Italia, caso unico: prezzi delle case ancora più bassi rispetto a 14 anni fa
A giugno gli immobili costavano il 5,2% in meno rispetto al 2010. È un numero che “parla” e dice che cosa sta succedendo ai prezzi degli alloggi.
Ma c’è di più: 5,2% è la percentuale, fornita da Eurostat, che indica la diminuzione nominale, ovvero non tiene conto dell’inflazione, che si è verificata nel frattempo, che è stata di ben il 28,2%. Questo significa che in termini reali il costo delle case è sceso molto di più. Se poi guardiamo agli immobili esistenti, la grande maggioranza, il calo, sempre nominale, è stato ancora maggiore: del 14,5%. Nel caso di quelli appena costruiti, invece, c’è stato un incremento del 28,8%, tuttavia inferiore a quello registrato in media nell’Unione Europea, +59%.
Non è stato un fuoco di paglia. Una boutade. Una bolla mediatica. La deregolamentazione del mercato delle locazioni in Argentina, decisa a dicembre dal neo presidente Javier Milei, ha cambiato, si può dire, stravolto il mercato delle abitazioni nel Paese. Vediamo perché.
Dopo l’approvazione, voluta dall’allora maggioranza peronista tra il 2020 e il 2023, di due leggi molto restrittive sulle libertà dei proprietari e dei conduttori, il numero di appartamenti messi a disposizione del mercato era crollato. A metà 2023 la diminuzione a Buenos Aires, rispetto ai livelli medi del 2019, era stata maggiore del 40%. L’irrigidimento delle regole aveva costretto molti proprietari a vendere o a tenere vuoto il proprio appartamento.
Aumentare le tasse sulla proprietà fa crescere meno l’economia
È qualcosa che i proprietari di casa alle prese con gli F24 per il pagamento dell’Imu probabilmente avevano già intuito: le imposte immobiliari non aiutano la crescita, anzi, la deprimono. Ora anche gli economisti lo certificano.
I ricercatori dell’Economics and Econometrics Research Institute (Eepi) di Bruxelles hanno pubblicato uno studio sull’impatto di diversi tipi di tassazione sul Pil reale pro capite nei Paesi europei, prendendo in esame tutti e 27 membri dell’Unione Europea nel periodo tra il 1995 e il 2019. Alcuni risultati sono opposti a quelli attesi.
Blocco affitti brevi non funziona, lo dimostra il caso di New York
La severissima regolamentazione, di fatto un blocco, degli affitti brevi a New York si sta rivelando un fallimento, o perlomeno una mossa controproducente per tutti, come hanno sempre affermato coloro che si battono contro provvedimenti del genere.
Partiamo dall’inizio. Nella Grande Mela all’inizio del 2022 è stata approvata la Short-Term Rental Registration Law, entrata in vigore il 5 settembre di quest’anno. Stabilisce che i proprietari di casa che intendano affittare la propria debbano registrarsi presso un ufficio, il Mayor’s Office of Special Enforcement (Ose) e che le piattaforme online possano accogliere solo host registrati…
La difesa della proprietà edilizia in Europa
Non si può parlare di casa e tutela della proprietà edilizia senza parlare di storia; quella iniziata 140 anni fa a Genova quando è stata fondata l’“Associazione fra i proprietari”. Siamo nel 1883. Dopo quell’anno in sempre più città prendono vita organismi di tutela degli interessi dei proprietari: nel 1893 è la volta di Milano e poi Bari (1904), Como (1908), Venezia (1913) e Napoli (1913).
L’obiettivo di queste associazioni di proprietari non era quello di offrire un sostegno tecnico o legale all’amministrazione degli immobili, bensì valorizzare nelle scelte civili e politiche una categoria che andava assumendo sempre più importanza nella nuova società novecentesca: il medio e, soprattutto, il piccolo proprietario.
Furti nelle abitazioni, Ravenna prima in Italia
L’estate non è solo tempo di ferie e vacanze, ma anche di case lasciate vuote da chi parte per la villeggiatura e di conseguenza di furti nelle abitazioni. Gli italiani lo sanno e non è un caso che nella classifica delle minacce alla sicurezza, secondo un recentissimo report di Eurispes e Ministero dell’Interno, al primo posto nelle preoccupazioni degli italiani vi siano proprio i topi d’appartamento: il 58,3% teme di esserne vittima prima o poi ed è una percentuale superiore a quella di chi ha paura di subire il furto dell’auto (42%) o un borseggio (45%). Per il 26,6% dei cittadini è il singolo crimine più temuto, anche davanti alle aggressioni o agli scippi. È un dato, tra l’altro, in aumento rispetto al periodo pre-pandemico, quando ci si fermava al 25,4%.
Si tratta di un pericolo che è particolarmente sentito tra gli over 65enni, tra cui sono il 31,8% a identificarlo come quello più rilevante, e nel Sud Italia, in cui questa percentuale sale al 38,4%. Eppure è in alcune province del Centro-Nord che i furti in appartamento sono di più in proporzione agli abitanti.