esproprio vero e proprio. Il locatore paga le imposte (su canoni che non prende da anni) e l’IMU su un immobile che di fatto non è più (provvisoriamente) suo. In Russia, inquilini come questo erano definiti parassiti ed il regime non aveva pietà, lì la proprietà privata era vietata mentre qui (culla dello stato di diritto e della tutela della proprietà privata) lo Stato li protegge.
Anna
Mi chiedevo se la Confedilizia, col peso che può avere come Associazione nazionale di grande rilievo, possa rivolgersi al TAR per far ricorso contro questo provvedimento ingiusto e lesivo del diritto di proprietà, diritto fondamentale in uno Stato democratico.
Salvatore
Ma per i proprietari che hanno sentenza di sfratto??? Che continuano a pagare IMU e tasse ed hanno delinquenti in casa che godono gratuitamente dell’immobile? Chi ci pensa?
Leonardo
Questa è veramente una vera e propria ingiustizia. Infatti i contratti, salvo diversi accordi, prevedono normalmente il pagamento della pigione entro il 5 del mese in corso.
Se un inquilino non paga alla scadenza, il proprietario lo solleciterà e si fa presto ad arrivare al 5 del mese successivo. Qui scatta la possibilità di intimazione di sfratto, la morosità è ora di due mesi (sempre che il proprietario non si faccia convincere ad aspettare ancora).
Comunque si può presentare il ricorso in Tribunale e quindi da questo momento decade l’obbligo fiscale. In ogni caso al minimo sono trascorsi almeno 3 mesi, dato anche il tempo da concedere all’avvocato per la redazione degli atti.
E perché mai il proprietario deve pagare l’Irpef per un sistema sbagliato?? (Dell’IMU non si parla neanche perché si tratta di una patrimoniale). Si ha forse paura che il conduttore paghi in nero? Non si pensa che potrebbe sempre farlo e che molti rapporti sono proprio in nero per tutti i problemi arrecati dall’attuale legislazione in tema di locazioni e dall’esageratissimo carico fiscale?
Alessandra
Sono una studentessa, per mantenermi una camera a XX, ho affittato un piccolo appartamentino che mi hanno donato i miei genitori sobbarcandosi un mutuo ventennale. L’inquilino non mi paga da agosto 2019, il Giudice ha disposto lo sfratto esecutivo ma tutto si è fermato a marzo di quest’anno. I miei genitori (mio padre è un piccolo artigiano) non riescono a pagare il mutuo, l’IMU, il condominio e l’IRPEF di un reddito che non percepiscono e non possono più mantenermi. Sono stata costretta a lasciare la casa e l’università perché non posso più frequentarla a 1000 Km di distanza.
Appartenendo ad una famiglia umile avevo idee di centro/sinistra.
Maledetto il giorno che ho votato PD.
Ringrazio questo Governo per avermi tolto i sogni ed il mio futuro. Me ne ricorderò per le elezioni e per tutta la vita.
Paolo
Sono un pensionato dello Stato, per comodità vivo in una struttura per anziani, ma per potermela pagare oltre alla pensione ho dovuto affittare la casa dove abitavo.
Ma dal settembre del 2019 l’inquilino ha deciso di non pagarmi più.
A gennaio il Giudice ha disposto lo sfratto esecutivo, ma tra covid19 proroghe continue fino all’ultima proroga del 31 dicembre 2020 mi ritrovo a dovermi fare aiutare dai miei figli per continuare a stare in questa struttura ma non posso continuare a lungo per cui mi toccherà lasciare la struttura senza poter tornare a casa mia e francamente non so dove finirò.
Ma vi sembra giusto tutto questo? Lo Stato, che ho servito per una vita, adesso non mi garantisce la minima tutela di diritto!!!!!!!!
Caro Stato ricordati che stai buttando un anziano tuo servitore in mezzo ad una strada avendo una casa di proprietà. Governo senza coscienza!!!!!
Farò in modo di non dimenticarmene per gli anni che mi rimangono da vivere.
