È stato pubblicato in G.U. il d.lgs. n. 18 del 23.2.2023 che dà attuazione alla “direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano”.
Il provvedimento sostituisce il d.lgs n. 31 del 2.2.2001 (che viene, quindi, contestualmente abrogato) disponendo in particolare, per quanto di interesse, che, “per le acque fornite attraverso il sistema di distribuzione interno”, il relativo gestore (vale a dire “il proprietario, il titolare, l’amministratore” o comunque qualsiasi altro soggetto all’uopo incaricato) sia tenuto ad assicurare che i parametri di legge, “rispettati nel punto di consegna” (contatore), vengano mantenuti anche “nel punto di utenza all’interno dei locali pubblici e privati”.
A tal fine non sono previsti particolari adempimenti da porre in essere (salvo si tratti di “edifici prioritari” cioè, in sostanza, si tratti di “immobili di grandi dimensioni, ad uso diverso dal domestico, o parti di detti edifici, in particolare per uso pubblico”, come, ad esempio, strutture sanitarie o caserme); tuttavia, ove il gestore della distribuzione idrica interna violi l’indicata prescrizione, è stabilita l’applicazione di una “sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro”.
Con riguardo al diverso aspetto degli obblighi di informazione al pubblico, è da segnalare, invece, che il decreto in commento impone alle aziende di distribuzione idrica – al fine di notiziare gli utenti sulla “produzione, gestione e qualità dell’acqua potabile fornita” – di rendere, tra l’altro, disponibili periodicamente, “nella forma più appropriata e facilmente accessibile” (“anche in bolletta”): i dati “concernenti la qualità delle acque”; il prezzo “per litro e metro cubo”; “il volume consumato dal nucleo familiare”; “il confronto del consumo idrico annuo del nucleo familiare con la media nazionale”.
L’inottemperanza ai descritti obblighi di informazione comporta l’applicazione di una “sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 12.000 euro”.
Il provvedimento è entrato in vigore il 21.3.’23.
da Confedilizia notizie, aprile ’23
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