I nuovi dati forniti dall’Enea e dal Ministero della transizione ecologica (in copertina il quadro nazionale, sul nostro sito Internet le tabelle regionali) indicano che la detrazione del 110% per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici (il cosiddetto super-ecobonus) inizia ad essere utilizzata, anche se i condominii interessati non arrivano a 5.000 in tutta Italia.
L’auspicio è che anche i lavori di miglioramento sismico (il cosiddetto super-sismabonus) riescano – a più di un anno dal varo dell’incentivo del 110% – a decollare. In un Paese con la conformazione territoriale dell’Italia, infatti, gli interventi finalizzati alla sicurezza degli immobili hanno perlomeno pari importanza rispetto a quelli di tipo energetico, e in molte zone certamente superiore.
Come Confedilizia ha più volte rilevato, il superbonus soffre di alcuni difetti di fondo: per alcuni di essi – come l’obbligo della doppia conformità urbanistico-edilizia e la questione dei piccoli abusi (es. verande) – si è tentato di porre rimedio con il “decreto semplificazioni”. Altri sono tuttora presenti, come le lungaggini nelle procedure per la cessione del credito e le difficoltà nel reperimento di imprese disponibili allo sconto in fattura.
C’è poi il delicato tema dei controlli: per un intreccio fra disposizioni diverse e una recente sentenza della Cassazione, i proprietari rischiano di subire contestazioni dall’Agenzia delle entrate, magari per un errore involontario, anche 13 anni dopo l’avvio dei lavori. Un tempo francamente eccessivo, che non può non scoraggiare chi si accinge ad attivare le complesse procedure previste.
Peraltro, va detto che il nuovo modello della Cila-Superbonus, reso disponibile già agli inizi di agosto (è scaricabile dal sito Internet), recepisce le novità apportate alla normativa del superbonus dal “decreto semplificazioni”, rendendo più agevole l’accesso all’incentivo, nella maggior parte dei casi bloccato dall’impossibilità di ottenere le certificazioni di regolarità urbanistico-edilizia degli immobili. Il fatto che il modulo sia stato approvato con celerità farà sì che le assemblee condominiali potranno affrontare la fattibilità degli interventi connessi al superbonus con un’ottica diversa.
In vista della legge di bilancio, comunque, è importante richiamare l’attenzione sulla necessità di rinnovare tutti gli incentivi per gli interventi sugli immobili, per ciascuno confermando la possibilità di avvalersi della cessione del credito e dello sconto in fattura. Le altre detrazioni (come, ad esempio, quella del 90% per i lavori sulle facciate) non sono infatti meno importanti del superbonus, specie considerando tutti quegli immobili e quei soggetti che non possono accedere al 110%.
Dopodiché, quando l’esperienza del superbonus – necessariamente – terminerà, occorrerà porre mano a un riordino e a una stabilizzazione dell’intero sistema degli incentivi, così da dare certezze a proprietari, professionisti e imprese e, al contempo, non replicare quelle tensioni sul mercato (in termini di prezzi e non solo) che l’esperienza di questi mesi ci ha mostrato in modo evidente.
g.s.t.
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da Confedilizia notizie, settembre ’21
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