Giovane coppia
Siamo una giovane coppia di Brescia che nel 2018, armata di tanti progetti e sogni per il futuro, acquista la sua prima casa. Si tratta una villetta a due piani, al momento suddivisa in due appartamenti con ingresso separato, l’acquisto perfetto: per i primi anni avremmo affittato il piano di sopra per coprire parte dell’oneroso mutuo che altrimenti non ci saremmo potuti permettere (io studiavo, il mio compagno invece lavorava) e saremmo vissuti al piano di sotto; poi, quando la nostra famiglia fosse cresciuta, avremmo utilizzato per noi anche il secondo piano. La casa è vicino all’università, i potenziali locatori tantissimi. A settembre 2018 affittiamo per un solo anno le stanze del piano di sopra. Abbiamo deciso di affittare la singola stanza e non l’appartamento intero, e solo per un anno, pensando di essere più tutelati: se un inquilino non avesse pagato, come troppo spesso si sente, avremmo avuto le entrate delle altre due stanze per coprire le spese. Allo stato attuale, ottobre 2020, non posso avvicinarmi a quella casa perché uno degli inquilini, da una stanza che aveva in affitto, si è impossessato di entrambi gli appartamenti: del primo, facendo fuggire le sue inquiline e cambiando la serratura, del secondo, distruggendolo pian piano e minacciandoci se ci avviciniamo. Procediamo con ordine. Dopo aver pagato 2 mensilità, l’inquilino smette di pagare – è dicembre 2018. Entrambe le sue coinquiline disdicono il contratto prima della sua scadenza naturale e intanto iniziamo a notare che l’inquilino raramente è sobrio. Dichiara di aver perso il lavoro, che è solo un momento di difficoltà temporanea, e che a breve ricomincerà a pagare.
Ad aprile 2019 ci rivolgiamo all’avvocato e iniziano le procedure per avviare lo sfratto.
A maggio 2019, mese in cui sarebbero dovuti iniziare i lavori di ristrutturazione dell’appartamento del piano di sotto, per poi poterci noi andare a vivere in pianta stabile, inizia l’inferno. Un’inquilina chiama il mio ragazzo chiedendogli di andare a verificare il funzionamento della caldaia. Mentre loro sono in soffitta a capire qual è il problema, sale anche l’inquilino, visibilmente ubriaco, e minaccia di ucciderlo con una coltellata nel petto se fosse entrato ancora in quella casa. Il mio ragazzo se ne va e chiama il 112, che non interviene perché ormai non c’è più pericolo imminente. Si può solo fare denuncia, ma i carabinieri a cui ci rivolgiamo, che già conoscono l’individuo, sminuiscono l’accaduto.
Da quel momento, anche la seconda inquilina, che aveva assistito alla scena, si dichiara impaurita e lascia la casa.
A settembre 2019 scade il contratto e l’inquilino, ormai solo in casa, cambia la serratura del piano di sopra, impedendoci l’accesso (in soffitta e nelle due camere vuote abbiamo cose nostre di cui non possiamo rientrare in possesso) e impedendoci di affittare le due camere rimaste vuote e che lui mai ha avuto in affitto. Per sigillarci fuori anche dal nostro appartamento, quello al piano di sotto, mette della colla liquida nella serratura del cancellino, delle porte dell’appartamento, sia frontale che sul retro, e della basculante del garage, chiaramente scavalcando le recinzioni che dividono i due appartamenti ed entrano quindi nella nostra proprietà.
Rintraccia mio suocero e inizia a chiamarlo ossessivamente. Chiama anche il mio compagno, minacciandolo di perseguitare i suoi parenti e in particolare suo padre, se non gli avessimo lasciato la casa (…). Nel frattempo, l’udienza di convalida di sfratto è rinviata da settembre a novembre e poi da novembre a gennaio, per vizi di notifica – l’inquilino non ritira la posta e dà indicazioni al portiere del suo vecchio appartamento, dove ha la residenza ma da cui è stato sfrattato da anni, di non firmare per ricevere comunicazioni sue. In Italia, a quanto pare, tanto basta per rimandare i processi. Lui, nel frattempo, sa esattamente quando è l’udienza perché lo scrive sui muri del nostro appartamento, violando nuovamente la nostra proprietà e imbrattando citofoni, contatori, colonnine in marmo, muri e cassette della posta. Nonostante ciò, si deve fingere che non sappia la data dell’udienza e quindi la si deve rimandare.
A gennaio 2020, pochi giorni prima dell’udienza, scavalca nuovamente la recinzione, armato di martello e inizia a martellare prima la porta sul retro, poi quella frontale, sfondandola e rompendola in numerosi punti. Avvisati da una notifica delle telecamere di sicurezza, acquistate ed installate esclusivamente per i comportamenti di questa persona, chiamiamo il 112 e ci precipitiamo sul posto, lui vedendo il mio compagno gli corre incontro col martello urlando che l’avrebbe ucciso. Fortunatamente il mio compagno è ancora fuori dall’abitazione e grazie alla cancellata che li divide, la scampa.
