Torniamo sulla risposta ad interpello n. 90, dell’11 aprile scorso, nella quale l’Agenzia delle entrate per la prima volta si occupa della fiscalità derivante dall’apporto di un patrimonio in trust effettuato tramite testamento (cfr. Cn mag. ’24).
Tale situazione, nella prassi, può avvenire in almeno tre situazioni:
1) il de cuius trascrive all’interno delle sue ultime volontà l’atto istitutivo di trust. Tale opzione è valida anche quando costui delinea gli elementi fondamentali di un trust dando incarico ad un esecutore testamentario di stipulare il relativo atto costitutivo. Nel testamento vengono anche attribuiti al trust (e quindi al trustee) determinati beni o la totalità del patrimonio;
2) il trust, creato durante la vita del disponente, riceve l’apporto patrimoniale unicamente tramite testamento. Si ha in questa ipotesi il cd. “trust dormiente”, cioè non operativo fino al momento dell’attribuzione patrimoniale, ossia quello della morte del disponente;
3) ad un trust validamente istituito ed operante in costanza della vita del disponente viene effettuato un ulteriore apporto di beni mediante testamento.
La risposta n. 90/2024 prende le mosse proprio da questa ultima tipologia, prescrivendo la necessaria presentazione della dichiarazione di successione (come già indicato nelle FAQ pubblicate sul sito dell’Agenzia nell’aprile 2023) e ribadendo ulteriormente quanto ormai pacifico sull’applicazione dell’imposta di successione non al momento dell’apporto dei beni in trust, ma al successivo momento della distribuzione effettiva ai beneficiari.
Nella richiamata risposta n. 90, l’Agenzia specifica che i principii generali relativi alle imposte di successione, donazione, ipotecaria e catastale trovano applicazione anche quando la dotazione del trust avvenga mortis causa, in forza di testamento, come accaduto nel caso dell’interpello. Ne consegue, quindi, che anche nel caso di trust testamentario le uniche imposte indirette a cui sarà soggetto il trust al momento dell’istituzione/apporto sono l’ipotecaria e catastale in misura fissa di 200 euro.
da Confedilizia notizie, giugno ’24
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