“La norma del decreto aiuti che limita, fino a negarla, la possibilità per i proprietari di locare le proprie case per periodi brevi a Venezia, è miope e pericolosa. Miope, perché non raggiungerà il dichiarato obiettivo di favorire l’incremento degli affitti di lunga durata, pericolosa perché rappresenta una gravissima violazione di un diritto costituzionalmente protetto come è quello di proprietà, negando il suo esercizio più elementare. Inoltre, impedirà l’utilizzo delle case in affitto non solo per turismo, ma anche per esigenze di altro genere come quelle lavorative, di assistenza a persone malate ecc. Il tutto, si badi bene, realizzando un’inaccettabile discriminazione nei confronti delle persone fisiche, poiché le imprese sarebbero escluse dalle nuove regole.
Peraltro, se l’intento è quello di accrescere l’offerta di abitazioni in affitto per uso residenziale, a Venezia come in altre città d’arte, la strada non è quella delle misure punitive, ma quella delle politiche incentivanti. Le cause della fuga dei residenti dai centri storici sono molteplici e complesse, ridurle alla brama di guadagni da parte di proprietari-speculatori è perlomeno semplicistico e denota mancanza di conoscenza della realtà oppure dolosa negazione della stessa per altri fini.
Ai proprietari si chiede di pagare ogni anno una patrimoniale Imu a livelli da esproprio, di fare assistenza pubblica al posto dello Stato attraverso misure come il blocco degli sfratti, di ottemperare a mille obblighi in materia di impianti e simili, ma se tentano di trarre un reddito dal frutto del loro lavoro e del loro risparmio, bisogna castigarli. E ciò, mentre il patrimonio immobiliare pubblico viene lasciato andare in malora.
In Parlamento si sta compiendo un errore colossale. Se c’è qualcuno che ha ancora un po’ di buon senso, ponga rimedio”.
Lo ha detto Giorgio Spaziani Testa, presidente della Confedilizia, intervenendo a Venezia al convegno “La proprietà immobiliare tra vincoli locativi, tasse e diritti di libertà”.
CONFEDILIZIA-Ufficio Stampa