Arrivano la polizia, l’ambulanza, l’automedica e l’inquilino viene portato in ospedale in trattamento sanitario obbligatorio, non prima di aver urlato ancora, davanti a medici, soccorritori e carabinieri, che avrebbe ucciso il mio compagno.
All’udienza di sfratto si presenta la sorella, che chiede un rinvio in quanto il fratello è in ospedale, e dice che lui “è sempre stato così” e che è stato sfrattato da tutti gli appartamenti in cui è vissuto. L’unico modo per evitare un nuovo rinvio, secondo il Giudice, è trovare un accordo: noi gli concediamo più giorni dei 30 dovuti per lasciare l’appartamento, loro lo lasciano in modo bonario, senza che sia necessario il ricorso all’ufficiale giudiziario. La sorella si prende la responsabilità di svuotare personalmente l’appartamento entro il 29 febbraio, data ultima concessa dal Giudice. Da quel momento la sorella si fa evasiva fino a bloccare le nostre telefonate e intanto, 10 giorni dopo averci sfondato la porta a martellate, il nostro ospite rientra in casa come se nulla fosse e inaugura il ritorno entrando nuovamente nel nostro giardino scavalcando le recinzioni. Da quel momento per ben 6 mesi cede una stanza dell’appartamento ad un senzatetto che vive lì in pianta stabile, ha le chiavi di casa e si intesta pure le utenze, che erano intestate a noi e che abbiamo dovuto disdire dopo che sono iniziate ad arrivare bollette da € 700 per volta, che non potevamo pagare. Anche il senzatetto, insieme all’inquilino, inizia ad entrare anche nella proprietà del piano di sotto: ormai è tutto loro.
La volta in cui siamo passati di lì a controllare la casa, l’inquilino si è affacciato al balcone con un’ascia minacciando di ucciderci se non ce ne fossimo andati. Intanto arriva il coronavirus e il Governo inizia a bloccare continuamente l’esecuzione dello sfratto. Attenzione: non gli sfratti, che si possono ancora ottenere, ma l’esecuzione di essi, cioè l’esecuzione di una sentenza già regolarmente emessa da un Giudice. A settembre 2020 finalmente ha luogo, dopo 4 rinvii, la mediazione obbligatoria che precede l’udienza civile per il recupero del credito. Il mediatore ne dichiara il fallimento per le continue bugie e il comportamento aggressivo dell’inquilino che inizia già in quella sede a minacciarci e che quando nel pomeriggio arriva a casa scavalca nuovamente la cancellata, entra in casa nostra, rIMUove le telecamere di sicurezza, le getta dall’altro lato della strada e inizia a distruggere il giardino, sollevando di peso scansie e tavoli e scagliandoli lontano furiosamente. Posiziona poi una scansia davanti al nostro cancellino per impedirci, per l’ennesima volta, l’ingresso nella nostra proprietà – non che abbiamo più molta voglia di andarci, in quella casa. Arrivano 3 pattuglie della polizia, davanti a cui lui continua con le minacce (“ricomincio a drogarmi e poi lo uccido” – “io starò male ora ma tu starai male per sempre, la pagherai per sempre”). Ma dopo poco se ne vanno dicendo di non poter fare nulla in quel momento, lasciando in casa questa persona che continua ad aggredirci verbalmente dal balcone e che prova pure a tirarci addosso una fioriera. Ci suggeriscono di andarcene da lì – casa nostra – e di fare denuncia il giorno dopo, come sempre. La sera ci rechiamo davanti a casa per cercare le telecamere di sicurezza, l’inquilino si affaccia, ci minaccia nuovamente di ucciderci e chiede poi 30.000 euro per lasciare la casa così come l’ha trovata.
