Dichiarazione del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa
“Nella proposta di parere sullo schema di decreto legislativo di riforma della magistratura onoraria, la Commissione Giustizia della Camera chiede al Governo di escludere il trasferimento ai giudici di pace della competenza in merito ai diritti reali e alla comunione, rilevando che si tratta di materie che «comportano di frequente questioni di diritto complesse a prescindere dal valore».
Identico ragionamento dovrebbe essere fatto per la materia condominiale. Come noto, infatti, il condominio costituisce una species rispetto al genus comunione. In realtà condominio e comunione sono – sotto molti profili – la stessa cosa. Anzi, più correttamente, il condominio è (anche) comunione. Molte delle norme che governano la comunione trovano piena e diretta applicazione nei confronti del condominio. Si pensi alla previsione dell’articolo 1102 del codice civile in tema di uso della cosa comune: la regola fissata da tale norma trova piena e costante applicazione nella disciplina del condominio. Molte delle controversie tra condòmini sono incentrate proprio sulle questioni relative all’uso dei beni comuni e devono essere definite sulla base di questa norma, che appartiene alla disciplina della comunione e non a quella specifica del condominio.
È comunque l’esperienza quotidiana che ci dice che le controversie condominiali presentano, o possono presentare, grande rilevanza con riguardo sia ai diritti, anche di rango costituzionale, che ne sono oggetto, sia agli interessi economici coinvolti. Tali aspetti, inoltre, possono avere anche grande complessità con riguardo alle questioni giuridiche che ne sono oggetto: si consideri che negli ultimissimi anni le Sezioni Unite della Corte di Cassazione sono intervenute ripetutamente in materia, a testimonianza della delicatezza e della complessità sul piano giuridico delle questioni in discussione.
Alla luce di tutto ciò, auspichiamo che lo schema di decreto legislativo venga modificato nel senso di escludere anche le cause condominiali da quelle attribuite alla magistratura onoraria, in linea peraltro con l’impegno già assunto dal Governo a rivedere la materia”.
Roma, 7 giugno 2017
UFFICIO STAMPA