Oltre all’Imposta Municipale Unica a pesare sui proprietari di casa italiani vi sono anche altri balzelli, come l’Irpef, nel caso di immobili affittati o tenuti a disposizione, non locati, nello stesso Comune in cui si risiede. Vi sono poi le tasse che gravano in occasione di successione, donazione e compravendita. A questo proposito è rilevante l’incremento del gettito dell’imposta di registro per le casse dello Stato negli ultimi anni e in particolare nel 2022, quando ha raggiunto il valore più alto dal 2007, 5 miliardi e 472 milioni. Si tratta di risorse incamerate a spese di coloro che hanno acquistato un immobile, non solo a scopo di investimento, ma anche come prima casa. L’aumento delle compravendite e dei prezzi nello scorso anno ha quindi beneficiato anche le finanze pubbliche. La crescita del gettito di questa imposta tra 2019 e 2022 è stato del 14,6%, ma se prendiamo come riferimento la fine della crisi economica del 2011-2013 l’aumento da allora è stato di ben il 41,1%, superiore a quello che ha interessato tutte le entrate dello Stato nello stesso periodo. 13.4.2023