Al momento, io vivo ospite dei miei genitori e il mio compagno vive dove può, a volte da amici, a volte da parenti, qualche volta su una brandina in ufficio. Ci stanno tenendo fuori da casa nostra a suon di minacce di morte e nessuno sembra essere in grado o avere la volontà di intervenire. Le denunce per infinite violazione di domicilio, infinite minacce di morte, danneggiamento della proprietà, minacce armate, imbrattamento, estorsione, stalking non hanno ad oggi avuto alcun riscontro. In tutte è stato chiesto l’allontanamento di questa persona, per la nostra sicurezza. I carabinieri sostengono non ci siano gli estremi, il prefetto ci tranquillizza dicendo che la situazione è strettamente monitorata, col pm risulta difficile parlare, e tutti ci dicono di procedere con lo sfratto, che è la soluzione più veloce, più semplice, più “normale”. Non sanno che gli sfratti, che già normalmente richiedono anni, sono stati sistematicamente bloccati dal Governo, in tutela di un supposto diritto di avere una casa che l’inquilino ha sempre, a prescindere. Al momento, siamo noi a non avere una casa, ma paghiamo mutuo, IMU, Tari e fino a poco fa le bollette di un criminale. Non possiamo fare progetti, abbiamo un contratto per la ristrutturazione firmato, con acconti pagati, ma bloccato. Abbiamo acquistato una cucina che non possono consegnare. Non possiamo sposarci, mettere su famiglia, nemmeno fare progetti a breve termine e siamo costretti a vivere attaccati al cellulare per controllare le notifiche del sistema di sorveglianza in attesa della prossima violazione di domicilio, della prossima distruzione di proprietà, o magari di un incendio definitivo, questa volta. Ci dicono di non avvicinarci a casa nostra, per la nostra sicurezza. Ma che ne dite, invece, di allontanare lui? Il Governo ha bloccato l’esecuzione di questo sfratto: un truffatore che vive sistematicamente in questo modo, che non paga l’affitto da dicembre 2018, che ha un contratto scaduto da settembre 2019, che ha una sentenza di sfratto da gennaio 2019, che ci ha rubato due appartamenti e che minaccia di ucciderci, mettendo spesso in atto le minacce che fa. Ma che per 30.000 euro sarebbe disposto ad andarsene domani mattina. “Eh ma c’è il covid”. Già.
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Rossella (e sua madre Anita)
Sono la figlia di una piccola proprietaria immobiliare che per cause di forza maggiore ha dovuto mettere il proprio appartamento in affitto a una terza persona. Mia madre è una donna anziana pensionata con problemi di salute di natura neurologica, motivo per il quale, da un po’ di tempo a questa parte, sono io ad occuparmi di tutto ciò che concerne i suoi affari e i suoi interessi. A settembre 2018, per i problemi di salute sopra citati, mia madre si trasferisce a vivere con me e il mio compagno in casa nostra, in una città diversa da quella dove ha casa lei.
Ci troviamo pertanto a dover mettere a rendita il suo appartamento e lo affittiamo con regolare contratto a una donna con un figlio minorenne e un cane di piccola taglia. Già poco dopo la sua introduzione in casa, iniziano i problemi con la voltura delle bollette che, per un atto di gentilezza nei suoi confronti e di suo figlio (in modo tale che non si trovassero senza luce e acqua calda per i tempi tecnici che occorrono a ripristinare il tutto) lasciammo disgraziatamente in essere. Lei doveva solo volturare quelle utenze e portarle a proprio nome, come da contratto d’affitto in cui questa cosa era specificata nero su bianco. Dopo una settimana ancora non aveva fatto nulla e dopo miei continui solleciti, trascorso più di un mese, finalmente si decise ad alzare il telefono per fare la voltura. Ebbene la società erogatrice si rifiutò di prenderla in carico in quanto (così addussero) il suo codice fiscale risultava moroso. Scattò la chiusura amministrativa di default e le utenze finirono alle società di ultima istanza. Ma bada bene: NON a nome dell’inquilina, bensì a nome di mia madre! Da quel momento l’inquilina non fece più alcuna richiesta di voltura alle società di ultima istanza (società che operando nel contesto di ultima istanza/servizio di maggior tutela, sono obbligate per legge ad accogliere richieste di voltura da chiunque ne faccia richiesta) verso cui i contratti erano slittati e il tutto rimase a nome di mia madre per l’intera durata della permanenza dell’inquilina in casa. Unica eccezione fu rappresentata dall’utenza luce che, dopo un po’, riuscii a farla passare a nome dell’inquilina. Questo per via delle politiche interne diverse tra una società erogatrice e l’altra. Per qualche tempo, comunque, l’inquilina versava il dovuto per i suoi consumi all’interno del bonifico per l’affitto che, per inciso, versava quando voleva lei e non alla scadenza dei termini stabiliti nel contratto; fin quando poi, a un certo punto, l’affitto iniziò proprio a non pagarlo più. Nel frattempo io continuavo a sollecitarla ad effettuare la voltura del gas. Solleciti, i miei, che andavano tutti quanti a vuoto. E contestualmente cercavo di informarmi su come fare per ovviare a questa situazione. Così venni a sapere che staccando le utenze all’inquilino si è passibili niente meno che di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni” ragion per cui il proprietario, nonostante abbia oggettivamente ragione, si ritrova paradossalmente con le mani legate! Ma mettiamo, per ipotesi, che io, fregandomene, fossi voluta andare comunque fino in fondo: non avrei potuto fare nulla in ogni caso perché il contatore del gas, nell’appartamento in questione, si trova all’interno dell’abitazione! Onde per cui l’inquilina certamente non avrebbe mai aperto ad un tecnico che si fosse presentato alla “sua” porta per piombare il contatore a seguito di richiesta di chiusura del titolare dell’utenza!
