Il decreto “Milleproroghe” (n. 162/’19) ha introdotto nell’ordinamento un’innovazione in materia di autoconsumo da fonti rinnovabili. In particolare l’articolo 42-bis del provvedimento dispone che, nelle more del completo recepimento della direttiva UE 2018/2001 (cosiddetta RED II, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili) ed in parziale e anticipata attuazione delle disposizioni ivi contenute, è consentito attivare l’autoconsumo da fonti rinnovabili, o realizzare comunità energetiche rinnovabili, dettandone la relativa disciplina.
Il comma 2 del medesimo articolo stabilisce inoltre che i consumatori di energia elettrica possono associarsi per divenire autoconsumatori di energia rinnovabile (agendo ai sensi dell’art. 21, comma 4, della direttiva 2018/2001, ovvero possono realizzare comunità energetiche rinnovabili ai sensi dell’art. 22 della direttiva medesima). Tali autoconsumatori che si trovano nello stesso edificio, compresi i condòmini, sono autorizzati a esercitare collettivamente le attività di produzione, vendita delle eccedenze e installazione dei sistemi di stoccaggio e ad organizzare tra di loro lo scambio di energia rinnovabile prodotta presso il loro sito o i loro siti. Inoltre vengono disciplinate le cosiddette comunità di energia rinnovabile, basate sull’autoconsumo elettrico e sulla condivisione dell’energia prodotta. Le comunità potranno utilizzare le reti di distribuzione esistenti, pagando i relativi oneri, secondo criteri equi basati sull’analisi specifica costi-benefici anche a livello ambientale.
Il ministro dello sviluppo economico, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, dovrà individuare con decreto una tariffa incentivante per la remunerazione degli impianti da fonti rinnovabili. Mentre l’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) dovrà adottare, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione in legge del decreto, i provvedimenti necessari a garantire l’immediata attuazione dell’articolo 42-bis citato.
da Confedilizia notizie, marzo ’20
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