Sopra, la copertina della pubblicazione curata dal prof. Carlo Lottieri ed edita dal quotidiano il Giornale.
Il testo – frutto di una collaborazione tra Confedilizia e Centro Studi Impresa Lavoro – mette in risalto l’importanza della proprietà nella storia della cultura occidentale e la forza degli argomenti a suo favore. Il tutto, attraverso brevi scritti di autori che vanno da Aristotele a Luigi Einaudi, accompagnati da riflessioni del prof. Lottieri.
Apre la pubblicazione una nota del Presidente confederale, di seguito riportata.
PERCHÉ DIFENDERE LA PROPRIETÀ
Perché la proprietà va difesa?
La prima risposta è quella che le racchiude tutte: perché difendere la proprietà significa difendere la libertà; e quando la prima è in pericolo, anche la seconda lo è.
Ma la difesa della proprietà ha tanti altri significati e scopi. Anzitutto, quello di salvaguardare il diritto. Inoltre, quello di favorire l’ordinato svolgimento delle attività economiche e, di conseguenza, di porre le condizioni per la crescita di un Paese e per l’aumento del benessere delle persone.
Proprietà è anche risparmio, sicurezza economica, protezione della famiglia, cura dei beni e del territorio, tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico.
Se però ci poniamo il tema della difesa della proprietà, è perché riteniamo che vi sia chi ad essa attenta. Nel caso di quella immobiliare, che assurge a simbolo della proprietà, i pericoli maggiori vengono – nel ventunesimo secolo – da legislatori miopi o condizionati dall’ideologia.
Il primo “attentato” alla proprietà immobiliare è dato dal Fisco, che per edifici e terreni prevede, oltre ad una imposizione di tipo reddituale, una tassazione di natura patrimoniale, e quindi – per definizione – gradualmente espropriativa dei beni incisi. Una tassazione che porta con sé – come dimostrano i numeri – conseguenze negative su tutta l’economia, a causa del collegamento di questo settore con decine di attività produttive e di scambio di beni e servizi.
Ma non è solo il Fisco a minare i diritti proprietari. Può, ad esempio, ritenersi in grado di “godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo” (così si esprime il codice civile) il proprietario che – al termine di un contratto di locazione – debba attendere degli anni prima di rientrare in possesso del suo immobile? E che dire – venendo a limitazioni più recenti – di quei ripetuti tentativi di scoraggiare, con l’imposizione dei più vari adempimenti burocratici, l’affitto di case per le vacanze o la condivisione delle abitazioni, non di rado necessaria a far fronte a difficoltà economiche?
Gli esempi potrebbero continuare. La proprietà ha molti nemici, alcuni scoperti, molti altri celati. Va quindi difesa, ogni giorno.