La soluzione? Esistono diverse possibilità.
La prima: non pagare e aspettare che sia la società stessa (secondo i suoi tempi biblici) a staccare il tutto, agendo però in questo caso dall’esterno dell’abitazione (il che implicherebbe il taglio della colonna del gas. Taglio che, per poter essere in seguito ripristinato – dal proprietario s’intende – potrebbe comportare un salasso non indifferente qualora ci si trovi a metter mano sul manto stradale!! Ma questo, ovviamente, non lo si può sapere in anticipo. Il che, di conseguenza, implica assumersi il rischio di una spesa futura che potrebbe essere molto alta! …E a fronte di questo, sinceramente, visto che i soldi non crescono sugli alberi, noi non ce la siamo sentita.) Ciò detto, gli importi delle bollette non pagate, rimangono comunque penzolanti sulla tua testa come una spada di Damocle!
La seconda: segnalare ad ARERA (l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente) l’intera faccenda tramite il cosiddetto “servizio di conciliazione”.
Fatto anche questo (attualmente ancora in corso d’opera, ma dubito fortemente porterà a qualcosa, come d’altronde già anticipato da ARERA stessa).
La terza: pagare e rifarsi sull’inquilino a suon di decreti ingiuntivi e pignoramenti su ciò che di pignorabile ha. Ma qui si apre tutto un altro mondo che mi appresterò a descrivere più avanti nel corso di questo resoconto. Spero di non risultare troppo tediosa. Il punto è che sto cercando di esporre tutto ciò che ci siamo trovati a vivere (e i cui strascichi ancora non ci siamo lasciati dietro) e contestualmente l’ingiustizia sociale di cui siamo vittime! Tornando all’affitto, l’inquilina smette di pagarlo definitivamente a giugno 2019. Poco dopo, l’amministratore del palazzo (che nei mesi precedenti mi cercò più volte per segnalarmi comportamenti inappropriati dell’inquilina e di quello che non ho mai capito se fosse il suo attuale o ex compagno, ad ogni modo: il padre del bambino. Segnalazioni tipo: pipì del cane sulle scale lasciata senza pulire. Occupazione illegittima del pianerottolo e degli spazi comuni tipo il terrazzo condominiale con oggetti ingombranti. Escrementi e sporco lasciati sul terrazzo condominiale ad essiccare ecc. ecc. e a proposito del padre del bambino, aprirò a breve altra parentesi.)
Ad ogni modo, dicevo, quasi contestualmente allo smettere dell’inquilina di versare il dovuto per l’affitto e le bollette mai volturate; l’amministratore mi fa presente che le spese condominiali (comprendenti fra l’altro consumo dell’acqua, luce condominiale e pulizia scale) sono state versate dall’inquilina una sola volta e mancano all’appello un bel pò di spese arretrate che ci siamo dovuti sobbarcare noi!
Parte finalmente l’iter per la causa di sfratto. A ottobre 2019 l’inquilina viene convocata in Tribunale. Le vengono concessi di default tre mesi di grazia per sanare la morosità e il tutto viene rinviato a febbraio 2020. Arriviamo a febbraio 2020. L’inquilina è ancora dentro casa. Non ha affatto sanato la sua morosità e continua a non pagare né i suoi consumi di gas, né le spese condominiali. All’udienza di convalida di sfratto non si presenta. Il Giudice, dunque, convalida finalmente lo sfratto e ordina lo sgombero esecutivo per il 10 marzo 2020.
Di lì a poco il Governo dichiara il lockdown e il conseguente blocco degli sfratti fino a fine giugno 2020, poi prorogato fino a settembre 2020, infine prorogato nuovamente fino a 31 dicembre 2020. Termine ancora in vigore, ma su cui Camera e Senato già stanno discutendo per prorogarlo ulteriormente. Tutto questo è passato per lo più in sordina, sotto silenzio e solo ultimamente, dopo che per i piccoli proprietari immobiliari non sono stati previsti ristori di alcun tipo, ma solo tasse senza proroga (IMU e addirittura quelle sui fitti non percepiti qualora non si sia raggiunta almeno la convalida di sfratto!), qualcosina inizia a smuoversi.
Come tanti altri, anche la mia inquilina approfitta della situazione e rimane a fare da padrona in casa di mia madre fino ad agosto 2020, mese in cui, finalmente, di sua spontanea volontà, decide di andarsene.
Quando ci rechiamo nel nostro appartamento per riprenderne possesso e far firmare il foglio di rilascio all’inquilina, lo troviamo in condizioni pietose. Muffa da condensa, mobili rotti, logori e rovinati. Pareti sporche (addirittura alcune scritte sui muri!) e caldaia fuori uso che per due anni (cioè dall’ultimo controllo che facemmo fare noi prima di mettere la casa in affitto) non ha mai fatto il controllo (obbligatorio per legge, tra l’altro, e a carico dell’inquilino).
I danni così si aggiungono alla già lunga e consistente lista delle bollette e delle spese condominiali insolute e degli affitti non percepiti (oltre che ai capricci del fisco tra IMU e Irpef nonostante tutto!) .
Quello che doveva essere un investimento (nella nostra fattispecie: per cause di forza maggiore visti i problemi di salute di mia madre) è diventato un incubo! Un buco nero succhia soldi!
Io e il mio compagno abbiamo un mutuo da pagare, le bollette dei nostri consumi e le spese condominiali del palazzo dove abitiamo da sostenere. Mia madre percepisce una pensione minima di 500 euro mensili e siamo da 6 mesi (a fronte dei 3 previsti in tempi di normalità, cioè ante covid) in attesa che l’INPS la convochi per processare la sua richiesta di pensione di invalidità!
Dopo che mio figlio ha compiuto tre anni, quasi un anno fa, ho deciso di rimettermi in gioco lavorativamente parlando: avevo trovato un buon lavoro, ma tempo poche settimane e il covid ha cambiato tutto. I neo assunti con contratto di prova sono stati lasciati a casa e visto che avevamo iniziato da poche settimane, a noi, la cassa integrazione, non spettava.
Mia madre nel frattempo è peggiorata e non può essere lasciata a casa da sola. Così, al di là dei chiari di luna attuali sul fronte lavoro e non percependo ancora né l’invalidità né l’accompagno (parlo di mia madre), io non posso far altro che stare a casa con lei. L’unico a lavorare è il mio compagno, quindi dipendiamo dalla sua entrata e dalla pensione minima di mia madre. Ma per lo Stato, visto che come nucleo familiare possediamo due case (mia madre, chiaramente, ha dovuto trasferire la sua residenza qui da noi) noi siamo ricchi! Quando invece è esattamente l’opposto! Pian piano stiamo cercando di far fronte a tutto, ma proprio oggi è arrivata comunicazione da parte dell’ente erogatore del gas (e parliamo dei consumi dell’inquilina, dei debiti lasciati da lei!) che se non paghiamo entro un tot di giorni, la pratica sarà affidata a una società di recupero crediti! E a breve si farà certamente avanti anche l’amministratore di condominio del palazzo dove si trova l’appartamento di mia madre a battere cassa perché siamo rimasti indietro con i pagamenti!
Con lo sfratto e il decreto ingiuntivo, il Giudice, a febbraio, aveva condannato l’inquilina a pagare anche le spese condominiali che avevamo pagato noi al suo posto fino a quel momento, tutti i fitti che non ci aveva versato e tutti i mesi eventuali in cui avrebbe continuato ad occupare la casa dopo la data stabilita per l’esecuzione forzata (da marzo ad agosto parliamo quindi di sei mesi, oltre chiaramente a tutto il resto delle spese!)
Finora, di questi soldi che ci deve, non abbiamo visto un centesimo! E per recuperare le spese datate dopo la convalida di sfratto, dovremmo avviare un altro decreto ingiuntivo! Ma qui casca l’asino perché dopo aver lasciato la nostra casa, non sappiamo quale sia la nuova residenza della nostra ex inquilina! E prima di poter avviare qualunque cosa, il tutto le va prima notificato quindi è necessario scovare prima dove si sia andata a rintanare! A quanto pare i tempi per ottenere quest’informazione sono biblici e stessa cosa dicasi per ottenere le informazioni occorrenti per attuare i pignoramenti (ovvero conti correnti, eventuali beni a suo nome ecc.) senza considerare che qualora ci fossero altri creditori prima di noi (cosa che è quasi certa visto che già il suo codice fiscale risultava moroso all’atto della prima richiesta di voltura quando si era insediata nella nostra casa da poco), a noi non rimane che metterci in coda ed aspettare! Il tutto sempre che alla fine non risulti nulla tenente! E anche questa, purtroppo, avendo avuto a che fare con lei, mio malgrado, per molto tempo, non è una possibilità così remota. Anzi, inizio a sospettare che le buste paga che ci aveva presentato a garanzia nel momento della stipula del contratto, fossero false, benché siano state vagliate prima da chi di dovere! Ciononostante il dubbio permane.
Per concludere, visto che l’avevo tirato in ballo, apro e chiudo una piccola parentesi sul padre del figlio della mia ex inquilina. Trattasi di un tizio che non ho mai visto in vita mia e con cui ho avuto solo un rapporto telefonico “obbligatorio” perché ad un certo punto la mia ex inquilina era sparita! Cioè questa praticamente era sparita non so bene dove, lasciando il figlio con il padre, liquidandomi dicendo che per la gestione della casa, ogni problema, comunicazione ecc. dovevo rivolgermi a questo tizio che non avevo e non ho mai visto! Quasi un subaffitto, vietato da contratto tra l’altro! Fatto sta che il tizio era di un’arroganza unica. Più volte mi ha insultata al telefono. Ha discusso con un altro condomino del palazzo e quando la mia ex inquilina dopo mesi è tornata, è dovuta intervenire la polizia per placare gli animi perché litigava vigorosamente con lei. A quanto so, proprio a mettersi le mani addosso! So che in quel contesto è stato portato via dalle forze dell’ordine e che da allora se n’è tornato al nord Italia, suo luogo d’origine. Ma ciò che mi preme far presente in questa sede è che da quel momento e fino a quando la mia ex inquilina ha lasciato l’appartamento, io sono stata oggetto di stalking!
Mi ha mandato più e più volte messaggi chiedendomi se la tizia (l’ex inquilina) abitasse ancora nell’appartamento. Mi ha mandato messaggi per parlare male di lei (come se poi già non lo avessi realizzato da me che fosse una poco di buono!) e se non gli rispondevo mi minacciava inventandosi irregolarità dell’appartamento (cose inerenti “a norma”, “non a norma”) in maniera non solo del tutto arbitraria e non veritiera, ma proprio come se lui potesse in qualche modo mettere bocca sulla faccenda. Lui che non ho mai visto né conosciuto e il cui nome è completamente escluso dal contratto d’affitto! Insomma un pazzo con cui però mio malgrado, mi sono ritrovata ad avere a che fare!
Credo a questo punto di non aver tralasciato nulla e spero, ripeto, di non essere risultata troppo tediosa da una parte, dall’altra invece che questa mia testimonianza possa contribuire a sortire qualche effetto nelle sedi preposte.
Ps. Vorrei aggiungere che essendo considerati ricchi dallo Stato (in quanto come nucleo familiare possediamo due case) io, in base al nostro Isee (e nonostante l’impossibilità di lavorare attualmente come ho spiegato nel messaggio precedente causa le condizioni di salute di mia madre che necessita di assistenza h24) non posso accedere a benefit come il reddito di cittadinanza, né lei alla pensione di cittadinanza come integrazione alla sua pensione minima perché vive con due persone che hanno un’età predisposta per il lavoro!
Ma ciononostante, per antonomasia, è l’inquilino ad essere considerato parte debole! Quando è invece la categoria più privilegiata: in quanto spesso nullatenenti, dispongono di benefit statali ad altri preclusi!
Infine, data la situazione, per far fronte a tutte le spese che ci siamo dovuti sobbarcare e avendo scarse e mancate entrate lasciateci in eredità dall’inquilina a cui abbiamo dovuto sopperire; lo Stato, mi domando, dove pensa che li peschiamo questi soldi se non andando ad intaccare i già esigui risparmi messi via con difficoltà prima di tutta questa situazione? Risparmi che erano per nostro figlio! E ancora mi si viene a parlare di stereotipi come parte debole e parte forte?!
La sospensione delle attività degli ufficiali giudiziari e, nello specifico delle liberazioni degli immobili, ha notevolmente danneggiato la mia famiglia, nonché innumerevoli altri onesti cittadini.
Gennaro e Pina
Gentile Presidente,
io e mia moglie, residenti in Calabria, abbiamo deciso di acquistare un appartamento a Roma a seguito della scelta dei nostri figli di intraprendervi gli studi universitari e probabilmente le future ambizioni lavorative. Avremmo potuto pensare ad affittare un’abitazione, ma sarebbero stati soldi persi nel tempo e così, considerati i costi proibitivi degli immobili, siamo ricorsi alle aste giudiziarie, affidandoci ad un esperto e assicurandoci che umanamente nessuno ne avrebbe sofferto (abbiamo infatti individuato un appartamento “libero”). A maggio 2019 ci siamo così aggiudicati un appartamento, abbiamo acceso un considerevole mutuo e tutti i nostri risparmi di modesti lavoratori sono stati destinati all’anticipo della somma investita.
La soddisfazione di poter garantire un solido, seppur modesto, patrimonio per il futuro dei nostri figli, è stata offuscata dalle vicissitudini burocratiche e dal blocco delle liberazioni, che hanno impedito l’accesso all’immobile acquistato.
Il Giudice, emesso il decreto di trasferimento, ha successivamente sollevato dal compito di liberare l’immobile il custode giudiziario, demandando a noi aggiudicatari tale procedura. Sono così iniziate le conseguenziali spese del tutto inaspettate che ci stanno angosciando e togliendo addirittura il sonno. Quello che doveva essere un piacevole traguardo di soddisfazione si è trasformato in un vero e proprio inferno.
Abbiamo dovuto nominare un legale, sostenere i costi per l’affitto di un’abitazione di ripiego, affrontare le spese relative ai debiti intrapresi, pagare tutte le spese della casa di cui non possiamo disporre, cercare di sopravvivere con il nulla che ne rimane, e la beffa più grande sa qual è?????
La casa acquistata non è abitata da nessuno! L’ex proprietario risulta residente addirittura in un altro comune, le finestre sono sempre chiuse e noi che tanta necessità ne avremmo, non possiamo entrarci!!!!
Un vero paradosso
il punto è:
la norma deve tutelare necessariamente prima i più deboli, ma sarebbe necessario prima valutare che potrebbero esserci casi in cui il più debole è, in questo caso, chi ha faticosamente acquistato e non lucrato! non sempre l’affittuario o l’occupante si trova in una situazione di svantaggio rispetto al proprietario o all’acquirente, è indispensabile stabilire dei criteri affinché davvero si tutelino le situazioni più svantaggiate.
La nostra disavventura è stata addirittura affrontata, insieme a lei di recente (in onda il 23/11/2020), nella trasmissione “Mi manda Raitre” ed è oggetto, come Lei ben saprà, di innumerevoli interrogazioni parlamentari, questo a testimonianza di quanto sia rilevante la tematica e di quanto sia da attenzionare, ma anche e soprattutto da differenziare nelle scelte attuative.
Confidiamo, pertanto che, considerato il perdurare della situazione epidemiologica, laddove dovesse esserci una eventuale proroga delle sospensioni delle liberazioni da parte degli ufficiali giudiziari, si escludano almeno i casi come il nostro, consentendo quindi, la ripresa delle attività degli ufficiali suddetti, limitatamente alle situazioni che non compromettano lo stato di necessità, prioritariamente da salvaguardare.
Non è possibile immobilizzare un ambito applicativo indistintamente!
Esigiamo, da cittadini onesti, che si applichino le differenziazioni. Le assicuro che di fatto, l’ex proprietario della nostra casa sta molto meglio di noi e che invece noi siamo nella più totale disperazione in preda ad una vera e propria crisi familiare e psicologica.